Serie TV > NCIS
Segui la storia  |       
Autore: Despicable Meggs    14/11/2014    3 recensioni
Tony, Ziva, McGee, Abby, Gibbs... Li conosciamo tutti perché lavorano all'NCIS. Ma cosa sarebbe successo se invece di incontrarsi al lavoro si fossero incontrati al liceo? Come sarebbe stato un Tony di 17 anni? Come mai Ziva si è trasferita a vivere in America? Come sono Tim ed Abby?
In questa mia nuova FF, decisamente molto AU, vedremo la vita dei nostri agenti preferiti al liceo. Ci sarà da divertirsi e ci saranno momenti un po' più seri. Ma soprattutto ci sarà del TIVA. Tanto TIVA love a 17 anni XD
Quindi come ho detto questa è una storia AU in cui non solo compariranno i nostri personaggi preferiti ma anche personaggi che purtroppo nel telefilm non abbiamo visto (causa decesso) XD
Buona Lettura :)
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abigail Sciuto, Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Timothy McGee, Ziva David
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Confessions and Delilah

Dopo la chiacchierata avuta con Tony, Ziva era sempre più convinta che parlare con la madre le avrebbe fatto bene.
Aveva sempre un po' di timore nel parlare di cose riguardanti lei e Tony, ma ora Rivka sembrava essere convinta e lei sentiva di aver bisogno della madre.

Così la domenica mattina, quando Tali ancora dormiva, scese in cucina dove la madre si stava già preparando la colazione.
Rivka rimase sorpresa a vedere Ziva in piedi così presto. Non che lei fosse una che dormiva fino a mezzogiorno, ma non si alzava nemmeno alle sette.

"Ziva, come mai in piedi così presto? Non stai bene?" chiese Rivka preoccupata.
"Cosa? No, sto bene. Volevo solo parlarti di una cosa" rispose lei.

Si sentiva di nuovo a disagio ora, ma se era riuscita a dirlo a Tony sarebbe riuscita anche con sua mamma.

"Ok, allora preparo un tè anche per te e mi dici tutto" le disse.

Ziva annuì e si mise a pensare come iniziare il discorso per non sembrare patetica e non fare arrabbiare la madre.
Quando anche Rivka fu seduta di fronte a lei prese un bel respiro e iniziò.

"Ho bisogno di dirti una cosa e ho anche bisogno di consigli. Ma sopratutto ho bisogno che non ti arrabbi con me" iniziò.
"Ok amore, stai tranquilla. Ti ascolto" la incoraggiò

"Io e Tony... Noi..." cominciò Ziva incerta.
"Mamma, io e Tony abbiamo parlato... E noi, cioè..." aggiunse.
"Ziva, parla. Sono qui per ascoltarti" le disse Rivka che aveva già capito cosa volesse dirle la figlia.

"Io e Tony abbiamo parlato del sesso. Non abbiamo ancora fatto nulla, però forse presto potrebbe succedere" riuscì finalmente a dire.

Rivka sorrise, le aveva fatto molto piacere che la figlia avesse pensato di parlarne con lei prima di fare qualsiasi cosa.
Lei non le avrebbe impedito nulla ma era pronta a consigliarla e sostenerla.

"E io mi sento tanto a disagio, perché non l'ho mai fatto con nessuno mentre Tony si" aggiunse.
"Questo a lui lo hai detto?" chiese lei.
"Certo. Mi ha detto che non cambierà nulla e che lo faremo solo quando io sarò pronta" rispose.

A Rivka venne un dubbio. Ziva non aveva avuto una figura femminile accanto durante l'adolescenza ed era sicura che Eli non avesse parlato con la figlia di certe cose.

"Ziva, qualcuno ti ha mai fatto il discorso sul sesso?" le chiese.
"Ari, un po' quando iniziai il liceo" rispose.
"Ma so come funziona, so tutto. Solo non l'ho mai fatto" aggiunse.
"Ok... Non posso dirti cosa fare o non fare. Ma posso dirti di stare tranquilla, Tony mi sembra davvero rispettoso e so che non ti farà fare nulla che non vuoi" le disse.
"E quando verrà il giorno mi devi promettere una cosa. Usate una protezione, non voglio che rimani incinta. Sia chiaro che voglio dei nipoti, ma non ora. È presto per fare la mamma. E quando te la sentirai vieni a parlare con me" aggiunse sorridendole.
"Ok" rispose Ziva semplicemente.
"Sia chiaro, non voglio nessun dettaglio. Solo fammi sapere come ti senti" le spiegò.

