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Autore: Born to smile    14/11/2014    1 recensioni
Summer Lawrence ha tutto dalla vita. Ville, vestiti, piscine. Le manca solo la cosa che più desidera.
A Zayn Malik non manca nulla. Ragazze, droga, divertimento. Però sente spesso un vuoto nel petto.
La bellezza dell’innocenza si nasconde dietro un sorriso malizioso. Lei l’ha persa, lui non l’ha mai avuta.
Cos’è l’amore in un mondo così gelido? Vittoria? Guerra?
Per loro è solo un salto nel vuoto.
Segreti, sbagli. Sesso, divertimento. Amore.
Una lotta contro se stessi, dalla quale non si esce vivi. Per lo meno non del tutto.
Insieme? Fino all’ultimo respiro.
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=B9H_4OxDcMA
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“Guardare il mondo da un piedistallo è sempre piacevole. Puoi avere tutto ciò che desideri: macchine, piscine, vestiti. Il problema è quando non ci bastano più, quando il cuore smette di battere e non ci scorre più sangue nelle vene. Ma se incontri una persona che ti salva, che ti fa sentire viva, non fartela scappare piccola Sammy. Non rifiutare l’amore.”
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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8. War, again.
 
Mi stai incasinando la testa
Ragazza, è ciò che sai fare meglio
Dicendo che non c’è niente che non faresti per farmi dire che
Tu sei impossibile da resistere.
Taken. One Direction.

- Allora, com’è andata la cena di ieri?

Liam aspirò il fumo e passò lo spinello a Zayn. Lui alzò le spalle.
- Il solito.

- Sei riuscito a scoparti pure Sam? – rise Harry.
L’aria era fredda quel pomeriggio, il cielo nuvoloso come al solito. Zayn si strinse nel cappotto.
- Che simpaticone. – gli fece una smorfia passandogli il fumo.

- Troppe canne ti fanno male. – rise Lou, dando un pugno sul braccio del riccio. 
- Quando arrivano le ragazze? – domandò Niall, guardando l’orologio.
- Sono arrivate. – annunciò Candys, sorridente.
Era l’unica che non stava armeggiando con il cellulare. Sam era alle prese con Derek ed un altro dei suoi attacchi di gelosia e Beverly stava cercando di scollarsi di dosso il suo ennesimo spasimante.
- Potreste almeno salutare.

Liam prese la gamba di Summer e la trascinò a terra, facendola cadere su Zayn. Il ragazzo prontamente allungò le braccia e attutì la caduta.
- Idiota. – urlò Sam, appoggiando la testa sulla pancia di Zayn.

- Come ti pesa la testa Lawrence, allora hai qualcosa lì dentro. – la prese in giro il moro, spostandole un ciuffo di capelli dagli occhi.
- Mi avvalgo della facoltà di non rispondere. – sbuffò lei, dandogli uno schiaffo sul petto che probabilmente fece più male a lei che a lui.
I loro amici risero, mentre Beverly si coricava accanto ad Harry e Candys accanto a Niall.
- Allora, che si fa sta sera? – domandò Louis, come al solito sempre pronto a fare baldoria.

- Ho sentito che c’è un bel concerto a Kingston domani sera. – disse Candys, accettando la sigaretta che le porgeva Lou.
- Che concerto? – domandò Harry.
- Un Dj, dicono che sia bravo, sarebbe carino andarci.
- Allora è deciso. – rise Liam.
- Come si fa per i biglietti? Saranno già tutti esauriti. – constatò Beverly.
- Ne parlerò con mio padre. – disse Zayn, aspirando il fumo denso della canna.
La porse a Sam ma lei fece una smorfia, allontanandogli la mano.
- Hai una sigaretta? – chiese la bionda. Zayn pensò che nell’ultimo periodo la vedeva fumare sempre più spesso.

- Ho il tabacco, Lou hai cartine?
Louis annuì, porgendo a Sam una scatola trasparente piena di sottili pezzi di carta marrone.
A Zayn piaceva guardare Summer rollare le sigarette ad arte, gli piaceva perché glielo aveva insegnato lui qualche anno prima. In più sembrava che le sigarette fossero fatte appositamente per essere fumate da lei. Le davano un’aria così sexy, che il ragazzo non poté far altro che mordersi il labbro sospirando.
Con quel viso angelico sembrava un angelo peccatore.
- Proprio domani sera? – sbuffò Harry, passandosi una mano tra i ricci.

