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Autore: ragazzasullaltalena    12/11/2014    2 recensioni
Beatrice era una ragazza con molti problemi prima di incontrare lui. Thomas. La sua ancora, colui che l'ha salvata. Adesso però devono nascondersi a causa della loro differenza di età e combattere i pregiudizi degli altri. Riusciranno a rimanere uniti nonostante tutto?
Dal testo:
I nostri visi sono davvero contrastanti. Il mio quello di un’innocente bambina dai lineamenti dolci e candidi, ed il suo quello di un uomo con la barba un po’ incolta e gli occhi duri.
Mille le parole sussurrate, quelle dette all’orecchio per paura che qualcuno ci sentisse. Chi sa cosa penserebbe di noi due.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Come è bello farsi svegliare dai suoi baci. Proprio come la prima nottata passata insieme. Ho sempre saputo che ci teneva più delle altre.
“Giorno cucciola, ti ho portato la colazione.”
Lo bacio senza dire niente.
“Io devo andarmi a fare la doccia se no poi sudo e…”
“E sei la mia puzzola.”
Ecco un altro bacio. Penso ne meriti molti anche solo per il fatto di sopportarmi.
Vado in bagno e mi butto sotto la doccia. Un getto di acqua calda mi investe. Voglio fare presto, odio fare la doccia. Preferisco fare il bagno con tanta schiuma ma la doccia non la sopporto per niente.
Il tempo di cinque minuti ed esco a volta nell’accappatoio.
la porta cigola e compare lui.
“Devo fare la pipì.”
“Sei una palla al piede avanti mi vesto fuori.”
“Guarda che puoi restare tanto non mi spavento perché so come sei.”
Un ghigno tra l’arrogante e il divertito compare sul suo viso “angelico”.
Lo fulmino con gli occhi e mentre esco già si è abbassato i boxer. Poteva almeno aspettare!
Sbatto la porta.
“Potevi aspettare no!?”
Inizia a ridere, ho detto qualcosa di divertente?
“Tanto ormai hai già visto tutto inutile che fai la santa. A me non la dai a bere dopo tutto quello che mi fai.”
So perfettamente che mi sta sfidando e pensa di colpirmi e che io mi arrabbierò.
“Bhe mi sembra ti piaccia però. Se vuoi non faccio più niente.”
Si fionda fuori la porta con la faccia stravolta.
“Non dirlo neanche per scherzo!”
Ridiamo entrambi e scuoto leggermente il capo.
“Marta siamo qui fuori.”
La porta della casa si apre e lei si fionda nella macchina felice.     
“Thom sai che non ci possiamo salutare vero?”
“Si. Al ritorno faccio di nuovo servizio taxi?”
“Marta?”
“Direi proprio di si.”
“Va bene, va bene. Senti Bea mi sono scordato di dirtelo, domenica vogliamo andare a cenare dai miei genitori? Vengono anche Cara il marito e il figlio. E poi bhe la mia sorellina adorata con il suo ragazzo.”
“Sii. Non vedo l’ora.”
“Piccolo avviso, ci andiamo dalla mattina perché devi portarti il costume, il cambio e vestiti comodi. Ci andiamo dopo pranzo.”
“V-voi avete una… una pi-piscina?” la mia faccia potrebbe fare paura sono sbigottita.
Thom ride ed anche Marta sembra sbalordita.
“Bhe si, una piccola piscina olimpionica. Sai i miei sono un pochino ricchi. Mio padre è un ricercatore e mia madre insegna all’università. Poi hanno risparmiato e appena hanno potuto si sono trasferiti lì. È sempre stato il loro sogno. Ci siamo andati quando io avevo 10 anni e mia sorella 8.”
Ok, ora sono senza parole. Non sapevo neanche che aveva una sorella non ne ha mai parlato. Siamo arrivati a scuola.
“Pronti per lo spettacolo? Ci vediamo dopo Thom ti amo”
“A dopo cucciola ti amo anche io. Ciao Marta.”
“Ciao Thom.”
Scendiamo dall’Evoque e i nostri compagni sono tutti sbalorditi.