"Grazie mamma" le disse felice di come aveva reagito.
"Grazie a te di avermene parlato" rispose Rivka.

Poi si alzò in piedi e si avvicinò alla figlia.

"Vieni qui e abbracciami, la mia bambina sta crescendo" disse emozionata.
"Non sono più una bambina da un po', mamma" rise Ziva.
"Per me lo sarai sempre. Come quando ti prendevo sulle ginocchia e ti facevo le trecce" rispose Rivka.

Ziva sorrise felice nel rendersi conto che la madre aveva ancora dei ricordi su come era Ziva da piccola. Bei ricordi a cui Ziva ogni tanto pensava.

Quella mattina anche Tony era pensieroso.
Suo padre lo trovò in cucina davanti alla sua colazione, completamente perso nei suoi pensieri.

"Tony, sei sulla terra insieme a me o sei altrove?" gli chiese entrando.
"Oh... Buongiorno, papà" rispose riscuotendosi dai suoi pensieri.
"Stavo solo pensando" aggiunse.

Senior prese una tazza di caffè e si sedette al tavolo con il figlio.

"Tu che pensi? Wow, una novità" commentò ridendo.
"Grazie papà, ti voglio bene anche io" rispose Tony sarcastico.
"Scherzavo. Piuttosto dimmi, pensieri belli?" gli chiese.
"Direi di si..." rispose non troppo convinto.

E senior lo notò.
Non parlavano molto tra di loro ma, ora che c'era, voleva assicurarsi che il figlio stesse bene come fa un padre.

"Tony, che succede?" gli chiese ancora.
"Non lo so nemmeno io... Ma sono nervoso" rispose.
"Per cosa?" disse Senior.
"Io e Ziva abbiamo parlato di sesso e non so... La cosa mi mette ansia" spiegò.
"Junior, da quando hai l'ansia per queste cose? Mi sembra che tu non abbia mai avuto problemi con le ragazze" commentò il padre.
"Di solito non sono preoccupato, ma stiamo parlando di Ziva. Lei è speciale, papà. E in più è la sua prima volta... Non voglio spaventarla o sbagliare" rispose.

Senior guardò il figlio orgoglioso, si stava comportando da adulto.
E ora sapeva cosa dirgli per aiutarlo.

"Tony, il fatto che tu stia pensando a questo ti dovrebbe far capire che non hai nulla di cui preoccuparti. Perché sei già partito sapendo che dovrai stare più attento con lei e questo significa che sei consapevole e non vuoi solo divertiti. Se posso darti un consiglio, non programmare nulla lascia che accada e basta. E non agitarti perché è la sua prima volta. Sarà lei quella agitata e tu dovrai guidarla" gli disse.
"Tu credi?" chiese conferma Tony.
"Si. E assicurati che sia proprio convinta di quello che fa, aspettare un'altra settimana o il tempo di cii ha bisogno non cambierà le cose, anzi. L'aiuterà ad essere più rilassata" aggiunse.

Tony sorrise, sentendosi già più tranquillo.

"Grazie papà" rispose.
"Figurati. E ora? Facciamo colazione come si deve?" gli chiese.
"Certo" disse.
"Bene allora vestiti, andiamo al mio bar preferito" concluse Senior.

Aveva voglia di passare un po' di tempo con il figlio, in quel periodo lo stava proprio rendendo orgoglioso e si stava accorgendo che doveva recuperare il tempo perso.

Mentre la mattinata di Tony fu insieme al padre, quella di Ziva fu dedicata alla sorellina.
Tra la scuola e uscire con Tony durante la settimana non facevano molto assieme e ora che avevano un po' di tempo voleva farle compagnia.

Fu Tali a scegliere cosa fare quella mattina e decise che lei e Ziva avrebbero decorato il muro e il soffitto della sua cameretta con tante stelle fluorescenti che aveva comprato la settimana precedente con la madre.

"Zi, ne voglio tante sul soffitto così quando mi sdraio e guardo in alto sarà come essere all'aperto" disse Tali.
"Ok, allora ci servirà una scala perché io non sono così alta" rispose lei.
"Aspettami qui, vado a prenderla. Intanto decidi quante stelline attaccheremo sul soffitto" aggiunse.

Tornò cinque minuti dopo con la scala, aiutata dalla madre.
Le aveva sentite trafficare ed era curiosa di sapere cosa stessero facendo.

"É proprio una buona idea questa. Vi lascio lavorare, quando avete finito chiamatemi che sono curiosa di vedere cosa salta fuori" disse Rivka lasciandole sole.

