Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: SaraJLaw    13/11/2014    5 recensioni
È trascorso un anno dagli eventi narrati nel film. La regina Elsa, a causa di un sortilegio, viene relegata nel nostro mondo, in una piccola contea degli Stati Uniti. Lì dovrà vedersela con persone che pensano sia solo un personaggio delle favole, ma anche con chi ha fiducia in lei.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A/N

Volevo puntualizzare una cosa su cui non mi sono soffermata finora: tra il nostro mondo e Arendelle il tempo non scorre allo stesso modo. Non parliamo di anni ma solo di giorni. Tenetelo a mente anche per i prossimi capitoli :) Enjoy!



Capitolo XI


Il sole era tramontato già da un pezzo e l'enorme distesa d'acqua sembra un tutt'uno con il cielo privo di nuvole. C'era un silenzio quasi irreale, interrotto solo dallo sciabordare lieve delle onde contro i fianchi della nave. Il veliero aveva lasciato il porto di Arendelle da ormai dieci giorni e, aiutato dalla magia, si avvicinava sempre di più a destinazione.

Anna era in piedi sul ponte, a prua, e fissava l'orizzonte che si estendeva davanti a lei, come se in quel modo potesse accelerare i tempi e raggiungere le Isole del Sud che, lo sapeva bene, erano ancora lontane. Il vento le scompigliava i lunghi capelli rossi, mandando delle ciocche a coprirle gli occhi ma a lei non importava, si limitò a stringere ancora di più il mantello intorno a sé. Da qualche giorno ormai toccava a mala pena cibo e dormiva lo stretto necessario, se non di meno o affatto; il colloquio con Gran Papà le aveva dato speranza e, per la prima volta, le aveva offerto una soluzione concreta. Ma quella sensazione era durata ben poco. Col passare del tempo Anna aveva cominciato a ragionare con lucidità e piano piano si rese conto delle implicazioni di tutta quella faccenda: avrebbe dovuto uccidere Victoria. La principessa era disposta a tutto per riavere sua sorella ma... Togliere la vita a una persona? Ne sarebbe stata capace? Il solo pensare che forse non ne sarebbe stata in grado la faceva arrabbiare, e sapere che effettivamente quel timore avrebbe potuto rivelarsi fondato le spezzava il cuore. In parte tutto ciò, in un certo senso, le sembrava che mettesse in dubbio la profondità del suo amore per Elsa ed era quello il motivo per cui ultimamente riusciva appena a chiudere occhio la notte: non sapere se avrebbe avuto il coraggio di uccidere Victoria significava forse che sua sorella non era così importante per lei? Perché Elsa non sarebbe più tornata ad Arendelle senza la morte di quella donna. Anna emise un verso carico di frustrazione e rabbia mentre poggiava le mani sulla balaustra in legno. Non si era accorta che stessero tremando violentemente.

Che cosa devo fare?

Quella domanda era diventata un vero e proprio tormento, e quando credeva di aver finalmente trovato la risposta, tutto era precipitato di nuovo. Era talmente presa da quello che le passava per la testa che non si era accorta del marito che era uscito dalla loro cabina e saltò vistosamente quando lui le sfiorò la spalla. Si girò di scatto ma si rilassò subito appena lo riconobbe e gli lanciò uno sguardo mortificato; Kristoff scosse la testa e l'abbracciò da dietro, e Anna si abbandonò contro il suo petto.

<< Fa freddo qui fuori. >> disse, stringendola a sé.

Anna fece una risatina priva di qualunque traccia di ilarità.

<< Questo non è niente. Sono stata congelata, ricordi? >>

Sentì Kristoff annuire e poggiare il mento sulla sua spalla.

<< Già. >>

Proprio quel gesto, nella sua estrema semplicità, le ricordò una cosa.


<< Elsa, quegli ambasciatori resteranno altri due giorni e io ho bisogno di te adesso! >> aveva esclamato Anna, lamentandosi.

Elsa, in piedi dietro alla sua scrivania nello studio, aveva distolto lo sguardo dai fogli che aveva in mano e guardò la sorella fingendosi arrabbiata, quando invece era evidente che si stava trattenendo dal sorridere.