- Non rompere il cazzo Styles, andrai ad immergere le palle dentro Natasha un altro giorno. – lo rimproverò Zayn, dandogli un calcio sul ginocchio.
- Ha ragione Malik, veniamo prima noi delle tue scopate. – aggiunse Louis, rigirandosi tra le mani una sigaretta.
- Ok, ok, non fatene una tragedia. – sbuffò il riccio, infastidito.
- Chi è Natasha? – domandò Beverly.
Sentì gonfiarsi nel petto una bolla di gelosia che quasi le fece mandare il respiro. Si scontò bruscamente dal ragazzo che l’abbracciava.
- Una sua amichetta. – scherzò Candys. La faccia di Beverly divenne prima rossa, poi viola.

- Vado a bene.

- Bev, ti fermi? Si può sapere che cazzo ti succede?
Harry aveva inseguito Beverly per tutta la serra, ma la mora non sembrava intenzionata a fermarsi. Era furiosa.
Da quando era iniziata quella “cosa” con Harry non era mai stata con nessun altro, a lei bastava lui, ma a quanto sembrava non valeva il contrario.
Non aveva voglia di guardarlo e immaginarlo nel letto di un’altra, che oltretutto si chiama Natasha, che nome da puttana!
- Beverly Cristo!

Harry afferrò il braccio della mora che furiosa si voltò a guardarlo.
- Harold Edward Styles, cosa non ti è chiaro del concetto “lasciami in pace”?

La voce di Beverly era più acuta del solito e il suo volto rosso di rabbia.
- Che ti prende? Cosa ho fatto?

L’innocenza che cercava di ostentare il riccio la mandò del tutto fuori di testa. Emise dei grugniti sicuramente poco femminili e strattonò il braccio.
Allora Harry capì.
- È per Natasha? – ridacchiò, lusingato delle attenzione che gli dava Beverly. Non si era reso conto che poteva farle del male, d’altronde era stata lei a dirgli che non dovevano esserci coinvolgimenti sentimentali, che era solo sesso.

- Ma cosa me ne fotte a me? Scopati chi vuoi. – Beverly tentò di essere sfacciata, ma non venne fuori nulla di buono.
- Sei stata tu a dirmi che non volevi nulla di serio. – Harry si mise davanti a lei, bloccandole il passaggio. – se ti dà fastidio non andrò con nessun’altra.
Il riccio la guardò serio. A Beverly parve di vedere una scintilla attraversargli gli occhi verdi.
Doveva crede ad una promessa del genere? Oltretutto fatta da uno come lui?
In quel momento non gli importava. Si buttò fra le sue braccia e lo baciò.

La sera stessa i ragazzi erano sul minibus Mercedes del padre di Niall.
Liam era alla guida e Niall e Louis erano seduti accanto a lui.
- Quanto manca? – Candys aveva fatto questa domanda almeno venti volte.

Payne sbuffò infastidito ma Niall sorrise alla ragazza.
- Lo stesso che mancava due minuti fa, Can. – rise Harry, stringendo Beverly.

Sam guardò la scena divertita. Si chiese per quanto ancora la sua migliore amica le avrebbe nascosto che si era innamorata di Harry.
Anche se Summer la vedeva dura, erano comunque carini insieme.
Ne B ne Harold erano mai riusciti a sostenere una relazione seria; c’erano due possibilità: o si innamoravano perdutamente l’uno dell’altra e mettevano la testa a posto, oppure la bionda prevedeva grossi guai.
Decise di non pensarci e rispondere ai continui messaggi di Derek.
“Dove sei?” Ah già, si era dimenticata di avvertire il suo ragazzo della sua piccola scampagnata con gli amici. Che sarà mai?
- Non hai detto nulla a Hill? – ridacchiò Zayn, accanto a lei, leggendo il messaggio.

Il moro aveva passato tutto il viaggio guardando fuori dal finestrino; sembrava essersi risvegliato.
- Credo di essermene scordata. – rise anche lei, dando un pugnò scherzoso a Zayn.

Nessuno prestava attenzione a loro due. Liam, Lou e Niall erano intenti in un’animata discussione sulla strada più breve da percorrere, Beverly si sussurrava un qualcosa che sembrava molto divertente, viste le loro facce, con Harry e Candys aveva le cuffie alle orecchie.
Per il momento, potevano smetterla di odiarsi.
- Quando ti deciderai a lasciarlo? – ridacchiò, passandosi una mano tra i capelli scuri.

- Cosa t’importa Malik?
- Nulla, ma a cosa serve avere un fidanzato che non vuoi?
Il ragionamento di Zayn non faceva una piega.
Cosa la spingeva a stare ancora con Derek? Ormai Hill era diventato un’abitudine, nulla di più e Zayn aveva ragione; non stavano insieme da soli dalla litigata con Liam e sembravano sempre più distanti.
- È complicato. – seppe solo rispondere la bionda.