Sapeva che avevano bisogno di un po' di tempo tra sorelle e lasciò che si divertissero insieme.

Attaccarono molte stelle sul soffitto e altre che scendevano per tutto il muro di fronte al letto di Tali.
A lavoro finito chiusero le tende e spensero la luce, godendosi lo spettacolo di stelle fluorescenti colorate.

"È super bellissimo! Nessuno ha una camera bella come la mia" esclamò Tali entusiasta.
"Penso che sia venuto perfetto. Cosa ne dici, chiamiamo la mamma e le facciamo vedere?" rispose Ziva.
"Ok" disse Tali.
"Ma prima, ho tenuto qualche stellina per te e voglio che le attacchiamo nella tua camera" aggiunse.
"Per me? Sei sicura che non le vuoi attaccare qui nella tua stanza?" si assicurò Ziva.
"Si, voglio che le tieni tu" rispose la bambina.
"Grazie, nanetta" disse Ziva.

Andarono nella sua stanza e decisero di attaccare quelle stelline sopra la testata del letto di Ziva.
Dopo aver completato anche quel lavoro chiamarono Rivka.

"Ragazze è davvero perfetto" disse ammirando il cielo stellato.
"Zi ha attaccato tutte quelle sul soffitto e io quelle sul muro. Siamo state brave, vero?" rispose.
"Molto brave. Quasi quasi le voglio anche io" scherzò Rivka.

A sentire quelle parole, Tali prese e andò a staccare una delle stesse che era sul muro.

"Ecco puoi avere questa" le disse dandogliela.
"No, amore. Tienila tu. E se avrò vogai di stelline verrò a vederle nella tua stanza" rispose Rivka riattaccando la stella dove era prima.

Il giorno dopo andarono tutti a scuola come al solito.
Ma quello era un giorno speciale, McGee avrebbe portato a pranzo con gli altri anche Delilah per presentarla a tutti.

Siccome era nel tempo si erano organizzati per andare a pranzare al campo da football della scuola.
A quell'ora nessuno si allenava e avrebbero potuto fare una sottospecie di pic nic veloce. Avevano tutti preso il pranzo da casa e Tony, che andava a scuola in macchina, si era occupato di portare due teli in modo da potersi sedere sull'erba.

Si incontrarono al campo all'ora di pranzo, erano a lezioni diverse quindi si diedero appuntamento là.
I primi ad arrivare furono Tony e Ziva e ne approfittarono per distendere i teli per terra.

"Dovremmo tenere a freno Abby o la ucciderà di abbracci e domande" commentò Ziva.
"Infatti, spero che arrivi qui prima di McGee e Delilah così la possiamo tenere a bada da subito" rispose.
"Però finché siamo soli, vorrei approfittarne per baciarti" aggiunse.
"Non farò nulla per impedirtelo, Tony" rispose lei avvicinandosi a lui.

Tony la prese per un fianco e la tirò a sé baciandola dolcemente.
Erano all'aperto e non volevano dare spettacolo, ma questo non implicò che il paggio fosse poco passionale.
Non si accorsero nemmeno che Abby era arrivata e li stava fissando.

"Scusate, se non vi disturbo sono qui" disse per attirare la loro attenzione.
"Abby" esclamò Ziva staccandosi immediatamente da Tony.
"Ciao ragazzi. Gli altri ancora non ci sono?" chiese impaziente.
"No. Li stiamo aspettando" rispose Tony.
"Bene. Io ho anche portato dei dolcetti. È un'occasione speciale dobbiamo dare il benvenuto alla ragazza di Tim" disse felice.

"A proposito di questo, Abby..." iniziò Ziva.
"Magari cerca di non spaventarla troppo ok?" concluse Tony.
"Cosa vorreste dire?" chiese confusa.
"Quello che vogliamo dire è che... Che sei molto espansiva e non sappiamo se lei gradisce" disse Ziva cercando di non offendere l'amica.

Abby sgranò gli occhi.

"A chi non piacciono gli abbracci? Specialmente i miei" commentò.
"A tutti piacciono... Ma solo se dati un po' alla volta, ok?" specificò Tony.
"Ok, mi comporterò bene... Ma sono eccitata comunque!" esclamò.

Tony e Ziva si guardarono, sapendo che Abby sarebbe stata Abby e non potevano farci nulla.
Infatti appena Tim e Delilah arrivarono la prima a lanciarsi in un abbraccio fu proprio Abby.

"Che piacere conoscerti. Io sono Abby, la migliore amica di Tim" disse dandole la mano e un altro abbraccio.

