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Autore: NerdGirl_Marta    16/11/2014    1 recensioni
Quando fai di tutto per realizzare il tuo sogno può capitare che la vita ti sorprenda...accetta ciò che il destino ti regala e vivi l'occasione come un dono! Non puoi mai sapere cosa ti riserva il futuro...
Questa è una storia diversa, non vedrete mai un ''Tom'' che si innamora della protagonista...anche perchè la protagonista sono io!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7 – L'uomo perfetto

 

Stavo vivendo una serata indimenticabile. Mi sembrava di parlare con un vecchio amico, in quel ristorante avevo conosciuto il vero Tom. Non era molto diverso da quello che mi ero immaginata ma era comunque un altra persona. Mentre parlavo, o per lo meno tentavo di farmi capire da lui, notavo un sacco di piccoli dettagli che non avevo mai visto prima. I suoi capelli erano mossi e abbastanza lunghi. Sembravano essere del suo colore naturale, forse leggermente più scuri ma si intonavano perfettamente alla sua carnagione. Era leggermente abbronzato, sicuramente aveva preso un po' di sole durante il viaggio al mare che aveva fatto il mese prima. Ogni tanto mentre parlavo lui si mordicchiava il labbro inferiore e assumeva un'espressione corrucciata, forse si stava concentrando per capire quello che stavo tentando di dire. Sembrava interessato, certe volte rapito dalle mie parole ma era un bravo attore e sicuramente, essendo una persona molto educata stava fingendo di essere colpito. Continuavo a pensare a qualcosa di intelligente o di carino da dire ma mi ritrovavo sempre a girare attorno ad argomenti abbastanza banali. A lui questo dettaglio non importava molto, anzi ogni tanto era pure divertito. La sua risata era inconfondibile per me, veramente contagiosa grazie anche a quel suo splendido sorriso. Lui mi ammaliava, senza sforzarsi riusciva a conquistare la mia attenzione mentre parlava con me. E quei suoi occhi, sarei rimasta ore a fissarli, così espressivi e di un colore indescrivibile. In certi momenti sembravano azzurri ma altre volte viravano verso il verde, avevano come una strana influenza su di me, una strana magia. Tom rispondeva alle mie domande tranquillamente e mi metteva a mio agio, si poneva in modo molto sincero nei miei confronti e dopo una birra tutto tra noi sembrava molto naturale. C'era una certa alchimia, la percepivo. Ero molto attirata dai sui movimenti, tutti quei piccoli dettagli che riuscivo a notare solo in quel momento, solo in quella occasione. Ogni tanto si aggiustava il colletto della camicia o passava la mano tra i capelli, tutte quelle piccole azioni scatenavano in me forti sensazioni. Ero molto brava a nasconderle, avevo preso fiducia e un po' di confidenza e questo mi bastava per farmi stare tranquilla e serena. Era un uomo veramente divertente e mentre lo osservavo mangiare o assaporare la birra chiara mi tornò alla mente un video che avevo visto tempo prima su YouTube. Era un video in cui lui cercava di ringraziare le persone per averlo premiato con il titolo di uomo dell'anno per la rivista ELLE magazine. L'atteggiamento era lo stesso, vivace, spensierato, allegro ma allo stesso tempo molto elegante e rispettoso. Lui era così e per me era perfetto. Non riuscivo veramente a trovargli un difetto per quanto lo stessi osservando bene non sembrava fare passi falsi. Stavamo parlando di dolci quando uno dei due telefoni che aveva riposto alla sua sinistra sul tavolo squillò. Con molta cortesia, si scusò e si congedò avviandosi verso il bagno. Immediatamente respirai profondamente una boccata d'aria e mi ritrovai a sorridere da sola. Tutte