<< Cosa ci sarà mai di tanto urgente da farmi cancellare un incontro con tre anziani e noiosissimi ambasciatori? >> chiese con finto tono drammatico.

La principessa si avvicinò e le prese la mano, trascinandola fuori dalla stanza fino alla sua camera da letto. Per tutto il tempo le ragazze non avevano fatto altro che ridere.

<< Vuoi smettere di fare la misteriosa? >> domandò Elsa, guardando la sorella.

Anna le fece cenno di aspettare e raggiunse l'armadio, dal quale tirò fuori un bellissimo vestito di seta bianca. Il suo abito da sposa, stupendo nella sua semplicità. La ragazza lo adagiò sul letto e si girò verso la regina.

<< Anna, è meraviglioso. >>

La più piccola sorrise.

<< Lo è, vero? Però non so, è come se mancasse qualcosa e pensavo che magari tu potessi dare un tocco di... magia. >>

Elsa inarcò un sopracciglio e si avvicinò a lei, studiando l'abito; allungò le mani di fronte a sé e con dei lievi movimenti delle dita fece in modo di ricoprire i bordi con dei piccoli cristalli di ghiaccio. Anna ne rimase affascinata e osservò il vestito a bocca aperta. Elsa si spostò dietro di lei e l'abbracciò, senza mai smettere di sorridere.

<< Ti piace? >>

<< Adesso è davvero perfetto. Grazie. >> sussurrò Anna.

La regina poggiò il mento sulla sua spalla e sospirò, felice.

<< Non c'è di che sorellina. >>


Dopo anni e anni di separazione, ogni piccolo gesto e ogni momento, anche se apparentemente insignificante, aveva un valore inestimabile per lei. Subito gli occhi di Anna si riempirono di lacrime, e nonostante i vari tentativi, non riuscì a trattenerle e le lasciò scorrere sulle guance, subito seguite da un singhiozzo disperato. Kristoff, preoccupato, si mise di fronte a lei e la strinse ancora di più contro il suo petto. La ragazza pianse, come se effettivamente servisse a qualcosa ma sapeva che era tutto inutile.

<< Ho p-paura Kristoff, n-non so che f-fare. >>

<< Cerca di non piangere, ti prego. Adesso sappiamo cosa fare, no? Presto tutta questa faccenda sarà finita e riporteremo Elsa qui da noi. >>

Anna continuò a singhiozzare ancora per qualche minuto fino a quando non rialzò la testa e guardò il marito con i suoi occhi verdi pieni di lacrime, che si affrettò ad asciugare. Un sorriso triste e stanco si fece strada sul suo volto.

<< È assurdo. Io sono qui a lamentarmi quando invece è lei quella che si trova da sola in un luogo lontano e magari anche spaventoso. Vorrei solo non dover uccidere Victoria. >>

Il ragazzo corrugò le sopracciglia.

<< Credevo che fossi disposta a farlo per Elsa. >>

<< Lo so! Ma, sul serio, pensi davvero che riuscirei a ucciderla senza battere ciglio? >> chiese con una certa irritazione.

Kristoff le accarezzò una guancia e posò un lieve bacio sulla sua fronte.

<< Non ho detto questo. Senti, quando arriveremo alle Isole del Sud cercheremo di parlare con lei prima di fare qualcosa di drastico, d'accordo? Potremmo chiedere anche ai suoi fratelli di sostenerci. Magari tutti insieme riusciremo a farle cambiare idea. >>

Anna abbassò lo sguardo.

<< Come se fosse possibile... >>

<< Faremo tutto il necessario. Avrai tua sorella, te lo prometto. >>

La principessa annuì e lo abbracciò di nuovo, non prima di avergli dato un bacio sulle labbra.

<< Ti amo. >>

Kristoff poggiò una guancia sui capelli della moglie.

<< Ti amo anch'io. >>





Holaaaa!!!

Questo è un capitolo sostanzialmente privo di azione, molto più concentrato sui pensieri della nostra Anna che, in effetti, non vedevamo da un po'. Vi è piaciuto il flashback? L'idea di inserirlo mi è venuta così di punto in bianco. Mi farebbe davvero moooooolto piacere sapere cosa ne pensate di questo capitolo :)

Love y'all,

Sara

  
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