The Most
Beautiful Letdown
[Romantico,
AU]
“Ichi-ni-san-shi!
Go-roku-shichi-hachi!*”
I
comandi, impartiti da una voce
secca e nervosa, facevano vibrare il pavimento di legno del dojo
insieme ai
passi ritmati degli allievi. I sei ragazzi all’interno
correvano, la testa
dritta e lo sguardo che vagava dagli specchi alle grandi finestre nel
fondo
della stanza, distratti spesso dal frinire dei grilli e dalla musica
che
proveniva da un altro locale (anche se molto ovattata).
Una
volta terminata la corsa,
Rukia Kuchiki si sedette a terra, incrociando le gambe e aggiustandosi
la
katana al fianco, mentre attendeva gli ordini del maestro. Per lei,
l’inizio
della settimana significava lezione di kendo serale al dojo con i suoi
compagni, il sensei… e un ospite speciale, che dalla porta
la osservava ogni
lunedì, pronto a darle il suo appoggio (e anche a
criticarla, a dire il vero).
Ichigo
Kurosaki era seduto lì, in
modo così composto da sembrare innaturale per
l’aspetto scanzonato, rilassato,
che mostrava quotidianamente. Anche lui a gambe incrociate, rivolse
all’amica
un’occhiata divertita, alzando contemporaneamente il pollice
destro in un
inequivocabile segno di “ok”. Lei gli fece la
linguaccia, riscaldata e
imbarazzata al tempo stesso da quella visita settimanale che (non
poteva
negarlo) le faceva molto piacere.
Se
si impegnava al massimo, era
anche per lui… per vederlo sorridere, per sentire le sue
frasi di
incoraggiamento, per fargli vedere di cosa era capace.
Ma
soprattutto, lo faceva per sé
stessa.
Mostrare al mondo che, sotto
l’apparenza della signorina
per bene, pulsava un cuore ribelle e vivace. Esprimersi, vincere la
timidezza,
sorridere finalmente alla vita che, dopotutto, non era così
orribile… se le
aveva donato l’amicizia di Ichigo e quella piccola,
importante soddisfazione
nello sport, perché disprezzarla?
La
lezione entrò nel vivo poco
dopo, quando il sensei li divise in coppie per il combattimento vero e
proprio:
era divertente vedere Rukia (di solito placida e gentile) trasformarsi
in una
guerriera determinata e velocissima, capace di eseguire una perfetta
combinazione kote-man** senza
nemmeno
inciampare nei pantaloni o incespicare. Ed era altrettanto bizzarro per
Ichigo
vederla cambiare all’improvviso anche nel modo di
rivolgerglisi, come se tenesse
in serbo la sua parte più fragile e segreta solo per quella
sera… solo per lui.
[In fondo, sei quello che mi conosce
meglio…]
###
Stava
riponendo le spade e
piegando nella borsa i vestiti quando lui la raggiunse, posizionandosi
gentilmente alle sue spalle, poco fuori dalla porta… forse
nel timore di
rubarle una parte di privacy che si formava al momento di tornare alla vita normale, spogliandosi
dei vestiti che avevano
fatto da tramite per quella straordinaria metamorfosi, o forse
semplicemente a
causa di quel leggero pudore che gli impediva di avvicinarsi a lei
più di
quanto avesse desiderato davvero.
Fatto
stava che c’era sempre una
sorta di barriera, a dividerli…
“Entra
pure, non ti preoccupare”
il tono di Rukia era un po’ affannato ma felice. Il semplice
fatto che la sua
presenza non la disturbasse rincuorò un po’
Ichigo, che le si avvicinò,
osservandola mentre continuava a piegare laboriosamente la divisa.
“Allora,
ci siamo dati da fare
oggi, eh Moscerino?”
Rukia
si girò, fingendo
incredibile indignazione e lanciandogli una ginocchiera di gommapiuma,
che il
ragazzo schivò ridendo. Con una sola parola era riuscito a
riavvicinarsi a lei.
“Hai
parlato, signor Capelli da
Zucca! Ti stai preparando per Halloween?”
“Ora
che mi ci fai pensare, stavo
proprio per chiederti di prestarmi la tua spadina per il mio costume.
Ti
dispiacerebbe?”
Iniziò
una lotta fatta di finti
pugni, corse, “furti” della katana e acrobazie
varie, finché i due non
caddero a terra, esausti ma completamente
assorbiti da quel gioco.
[Come bambini…]
Rukia
si interruppe per un attimo,
il viso invaso da un’ombra scura. Gli occhi si posarono sulla
borsa con uno
sguardo nuovo, quasi triste, mentre le sue labbra si muovevano
automaticamente,
comandate da una tristezza improvvisa ma pungente:
“Ichigo…
secondo te, sono una
delusione?”
