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Autore: Follow The Sun    15/11/2014    1 recensioni
Praticamente una storia in cui non accade nulla di speciale, ma pur sempre frutto della mia immaginazione.
[DISPERATO BISOGNO DI CORREZIONE]
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One direction and two possibilities. 
Capitolo 23.

Lo guardai ancora, con il tubetto giallo tra le mani.

-sembra giallo senape, ma non lo è-.
-è un'illusione ottica-.
-insomma, è il colore del tubetto che inganna-.

Abbassai lo sguardo, per poi ricacciare quell'aggeggio al suo posto.

“Le salviette.”

Mi piegai sulle ginocchia e afferrai velocemente il pacchettino con quelle salviette struccanti.
Alzai poi la testa verso di lui.
Aveva lo sguardo allarmato, gli tremavano le mani.
Lasciai la piccola confezione bianca sul ripiano del lavandino e feci un passo a destra.

“Colpiscilo ora.”

Presi il rotolo di carta igienica Fox adagiato sul bordo della vasca da bagno, e tastai la carta con i polpastrelli. 

Gli lanciai il rotolo della carta igienica, beccandolo in pieno volto.

“Non era proprio quello che intendevo.”

-perché lo hai fatto?- chiese, con il rotolo in mano, e gli occhi spalancati in una espressione ricca di stupore e confusione.
-non credi che sarebbe meglio farla finita?- corrucciai la fronte, formando una lieve smorfia con le labbra.

Niall aprì la bocca per dire qualcosa, ma la richiuse subito dopo, come se non fosse sicuro su cosa dire.
La aprì di nuovo, e si mise una mano davanti ad essa.

Tremava. Il suo corpo era un tremolio unico. La mano lungo il fianco picchiettava nervosamente con le nocche, mentre quella sulla bocca accarezzava il sottile strato di barba sotto al naso.

Sospirai, alzando gli occhi al cielo, e successivamente tornai a guardarlo.
-beh?- inclinai la testa, reggendo il suo sguardo perso chissà dove.

Calciò il rotolo lontano da sé, e uscì dal bagno.

“È finita!”

Barcollai fino alla porta, girai la chiave chiudendomi dentro, e scivolai contro di essa.
Parte della felpa mi si era alzata, permettendo alla mia schiena bollente di aderire alla fredda porta di legno.

Cominciai a piangere, con l'assoluto silenzio di sottofondo.
Amavo il silenzio, perché pur essendo privo di suono, appunto, può accogliere i tuoi pensieri senza dire nulla, nessun sospiro, nessuno sbadiglio.
Solo i miei singhiozzi, nient'altro.


Carol's pov.

“Per l'amor dell'unicorno supremo, qualcuno mi salvi.”

Harry allungò la mano verso la mia, afferrandola saldamente e portandosela verso di sé.

“Vuoi uccidermi, vero?!”

-forza, un altro passo e ci siamo- mormorò, con un leggero tono di sforzo, sorpassando un'altra serie di tegole.

Gli era venuta la fantastica idea di salire sul tetto per ammirare meglio il panorama.

-ho paura- indietreggiai aggrappandomi al comignolo proprio alla mia sinistra, e per poco non scivolai su una tegola bagnata.
Lui sbuffò leggermente infastidito, per poi afferrarmi per tutte e due le braccia e trascinarmi verso di lui.

Atterrai su di lui producendo un urlo soffocato.
Rise.

-qui va benissimo- indicò il punto in cui il tetto formava una specie di “V” e ci buttò sopra la coperta fucsia con i lama.
-certo che è proprio un motivo strano- abbassò lo sguardo sulla coperta, percorrendo con l'indice della mano destra i contorni della Regina Lama.
-è la mia preferita- presi un angolo di essa e me la strinsi al petto.
Lui rise ancora.

Ciondolai un po’ con la testa, puntando gli occhi verso il cielo.

-guarda!- indicò un punto non definito del giardino, e io seguii il suo dito, fino al vialetto principale.
-cosa?- strizzai leggermente gli occhi verso quella direzione.
-c'era Niall, ne sono più che sicuro- sbuffò e incrociò le braccia al petto, scuotendo la testa in segno di disapprovazione. 

Scrollai le spalle, tirai fuori il mio cellulare dalla tasca, e mi connessi a Facebook.
Avevo alcuni messaggi, tutti dalla stessa persona.

