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Autore: Elsa00    12/11/2014    2 recensioni
“Pà! Sono a casa, mi vieni ad aiutare?”
“Arrivo!” il viso teso di Louis fece capolino nella stanza, alzò gli occhi su Jennifer e poi spostò la sua attenzione sulla figura in piedi vicino a lei “Lei…” osservò meglio l’uomo poi sorrise “È il signor Styles?” Harry ricambiò il suo gesto
“Immagino questa sia casa Tomlinson”
Come potete immaginare questa è una fan fiction Larry dove Louis, padre di una 15enne di nome Jennifer, è sull'orlo di un divorzio. Conoscerà Harry, proprietario di un bar in fallimento.
Spero semplicemente che piaccia a voi quanto è piaciuta a me durante quella notte insonne in cui ho immaginato tutto.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quarto capitolo - Ospite

Jennifer diede un morso alla sua brioche e storse il naso, si sforzò di deglutire il boccone poi guardò il padre contrariata
“Ma dove le hai prese?” chiese riponendo nel sacchetto la sua colazione, se così poteva definirla “Fa a dir poco schifo”
“Su, non è tanto male” la ragazza rise nel vedere il padre sputare il suo boccone in un tovagliolo e poi nasconderlo subito dopo “Ok, forse non sono il massimo…” ammise sospirando “Vuoi altro?” lei scosse la testa facendo ricadere il suo ciuffo disordinato davanti agli occhi
“No” si alzò dalla sedia e stirò le braccia intorpidite “Hai finito? Dobbiamo uscire”
“Mh?”
“Ah giusto, non ti ho avvertito… Mamma doveva accompagnarmi a comprare delle cose per la scuola ma è uscita. Se vuoi riposarti posso andarci da sola, non è lontanissimo” Louis non rispose, Jennifer alzò gli occhi al cielo e prese la giacca “Dieci minuti e sono qui, a dopo” senza aspettare una risposta prese il suo borsellino dallo zaino rimasto ai piedi delle scale ed uscì. Un vento gelido la travolse. Mise la mani in tasca e si avviò con passi spediti verso il centro della cittadina. Superò il suo quartiere e dopo qualche minuto era davanti alla vetrina del negozio. Il gentile suono di un campanellino accompagnò la sua entrata. Guardò il commesso dietro alla cassa, lui ricambiò il suo sguardo con un piccolo sorriso svogliato “Salve” salutò con un cenno della testa il ragazzo.
“Ciao, cosa posso fare per te?” Jennifer tirò fuori dalla tasca un piccolo bigliettino stropicciato e lo mostrò sistemando meglio gli angoli spiegazzati
“Quello che c’è scritto qui” lui annuì, strappò il biglietto dalle sue mani e scomparse da qualche parte nel retro. Lentamente il bancone si riempì di oggetti. La ragazza guardò sconsolata la pila di roba traboccare dai tre sacchetti di plastica, pagò e, a fatica, uscì dal negozio. Camminò per qualche metro verso casa poi decise di prendere una scorciatoia in modo da non sprecare troppe energie. Così cambiò strada. Proprio mentre passava davanti ad un piccolo e modesto bar sentì i sacchetti rompersi sotto il peso dei suoi acquisti. Si lasciò sfuggire un verso di frustrazione “Cazzo” bisbigliò chinandosi a terra per controllare se si fosse rotto qualcosa di fragile.
“Che disastro” disse qualcuno allo sue spalle. Colta di sorpresa, Jennifer si girò  
“Già” si limitò a commentare osservandolo esitante
“Aspetta, ho dei sacchetti da prestarti” il volto di Jennifer si illuminò
“Oh, grazie mille” qualche minuto dopo tutto era sistemato in modo più equo in cinque sacchetti più resistenti
“Fatto” l’uomo raddrizzò la schiena e guardò Jennifer “Meglio che ti dia una mano” Jennifer prese due borse
“Grazie, lei è fin troppo gentile. Posso farcela e comunque non può lasciare il negozio ora”
“Tranquilla” chiuse a chiave la porta e prese in mano i restanti sacchetti “Ti accompagno”
 
Dalle loro bocche uscivano piccole nuvole bianche che salivano verso il cielo grigio per poi dissolversi nell’aria e scomparire. Jennifer girò l’angolo
“La mia casa è in fondo alla strada” disse con il fiato corto, l’uomo corrugò la fronte. Si era sempre chiesto chi vivesse in quella sorta di palazzo reale. Il suo appartamento non si poteva paragonare ad  una villa così bella ed imponente. Anzi, nessuna di quelle abitazioni era paragonabile e più si avvicinavano più gli sembrava grande. Jennifer notò la sua espressione assorta e si schiarì la voce “Eccoci”
“Oh” scosse la testa e tornò alla realtà “Scusami, ero perso nei miei pensieri” la ragazza poggiò a terra una borsa e cercò nelle tasche le chiavi di casa, aprì il cancello e lo spinse con il fianco. Si fece da parte per far passare l’uomo. Percorsero la breve passerella che portava al portico. Infilò la seconda chiave nella serratura dorata e la porta si aprì lasciando intravedere una meravigliosa entrata
“Pà! Sono a casa, mi vieni ad aiutare?”
“Arrivo!” il viso teso di Louis fece capolino nella stanza, alzò gli occhi su Jennifer e poi spostò la sua attenzione sulla figura in piedi vicino a lei “Lei…” osservò meglio l’uomo poi sorrise “È il signor Styles?” Harry ricambiò il suo gesto
“Immagino questa sia casa Tomlinson” 

Questa volta non ho scuse, perdona la mia assenza ahah
Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, lasci una recensione?
Alla prossima (sperando di rivederci presto) :3
   
 
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