le emozioni provate fino a quel momento mi sembravano impagabili, mostruosamente uniche. Poi, in un attimo, il mio sguardo era diretto al telefono che lui aveva lasciato sul tavolo, a pochi centimetri da me. Avevo troppo voglia di afferrarlo e guardare all'interno ma non potevo. La mia coscienza sapeva che quello che avevo appena pensato era una cosa estremamente sbagliata da fare ma ero davvero troppo curiosa. Presi il cellulare e sbloccai la tastiera, bisognava inserire una password. Imprecai e immediatamente il senso di colpa mi colpì obbligandomi a rimettere il telefono al suo posto. Tom riapparve pochi istanti più tardi. Si scusò per l'ennesima volta ma mi spiegò che era il regista di “HighRise” e doveva assolutamente rispondere. “Tranquillo non ci sono problemi...ma se posso chiedere perché hai due cellulari?” chiesi spontaneamente “Ah...eh a dire la verità ne ho tre. Questo a cui ho risposto ora è un telefono che uso per essere rintracciato per questioni di lavoro, pochi hanno questo numero. L'ho preso qui a Bangor e ho dato il numero solo alla gente del cast e a Luke, per evitare di dare il mio cellulare personale. Molto probabilmente fra tre settimane non dovrò usarlo più mentre quello sul tavolo è il mio. Solo gli amici e i famigliari hanno quel numero...” rispose Tom e si sedette di nuovo al tavolo continuando “...mentre il terzo cellulare l'ho lasciato in Hotel a Luke. Con quello ogni tanto pubblico qualcosa sui social network così faccio contente tutte voi fans...ehehehe! Lo so è parecchio complicato ma non riesco a fare altrimenti. Questo è l'unico modo per tenere separato lavoro da vita privata. Sicuramente mi seguirai su Twitter...giusto?” Ecco ora cosa avrei dovuto rispondergli, se gli avessi detto la verità sarei risultata sicuramente inquietante. Non potevo dirgli che seguivo almeno un centinaio di gruppi e profili che parlavano di lui su tutti i social network esistenti. “Beh...si è ovvio. Il tuo profilo Twitter lo conosco...ma scrivi talmente poco. Sei sempre tu che scrivi o lo fa qualcun'altro per te...Luke ad esempio!?” domandai per sviare il discorso. “A dire il vero sono sempre io che scrivo, raramente ci pensano i miei collaboratori tranne quelle volte che usano i profili ufficiali per fare pubblicità ai miei film o a film di amici. Io evito se posso di guardare internet perché sono convinto che quello che la gente pensa di me mi renderebbe pazzo. Poi non ho molto tempo di solito, quando non lavoro preferisco non rifugiarmi in un mondo alternativo come internet piuttosto non vedo l'ora di vivere il mondo reale. Con tutti i personaggi che interpreto ogni tanto mi ci vuole un po' per tornare me stesso quindi leggo, ascolto musica o vado a correre. Sono cose che mi rilassano...ah e gioco a tennis! Adoro il tennis e mi serve anche per tenermi in forma non trovi?” rispose in tono simpatico. Era evidente che lui non avesse bisogno di tenersi in forma, era tonico, slanciato. Non era certo muscoloso ma piuttosto asciutto e longilineo. Mi limitai a rispondere “...beh si! Anche quello fa parte del tuo lavoro no?” scoppiammo a ridere. Poi Tom d'un tratto divenne serio e si rivolse a me dicendomi “Ascolta Marta, prima ero al telefono con Ben Wheatley e forse ho fatto una pazzia ma gli ho chiesto un favore. Penso ti farebbe piacere rimanere per qualche giorno in più a Bangor e venire domani a visitare il set. Così ho chiesto a lui il permesso, ha detto che ti dovranno far firmare un sacco di carte ma non dovrebbe essere una cosa impossibile. Ti piacerebbe venire? Sei stata così gentile con me che vorrei farti passare una bella vacanza...hai detto che è il