Il
ragazzo ci rimase per un attimo
di stucco. D’altronde, però, doveva
aspettarselo… Rukia era così, da un istante
di felicità sapeva farne nascere uno di malumore, come per
magia. Solitamente,
bastava una scompigliata di capelli e un commento spiritoso a tirarla
su… ma
questa volta, sentì, ci sarebbe voluto di più.
Non
era una delle solite scene di
infelicità…
Si
accomodò accanto a lei,
guardandola negli occhi intensamente, come per comunicarle
ciò che provava; da
quella posizione poteva vedere le piccole mani strette intorno al porta
spada,
gli occhi socchiusi (nel tentativo di non
farvi stillare lacrime) e il labbro superiore che tremava
impercettibilmente, con movimenti simili a quelli dei coniglietti
quando erano
spaventati.
Ogni
parte di lei gli trasmetteva
l’impulso irresistibile di… abbracciarla,
confortarla con un gesto di affetto,
di qualsiasi tipo. Detestava vederla così vulnerabile,
sapeva quello che
accadeva tra lei e suo fratello ogni giorno a casa… e,
proprio per questo,
desiderava proteggerla, farle capire che per lei c’era
sempre, e ci sarebbe
stato.
Non
aveva bisogno di
prometterglielo…
Le
alzò il mento con due dita, fissandola
intensamente nei grandi occhi blu. Apponendole un bacio leggero sulla
fronte,
gli sembrò quasi di sentire il battito del suo cuore
accelerare, e la pelle
scaldarsi, a poco a poco…
“Non
sei una delusione… sei una
bellissima delusione.”
*
significa: “Uno, due, tre,
quattro! Cinque, sei, sette, otto!”. È la
numerazione giapponese utilizzata negli
esercizi di kendo e yaido.
**
nome giapponese della mossa “polso-testa”,
una delle mosse di kendo.
****
Squillo
di trombe, rullo di
tamburi… e vai! Ho FINALMENTE terminato
Ci
ho messo un sacco per scriverla
perché, principalmente, ero in difficoltà
sull’argomento da trattare: alla fine
ho optato per la tristezza di Rukia (che si sente inferiore rispetto a
suo
fratello) e per un Ichigo “consolatore”, che le
vuol bene proprio per questa
sua fragilità..
Una
Rukia allegra non mi riesce
mai, non so perché U_U
Comunque,
i termini giapponesi che
trovate sono presi dal kendo (la scherma giapponese), uno sport
bellissimo che
pratico da qualche tempo. Ho voluto portare “un po’
di me” nella figura di
Rukia, nella quale mi identifico molto… spero di non aver
deluso le vostre
aspettative! ^__^
Piccolo
avviso: i prossimi
aggiornamenti probabilmente saranno lenti (causa scuola e vari cali
d’ispirazione),
ma cercherò comunque di non farvi aspettare troppo!
Detto
questo… un grazie speciale a
Mies e yukino_lang08
per i preferiti, e sempre a Mies per aver letto e
commentato alcuni dei capitoli precedenti ^^
Alla
prossima! Un bacione,
Ino
Selenia: ti ringrazio!
^__^ anche per aver apprezzato le shot che trattavano coppie che non ti
piacciono… (Shhuhei in versione yaoi? *pensierosa*
‘__’). Spero possa piacerti
anche questa :D besos!
Alessandra: Grazie
mille ^__^ guarda, ogni volta che
scrivo sono in “non-mi-piace mode” XD …
sarà perché ho paura di non scrivere
qualcosa all’altezza delle storie precedenti, mah. Spero
comunque che questa
IchiRuki ti piaccia :) sono felicissima che tu abbia gradito la shot
precedente! X3 besos!
MeMedesima: ma.. ma..
mi fai arrossire! X3 grazie mille… anche della pazienza per
averle lette tutte!
Un bacione :*
PikkiSakuraChan: hai
perfettamente ragione: perché i bei ragazzi esistono solo
nei manga??? T__T è
un’ingiustizia! Comunque, sono felice di essere riuscita a
farti un po’ piacere
Soi Fon, io la adoro XD non so neppure perché! E ti
ringrazio tanto tanto per i
complimenti <3 spero che l’IchiRuki ti piaccia! Un
bacione :*
Eragon1001: XD che
carina! Spero di non aver deluso le tue aspettative! *si nasconde
spaventata*
Comunque è vero, i crack pairing hanno qualcosa di..
sublime, interessante XD
io ne vado matta! Grazie mille per i complimenti! Un bacio :*