“LOL.”

Da: “Niall Jam. Horan”

Hey Carol.

Dai.

Carol.

Carol ci sei?

Posso venire da te?

Ti prego.

Per favore.

Cosa ho fatto?

Non ce la faccio più.


Aggrottai la fronte e abbassai il cellulare, fino ad appoggiarlo sulle mie gambe.

-che c'è?- chiese Harry, allungando lo sguardo verso lo schermo.
-probabilmente era davvero Niall- ammisi, formando una smorfia con le labbra.

Lui si sporse di più, facendo alzare la sua maglietta.
Subito, i miei occhi, caddero sul suo fondoschiena, e mi si formò un sorrisetto compiaciuto in volto.

-guarda- mi toccò sulla spalla un paio di volte e mi invitò a sporgermi verso il giardino.

Sui gradini del cortile, giaceva abbandonato un piccolo e sconsolato esemplare di Niall Horan.
Faceva tanta pena.

-oh...- mi aggrappai alle spalle di Harry, e mi alzai, traballando un po’.
-fai attenzione- mi sorrise, prima di lasciarmi la mano.

Scesi le scale della mansarda e atterrai comodamente sul polveroso divano di pelle sistemato sotto ad esso; controllai fuori dalla finestra: Niall era ancora lì.
Aumentai il passo, sistemandomi meglio la sciarpa al collo, e uscii di casa.
Appena mi vide, mi gettò le braccia al collo, e continuò a piangere.

“Oh, no.”

Gli picchiettai la schiena con tutte e due le mani. Potevo sentire le sue lacrime sulla mia spalla. Chi ero io per consolarlo?

Non saprei dire per quanto tempo rimanemmo in quella posizione, so solo che quando riaprii gli occhi, il sole era già tramontato, e c'era da tener conto che quando ero scesa, era il tramonto.

-credo che non dovremmo stare qui fuori- sussurrai, in modo che potesse sentire a malapena.
Annuì, asciugandosi qualche lacrima e allentò la presa su di me.
-ora va meglio?- chiesi, cercando di donargli un sorriso.
Sul suo viso si formò una specie di smorfia, prese ad arricciare anche il naso, su cui si formarono delle piccole rughe, e mi sembrò una visione irreale.
Era un ragazzo molto carino, nonostante stesse piangendo.
Non meritava affatto di soffrire, ma la colpa non era ne’ sua, ne’ di Sophie.
-hai fame?- chiesi, sistemandogli il colletto della polo blu.
Lui scosse la testa, allontanandosi di un passo da me. Stava davvero molto male per arrivare a non avere fame.

-cosa posso fare?- sussurrò, mettendosi le mani nei capelli.
Inclinai un po’ la testa, cercando il suo sguardo perso a guardare chissà cosa.
-l'ha detto chiaramente…- dalla sua bocca uscì un sospiro spezzato dalle lacrime imminenti.
-è finita-.

Scossi leggermente la testa e lo vidi accasciarsi a terra, con le mani sul viso.
-basta piangere, non servirà a nulla- gli tamponai i capelli, lo strato più scuro, quelli dietro alla testa.
Erano più morbidi, se messi a confronto con quelli tinti, sulle punte.

Mi misi seduta per terra anche io, non avendo altre idee geniali.
-uhm… vedrai che vi rivedrete presto-.
Lui si buttò ancora tra le mie braccia.
Avvampai.
Non ero abituata a tutte quelle attenzioni da parte dei ragazzi…

-giù le mani dalla mia donna- voltai la testa, e vidi Harry arrivare con qualcosa in mano.
Rise, senza motivo, mantenendo gli occhi fissi sul suo cellulare.
-Harry, sei ubriaco?- chiesi, formando una smorfia schifata sul mio volto.
-guarda qua- mi mise davanti il suo iPhone e fece partire un video.

Liam se ne stava comodamente seduto sul letto di mia sorella.
Si reggeva sui gomiti, mentre il resto del corpo sembrava rilassarsi sempre di più.


Lo schermo diventò nero all'improvviso.

Alzai la testa verso Harry, che sghignazzava soddisfatto, e lo guardai male.

