CAPITOLO 38: L'UOMO CON LA CICATRICE


Il gruppo si era lasciato la città di Amahara alle spalle da parecchi giorni, seguendo il sentiero. Man mano che procedevano la vegetazione diminuiva, mentre il terreno si faceva sempre più sabbioso. Dopo qualche altro giorno di cammino, finalmente giunsero nella loro meta: il Deserto dalla Morte.
"Finalmente siamo arrivati. Ora non ci resta che trovare una città. Non possiamo attraversarlo a piedi e senza una guida." - disse Rannek.
"Speriamo che sia qualcuno di affidabile. Ma percepisco molte presenze da quella parte." - fece il mago indicando davanti a sé.
"E se parlassero una lingua diversa?" - chiese Zhai
"Non ti preoccupare. Ho studiato."
Il gruppo si cavalcò e nel giro di mezza giornata raggiunse una città.
"Eccoci!"
Le mura erano alte e costruite in dura roccia, e al cancello erano appostati due soldati, entrambi a petto nudo, armati di una lancia e di un pugnale.
Le sentinelle fermarono il gruppo.
"Ah! Che ve te vel? Ne sampre de stel parterse!"
"Traduzione?"
"Alt, chi siete? Non sembrate gente di queste parti."
Il mago, parlando nella lingua straniera, rispose:
"Infatti siamo viaggiatori. Ci fermeremo qui solo per poco."
"Viaggiatori? E qual è la vostra meta?"
"Ma perché non si fa gli affari suoi?" - pensò Zhai seccata.
"Ehi, ci sbrighiamo?" - disse qualcuno più indietro - "Non abbiamo tutta la giornata!"
"D'accordo, d'accordo! Forza, passate!"
I guerrieri entrarono nella città.
"Eccoci arrivati" - disse Drizzt - "Qui dovremo cercare una guida per attraversare il deserto."
"Dici che ne abbiamo bisogno?" - chiese Zhai.
"Credo di sì. Se si chiama "Deserto della morte" ci sarà un motivo! Inoltre, anche se comprassimo una mappa, sarà facile perdersi. Khelben mi ha detto che a volte ci sono delle violente tempeste, durante le quali è facile perdere l'orientamento."
I quattro cercarono un po' nell'affollata cittadina, popolata sia da elfi che da umani che da nani e piena di negozi che vendevano prodotti di ogni genere.
Illius si guardò intorno, osservando un istante i grandi edifici, poi notò una locanda.
"Una locanda! Lì forse troveremo qualcuno."
Una volta entrati, il mago notò un gruppo di persone con parecchi bagagli, quindi erano o mercanti o viaggiatori.
"Salve, stranieri! Che ne direste di una buona paga per guidarci attraverso il deserto?"
Gli uomini, tutti con la carnagione rossiccia, lo fissarono qualche istante.
"Aspettate, consultiamo le carte."
Un vecchio le mescolò, tagliò il mazzo, ne prese tre a caso e le dispose davanti, poi le controllò.
"Predice sventura nera!"
"NO! NESSUNO VI ACCOMPAGNERÀ!"
I presenti se ne andarono, lasciando Drizzt e gli altri senza parole.
"Che tipi...ma non potevi leggere nelle loro menti?"
"Non è così facile. Intanto, non so neanche chi conosce la strada. Ricorda che dobbiamo attraversarlo tutto. Poi se scavo nei ricordi di qualcuno che non è abituato a questo genere di trattamento, rischio anche di fargli del male. Non voglio avere problemi. Se ci scambiano per invasori, dovremo fuggire senza neanche una guida."
"Fantastico! Ed allora che si fa?"
"Forse ho la soluzione ai vostri problemi." - disse una voce alle loro spalle nella loro lingua.
Il gruppo si voltò: dietro di loro c'era un uomo, vestito completamente da un abito marrone con un piccolo turbante, un mantello e con il volto coperto; l'unica cosa visibile erano gli occhi cremisi e la pelle rossiccia, con dei segni tra e sugli occhi. 
"Salve. Si da il caso che io viaggi spesso nel deserto, quindi sono un'ottima guida."
"Dipende: quanto vuoi?"
"Non molto."
"D'accordo. Ma metà adesso e metà a fine viaggio. Queste ti bastano?"
La ragazza gli dette una discreta quantità di monete d'oro.
"Affare fatto."
"Molto bene signore, sono felice che tu conosca la nostra lingua. Come ti chiami?"
"Il nome? Beh, da queste parti tutti mi chiamano Scar."
"Scar?"
"Per via di una mia cicatrice. Me l'ha fatta un mostro nel deserto, uno scheletro stregone, ma non ha potuto vantarsene con nessuno."
L'uomo si scoprì il viso: aveva circa trent'anni, i capelli corti albini e una cicatrice a forma di X che andava dalla fronte a parte del viso, passando anche per gli occhi. Non sembrava stava fatta da qualche arma, ma piuttosto dalla magia. In quella zona la pelle era più chiara.
"Ha...d'accordo Scar, sei pronto?"
L'uomo si ricoprì.
"No. Prima di partire, ci servono delle cavalcature adeguate."
"Abbiamo i cavalli." - rispose Rannek indicandoli con un cenno.
"Cavalli? No, non vanno bene nel deserto. Meglio i chocobo!"