I ragazzi e le ragazze di prima ci guardano con occhi speranzosi come per dire “fateci diventare vostri amici”. Cosa abbiamo fatto di speciale? Siamo solo scesi da un Range Rover eppure tutti ci guardano con ammirazione come fosse una Lamborghini. Sono molto fiera della mia pensata e soprattutto della macchina del mio ragazzo che sicuramente un giorno mi lascerà guidare.
Entriamo in classe e abbiamo tutti gli sguardi puntati addosso. Mi si avvicina la pi stronza della classe.
“Ciao Bea, ciao Marta. Una domanda: come vi fate a permettere quella macchina? Insomma i miei genitori fanno lavori molto meglio e non ho quella macchina.”
Oh come sei invidiosa, era proprio questo che volevo. Volevo far rosicare il culo a tutti. Ora una mini rivincita ci sta bene.
“Perché non tutto il mondo è ai tuoi piedi e soprattutto perché guidi da cane e sarebbero soldi sprecati.”
La sua faccia è impagabile. Se ne va via con uno sguardo misto tra lo schifo e lo schifo.
“Bea sei un genio!”
“Ogni tanto mi riesce fare la stronza come vedi.”
Entra la professoressa, la nostra condanna a morte. Ora ci siamo assicurati un’altra bel’ora di sonno. Oggi non ho voglia di prendere appunti (come tutti gli altri giorni), poi li chiederò alla secchiona oppure a Marta che vuole farsi interrogare la prossima volta. Inizio a fantasticare su quello che potrebbe accadere la domenica. Spero solo che mamma mi dia il permesso. Ma che mi metterò? Ha detto comoda quindi… allora respira, respira, sei una ragazza semplice e questo devi far vedere, quindi, niente tacchi. Scarpe comode cioè le convers vecchie, ma non devono essere rotte se no che impressione do? Poi allora il jeans o il leggins? Non lo so proprio.
“Marta meglio jeans o leggins?”
Posa la penna sul banco e mi guarda con aria arrabbiata.
“Allora mancano 4 giorni e tu ora ci devi pesare? Me lo devi chiedere mentre prendo appunti per fammi interrogare?”
“Signorina Tivoli, signorina Tommasi, potete continuare i vostri discorsi fuori.”
Ci alziamo contemporaneamente e usciamo. Per la prima volta in tutta la mia vita vengo cacciata dalla classe. Marta mi sta uccidendo con lo sguardo. Ci chiudiamo la porta alle spalle e ci mettiamo una alla destra e una alla sinistra di quest’ultima.
“Bene ora non stai prendendo più appunti. Meglio jeans o leggins?”
Marta mi guarda allucinata poi soffoca una breve risata sul nascere prima che la prof ci sgridi ulteriormente.
“Direi jeans, indubbiamente.”
 
“Allora ragazze belle com’è andata a scuola?”
“Per la prima volta ci hanno sbattute fuori dalla classe.” Iniziamo a ridere mentre le persone attraversano e cercano di capire chi è il ragazzo seduto a fianco a me. Poi attraversa anche la stronza e Thom strabuzza gli occhi. Segue il suo sedere che si muove da destra a sinistra mentre passa davanti a lui. Già Michela è la tipica ragazza molto bella che dovrebbe fare la modella. La tipica ragazza bella ma senza cervello.
“Che porco che sei!”
“Si lo so ma l’avete vista?”
Risponde Marta altrimenti lo picchio,
“Si ed anche tutti i giorni. È seduta davanti a noi.”
“Minchia che bona!”
“Thom affianco a te c’è la tua ragazza te lo ricordo. Fai sempre così quando c’è Francesco?”
“No era solo per farla ingelosire dato che mi parla spesso di quella troietta da quattro soldi. Io ho la mia principessa che me ne faccio di una “brava ragazza”?”
Mima le virgolette di “brava ragazza” mentre riparte. Ora me la pagherà. Farò l’arrabbiata solo per il gusto che lui mi chieda scusa e faccia il dolce come solo lui sa. Giusto oggi a pranzo non c’è mamma quindi posso far venire Thom a casa.
Mamma è con Micheal a fare una  provini per il calcio.
“Thom tu vieni a casa mia.”
“Ma… io avrei atri impegni e poi non posso presentarmi da tua madre così su due piedi.”
