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Autore: Satto PO    14/11/2014    1 recensioni
Susan Smith è una ragazza timida ma forte, altruista ma sola, bella ma nascosta.
Per lei la vita è facile: ha una villa enorme, una famiglia che la ama, tanti amici...
Ma il vero problema è lei.
Non si crede coraggiosa, o meglio, non crede in se stessa. Ha paura, paura di vivere.
Un ragazzo la farà "distrarre" dal suo mondo e finalmente la farà sentire bene, la farà sentire bella, la farà sentire come nessun ragazzo l'aveva mai fatta sentir prima, amata.
Harry Styles è un ragazzo a cui gli interessa solo divertirsi. I suoi occhi potevano pietrificare chiunque, la sua bellezza non era da meno.
Susan e Harry sono due ragazzi che si godono la vita, o meglio la scoprono. Finalmente dopo litigi e odio reciproci si amano, attrati l'uno dall'altra vivranno la loro adolescenza.
Tutto questo insieme, perchè una cosa è più bella se vissuta in due.
Harry cambierà? E Susan?
Cambieranno al meglio o al peggio?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                             Smoke

Era lunedì, una giornata sarebbe iniziata, una giornata in cui sarei andata a scuola, una giornata in cui non avevo voglia di vivere, insomma, una giornata come le altre.
Misi una maglietta bianca a maniche lunghe, un paio di jeans neri e le converse rosse. Mi accettano così o niente.
La semplicità condizionava la mia vita, rendendola noiosa. Bella o brutta cercavo di godermela in ogni modo possibile. Mi reputavo una ragazza "felice" cercavo di far dimostrare a tutti che ero una sedicenne che si divertiva, ma nessuno sapeva come realmente stavo dentro, nessuno tranne me. Mi limitavo ad andare avanti in silenzio, con tanta voglia di urlare al mondo come stavo realmente, lo facevo, ma in silenzio.
"Scendi Susan! Ti ho preparato un caffè." disse la voce roca di mia madre.
"Vengo."Lo dissi talmente piano che feci pure io fatica a sentirlo.
Purtroppo c'era il sole a Londra, per me era troppo ordinario, un motivo per cui mi sono trasferita a Londra c'è; la tristezza che emanava il tempo. In qualche strano modo mi faceva sentire a casa mia.
Presi la borsa con dentro alcuni libri, anche se era il primo giorno di scuola e sapevo che non avremmo fatto niente cercavo di portare peso sulle spalle ancor più di quello che già possedevo.
"Buona giornata" disse mia madre con tono affettuso.
Mi limitai a rispondergli "Anche a te" con più sfacciataggine che amore.
                                               
                                               ***  

Era presto. Troppo presto. Con la mano tremolante aprii la porta di quella che sarebbe stata poi la mia nuova classe. Mi immaginavo la scena: entro, i miei compagni mi squadrano dalla testa ai piedi e ridono. Ormai era accaduto troppe volte per essere un ipotesi. Succederà, ne sono sicura.
"Basta pensare Susan, reagisci"mi ripetevo.
La maniglia della porta era fredda, ma non quanto la mia mano.
Appena aprii vidi un ragazzo, solo uno(per fortuna).
Era vicino alla finestra appogiato ad una parete, rivolto verso di me. Aveva dei occhi straordinari, erano di un color smeraldo e i suoi zigomi erano così pronuciati da renderlo scientificamente perfetto, le sue labbra carnose da un colore rosato erano contornate da due fossette che mostrò quando mi rivolse un sorriso. C'era un problema nella sua perfezione, fumava. Nelle sue labbra sexy era adagiata una sigaretta che mordicchiava ansiosamente.
Rabbrividii. Il suo sguardo era fisso sul mio e un sacco di domande su quel ragazzo mi stavano affliggendo.
Inspirò ed espirò il fumo, in quel momento la nuvola che lo circondava lo rendeva attraente.
"Drinnn" la campanella mi riportò alla realtà, purtroppo.
Appena finì di suonare, molte persone cominciavano a prendere i propri posti, tutte tranne me.
Risate, voci contente, baci...dominavano ormaì quell'atmosfera dove poco prima regnava il silenzio. Dove c'eravamo solo lui ed io.
Mi sentivo smarrita. Ad un certo punto qualcuno afferrò la mia mano e la tirò verso di se. Era lui, il ragazzo di prima.
"Vuoi sederti accanto a me?" disse con voce profonda e chiara.
"S-si" balbettai.
Era ancora più bello da vicino che da lontano. Ero incantata, poi strinse la mia mano dicendo "Il mio nome è Harry, Harry Styles".
"Susan Smith, piacere".
Mi rivolse un sorriso e ricambiai.
Forse non è stato così male iniziare questa giornata, dissi fra me e me.
Vediamo però come si conclude.
   
 
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