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Autore: M o o n    12/11/2014    3 recensioni
Octavian è visto da tutti come l'antipatico di turno, una feccia umana. Nessuno si sofferma a pensare al motivo di tale carattere, nessuno vuole essere suo amico.
La sua vita è composta da solitudine ed insulti, da delusioni e sofferenze, da maschere su maschere. Perchè, sì, Octavian vive di maschere. Octavian è una maschera.
Però, forse qualcuno riuscirà a bruciarle, queste dannate maschere. Le brucerà con sorrisi gentili e chiacchiere fantascientifiche. Le brucerà con un abbraccio, con una carezza.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Octavian
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Una luce esiste per tutti
 
10:Di psicologhe improvvisate e Hulk figli dei fiori

Quando parlo di migliori amiche io intendo persone fantastiche, che ci sono sempre per te e che ti danno tutto anche se non richiedi niente.
Questa mia personale definizione aveva trovato personificazione in Hazel e Katie. Il cielo sa quanto amavo quelle due ragazze.
Un semplice esempio.
Ero sola in camera, chiusa da ore a riguardare gli episodi più tristi delle mie serie tv preferite, commentando e anticipando le battute.
Proprio in quel momento…
«Come puoi buttarti da un tetto mentre il tuo migliore amico sta guardando?!»1 rimproveravo così Sherlock, per la… oddio, ho perso addirittura il conto. Proprio mentre John si avvicinava al corpo di Sherlock, qualcuno bussò alla mia porta. Sbuffai, odiavo essere interrotta.
Borbottai un “avanti”, e una massa di ricci castani fece capolino nella mia stanza.
«Hazel?» ero sorpresa, ovviamente.
«E Katie» Katie spuntò da dietro Hazel, con un fermaglio a forma di rosa che le teneva fermi i suoi bellissimi capelli.
Misi in pausa la puntata, alzandomi dal letto su cui avevo fatto il nido per abbracciarla. Quando Katie mi abbracciò,vide lo schermo del mio computer e riconobbe l’attore biondo2 e la scena che le avevo descritto un’infinità di volte.
«Santo cielo!» esclamò Katie. «Stai guardando quella puntata? Di nuovo?»
«Che puntata?» chiese Hazel, avvicinandosi allo strumento tecnologico posto sul mio letto. «Oh.»
Katie mi mise una mano sulla spalla, e mi costrinse a sedermi sul letto.
«Sei fortunata ad essere depressa, altrimenti ti avrei riempita di “te lo avevo detto”»  disse, scuotendo il capo e chiudendo la pagina internet, spegnendo poi il computer.
«Ehi stavo guardando!» obbiettai. «E poi non sono depressa»
«Sai quella puntata a memoria» sbuffò Katie.
«E sì, sei depressa» disse Hazel dolcemente.
«Non sono depressa» risposi, sbuffando sonoramente.
«Ah, no? Bene» Katie si alzò in piedi, incrociando le braccia al petto. «Te lo avevo detto, signorina! Te lo avevo detto! Te lo avevo detto!»
«Oh Katie risparmiamelo. Sono depressa» afferrai il cuscino e me lo premetti in faccia, distendendomi sul  letto.
Katie tornò a sedersi, lottando per togliermi il cuscino dal viso. «Sappiamo che ci tenevi davvero a lui-»
«No, non ci tenevo poi tanto» ribattei. Le due sospirarono.
«Lo so, non è da te, ma lascia uscire i tuoi sentimenti. Per una volta,» disse Hazel.
«Dimostra che sei umana» lanciai il cuscino in faccia a Katie, accennando ad un sorriso.
Loro iniziarono a parlare, e parlare… ma io avevo da tem
po “lasciato la stazione”. Mi ero persa nei ricordi, come mi succedeva, a detta di Hazel, ogni volta che il mio morale era andato a gettarsi in una profondissima fossa, lasciandosi morire.
Uno era abbastanza decente, ed era ambientato in questa mia bellissima e  nerdissima camera.
No. Non pensate male.
 