Subito dopo di lei si presentarono Tony e Ziva e alla fine si sedettero tutti per mangiare.
Delilah sembrò a suo agio fin da subito e parve apprezzare l'espansività di Abby.

Iniziarono a chiacchierare e fare domande a Delilah, e lei le faceva a loro.
Avevano voglia di conoscersi bene, visto che lei era la fidanzata del loro amico volevano che facesse parte del gruppo così da poter uscire assieme e divertirsi.

"Abby, Tim mi ha detto che anche tu sei appassionata di computer e che ti piacciono i videogiochi" disse Delilah.
"Oh, si tantissimo. Sei mai stata al laser game qui vicino alla scuola? E fantastico io e Tim ci andiamo spesso. Dovresti provarlo. Anzi perché la prossima volta non vieni con noi?" iniziò Abby senza fermarsi.

Fu Tony ad interromperla per dare tempo a Delilah di elaborare le mille informazioni.

"Abby, Abby! Respira tra una domanda e l'altra o dovremmo portarti in infermeria" scherzò lui.
"Sto respirando. Sono multifunzione io. Posso parlare e respirare e batterti all'ultimo gioco che ho comprato in contemporanea" rispose lei.
"Su questo non avevo dubbi" commentò Tony ridendo.

"Che scuola frequenti?" si intromise Ziva.
"La scuola privata in fondo a questa strada. Per questo riesco a passare a trovare Tim alle pause" rispose.
"Però non sono all'ultimo anno come voi, sono al penultimo" aggiunse.
"Allora hai la stessa età di Ziva" commentò Tony.
"Davvero? Anche tu sei al penultimo anno?" chiese Delilah curiosa.
"Ho un anno in meno di loro ma no, frequento l'ultimo anno. Ho fatto la primina in Israele" rispose.
"Oh, forte. E come erano le scuole in Israele?" chiese Delilah curiosa.
"Più o meno come qui. Ma con gente meno simpatica" commentò lei sbrigativa.

Tony sapeva il motivo.
Con quello che era successo alla sua scuole in Israele, la bomba e i compagni morti, immaginava che non avesse voglia di parlarne e soprattutto non aveva voglia di ricordare quei brutti momenti.

Sviò il discorso in modo che non dovesse rispondere a domande che le davano fastidio.

"E come si sta alla scuola privata? Sono molto severi?" chiese.
"No. In realtà è come la vostra scuola, ma costa di più e c'è meno gente" commentò lei ridendo.
"Io sono stato in collegio per un po' e credimi non lo rimpiango" disse Tony.

Si fecero tutti una risata quando Tony raccontò alcune cose pazze che lui e i suoi amici avevano fatto in collegio.
Omise la parte in cui lasciava il collegio, era una cosa che sapeva solo Ziva e non l'avrebbe condivisa con nessuno al momento.

Dopo aver pranzato e aver chiacchierato si accorsero che avevano n ora un po' di tempo da passare assieme prima che Delilah dovesse tornare nella sua scuola e loro in classe.
Così decisero di portare Delilah a fare un giro della scuola per mostrarle le aule e la palestra.

"Qui ci facciamo le partite di basket, Tony è il capitano della squadra. Dovresti venire una sera" disse Tim.
"Verrò molto volentieri" rispose lei guardando Tony.
"Così vedrai vincere la squadra con il capitano migliore" commentò.

Ziva diede una gomitata a Tony.

"Finiscila, DiNozzo!" gli disse.
"Non ascoltarlo mentre si pavoneggia. Ma comunque è vero, è molto bravo" aggiunse lei.

Rimasero ancora un po' insieme finché non venne l'ora per tutti di riprendere le lezioni.
Delilah fu molto felice di aver conosciuto gli amici di McGee e non vedeva l'ora di uscire una sera tutti insieme per poter continuare a conoscersi.
Nonostante le paure di Ziva e Tony, Delilah apprezzò molto Abby e i suoi abbracci.

Finita la giornata scolastica tornarono tutti a casa come al solito.
Quel pomeriggio non avevano compiti da fare, così Tony decise di rimanere a casa di Ziva per passare il tempo con lei.

Ora che Rivka lo aveva accettato non si faceva sfuggire occasione per passare il tempo con Ziva.

"Ciao ragazzi" disse Rivka vedendoli entrare.
"Ciao Tony" disse Tali con la bocca piena.

Stava facendo merenda e mangiava il pane con la Nutella.

"Tali, non parlare con la bocca piena" le disse la madre.
"E comunque ciao anche a te, sorella" aggiunse Ziva.

