A Lunastorta94: ho 16 anni. Quindi se tu
sei del ’94 in teoria dovrei avere due anni in più di te J. Volevo ringraziarti per la passione
che nutri per questa storia :D. Grazie Davvero. Ecco
il nuovo capitolo :)
La luce mi si appiccica sulla
pelle. Rosso, blu, cerchi neri nei vicoli ciechi sono superfici dopo il bianco,
vertigini albini che tramandano l’accecamento
circolare.
Sono così, perso, davanti a questo schermo: uno schermo vuoto, e privo di
anima.
Le finestre di msn messenger
appaiono senza sosta su di esso, chiamandomi con il loro eccheggiare e il loro
danzare, ma non ci bado. Sto cercando delle fotografie.
megumi, Megumi. Chi diavolo eri?
Le mie mani scorrono sulle pagine
di album vecchi e appassiti, oltre che ammuffiti.
Foto di quando ero piccolo, di qualche sorriso, di niente. La mia prima ragazza,
io e Hideo. Poi pagine vuote, le pagine bianche si susseguono una dopo l’altra.
Perché cerco foto? Perché l’unica cosa che ricordo di Megumi è un flash
martellante ,di macchina fotografica.
Poi, trovo qualcosa: una fotografia piuttosto nuova, ma
spiegazzata e rovinata. Siamo io, una ragazza molto simile a Megumi e Hideo.
Tutti e tre abbracciati e sorridenti ,e forse anche
ubriachi.
Aguzzo gli occhi: sullo sfondo riesco a vedere anche Shizuka, la sua amica che
ho conosciuto questa mattina, un’altra ragazza e Megumi. Le prime tre sembrano
ballare, rapite dalla musica techno, mentre quest’ultima getta uno sguardo
triste e sconsolato su di noi.
Solo ora mi interessa dello schermo che mi sussurra.
E solo una scritta compare in
tutte le conversazioni aperte: “Hideo è morto”
Ansimo e non rispondo,
disconnettendo.
Sono triste, tremendamente
triste.
Il mio
cellulare squilla. Un messaggio
“Yoko è morta.
Hideo è morto. Anche tu farai la loro fine.
Con affetto”
Dannazione! Chi cazzo sei? Chi
cazzo sei?
Yoko…Yoko…quella è…è la migliore
amica di Shizuka. Forse, forse, stanno morendo tutte le persone a cui appaiono
in quella fotografia. Dev’essere stata la stessa festa in cui ho umiliato
Megumi. Ma cosa ho fatto? Non ricordo, cazzo.
Dannazione all’alcool!
Che cosa è successo? Che cosa è
successo.
Mentre mi scervello e cerco di
trovare una spiegazione, davanti a me appare una ragazza vestita di rosso. No!
Il suo vestito è bianco, ma è rosso perché itneramente ricoperto di sangue.
È di spalle.
“C-c-chi sei?” le chiedo, sperando di sognare.
Questa comincia ad emettere degli squittii, dei lamenti, fino a che sul collo
non le si apre una ferita che lancia una feroce e virulenta pioggia di sangue
che si abbatte sulla parete di camera mia.
“Chi sei? Naomi? Megumi?”
Le metto la mano sulla spalla,
ma nello stesso momento qualcosa mi sfiora il collo. Mi volto all’improvviso e una
lama affilata trafigge la mia tempia, svegliandomi da questo dannato sogno
chiamato vita.