-guarda, guarda!- mi indicò di nuovo lo schermo del cellulare e, anche se molto sfocate, riuscii a vedere due persone sullo sfondo, che pian piano diventarono più nitide.

Era ancora lui, Liam, sul letto di mia sorella Sophia.
Però non era più rilassato, sembrava molto teso.
E lì, la vidi. Mia sorella stava...


-che schifo!- urlai, cacciando via il cellulare di Harry.
Lui rise.

Niall si alzò all'improvviso, cercando di trattenere un sorrisetto.
-è…- non finì la frase, e si grattò nervosamente il retro della nuca con una mano.
-sì, insomma, è imbarazzante- abbassò lo sguardo per posarlo sulle sue Converse.

-però devo dire che tua sorella non è affatto male con i servizi orali- mi voltai di scatto verso Harry, che se la rideva come non mai, e gli diedi un calcio sul ginocchio.
-sarà quello che vuoi, ma è pur sempre mia sorella- incrociai le braccia al petto, e feci il labbruccio.

-ragazzi, grazie di tutto, ma devo andare- afferrai il braccio di Niall e lo spinsi verso Harry.
-fagli vedere quel video quanto vuoi, ma fallo sorridere, ti prego!- mi infilai le mani nei capelli, esasperata, e mi voltai per entrare in casa.
Quando provai a togliere le mani dai capelli, però, mi resi conto che avevo fatto una gran cazz… Ecco.

-ahi-.
-ahia-.
-dolore, dolore, dolore-.

-ma che hai?- Harry spuntò dalla porta, sempre sorridente.
-i capelli!- mi lamentai, sbattendo i piedi a terra.
Lui mi fece la linguaccia, e uscì di nuovo con Niall.

Mi guardai intorno.
La lampada del salotto era accesa e soffusa, anche se l'atmosfera era abbastanza soffocante.

Salii le scale lentamente, per poi soffermarmi davanti alla porta della stanza di Sophia.
Ebbene sì, ero curiosa di sapere se era ancora “impegnata” a fare qualche cosa tipo… Lasciamo stare.

-oh Liam… dove hai imparato… a fare così…- per poco non morivo dal ridere.
Pur essendo una cosa altamente imbarazzante, avrei potuto prenderla per il culo per una vita intera, per quello.

“Aspettati di tutto, Sophia.”





Posai la forchetta sul tavolo, presi il tovagliolo sotto al coltello e me lo passai con eleganza sulle labbra.

-Carol, andresti a prendere il sale?- chiese mia madre, fingendo un sorriso amorevole.
-dài, mamma- la supplicai, alzando gli occhi al cielo.

Eravamo seduti a tavola da circa dieci minuti, e già l'atmosfera reggeva a malapena.

Mia madre si alzò sconfitta dal tavolo e si avviò in taverna a prendere la scorta di sale, dato che Niall lo aveva “accidentalmente” fatto cadere nel piatto di Liam.

Incrociai lo sguardo di Harry, che a sua volta annuì. Sorrise, mostrando le sue fossette super fantastiche in cui mi sarei persa almeno per dieci anni.
Niall, alla mia destra, seduto a capotavola, mi diede un colpo con il piede, indicando i due davanti a me.
Io annuii, e subito mi preparai al mio teatrino.

-mh mh- mi schiarii la voce.

-oh Liam… dove hai imparato… a fare così- alzai un braccio verso l'alto, per poi guardare le facce dei due seduti davanti a me.

E che dire? Uno più imbarazzato dell'altro.

“Adesso rido io. Gne gne.”

Liam si alzò all'improvviso, facendo traballare il tavolo e facendo quasi cadere la sua sedia a terra.
-scusate, è tardi, devo andare- posò il tovagliolo sul tavolo e lasciò un bacio veloce sulla guancia di Sophia.

Raggiunse poi l'ingresso, prese il suo cappotto beige e uscì da casa mia.

Sospirai soddisfatta, allungai le gambe sotto al tavolo, e sorrisi sorniona ad Harry, che si tratteneva dallo scoppiare a ridere.

“Fossssssssette.”

-dov'è Lee?- chiese mia madre, spuntando dalla cucina con un barattolo di sale in mano.
-era in ritardo per qualcosa… probabilmente…- borbottò Niall, trattenendo un po’ la sua risata.
-mmh… sì, capisco- mia madre si accomodò ancora al suo posto, e addentò un pezzo di pane.