Tali si pulì le mani nel tovagliolo e corse ad abbracciarla.

"Ciao, Zi" disse.
"Nanetta, hai lasciato qualcosa da mangiare anche per noi?" le chiese.
"No" scherzò lei.

"Preparo un po' di pane e Nutella anche per voi. Succo d'arancia va bene, Tony?" chiese Rivka.
"Va benissimo" rispose lui sedendosi a tavola con Ziva.
"Tutto bene oggi a scuola, Tali?" le chiese.
"Si, ho preso dei bei voti" rispose.
"Molto brava" commentò Tony.

Mangiarono assieme la merenda poi Rivka e Tali uscirono in giardino lasciando un po' di tempo ai due.
Tony e Ziva invece si misero seduti sul divano, con la tv in sottofondo accesa.

Ma del programma che c'era guardarono poco, si persero a coccolarsi e baciarsi. Di tanto in tanto la madre dava un'occhiata dentro casa e li vedeva sempre abbracciati.

"Mi piace che tua mamma ora non ci ostacoli" disse lui.
"Si... Se lo avessimo fatto qualche mese fa, tu saresti stato cacciato a calci in questo momento" rise lei.
"Invece ora ti posso baciare così come se nulla fosse" disse dandole un bacio appassionato.

"Cosa ne pensi se questo week end andiamo al cinema?" le propose lui.
"Penso sia un'ottima idea. Cosa mi porti a vedere?" chiese lei curiosa.
"Il film horror appena uscito. Voglio vedere se ti spaventi" disse.
"Tony, non mi conosci ancora bene... Io non mi spavento mai" commentò lei con aria di sfida.
"Vedremo, come te la cavi con le invasioni aliene?" chiese lui.
"Benissimo. Ho visto anche E.T." rispose lei convinta.

Tony rise, Ziva non aveva la minima idea del film che le avrebbe fatto vedere. Sperava che si spaventasse così l'avrebbe potuta abbracciare.
Ziva dal canto suo decise che in ogni caso avrebbe finto di avere paura, voleva stare tra le braccia di Tony e farsi coccolare. Non le importava dovergli dare ragione dicendo che aveva paura.

Rimasero sul divano a baciarsi ancora un po' perdendo la cognizione del tempo.
Si resero conto che si era fatta sera quando Rivka e Tali rientrarono e li trovarono ancora lì.

"Piccioncini, sarebbe quasi ora di iniziare a preparare la cena" disse Rivka.
"Che fai Tony, resti con noi?" aggiunse.

Tony guardò Rivka colto di sorpresa.
Non si aspettava un invito a cena e non sapeva cosa dirle.

"Io... Non voglio disturbare, magari ha già programmato la cena" disse.
"Primo dammi del tu, secondo se ti ho chiesto se vuoi restare non disturbi" rispose.

Tony guardò Ziva, che gli stava sorridendo sperando che accettasse l'invito.

"Va bene... Ma solo se posso aiutare. Magari apparecchio?" propose.
"Va bene, se vuoi puoi anche lavare i piatti" scherzò Rivka.
"Ok, ci sto" rispose serio.
"Tony... Scherzavo non ti farò lavare i piatti, sei ospite" disse Rivka ridendo.

Anche Ziva sorrise, Tony le faceva ridere per quanto cercasse di essere accondiscendente con sua madre.

"Tony... Guarda che mia mamma l'hai già conquistata. Non importa che insisti" gli disse.
"Ma voglio continuare a piacerle" ammise.
"Le piacerai per sempre ora, credimi" concluse Ziva baciandolo.

Rivka li guardò e ruotò gli occhi.

"Hey, qualcuno non aveva detto che voleva apparecchiare?" chiese sarcastica.
"Arrivo" esclamò Tony.








Note dell'autrice:

Ciauuuu :)
Eccomi con il capitolo del venerdì, oggi cosa tranquilla... Tony e Ziva che parlano ai rispettivi genitori di quello di cui hanno discusso e poi conoscono tutti Delilah.

Eh beh, un finale un pochino TIVA ci sta sempre, vero? XD

Ho un'informazione di servizio: martedì parto e vado a Londra fino a venerdì... Quindi mi dispiace ma non pubblicherò i capitoli mercoledì e venerdì. Pubblicherò invece il lunedì prima di partire e riprenderò il lunedì successivo.
Scusate ma la vacanza chiama XD

Detto ciò a prestooooo
Baci, Meggie.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > NCIS / Vai alla pagina dell'autore: Despicable Meggs