Sorrido ci è cascato come un pollo.
“E chi ti ha detto che mia madre c’è?” ora sorride anche lui allertato dall’idea di stare ancora un po’ da solo con me.
“Ok, ragazze posso accelerare. Sapete o degli impegni molto seri oggi a casa di Bea.”
Ridiamo tutti e tre poi accelera per davvero e in men che non si dica siamo davanti casa di Marta.
“Bea domani andiamo in motorino? Non ho voglia di prendere l’autobus.”
“Marta per me possiamo andare anche tutti i giorni in motorino.”
“Perfetto io vado ci sentiamo dopo ciao cucciola, ciao Thom. Ah! Quasi dimenticavo, mi raccomando le precauzioni non voglio fare la madrina l’anno prossimo.”
“Ucciditi cara mia. Ciao tesoro ci sentiamo dopo.”
“Ciao Marta.”
Aspettiamo che entra i casa e ripartiamo.
“Direzione, letto della mia cucciola.”
“Ma che letto! Direzione cucina della tua cucciola.”
“Uffa. Ma dopo avrò un round?”
“Se farai il bravo.”
Ecco il suo ghigno fa di nuovo capolino. Arriviamo e mentre lui parcheggia vado ad aprire.
In cucina trovo due piatti ed un biglietto di mamma.
Scommetto che ho indovinato vero? Sei con Thom, anche se non c’è te ne mangi due per ripicca! Ti voglio bene tesoro a dopo e salutami Thomas.
La porta si chiude e lui mi raggiunge in cucina. Legge il foglietto e inizia a ridere.
“Spero solo che non abbia intuito tutto quello che dobbiamo fare.”
 Mi abbraccia da dietro ed il suo naso stuzzica la mia guancia. Neanche lui lo ha intuito. Io voglio fargli decidere cosa mettermi con una sfilata di moda e mi deve aiutare a fare i compiti, ma la sola gliela darò dopo.
Mangiamo in fretta e senza parlare. Come sempre è tutto buonissimo.
“Saliamo che dici?”
Annuisce e mi segue sulle scale. Si siede sul letto e ne testa la morbidezza saltandoci sopra come un bambino piccolo. Mentre guarda tutti i pupazzetti che sono spari per la camera.
“Ti piacciono veramente tanto i pupazzi vero?”
“Si sono così morbidi e coccolosi.”
Mi siedo in braccio a lui e mi faccio cullare dalle sue braccia.
“Tu sei coccolosa e morbidosa.”
Sorrido ed inizio a ricoprirgli il viso di baci. Poi mentre lui sta iniziando mi alzo lasciandolo desolato.
“E ora iniziamo…” sorrido ed un ghigno malefico si estende sul mio di volto adesso.
“Quando vuoi, puoi farmi quello che ti pare. Sono il tuo pupazzetto io.”
“Ok allora… consigliami che mettermi. Posso anche farti una breve sfilata.”
Inizia a ridere sembra anche più contento della mia alternativa. Si alza e con fare da stilista inizia a scavare nel mio armadio. Trova una maglia che dietro è come graffiata. È la mia preferita ma non è troppo per una cena tra la sua famiglia?
“Non sarà un po’ eccessivo per una cena con la tua famiglia?”
Inizia a ridere. La sua risata è stupenda ed amo essere la ragione della sua risata.
“Dovresti vedere come si mette mia sorella. Vestitini corti e attillati, molto provocatrice. Se non fosse mia sorella me la farei senza neanche indugiare.”
Gli tiro un pugno sul braccio e iniziamo  ridere.
Poi prende un jeans quello che mi ha visto sempre addosso, ovviamente quello più stretto ha preso e penso lo abbia fatto a posta.
“Se non ti vedo vestita così domenica ti meno. Anzi per la piscina al chiuso ci vorrebbero un paio di pantaloncini ma no non si può è inverno.”
“Giusto parlami di questa piscina ciccio.”
“E’ una semplice piscina al chiuso ma al posto delle mura ci sono dei vetri, è suggestivo, sembra di stare all’aperto e puoi anche stenderti perché lì fa caldo.”
“Wow.”
Ritorna a guardare l’armadio e tira fuori un vestito che non aveva mai visto.
