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Autore: giny    15/11/2014    1 recensioni
La storia si svolge in un universo alternativo. Harry è un pirata, che vuole vendicarsi contro il re Giorgio I d'Inghilterra e un giorno, meditando un attacco alla nave inglese, la soluzione sembra cadere dal cielo, sottoforma di un avvenente aristocratico... spero di avervi incuriositi, buona lettura! :)
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ciao a tuttiiiiiiii :) ecco un nuovo capitolo di questa nuova avventura. Devo dire che mi sento molto soddisfatta dei risultati del primo capitolo, davvero. Sono molto contenta di coloro che hanno inserito la storia tra le preferite/seguite e chi ha recensito. Scusate se il capitolo è un po' corto, il prossimo sarà più lungo, giuro!!!! Che dire, vi ringrazio tutti e buona lettura!!!! Alla prossima :)







Il capitano Potter era nel suo alloggio. Non riusciva a dimenticare gli occhi così grigi e intensi di quel ragazzo, di cui conosceva solo il nome e le nobilissime origini.
In quel momento, però, avrebbe potuto essere anche un ragazzo qualunque, un contadino, quello che aveva visto nei suoi occhi in pochi istanti di eternità non sarebbe cambiato affatto.
Dei colpi alla porta lo riportarono alla realtà.
-Avanti.
-Capitano, la sua cena- disse il pirata, tenendo in mano un vassoio.
-Certo, grazie Louis- rispose, un po' svogliatamente.
-Capitano, vi sentite bene?- chiese il timoniere.
-Sì Louis, va tutto bene.
-Dovreste gioire, piuttosto. Abbiamo attaccato la nave del re e abbiamo anche due prigionieri. Il re è nelle nostre mani- disse il pirata, entusiasta.
Harry sorrise.
-Hai ragione Louis, il re è nelle nostre mani. Andiamo a festeggiare con il resto della ciurma- disse Harry, cercando di sembrare incoraggiante.
Quando uscirono sul ponte, tutti rivolsero l'attenzione al capitano e lui prese la parola.
-Voglio condividere con voi la gioia di questo giorno. Oggi, la battaglia per riprenderci ciò che ci spetta è iniziata e non mi riferisco soltanto agli uomini del re che sono morti per mano nostra, no. Mi riferisco soprattutto alla guerra per i nostri diritti e per combatterla ci vorranno tutto il vostro appoggio e il vostro impegno. Non permetteremo che il re la passi liscia.
La ciurma acclamò il capitano e si levò un boato.
-Al capitano!- esclamò Louis.
-Al capitano!- ripetè entusiasta la ciurma.
Louis si voltò verso Harry e gli battè incoraggiante una mano sulla spalla.
Harry sorrise, ma non aveva assolutamente voglia di festeggiare, dal momento che continuava a vedere quegli occhi grigi inquisitori fissarlo continuamente.
 
 
 
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Draco fissava il vuoto, pensando a quando e se sarebbero mai usciti da lì.
Non capiva come avessero fatto a invischiarsi in quella situazione. Gran parte dei marinai del re erano morti e lui, insieme al consigliere Thomas Stevenson, erano bloccati in una cella umida e buia di un vascello pirata.  Aveva tentato di ascoltare ciò che si diceva sul ponte e gli era sembrato di capire che il capitano volesse vendicarsi del re. Chissà di cosa, poi.
Sapeva solo che si trovava lì invece che nel suo palazzo al caldo e che il suo compagno di cella peggiorava e il suo respiro si riduceva sempre più a rantoli.
-Thomas, state bene?
-Sì Vostra Altezza, non preoccupatevi- rispose quello, che continuava a tossire e respirare a fatica.
-Vedrete che usciremo di qui. Troveremo un modo.
-Voi non dovete preoccuparvi di me, voi siete più importante, siete giovane e anche l'unico erede al trono.
Draco lo ascoltava, sentendo sempre più pesante quella spada di Damocle, ossia il trono. Un giorno, su quel trono dorato, ci sarebbe stato lui e avrebbe governato sulla Gran Bretagna.
Ma non si sentiva pronto. Nonostante la gente pensasse il contrario, vedendo la sua sicurezza e il suo essere così orgoglioso e altezzoso, non era pronto affatto. Cos'era tutto ciò, se non una maschera? Un fardello che era costretto a portare e che pesava ogni giorno di più e contro il quale non poteva ribellarsi e lottare.
Chiuse gli occhi e si abbandonò al ricordo di quegli occhi così verdi, tanto da sembrare irreali, che gli avevano invaso la mente, ma che lo avevano anche condannato alla prigionia.
   
 
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