Fuori la strada correva veloce; era ormai buio, solo i lampioni e la luna illuminavano tutto.
- Con te è tutto complicato, bionda. – rise, scuotendo la testa.

- Oh non è vero. – si lamentò lei, spingendolo leggermente.
- Si che è vero ma tranquilla, mi piacciono le cose complicate. – Zayn ammiccò e Sam scoppiò a ridere.
- Cosa avete da ridere voi due? – domandò Louis, guardandoli dallo specchietto.
- Se ridiamo è un problema, se litighiamo è un problema, decidetevi. – sbuffò Zayn. I suoi amici risero.
- No no, continuate pure. – li spronò Niall.
- Quanto manca? – domandò ancora Candys, sbuffando. La ragazza aveva sempre odiato i viaggi in macchina, li trovava scomodi e poco consoni ad una ragazza dal sangue reale.
- Candys Dio, un’ora e siamo lì. – rispose Liam, battendo le mani sul volante.
Candys sbuffò e si rimise le cuffie e proprio in quel momento, l’auto si fermò.
Liam strabuzzò gli occhi e tutti si voltarono verso di lui.
- Niall, – disse il ragazzo. – hai fatto il pieno, vero?

- Oh ehm, io credevo che mio padre…
- Niall! – urlarono tutti all’unisono. Il biondino divenne rosso.
- Cazzo, ragazzi scusate.
Sam si guardò intorno. Erano in una strada secondaria, circondata da prati e null’altro.
- Perché ci siamo allontanati dalla strada principale? – chiese la bionda, che non se n’era accorta fino a quel momento.

- Louis e le sue scorciatoie! – sbraitò Liam.
- Come se fosse colpa mia. – si lamentò Louis.
- Dio Lì, calmati. – Summer ammonì l’amico e scese dall’auto e dietro di lei tutti gli altri.
- Ci sarà un autogrill da queste parti? – domandò Harry.
- Autogrill? – chiesero schifate Beverly, Sam e Candys all’unisono.
- Non è il momento di fare le schizzinose. – le rimproverò Zayn, tirando fuori dalla tasca un pacco di sigarette.
Col navigatore del cellulare, venti minuti dopo, riuscirono a trovare il benzinaio più vicino.
- Cristo, un kilometro e mezzo. – sbuffò Louis, scuotendo la testa.

- Chiamo mio padre. – disse Harry e si allontanò.
Erano tutti nervosi e spaventati. L’aria era fredda e pungente, il cielo di un nero inquietante. Intorno a loro c’erano solo alberi, erba e stradi rumori sinistri.
- Ha detto che domani mattina manderà qualcuno. – disse il riccio, scuotendo la teta.

- Perfetto. – disse Candys, amareggiata.
- Non ci resta che dormire in macchina. – disse Liam, aprendo lo sportello.
- Che cazzo!
- Scusate ragazzi. – disse Niall debolmente. Fino a quel momento non aveva osato parlare.
Le ragazze lo consolarono e così tornarono tutti in macchina.
Mezz’ora dopo arrivarono le telefonate di tutti i genitori, avvertiti dalla famiglia Styles. L’ultima a chiamare fu Marie.
Sam la liquidò velocemente, pensando che finalmente si era ricordata di avere una figlia.
- Non dovresti trattare così Marie. -  le disse Liam. Il suo non era un rimprovero, ma una constatazione.

- Liam non incominciare. – sbuffò Sam.
- Payne ha ragione Sammy, lei sta cercando di farsi perdonare. – Harry si strinse in una delle coperte che avevano trovato nel cofano, disteso sul sedile reclinato al massimo.
- Non posso perdonare una vita di mancanze Harry, lo capisci?
- Magari però potreste recuperare il tempo perduto. – suggerì Louis.
Sam odiava questo discorso. Sbuffò roteando gli occhi.
Proprio in quel momento il suo telefono squillò di nuovo. Era Derek, prevedeva grossi guai.
- Vado a rispondere.

Aprì il portellone dell’auto e scese. Si strinse nel cappotto non appena si rese conto che l’aria era più pungente di prima.
- Pronto?

- Si può sapere dove cazzo sei? – la voce di Derek era roca ed arrabbiata. Sam sospirò.
- Con i ragazzi.
- Sei alla serra? Passo a prenderti.
- No Derek, stiamo andando a Kingston.
Summer sentì il ragazzo sospirare pesantemente e qualcosa andare in frantumi. Probabilmente era una bottiglia di birra.
- Quando credevi che sarebbe arrivato il momento di avvertirmi? Sempre se sono abbastanza importante da essere informato.