"Cho che?"
"I chocobo sono dei grossi uccelli dorati. Possono correre per giorni e giorni ad enorme velocità, e sono molto resistenti anche al caldo. Non costano poco, però..."
I guerrieri si guardarono, poi assentirono.
"Bene. Seguitemi, vi conduco io. Prima venderemo i cavalli, poi compreremo gli uccelli."
Il gruppo arrivò in una strada piena di negozi, con numerosi venditori.
"Dovremo anche comprare degli abiti diversi!" - disse Illius.
Lo stregone aveva reso i loro rinfrescanti con la magia, ma non poteva continuare in eterno.
"Certamente! Da questa parte!"
I cinque si fermarono davanti ad un mercante.
"Volete comprare qualcosa? Ho abiti di tutti i generi per tutti i gusti: mantelli, turbanti..."
"Ci servono degli abiti chi proteggano dal caldo eccessivo, come quelli del nostro compagno."
"Ma certo! Di che colore?"
Drizzt ne prese uno nero, Rannek uno rosso e Illius uno blu.
"E lei, bella signora, gradisce..."
Zhai vide l'abito che le stava proponendo: uno tipico da danzatrice del ventre.
"No." - si limitò a rispondere - "Ne preferisco uno come il loro!"
Illius tradusse, e consigliò al mercante di tacere.
"Ma è da..."
La ragazza gli lanciò un'occhiata omicida che lo fece rabbrividire.
"Hem...certo! Di che colore?"
"C'è giallo oro?"
In men che non si dica avevano concluso l'affare.
"Qui siamo a posto, ma le armature dove le mettiamo? Non possiamo andare in giro con tutta questa roba addosso."
"Compreremo dei forzieri che faremo trasportare dai chocobo!"
Illius guardò quanti soldi gli erano rimasti.
"Guardaroba pieno e portafogli vuoto!"
"Tranquillo, mi sono organizzata!"
Zhai prese qualche gioiello.
"Cosa? Ma dove..."
"...l'ho preso? Ti ricordi quella volta che abbiamo fatto un salto da Hanzaemon? Beh, già che c'ero..."
"Ma questo è rubare!"
"Da me che ti aspettavi? E poi il nostro è un caso di emergenza!"
"In effetti..."
Fu così che vennero comprati anche i forzieri, e presto i cavalli furono venduti.
"Ma perché...puff...li...puff...dobbiamo portare noi da soli?" - chiese Rannek intralciato dal  forziere contenente l'armatura, oltre che dalle provviste.
"Non vorrai mica che una povera ragazza si affatichi?"
Drizzt sospirò.
"Le donne...di questo passo finiranno per comandare loro..."
"Eccoci arrivati: questi sono i chocobo!"
I quattro videro gli uccelli: erano animali alti un paio di metri e robusti, con le piume dorate e zampe agili e scattanti.
"Mai visto animali così!" - disse Illius.
"È perché sono in via di estinzione. Ma nel deserto hanno trovato l'ambiente ideale per diffondersi. In ogni caso costano parecchio!"
"Non ci mancano i soldi!"
Concluso l'affare il gruppo portò gli animali verso l'esterno della città.
"Ne abbiamo spesi di soldi!" - fece Zhai che, rattristata, contava quanto le era rimasto.
"E sì che abbiamo risparmiato, prendendone solo quattro: due per noi, uno a noleggio per Scar, più uno per le armature."
"Tranquilli" - disse la guida - "Avete fatto un affare."
"Ma non si preoccupano che tu possa rubarlo?"
"No. Sono noto qui in città, e poi sono animali intelligenti, dopo ritornerà da solo."
Il gruppo uscì dalla città.
"Voglio informarvi di una cosa, però: il deserto è pieno di pericoli. Voi dove dovete andare?"
"Fino alla fine."
"A che scopo?"
I quattro esitarono un istante.
"Non volete dirmelo? Pazienza, mi basta che paghiate. Dato che non ci sono molte città in queste terre, ci saranno pochi luoghi dove potremmo fermarci, e di mostri ne troveremo a volontà."
"Di che genere?"
"Lupi del deserto, non-morti, bestie, arpie...devo continuare? C'è un motivo per cui si chiama Deserto della Morte, non credi?"
"Capisco."
"Tuttavia conosco le strade meno pericolose. Quindi non dovete preoccuparvi."
 "Buon per noi. Da mangiare ne abbiamo, ma non so quanto durerà. Mangeremo le bestie che uccidiamo."
"Riguardo all'acqua, anche se non posso crearne molta dal nulla, è uno scherzo richiamarla dal sottosuolo."
"E poi" - intervenne Scar - "Anche il sangue è ideale."
I quattro lo guardarono un istante.
"È vero. Io sono sopravvissuto bevendo il sangue dei mostri che ho ucciso per alcuni giorni."
"Siamo in buone mani."
"E allora partiamo! Seguitemi! Faccio strada!"
Scar dette un colpetto al chocobo, e l'animale partì, seguito dagli altri.


Passiamo ai ringraziamenti:
XIllidan: Già, come dei bambini, ma uno di loro avrà una brutta sorpresa...buhahhahahahahaha!
XBankotsu: Sì, è un vero bastardo, e se aspetti una decina di capitoli lo presenterò.