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Autore: tini fray    15/11/2014    8 recensioni
TRATTO DAL 18esimo CAPITOLO
"Alec sorrise in modo beffardo e lo stregone non riuscì a ribattere quando si avvicinò lentamente fronteggiandolo.
Il cervello di Magnus aveva staccato la spina ed era andato alle Hawaii con un volo diretto da Idris.
Alec non sembrava... Alec."
Ambientato alla fine di COLS.
E se nuove persone entrassero a fare parte della vita del cacciatore moro e Magnus, geloso più che mai, non fosse più così sicuro della sua decisione?
Malec/Clace/Sizzy
SPOILER DI TMI E DI TID
*FANFICTION IN REVISIONE DAL PRIMO CAPITOLO*
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Jace Lightwood, Jonathan, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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"Per te" disse quasi senza fiato Jonathan mentre Alec spalancava gli occhi e lasciava ricadere con un tonfo il libro a terra.
"Che.. Che cosa?" sussurrò flebilmente Alec girandosi verso Jonathan, osservandolo mentre il ragazzo dai capelli biondi ricambiava con le labbra schiuse e gli occhi incatenati ai suoi e, per un attimo, ad Alec sembrò di scorgere un leggero sprazzo di verde in quel mare di sangue demoniaco.
La porta della biblioteca si spalancò ed entrarono Jia e Robert, seguiti da Magnus e qualche altro membro del Consiglio.
Lo sguardo di Magnus si posò sul ragazzo dagli occhi blu che non riuscì a sostenere il peso di quello sguardo, perció lo punto sul pavimento.
"Oh Alexander, tesoro mio. Tutto bene? " disse Maryse correndogli incontro ed abbracciandolo.
Alec rimase attonito mentre la madre lo stringeva e gli sussurrava incoraggiamenti.
Robert osservava la scena da lontano, con espressione atona sul volto.
Jia si avvicinò alla gabbia e sfiorò le sbarre, stupita, osservando la runa che si stagliava argentea al di fuori della gabbia, come nebbia.
Il suo sguardo si posò per un attimo su Jonathan e Alec la osservò cercando di prevedere le sue mosse.
Si chiese se stesse pensando di rinchiudere Jonathan nelle segrete o se ucciderlo sul momento.
Maryse probabilmente percepì la sua tensione, poiché lo guardò confusa stringendogli la mano.
Jia sospirò e si guardò intorno, evitando di incontrare lo sguardo del maggiore dei Lightwood.
"Bene, portatelo nelle segrete" disse autoritaria Jia, mentre il conclave si sparpagliava attorno alla gabbia di Jonathan, il cui volto era pallido e smunto, deformato dalla paura.
Jonathan si alzò in piedi, quasi fosse stato un movimento istintivo.
Alec balzò d'avanti alla gabbia di Jonathan, mentre tutti lo guardavano stupefatti.
Tutti tranne Jia, cosa alquanto strana, si ritrovò a pensare Alec.
Sentì lo sguardo del console trapassarlo, per poi posarsi sul ragazzo alle sue spalle.
Un mormorio si levò dalla folla costituita dai membri del Conclave, che gli intimavano di allontanarsi.
Alec si girò lentamente verso la gabbia e osservò Jonathan che, con sguardo stupito, quasi sollevato, gli sorrise.
"Per un attimo ho dubitato di te, sai?" Sussurrò Jonathan a bassa voce, per non farsi sentire.
Alec si sentì avvampare.
"Non ti avrei mai tradito" rispose Alec con voce decisa ma che tradiva l'emozione.
Jia li osservò attentamente, mentre Maryse la guardava confusa.
"Alec, cosa succede?" Chiese infine Maryse, rompendo il silenzio, notando che i membri del Conclave stavano iniziando a spazientirsi.
Alec si girò verso Jia e con mano ferma prese lo stilo dalla tasca.
"Lo libererò ad una condizione" disse Alec con voce penetrante che riempì l'immensa sala e fece ammutolire il Consiglio.
Jia lo osservava interessata mentre Maryse confusa.
Magnus era probabilmente sconvolto, ma cercava di non darlo a vedere.
Jia acconsentì col capo.
Alec continuò a parlare.
"Mi occuperò io di lui".
Il Console fece saettare lo sguardo sugli altri membri del conclave che scuotevano la testa incerti, fino a quando un Nephilim corpulento si fece avanti.
"Io mi fido del ragazzo" disse l'uomo indicando Alec e allontanandosi dalla gabbia.
Alec sentì uno strano calore, probabilmente dovuto a quella strana sensazione di fierezza che stava provando.
Jia guardò, autorevole, gli altri Nephilim che, seppur con malavoglia, si allontanarono dalla gabbia.
Ma, mentre Alec si avvicinava alla gabbia per tracciare una runa di sblocco, una voce bassa e roca parlò.
"Cosa ci assicura che non tenterà di scappare appena sarà libero?"
Alec sentì le mani tremare sentendo il tono scettico di Magnus, ma prima che potesse aggiungere una sola parola, un'altra voce rispose.
"Non scapperò perché tutto ciò di cui ho bisogno è qui, con me" disse Jonathan facendo saettare lo sguardo su Alec e sorridendogli, incatenando i suoi occhi neri a quelli blu del ragazzo
Alec non ebbe più incertezze, tracciò la runa.



















