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Autore: alpha_omega    11/11/2014    1 recensioni
Era strano come ciò che aveva sempre giudicato giusto e inscindibile potesse apparirgli così intricato e pieno di contraddizioni.
Arthur si strinse nel cappotto, incassando la testa tra le spalle sottili. Come poteva continuare se non credeva nelle proprie azioni? se non credeva nel Sistema?
-Come possiamo continuare a fare tutto questo se non riusciamo più neanche a distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. se non crediamo più che il Sistema sia la soluzione? - si prese la testa fra le mani -ormai non sono più sicuro nemmeno se sono io che sto pensando questo o se sono loro che mi dicono di pensarlo!-
Francis si accese una sigaretta -Penso che ogniuno di noi debba trovarsi la risposta da solo, cherie- inspirò una boccata di fumo -e che allora potremo considerarci liberi-.
In una società dove il sistema controlla ogni mossa si potra mai trovare la libertà?
Storia ispirata in parte all'universo di psyco pass. coppie: UsUk Fruk GerIta SpaMano RuChu. Accenni PruNada e forse AusHung.
Genere: Azione, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allied Forces/Forze Alleate, America/Alfred F. Jones, Axis Powers/Potenze dell'Asse, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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Francis Bonnefoy

Attraversarono insieme l’ingresso del Ministero: la sede centrale della pubblica sicurezza. Era un enorme complesso di edifici dalle pareti lucide che riproducevano l’azzurro pallido di un cielo estivo. Si trovava a qualche chilometro di distanza dal Centro Storico. E la vista sulle colline e sul cielo della neo metropoli sarebbe stata limpida se non si fossero contate le olo-pubblicità e le gigantesche antenne radio che pareva, sfidassero il cielo.
All’entrata c’erano moltissme persone; perlopiù tecnici, affollati contro le transenne, che attendevano il loro turno per essere riconosciuti ed entrare. Ci avrebbero messo parecchi minuti a farsi strada tra la folla, se non fosse stato per il segnale inviato dai loro chip, avvertendo la folla della presenza di due agenti. Come un onda ogni singolo individuo si schiacciò contro le pareti par farli passare. Era la procedura. Come ogni volta da sei anni a quel giorno Francis si meravigliò dei propri privilegi. Da come la vedevano gli altri cittadini, il suo lavoro era così importante da lasciarlo passare anche quando il sistema non lo riteneva necessario. Era gratificante camminare con addosso gli sguardi ammirati delle altre persone.
- Sorpreso Oui?- sorrise allo sguardo sorpreso del suo collega più giovane –A quanto pare ci considerano le mani del Sistema in terra-. Quello non lo guardò nemmeno, impegnato com’era a consultare le proprie mansioni - Se è qualcosa che viene dal sistema non può esere che giusta, non le pare?-
- Oui-. Certo che era proprio scontroso.
Si incamminarono in silenzio verso l’entrata a vetri scuri,che li riconobbe subito. Sbucarono nell’atrio: una grossa sala circolare dal soffitto a volta, abbellita con grosse lastre di marmo bianco che ne ricoprivano l’intera superficie.
Gettò un’occhiata al minuscolo tatuaggio mobile, sull’indice sinistro: numeri digitali che indicavano l’ora, utilissimo quando non poteva accedere al server durante le missioni. Se non si fosse sbrigato avrebbe rischiato di arrivare in ritardo.
-Oh, ce le plus tard!-. Era stato piacevole riconoscere un vecchio compagno di corso, anche se quello non faceva altro che rivolgergli sguardi truci e taciturni da sotto due gigantesche sopracciglia che lo invecchiavano di qualche decina d’ anni. Fece un cenno di saluto- Beh, a dopo cherie.-