“Provatelo” va a chiudere tende e finestre in modo che nessuno può vedermi. Perché gli ho detto che potevo fare una sfilata? Che cretina che sono. Mi spoglio sotto  i suoi occhi che indugiano ad ogni centimetro di pelle in più. Infilo il vestito e addosso è ancora più corto del previsto. Arriva ad un quarto della mia gamba ed è molto stretto. Thom è a bocca aperta. Mi si avvicina e mi passa una mano sul braccio nudo.
“N-non provare… a… metterlo mai! Cavolo sei stupenda.”
“E per venire da te?
“No la gente ti vede per strada. Mai, mai!”
Mi si avvicina e mi abbraccia, il suo respiro che si è fatto irregolare e affannoso sul mio collo, la sua bocca vicino al mio orecchio.
“Mamma ti prego dimmi che ho fatto il bravo bambino, perché sono stato a bada anche quando mi stavi facendo impazzire. Ti prego facciamoci un po’ di coccole. Solo coccole.”
Sorrido e lui inizia ad alzare il vestito indugiando un minuto sul mio fondoschiena.
“Qui il vestito non è l’unica cosa che si alza!” rido brevemente mentre ride anche lui. Sento la sua erezione sulla mia gamba.
Toglie il vestito e con le mani inizia a toccare il mio reggiseno di pizzo facendomi sussultare. Inizio a sbottonargli la camicia. La butto per terra, poi passo al pantalone e per non toccare troppo faccio in fretta. Ci distendiamo sul letto. E ci iniziamo a baciare. Lui mi accarezza ed io accarezzo lui. Mi abbandono alle sue coccole e divento il suo peluche preferito.
 
“Allora per la quinta volta questo è sbagliato il risultato è un altro. E sai che studiare così è difficile vero?”
Non riesco a fare matematica lui continua a distrarmi accarezzandomi. Sono in intimo e con la sua camicia abbottonata solo fino ad un certo punto mentre lui è solo in jeans.
Sento la serratura della porta aprirsi.
“Cazzo mamma! Muoviamoci rivestiamoci!”
Mi tolgo la sua camicia dalla testa mentre prendo i jeans e la maglietta.
“Bea siete di su?”
Mentre cerco di mettere i jeans per tutta la stanza saltellando cado a terra.
Thom scoppia in una fragorosa risata poi risponde a mamma.
“Si Anna siamo di su, stiamo studiando.”
Faccio appena in tempo a sedermi quando mamma entra. Ci squadra un attimo.
“Insomma, non sembrate due che hanno studiato tutto il pomeriggio…” inizia a ridere guardando Thom. “Thomas forse è meglio se ti aggiusti la camicia.” Continua a ridere mentre esce. In effetti ha saltato un asola e ha tutti i bottoni storti. Ridiamo tutti e due poi mi ricordo della caduta, sicuramente mi nascerà un livido. Se la sbottona ed entra mio fratello.
“Be… ciao Thomas, mica vi ho interrotti mentre stava succedendo… qualcosa…?”
“Oddio…” non riesco a concludere la frase perché sto morendo dalle risate. Mio fratello che pensa che lo stavamo facendo con loro in casa.
“Oddio no Micheal tranquillo… dimmi tutto.”
“Mamma voleva sapere se mangia anche lui qui.”
Guardo brevemente Thom che risponde al posto mio:
“No, torno a casa che devo andare anche io a studiare.” Continua ad allacciarsi la camicia.
“Mi accompagni giù?”
Annuisco e scendiamo tutti e tre. Thom saluta tutti poi mi da un bacio e va verso la macchina. Chiudo la porta dietro di me e inizio  ridere per il pomeriggio stravagante passato insieme.



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Note D'autore
Ciao a tutti. So che ho fatto di nuovo tanto ritardo, ma con la nuova scuola e con tutti i compiti mi è un po' difficile aggiornare. Volevo ringraziare tutti quelli che stanno seguendo la storia, che la stanno recensendo e anche tutti quelli che la leggono in silenzio. Spero che vi piaccia. Il link che trovate sotto la storia è sempre per vedere le immagini.
A presto, un bacio a tutti! :*


   
 
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