tuo sogno no?” Quel sogno sarebbe mai finito? Ormai mi chiedevo se fosse tutto frutto della mia immaginazione. Non poteva succedere di nuovo, era tutto così irreale. Non risposi, ero senza parole e Tom continuò a parlare “...lo devo prendere come un si? Comunque se facciamo una cosa del genere devo potermi fidare ciecamente di te, cioè dovrai tenere il segreto altrimenti mi metterai nei casini. Penso di potermi fidare di te, non fraintendermi ma mi sto esponendo molto e non posso correre rischi. Avrai certamente detto a qualcuno di questa sera ma non hai scritto nulla su internet vero?” e mi guardò quasi supplicandomi di rispondere come lui si aspettava. “Ehm...no! Il mio cellulare non funziona qui...non ho internet! Ma voglio essere sincera con te...mi dispiace deluderti, non era mia intenzione fare qualcosa di sbagliato ma dovevo dirlo a qualcuno, ieri ero troppo esaltata. Ho detto tutto al mio ragazzo, lui sa cosa mi è capitato purtroppo non sono riuscita a tenere la cosa per me. Mi dispiace veramente tanto.” Ero sinceramente dispiaciuta, ma non poteva aspettarsi così tanto da me. Cioè chiunque l'avrebbe sbandierato ai quattro venti e se il mio cellulare avesse funzionato, molto probabilmente avrei rischiato di spifferare tutto su internet. Tom scoppiò in una fragorosa risata “EHEHEHE...non volevo metterti paura, non ti devi scusare di nulla davvero...o mio dio quanto sei forte. Pensi davvero di aver sbagliato parlandone col tuo ragazzo? Davvero stai tranquilla...non ci posso credere altri nelle tue condizioni avrebbero fatto molto di peggio...eheheh ancora non ci credo. Beh dai sono curioso cosa ha detto il tuo ragazzo?” Devo ammettere che l'aveva presa piuttosto bene. Io credevo di averla combinata grossa invece si era addirittura congratulato con me. “Eh Riccardo...lui...beh non ci credeva molto. Ieri gli ho inviato le foto della tua valigia per convincerlo e stasera quando l'ho chiamato per dirgli che venivo qui a cena con te mi ha preso in giro. Sicuramente non crederà mai alla storia della cena, sa perfettamente che a volte ingrandisco un po' le storie che racconto ma stavolta non ho inventato nulla. Scherzando mi ha detto che era geloso che uscissi con un personaggio famoso. Sicuramente non ha creduto a nulla di quello che gli ho detto...ma non mi importa so io qual è la verità!” Tom non tratteneva le lacrime, stava ridendo talmente tanto che fu costretto ad usare il tovagliolo per asciugarsi gli occhi. ”Davvero...tu sei formidabile! Mi fai troppo ridere...sai cosa ti dico? Tira fuori subito il tuo cellulare che ci facciamo una foto così la mandi a Riccardo e vediamo cosa dice...eheheh!”. Si sistemò velocemente i capelli poi si alzò appoggiando il tovagliolo che aveva in mano sul tavolo. Aveva avuto una bella idea, d'altronde anche a mi faceva piacere avere una foto con lui e l'idea di mandarla al mio ragazzo faceva divertire anche me. Tom era in piedi vicino a me, aveva gambe lunghissime e per fare la foto era stato costretto ad accucciarsi al mio fianco. Posizionai il cellulare contro la bottiglia d'acqua al centro del tavolo e feci partire l'autoscatto. Successe tutto così velocemente, ero rimasta paralizzata e spiazzata. Nell'istante in cui la fotocamera scattò la foto Tom appoggiò delicatamente le labbra sulla mia guancia. La mia espressione in quella foto era magistrale. Gli occhi sbarrati, un sorriso imbarazzato e il viso completamente paonazzo. Non ricordo molto altro solo di aver riso tanto insieme a Tom dopo aver letto la risposta di Riccardo “Ok ti credo...divertiti! Ma non ti allargare troppo!”

   
 
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