Dopo una lunga ed estenuante fase di tentativi… avevo convinto Octavian a guardare un episodio di una serie che amavo con tutta la mia anima: Doctor Who.
Avvolti in una calda coperta ci accingevamo a guardare il primo episodio della prima stagione (della nuova serie, ovviamente). Gli unici rumori che riempivano la stanza erano le voci, che più che suoni erano melodie ammettiamolo, degli attori e il suono magnifico del TARDIS3 in movimento.
Finito l’episodio, mi voltai verso di lui, curiosa di sapere il suo responso.
«Allora?» incalzai, sorridendo.
Lui si voltò a guardarmi. «Be’…»
«A dirlo con la voce di David Tennant sarebbe stato veramente magnifico!»4 dissi ridendo. Lui mi guardò confuso, ma io con un gesto gli feci capire di lasciar perdere.
«Dicevo… non era niente male, a dire il vero» disse.
Battei le mani contenta. «Sapevo ti sarebbe piaciuto!» esclamai abbracciandolo. Lui ricambiò timidamente. «Solo… un tizio strano ti chiede di viaggiare nello spazio e nel tempo con lui… e tu accetti?!» disse scettico.
Mi staccai da lui, inarcando un sopracciglio.
«Mi stai dicendo che non lo faresti?» chiesi, sfidandolo.
«Neanche morto»
Mi misi in piedi sul letto, allora, e gli allungai una mano con fare teatrale.
«Cosa stai facendo?» mi chiese confuso.
«Sono una tipa strana,» iniziai. «E ti sto chiedendo di viaggiare nello spazio e nel tempo con me. Accetti?»
«Non hai nemmeno una macchina del tempo» mi disse, scuotendo il capo.
«Invece sì!» risposi sicura di me. «Allora, accetti?»
«No»
E via con le cuscinate.
 

«Insomma ci sono tanti pesci nell’oceano, e noi abbiamo pensato-» ritornai alla realtà quando Katie era in questo punto della conversazione.
«Woah! Cosa?» la fermai.
Katie roteò gli occhi. «Non stavi ascoltando, vero?»
«Nemmeno una parola» ammisi, stringendomi nelle spalle. «Ma a quanto pare volete accoppiarmi con qualcuno e no grazie»
«Non vogliamo “accoppiarti” con nessuno. Vogliamo solo aiutarti ad aprire gli occhi, per farti vedere che ci sono ragazzi che muoiono dalla voglia di poter essere il tuo romeo» mi spiegò pazientemente Hazel.
Io scossi il capo. «Primo: Romeo e Giulietta finisce in un modo deprimente, non ho intenzione di metter su una storia del genere, benché ami Shakespeare. Secondo: Oct…avian, non era il mio ragazzo, quindi non ho bisogno di nessuno che mi faccia ritrovare speranza nell’amore o robe simili» chiarì subito.
Katie stava iniziando a perdere la pazienza.
«Santo Cielo» borbottava, battendo il piede a terra nervosamente. «Okay tesoro, io ti adoro, ma mi fai davvero perdere la pazienza!» sbottò. «Guardati intorno!»
Le guardai una alla volta. «Okay, a meno che il mio bellissimo poster di Andrew Garfield5 non abbia deciso di sposarmi, cosa ben accetta tra l’altro, chi di voi due vorrebbe essere il mio Romeo?»
Devo ammetterlo? Amavo far innervosire Katie. Era uno spettacolo quando il suo Hulk interiore veniva fuori, minacciando di distruggere tutto.
«CHE QUALCUNO MI TENGA!» strillò infatti. Mi rannicchiai dietro Hazel, usandola come scudo.
«Haz,» sussurrai. «Noti anche tu che stia diventando più alta, muscolosa e verde?»
Hazel rise, spostandosi per mettersi a guardarmi in faccia. «Dovresti smetterla con queste robe» poi si alzò, andando a calmare Katie.
«Se non ti volessi bene… adesso saresti già a farti un volo dalla finestra» la minacciai.
«STESSA COSA VALE PER TE, ROSSA!» disse Katie. O meglio, ringhiò. «Anzi, al diavolo!»
«Ma come farà Travis a sopportarti?» la provocai, sorridendo.
Lei diventò viola, e io mi alzai ad abbracciarla, ridendo.
Okay, mai abbracciare Katie da arrabbiata.
Mi aveva quasi strangolata!
«Seriamente, Kat» disse poi Katie, più tranquilla. «Non ti sei accorta di niente?»
«Che sembri una tenera figlia dei fiori e poi hai la forza di sette Hulk messi insieme?» era una cosa involontaria, per vostra informazione.
Lei respirò profondamente. «No. Del modo in cui un certo soggetto ti guarda»
Feci per aprire bocca, ma fui interrotta. «Non provare a nominare il poster di Andrew Garfield e company!» mi avvisò.
Hazel stava morendo dalle risate, ma presto l’avrei fatta smettere di ridere con un argomento che la metteva ancora un po’ in imbarazzo: Frank Zhang.
«Allora no, niente di nuovo» dissi a Katie.
Lei e Hazel si scambiarono una lunga occhiata, come se stessero comunicando telepaticamente. Sembravano dirsi più o meno.
Dovremmo dirle tutto quel che sappiamo? –Katie.
O magari era un “dovremmo ucciderla in tutti i modi che conosciamo?” non saprei dirvelo, a dire il vero.
Non lo so, KatKat, avevamo promesso… -Hazel
Okay, spero che si riferisse alla prima opzione, quell’occhiata.
Io lo faccio –Katie
“Ti prego, fa che intenda il dirmi tutto quello che sa” pregai.
«C’è una cosa che dobbiamo dirti» disse Katie. «Riguarda il tuo Romeo»
«Katie…» Hazel provava a fermarla.
«Haz, lei deve sapere!» esclamò Katie, e Hazel annuì lentamente. «Dave ha una cotta per te»
«Dave? Dave Jameson?» chiesi, sorpresa.
Dave aveva una cotta… per me? No.
No. No. No.
No, no, no, no, no, no.
«Esatto» disse Hazel, guardandomi come se fossi una bomba ad orologeria che contava solo tre secondi all’esplosione.
Cosa feci?
Finsi.
«Oh, ok» risposi. «Dunque… Hazel, come vanno le cose con Frank?»
Loro si guardarono a bocca aperta.
 