 
 

La porta delle segrete si spalancò e una sagoma nella penombra fece capolino.
Dietro di essa seguirono altre tue figure dall'andatura nervosa.
La porta si richiuse alle loro spalle con un tonfo profondo.
Due fiaccole vennero accese nel buio delle celle.
Una donna dai lunghi capelli rosso fuoco e gli occhi colmi di terrore si accostò ad una cella, osservandone l'interno con le labbra socchiuse, stringendo con le esili dita da pittrice le sbarre della gabbia.
"Come sta?" Chiese Jocelyn con voce ferma ed autoritaria, ma che lasciava trapelare tutta la preoccupazione che la stava distruggendo.
Un ragazzo, in piedi all'interno della cella, si girò verso la donna e i lunghi capelli biondi, luminosi come il sole, risplendettero alla luce della fiaccola.
Gli occhi, del colore del grano, esprimevano un senso di stanchezza enorme, ma dietro di esso una luce di speranza avanzava lentamente.
"È stabile, si è addormentata poco fa" disse Jace lanciando un'occhiata fugace alla ragazza sdraiata sulla panca dietro di lui.
Luke si avvicinò a Jocelyn, stringendole la spalla in una morsa rassicurante.
La donna congiunse le mani mentre si lasciava rassicurare dall’unica persona che le era sempre stata vicina.
Un'altra figura bionda fece capolino nell'oscurità di un angolo.
"Converrebbe portarla di sopra e sistemarla in una camera, tutto questo l'ha distrutta e sarebbe meglio farle recuperare le forze" disse David lentamente avvicinandosi alla cella, aprendola.
Jocelyn annuì, confortata dalla presenza dello stregone, mentre Luke osservava attentamente la figura della ragazza dormiente.
Jace si piegò su Clary lasciandola un dolce bacio sulla fronte.
"Si ritorna alla normalità, più o meno"
















Alec sentì il freddo della stanza trapassarlo da parte a parte.
Non capì perché proprio di tutte le stanze all’interno del palazzo avessero scelto quella più fredda per Jonathan, o forse avrebbe dovuto chiamarlo Sebastian.
Dopo averlo liberato dalla gabbia aveva avuto una piccola discussione con i membri del conclave che, con grandissimo stupore di Alec, si era risolta immediatamente.
Il console aveva convenuto di riservare una stanza per Jonathan e si era offerta, in quanto massima autorità, di fungere da 'scorta', mentre Alec accompagnava Morgenstern nella sua stanza.
I membri del conclave erano usciti dalla libreria dirigendosi nelle loro rispettive case in quanto, non avendo nessuna riunione in programma e, per ristabilire l'ordine mentale dei ragazzi, Jia aveva deciso di liberare il palazzo dai visitatori.
Insieme a Jia, che appariva stranamente nervosa, avevano percorso tutto il secondo piano arrivando alla fine del corridoio dei dormitori, Alec non era mai arrivato fin là, non pensava neanche che esistesse un 'là'.
Un corridoio così silenzioso che se uno di loro avesse urlato nessuno avrebbe sentito.
Jia aveva indicato loro una porta alla sinistra a Alec aveva fatto entrare per primo Jonathan.
Alec si affacciò sulla porta e con grande stupore vide l'immensità di quella camera, era a dir poco basito.
L'arredamento era costituito principalmente da pezzi risalenti a tempi antichi, tutto in completo ordine, tranne la scrivania, sulla quale poggiavano diversi libri di grandezza varia.
Jonathan si guardava attorno meravigliato dalla semplicità, e al tempo stesso dell'eleganza, di quel luogo.
Alec sentì per un attimo i piedi sollevarsi da terra e la testa girare.
Si appoggiò al cornicione della porta mentre un ragazzo dai capelli biondi e dagli occhi verdi faceva capolino dai suoi ricordi.
Una presa forte sul braccio lo riportò alla realtà, aprì gli occhi, che non si era reso conto di aver tenuto chiusi, e guardò alla sua destra.
Jia lo osservava con sguardo severo ma materno.
"Alec vieni un attimo" disse Jia invitandolo ad uscire e chiudere la porta, Alec così fece.
"Ti raccomando tienilo d'occhio, non perderlo per un attimo di vista e sii prudente." Sussurrò Jia guardando Alec e raccomandandolo come se stesse partendo per la guerra.
Jia poggiò una mano esile sulla spalla di Alec e lo guardò apprensiva ma con un cenno di fierezza.
"Sai cosa fare" disse prima di allontanarsi.
Alec sentì la stomaco sottosopra, doveva ritrovarsi davvero in una brutta situazione, dato che non aveva assolutamente idea di cosa fare.
Sentì un tonfo all'interno della stanza e un allarme scattò dentro di lui.
Spalancò la porta e, quando vide Jonathan caduto in ginocchio, stringendo la testa tra le mani, all'interno della stanza, sentì le gambe diventare sabbia.






















Angolo delle crazy:
Ragazze, vorremmo dirvi che siamo un po’ deluse dalle recensioni dello scorso capitolo... Solamente una....
E di quelle del 42ºcapitolo....
Abbiamo deciso di non pubblicare il prossimo capitolo a meno che le recensioni non salgano un po’ numericamente😅 perdonateci ma se la storia è orrenda non vale la pena continuare, almeno diteci se sbagliamo qualcosa.
🙈 scusateci tanto per queste condizioni che abbiamo imposto.
Speriamo che possiate capirci.
Alla prossima❤️
~Tini e Kiakkiera
  
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