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Autore: katyjolinar    12/11/2014    1 recensioni
Un incidente con uno Skrill trasporterà i nostri eroi in un mondo per loro poco conosciuto, che li porterà a conoscersi meglio di quanto pensassero
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I giorni passarono.
Astrid alternava momenti di lucidità a momenti di incoscienza, quindi Hiccup non la lasciava mai sola. Certo, rispetto alla settimana in cui erano stati entrambi privi di coscienza stava meglio, a detta dei loro amici, ma da una botta del genere non ci si riprende in pochi giorni, quindi il giovane pazientava e la teneva d'occhio, occupandosi di lei e non facendole mancare nulla.
Hiccup pensava, inoltre, che una volta tornati nei loro corpi sarebbe stato tutto più semplice, ma non fu così: anche se lo scambio era durato solo una settimana, aveva dovuto riabituarsi alla protesi e al suo vecchio corpo, all'essere un uomo e a gestire la propria forza fisica ed emotiva.
Il suo corpo gli era mancato, ma dovette ammettere che anche essere donna aveva i suoi vantaggi; di certo non gli sarebbe mancato il ciclo e tutto ciò che questo comportava, ma il fatto che le reazioni involontarie del corpo femminile erano meno... come dire... visibili di quelle analoghe del corpo maschile era un bel punto a favore di Astrid, dal momento che lei poteva evitare di fare "pensieri rilassanti" ogni volta che lui le era vicino per non mostrare situazioni imbarazzanti. Non che questo fosse più un problema, soprattutto nella loro intimità, dal momento che ormai erano ufficialmente fidanzati, ma era sempre meglio non dare troppo spettacolo quando non erano soli.
In ogni caso, essere stato Astrid per un certo tempo, aveva aiutato Hiccup a conoscerla meglio di quanto credesse, anche vedendo come si comportava la gente attorno a lei. Aveva capito, anche, che la sua ragazza era meno forte di quanto lasciasse credere, sia fisicamente che emotivamente, e questo gliela faceva amare di più.
Ma vederla, così, ferita, cosciente solo a momenti, lo faceva stare male. Non era abituato a vederla così debole e indifesa, e il fatto che non avesse nessuno della famiglia che potesse occuparsi di lei non lo rassicurava affatto, e per questo aveva deciso di farla stare in casa con lui: voleva controllare i suoi progressi in prima persona, controllare ogni respiro, ogni battito del suo cuore.
Non voleva perderla.
Aveva faticato tanto per chiamarla sua, ed ora che l'aveva stava rischiando di perderla, perché secondo Gothi, anche se si era svegliata, la ragazza non era ancora fuori pericolo.
Era passata una settimana da quando si erano risvegliati. Astrid, quella sera, era piombata di nuovo nel l'incoscienza, e Gothi la stava vegliando, durante una delle solite visite a casa Haddock per vedere come stesse la ragazza. Hiccup aveva bisogno di prendere un po' d'aria, di staccare un po' e decise di lasciare la vecchia druida con la compagna e uscire per strada.
Si fermò davanti alla capanna, guardandosi attorno e aggiustandosi la fasciatura del braccio rotto, mentre Sdentato lo raggiungeva facendo le fusa. Hiccup gli diede una pacca affettuosa e sospirò, guardandosi intorno. Tutto era tranquillo, i suoi compaesani erano chiusi in casa, a godere del caldo dei loro focolari domestici, e i draghi sonnecchiavano sparsi un po' ovunque.
Ma Hiccup aveva un conto in sospeso. In silenzio camminò lungo le strade buie di Berk, in mezzo alle case, sempre affiancato dal suo fido drago, e si fermò davanti a una delle capanne. Guardò la porta per qualche secondo, poi si avvicinò e bussò.
Gli aprì Stizzabifolco. Il ragazzo lo guardò serio e parlò.
"Devo parlare con Moccicoso. Subito, per favore." disse.
L'uomo annuì e chiamò il figlio, che uscì subito e si avvicinò a Hiccup.
"Che c'è, Hiccup?" domandò il moro.
"Io e te abbiamo un conto in sospeso." rispose il giovane, guardandolo seriamente.
"Ehi, cugino!" cercò di giustificarsi Moccicoso "Non ce l'avrai ancora con me per quel bacio?"
"No." continuò l'altro, prendendo il cugino per il colletto, col braccio sano "Ce l'ho con te perché ci hai provato con la mia futura moglie, quando tutti già sapevano che siamo ufficialmente fidanzati."
"Ma stavo scherzando..." disse il moro, cercando di liberarsi dalla presa.
Hiccup lo guardò negli occhi. Era arrabbiato. Di solito, quando era arrabbiato, si faceva un volo sul suo drago e, quando arrivavano sopra le nuvole, urlava e tirava pugni all'aria, ma ora non poteva. Sapeva che non era da lui, ma aveva bisogno di sfogarsi, così decise di sfogarsi come di solito faceva Astrid.
Lasciò andare Moccicoso, continuando a guardarlo minaccioso; strinse il pugno sinistro e, con tutta la forza che aveva in corpo, colpì il cugino in faccia.
Il giovane fece due giri su sé stesso e quasi cadde a terra, stordito, poiché non se lo aspettava, ma il cugino lo prese al volo e lo rimise in piedi, parlandogli all'orecchio.
"Se ci privi di nuovo, ti faccio cacciare dall'isola." minacciò "Lo sai anche tu che è contro le regole cercare di sedurre una donna sposata o, comunque, promessa."
Detto ciò, lo lasciò andare e si allontanò.
Non era stato il suo solito comportamento, ma era nervoso, da quando era successo tutto, e la situazione critica della sua compagna non lo aiutava a calmarsi di certo.
Ora si era sfogato, era più tranquillo, e decise di tornare a casa.
Gothi ancora controllava Astrid, che si stava svegliando. Hiccup congedò l'anziana donna e si preparò per la notte, mentre la ragazza si lamentava leggermente. Quando lui fu sotto le coperte, Astrid aprì gli occhi e lo guardò, accennando un sorriso.
"Hiccup..." sussurrò "Ho sognato che ci stavamo sposando..."
"Oh..." rispose il giovane, baciandola delicatamente "Sarà stato un sogno stupendo. Non vedo l'ora che succeda veramente, sai?"
Astrid sorrise, poggiando la testa sul petto di Hiccup. Si sentiva meglio, da quando si era risvegliata dopo che era tornata nel suo corpo. Inizialmente aveva continui mal di testa, e perdeva spesso conoscenza, ma ora si accorgeva che i periodi di incoscienza stavano diminuendo, insieme al l'emicrania.
Questo era un bene. Significava che presto avrebbe potuto finalmente alzarsi dal letto, e, come le aveva promesso Hiccup, ballare con lui, come si deve, con i ruoli giusti.
   
 
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