Sophie's pov.

Tirai fuori dal cofanetto l'ultima nostra foto.
Io e Niall eravamo seduti sul divano di pelle di Carol e facevamo il segno di “Peace & Love” con le dita.
Louis mi aveva lasciato la foto sul letto, allegata ad un'altra foto, con me completamente ubriaca che parlavo a Zayn come se fosse una lampada.

“Uffa. Io non ricordo nulla.”

Sorrisi, accarezzando la prima foto, e la riposi poi al suo posto, prima di tutte le foto.

Le tenevo sempre tutte in ordine.
Dietro ad ognuna c'era una data, perciò sapevo quando erano state scattate. Sempre.

Ma la cosa più bella era che la prima foto di tutte, ritraeva me e Niall, abbracciati, alla mia festa di compleanno.
In verità ce n'erano un'infinità, con tutti i miei amichetti, ma preferii mettere quella per prima, semplicemente perché mi sembrava la più significativa.

“Oh, ma fanculo!”

Mi prese un attimo di rabbia, e scaraventai il cofanetto a terra.
Centinaia di foto di dispersero per il pavimento, e le lacrime lasciarono i miei occhi.

Mi rannicchiai ai piedi del letto, con le gambe attaccate al petto e attesi, attesi, attesi…




Quando riaprii gli occhi, mi sentivo a pezzi.
Gli occhi facevano tanto male, e le mie ossa non erano di certo messe meglio.
Mi guardai intorno; ero ancora in camera mia.
Mi alzai barcollando e quasi inciampai nella felpa enorme di Niall.

“Niall.”

Sospirai e girai la testa verso il mio letto.
-Louis?- strizzai gli occhi, per focalizzare meglio la scena.
-buongiorno- si alzò dal letto e mi venne incontro.

Mi sorrise amorevole e spalancò le braccia. Io mi ci buttai dentro.

“Ah, i suoi abbracci…”

-va meglio?- mi chiese, inspirando l'odore dei miei capelli.
Annuii sul suo collo, per poi sorridergli leggermente, giusto per fargli capire che le cose andavano “abbastanza bene”.
-Anne ti ha trovata così nel cuore della notte- sorrise e portò lo sguardo al suo telefono, posto suo comodino.
-mi ha chiamato… e io sono venuto qui- ridacchiò, accarezzandomi i capelli.
-ah… Anne- sussurrai.
Anne non sapeva il significato di “Privacy”. Anche se a volte era utile.
-ero in discoteca con El…- divenne rosso all'improvviso.
-uh…- gli diedi una gomitata leggera sullo stomaco e sorrisi maliziosamente.

-Niall partirà questo pomeriggio…- Harry era appoggiato allo stipite della porta. Non mi ero accorta che fosse lì.
Feci finta di non capire e mi avvicinai a lui.
-cosa?- scossi la testa e aggrottai le sopracciglia.
Lui alzò la testa e mi mise una delle sue grosse mani sulla spalla.
-hanno anticipato il volo… beh, sua madre ha voluto spostare il volo a oggi- mi accarezzò la spalla ripetutamente a destra, e poi sinistra.

Destra, sinistra, destra… sinistra

-bene- mi limitai a sussurrare, sforzando un sorriso, il quale uscì più come una smorfia.
-Haz… basta- Louis si piazzò davanti a me, spingendo mio fratello fuori dalla stanza.
Mi guardò per qualche secondo, cercando di localizzare ogni minimo particolare del mio volto che avrebbe potuto far vedere come stavo davvero.
-vuoi andare da lui… oggi?- chiese, avvicinandosi al letto e buttandocisi sopra.

Ed ecco ancora quella maledetta sensazione di panico.
Gli occhi ricominciato a pizzicare; mille aghi facevano pressione su di essi, e io stavo male, tanto male.

-allora preparati- mi fece l'occhiolino e si sdraiò a pancia in giù, a leggere uno dei libri che ero solita ad abbandonare sul comodino.

Non ero in cena di scegliere dei vestiti decenti per quell'evento.
Se fosse stato per me, sarei andata all'aeroporto con la felpa enorme di Niall e i pantaloni a fiori di Carol. Al massimo mi sarei messa le Air-Force.