Arthur Kirkland

Il suo dipartimento si trovava a uno dei piani più alti: l’ascensore era addirittura più ampio di quelli che si usavano nelle Città-Grattacielo, e anche più veloce; arrivò al 57° piano in quattro minuti; trascorsi a guardare le facce cupe delle persone sedute sulle panche a parete. Il pavimento mostrava un fondale marino: con tanto di pesci variopinti e sabbia e sassi mossi dalla corrente: con tanto di musichetta rilassante. Poggiò un piede su un grosso pesce azzurro: quasi ci rimase male quando lo vide sgusciare via.
Gli fu riservata una fredda accoglienza da parte del suo superiore: se lo aspettava, Ludwig Beillshimdt non era famoso per un carattere particolarmente solare: un ragazzo alto e muscoloso, dagli squadrati lineamenti nordici con sottili occhi azzurro cenere, quasi inespressivi. Sedeva composto sulla sedia in sinto pelle, con un atteggiamento freddo e distaccato. I suoi gesti sembravano quasi meccanici. - Sei quello nuovo, Kirkland, giusto?-
- Si.
- Bene – Gli inviò un file – Perdonami , ma non abbiamo il tempo per farti ambientare: questi sono i dati relativi ad un furto di dati di media importanza, avvenuto la scorsa notte. Da un ragazzo che non veniva rilevato da alcun tipo di scanner.
Arthur sentì un brivido percorrergli la spina dorsale, un “Refrattario”, impossibile da controllare o prevedere. Il loro organismo rigettava ogni tipo di modifica. Erano appena lo 0,01% della popolazione, ma non esisteva niente di più pericoloso. Ogni singolo crimine dall’installazione del programma era stato compiuto da uno di loro. Erano abbastanza facili da riconoscere, il difficile però, era catturarli. Se l’istallazzione, al decimo anno di età, era rigettata immediatamente, si poteva tranquillamente internare in un qualche edificio militare, mentre se passava diverso tempo prima che l’organismo rifiutasse le sostanze estranee potevano tranquillamente trovare il tempo per scappare. Quelli catturati vivi erano impiegati per trovare un vaccino, o, nei casi più rari, aiutare le forze di polizia a catturarne altri. Per una frazione di secondo rivide ogni singolo video, ogni singolo documento di quando da bambino lo mettevano in guardia da quanto fossero pericolosi. Non passava giorno che qualcuno venisse ucciso da uno di loro.
-Non possediamo né foto né registrazioni audio o video, eccetto le testimonianze di alcuni studenti che stavano rientrando alle loro abitazioni dopo il turno serale. Gli porse una lastra intelligente sulla quale era impresso il volto di un ragazzino, con capelli biondo cenere e gli occhi tendenti all’azzurro: un paio di occhiali squadrati incorniciava il tutto.
- Quelle non sono lenti normali -, il suo superiore scosse la testa – Creano un’identità fasulla per un breve periodo di tempo agli occhi dei cittadini, mentre per un breve periodo di tempo avviano una sequenza in loop di quindici secondi agli occhi delle telecamere: riproducono l’ultima immagine prima che inquadrassero lui. Non è il primo episodio: sospettiamo che questo ladro sia al servizio di un gruppo di anarchici che si fa chiamare Timkov.
- Timkov?-
- Sono i responsabili di quasi tutti gli attacchi terroristici degli ultimi quattro anni,per quanto ci proviamo, è impossibile catturarne uno vivo, si avvelenano appena si rendono conto di essere in trappola con una pillola che portano sempre con loro. Sospettiamo che facciano uso di mercenari Refrattari sotto la promessa di un viaggio di fuga all’estero, in questo caso c’è un’alta probabilità che non si uccidano prima che li si catturi. Il tuo compito sarà quello di indagare su questo tizio. Ti sarà assegnato un partner Refrattario controllato e un collega esperto. Domande?-
-No signore.-
-Fatti trovare sul tetto tra cinque minuti: vi verranno assegnate una librauto e delle armi: sono settate per sparare a fonti di calore prive di chip. Se il Refrattario assegnatovi dovesse darvi problemi avrai il permesso di ucciderlo. Chiaro?-
- Trasparente, signore -.


Gilbert Bellshimdt

-Hai ricevuto un incarico, trenta secondi per prepararti-.La voce della guardia lo colse di sorpresa.
-Stavo dormendo, non si bussa?- Ghignò, stiracchiando le gambe sul pavimento imbottito. La camera era completamente all’oscuro, ma per i suoi occhi abituati alla scarsità di luce era uno scherzo vedere come se fosse giorno.
Il fascio di luce improvviso gli ferì gli occhi. -Esci - .
- Siamo maleducati, eh? Che c’è la tua fidanzata ti ha tradito?-.
Ricevette un calcio allo stomaco –Seguimi -. Si alzò barcollando, massaggiandosi la pancia con una smorfia. Non si sarebbe mai piegato. Era stata l’unica promessa che non aveva ancora tradito. Anche se a volte tirava un po’ troppo la corda con i carcerieri.
Passarono per un corridoio basso e scuro, con piccole cellette identiche alla sua sparse in modo regolare ai lati. La maggior parte delle persone all’interno erano rannicchiate in un angolo delle camere imbottite, svenute o semincoscienti a causa dei farmaci. Avrebbe dovuto ringraziare Francis, se la maggior parte delle volte riusciva a evitare di prenderli.
Nell’ascensore blindato le pareti a specchio gli restituirono lo sguardo stanco di un ragazzo pallidissimo, con due pesanti occhiaie per la mancanza di sonno. I capelli candidi erano cresciuti leggermente dall’ultima volta che si era visto. Ora arrivavano quasi alle orecchie. La divisa era la cosa più orribile che avesse mai visto. Bianca, come tutto il resto: una camicia e dei pantaloni di tela con un numero. L’unico accenno di colore nella sua figura erano gli occhi, di un rosso acceso, le pupille ridotte alle dimensioni della capocchia di uno spillo.
Quando arrivarono al tetto la luce quasi lo bruciò. Si coprì gli occhi con una mano, anche se sapeva che per la sua pelle non aveva altra protezione che quello schifo di uniforme. -Volete davvero che il magnifico me vada conciato in città in questo modo?!?-
La guardia gli porse un bracciale di metallo –Funziona come un chip. Toglilo e nel giro di una frazione di secondo salterai in aria come un petardo-.
Appena lo indossò sentì i minuscoli arpioni di metallo conficcarsi nella vena del polso per confermare il battito cardiaco; dopodiché la sua divisa cambiò forma, assumendo le sembianze di un completo da Jogging rosa.
–Agirete in borgese. Niente lamentele- disse la sentinella, in risposta alla sua occhiata torva.-
Sospirò – Povero magnifico me!-
Avrebbe preferito la divisa.


ANGOLO AUTRICE
Scusate il ritardo: non sono stata molto bene in questi giorni, e posso aggiornare solo adesso.
Ringrazio tutti quelli che hanno letto fino alla fine. Spero che il secondo capitolo vi sia piaciuto <3
A presto Alpha_omega
  
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