 
1 Come puoi…guardando: Riferimento alla 2x03 della serie televisiva britannica della BBC “Sherlock”, dove appunto Sherlock si butta da un tetto per via di una serie di casini che non sto a spiegarvi. Oh, sorry for the spoilers…
2 attore biondo: L’attore in questione è Martin Freeman, interprete di quel cutie pie del dottor John Hamish Watson <33
3 TARDIS: Il TARDIS è la macchina del tempo del Dottore. Ha le sembianze di una cabina telefonica blu della polizia degli anni ‘50/’60 and it’s bigger on the inside!
4 A dirlo…magnifico: David Tennant interpreta il decimo Dottore (stagioni: 2-4) ed è solito dire il suo bellissimo “Well” <33
5 Andrew Garfield: Penso lo conosciate tutti, ma comunque… è il caro Spider-Man (Amazing Spiderman) ed ho una cotta enorme per lui.

 
Luna’s corner

Sì, sono ancora viva.
No, non sono stata rapita dagli alieni.
Oddio, in un certo senso sì… I mean, c’è stata di mezzo l’ottava stagione di Doctor Who, ho iniziato due nuove serie tv, sono stata impegnata a leggere The Kane Chronicles (ma quanto è figa quella trilogia?!)…
Poi vabbè, ho passato il terribile periodo di fine ottobre pieno zeppo di verifiche ed interrogazioni e oh mio dio. Come faccio ad essere ancora viva?!
Per ultimo poi… non avevo voglia lol
…ma quale lol. Qua merito di essere linciata.
Sì, comunque, come vedete proprio perché ho passato un periodo di intenso fangirling ho dovuto inserire qui delle referenze che vi avranno rotto le scatole, i know eheh 
Dai, in quanti le hanno capite? <33 (((senza le note prima dell’angolo autrice, intendo)))
Se le avete capite vi regalo un unicorno di cioccolato!
Vabbè um… questo è il nuovo capitolo. Niente di che, ma questo mi è uscito fuori. Però il “colpo di scena” c’è, suvvia u.u
Vi lascio fino al prossimo aggiornamento ((vedrò di non metterci due anni, promise))!
 
Luna (che si barrica in un bunker a causa di possibili linciamenti)
  
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