-ti consiglio una camicia a quadri rossa e dei jeans chiari- indicò i vestiti puliti sulla sedia girevole e ritornò a leggere.




Avevo gli occhi di tutti puntanti addosso. Niall non c'era.
Ed era quello che aveva rovinato un po’ le mie aspettative. Non credevo stesse così male. Sapevo che era andato da Carol, il giorno prima. Lei mi aveva scritto un poema lungo almeno una pagina con tutte le cose che le erano passate nella mente, e devo dire che le parole “triste” e “Niall” apparvero almeno una decina di volte.
Ma, tornando a Niall, se n'era andato senza valigia, quindi doveva tornare… prima o poi.

Addentai un altro pezzo di pane.

“Che schifo, non sa di niente.”

Mi alzai bruscamente dalla sedia, sbattendo le mani sul tavolo e beccandomi uno sguardo di ghiaccio da parte di mio padre.
-scusatemi- mi congedai e corsi verso il salone.

Nel salire il primo gradino, inciampai in un filo sul pavimento, cadendo a terra, di faccia.
Mi rialzai in un nano secondo e corsi su per le scale.

Appena mi fermai davanti a camera mia, esitai ad entrare; volevo curiosare tra le cose di Niall, e magari gli avrei lasciato anche un souvenir. 
Così mi decisi una volta per tutte ed entrai nella stanza di mio fratello.

Le due valigie erano abbandonate davanti all’armadio, ancora con le ante spalancate. I vestiti all’interno di quelle due erano piegati con noncuranza. Riconobbi subito la camicia bianca con cui lo vidi per la prima volta dopo anni, il giorno del mio compleanno.
Mi sedetti a terra, facendo pressione sulle mani, e le infilai successivamente in una delle due valigie; quella più grande, di colore verde. 
Sistemai le maglie, maglioni, jeans, pantaloni della tuta, felpe enormi e un paio di Converse bianche di scorta.
Tra le maglie, ce n’era una meravigliosa. La scritta bianca “Free Hugs” prevaleva sul tessuto blu elettrico.

Inspirai a lungo il dolce profumo del mio -ormai- ex ragazzo e la buttai a parte alle altre. L'avrei tenuta, non c'erano dubbi.

-Fifì?- la voce di Louis si sparse in fretta nel corridoio, facendomi sobbalzare dallo spavento.
In una volta, presi tutti i vestiti ben piegati e li buttai letteralmente all’interno della valigia verde, rovinando una piccola parte del mio lavoro.
Mi alzai da terra e mi sistemai almeno un po’ i capelli.

-sono qui- risposi, aprendo la porta.
-Niall non torna a casa, io prendo le valigie- sorrise tristemente, notando come lo guardassi senza far trasparire da me neanche un’emozione.

E rimasi in quel punto preciso, a fissare il vuoto, con il peso sostenuto dal muro dietro di me, e la mente affogata dai pensieri più assurdi o meno di cosa sarebbe potuto accadere, e come potesse essere la mia vita senza una persona così perfetta come il mio folletto dagli occhi color cielo.





¡Hola!
Sono tornata, in ritardo come al solito, però ce l’ho fatta. Credo che sia questo l’importante.
Allora, in questo capitolo si continua a parlare perlopiù della partenza di Niall, e lui e Sophie chiudono in diretta. E credo che sia una cosa triste (?)
Anyway, non potevano mancare la figaggine di Harry e la dolcezza di Louis. Li amo quei due, davvero. 
Volevo anche avvertire tutte le lettrici e non, che ho cambiato nickname, quindi se mi vedrete con un nome diverso, cioè «Follow The Sun», dovete stare tranquille, SONO SEMPRE IO (ValeLoka00 ) LOL

Ah, un’altra cosa, siamo ormai agli sgoccioli. Ci sarà un capitolo 24, e forse un 25, e poi l'epilogo… quindi, ora mi rivolgo anche alle lettrici silenziose : mi fareste davvero felice se lasciaste un parere della storia.
Anche se devo dire che non avevo grandi ambizioni per questa FanFiction ahaha

Ovviamente dopo questa storia ne scriverò un’altra… anzi, ci sto già lavorando ;) però aspetterò un po’ prima di pubblicarla. 

E nulla, spero tanto che il capitolo sia stato di vostro gradimento (:

A presto,
-V xx
  
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