- Derek hai ragione dovevo dirtelo prima, ma adesso basta. – Summer aveva la voce flebile e rotta.
- Basta? Basta cosa? Io non faccio più parte della tua vita da tempo ormai. – urlò. Summer si appoggiò al lampione per non cadere.
Si sentiva debole e le pulsava la testa. Quando Derek avrebbe detto qualcosa che l’avrebbe fatta arrabbiare sarebbe scoppiata la terza guerra mondiale.
- Credi sia soltanto colpa mia? Non fai altro che urlarmi addosso Derek, ubriacarti e urlare, ti sembra il modo di affrontare la situazione?

- E adesso stai insinuando che sia io il problema? Dopo che sei sempre in giro con quelli e chissà quante volte ti sei fatta sbattere da Malik, lo sanno tutti ormai.
Quelle parole la colpirono come uno schiaffo. Forse perché erano infinitamente vere, oppure perché Derek in realtà pensava quello di lei.
Per la prima volta si rese conto quanto si fosse comportata da puttana con Zayn. Era diventata una di quelle che prendevano sempre in giro con Beverly e Candys.
Un passatempo.
Eppure il suo orgoglio le impedì di ammetterlo.
- Addio Derek, addio.

Il suo fu un sussurro, ma era sicura che Derek l’avesse sentito forte e chiaro. Chiuse la conversazione e appoggiò la testa al palo freddo, cercando un po’ di sollievo.
Si sentiva ferita, umiliata e stupida. Aveva voglia di chiudere gli occhi e non aprirli più.
Perché la sua vita faceva così schifo? Perché tutti trovavano sempre il modo di darle addosso senza ritegno?
Era stanca, frustrata.
Si sedette sul marciapiede ed aspirò affondo l’aria fredda. Vide Liam e Louis uscire dalla macchina e dietro di loro tutti gli altri.
Aveva voglia di stare sola, ma non poteva e lo sapeva. In più avrebbe dovuto mentire ai suoi migliori amici.
Non poteva dire ciò che aveva detto Derek, non l’avrebbe sopportato.
- S? Oddio, non piangere. – Beverly si accasciò affianco all’amica e l’abbracciò.

Non voleva rivivere l’esperienza della sera della festa, così cercò di asciugarsi le lacrime. Ma scendevano troppo forte.
Sospirò, alzando la testa verso Liam.
Era distante da lei qualche passo. Il suo sguardo era arrabbiato ed i suoi pugni serrati.
Liam aveva sempre avuto ragione, sempre.
- L’ho lasciato. – disse a voce bassa.

Nessuno disse mi dispiace, perché non dispiaceva a nessuno, tutti annuirono e la strinsero in un abbraccio.
Sam provò a riprendersi ma non ci riuscì, al contrario, si sentiva sempre più oppressa.
Zayn la guardava assente; le sue mani, come quelle di Liam, erano serrate. Una vena gli pulsava sul collo. Chissà perché immaginava ciò che Hill aveva detto a Summer e non poteva sopportarlo.
Si avvicinò a lei e piegò le ginocchia per arrivare alla sua altezza. Sam lo guardò negli occhi.
- Dimmi cosa ti ha detto e giuro che vado a spaccargli la faccia. – ringhiò, in un tono tutt’altro che rassicurante. Accanto a lui Liam annuì. Summer scosse la testa.

- Non voglio, non ne vale la pena.
Zayn annuì ma una nuova consapevolezza si fece largo nei pensieri di Summer.
La guerra era iniziata.
Di nuovo.

 


Angolo autrice:
Salve a tutti!
Allora, finalmente Summer ha lasciato Derek! Penso che siate tutte contente hahahaha. In più Harry e Beverly sembrano sempre più uniti. Che mi dite di loro? Vi piacciono?
Vorrei sapere quale altre coppia vi aspettate, se ve ne aspettate altre AHAHAHAHA.
Come nello scorso capitolo vi lascio un piccolo spoiler e vi anticipo che il prossimo è uno dei miei preferiti**

"- Stavo pensando che sei bello.
- Ti ringrazio Lawrence, ma da cosa scaturisce tutta questa gentilezza?
- Fanculo, non ti farò mai più un complimento.
- Tu sei bella quando ti arrabbi e quando arrossisci quando ti dico che sei bella. Sei bella sempre."


Xx Angelica <3

  
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