A Zelgadis91: l’ambientazione giapponese è
dovuta alla mia insana passione per il cinema orientale, soprattutto film d’autore
e horror.
Agli altri che hanno commentato: grazie
per appassionarvi alla mia storia, ne sono molto contento
J
Premessa: ho già pensato ad un finale per
questa storia. Vi avverto che sarà quanto di più sconvolgente vi sia mai
capitato di leggere. Sarà molto ambiguo e interpretabile, oltre che vagamente
perverso. Quindi, se volete scoprire questa scioccante rivelazione non perdete
questo e i prossimi capitoli J
Davanti
ai miei occhi, il volto di Megumi fissa, attraverso la finestra, me e Naomi fare l’amore nelle pose più assurde e a me
sconosciute. Le tocco il seno, lei sale con i polpastrelli, sino alla mia
bocca. Io sono visibilmente ubriaco, lei no. Megumi è fissa, in quella
posizione e non si muove. Guarda solo con disprezzo.
Blocco
la videocassetta
“Non ce la faccio ad andare oltre”
“Però il 12 aprile sei andato davvero oltre, mio care Tatsuya”
“Sì…senti…domani proviamo ad andare a casa di Megumi
,che ne dici?”
“Sì...ci proviamo, sperando che ci lascino entrare,
però”
“Non ci sto capendo più niente…questa storia sta diventando sempre più assurda”
“sì…ma finalmente sta avendo un senso ed è questo ciò che conta”
“Dobbiamo ancora scoprire un sacco di cose…il fiume, il fiume che c’entra?”
“Forse o Naomi o Megumi, una di loro è morta lì”
“Forse…anche se penso che sia stato proprio Megumi”
“Sì, lo penso anche io…”
“…”
“Dormiamo insieme”
Che cosa? Ma è impazzita questa? Siamo sconvolti entrambi e lei vuole dormire
con me, nel mio letto, tra le mie braccia…oddio!
“Stai scherzando?”
“Che cosa hai pensato? Idiota! Dormiamo insieme, ma tu
nel letto, io per terra…così almeno se ci sarà un pericolo, sapremo risolverlo
insieme…non trovi?”
“Sì…hai ragione”
“Sto
impazzendo”
“Anche io…da quant’è che non fumo? Perdio!” Ho bisogno di
tabacco! Infilo le mani nello zaino in cerca delle beate amiche.
“Tu morirai…se continuerai così…quante ne fumi al giorno?”
“Sei o sette…è che mi alleviano lo stress”
“Te lo fanno venire lo stress, secondo me”
Nello
stesso momento in cui parliamo, Miyuki, la sorella di Yoko, si è appena
addormentata, ma non ha ancora superato il trauma della sua giornata più
brutta. Quando ha saputo che la sorella era morta si è lasciata andare in un vero
e proprio fiume di lacrime. Ora Miyuki è nella fase REM e le sue palpebre
eccheggiano nell’oscurità. Riesco a vederla, con quel suo visino perfetto e
struccato. Gli occhietti a mandorla perfettamente chiusi e i lunghi capelli
neri a farle da cornice sul cuscino bianco.
Un
sospiro si avvicina sempre più a lei, ma non ha il coraggio di aprire gli
occhi.
“Sorellina” sussurra questa strana voce
“Cosa c’è? Yoko sei tu?” risponde lei, sempre ad occhi
chiusi
“Sorellina…sono io…vuoi venire a farmi visita”
“Dove ti trovi?”
“non è importante dove, a me importa se tu verrai con me”
“E poi? Che ne sarà di mamma e papà…Yoko, non sai
quanto ho pianto…torna da me, torna dai nostri genitori…ti prego”
“Yoko…apri gli occhi”
“E poi? Che cosa succede se li apro?”
il sussurro di Yoko si fa sempre più vicino e sbatte contro la tempia
semiaddormentata di Miyuki.
“Miyuki, fidati di me…apri gli occhi”
Miyuki è spaventata, terrorizzata, ma decise di seguire il consiglio e
lentamente li apre. Ma davanti a sé non c’è affatto la sorella, c’è Megumi,
nuda e insanguinata, priva di mascella.
“Ciao Miyuki” sussurra quella strana donna “sono la tua sorellina”
questa sguscia fuori dal letto e urla, tentando di svegliare i suoi genitori
“Non si sveglieranno”
“Puttana! Li hai uccisi!”
“No…non sono morti…ho fatto solo in modo che prendessero qualche sonnifero in
più”
“Sei…sei l’assassina di mia sorella, non è vero?”
“Vattene! Vattene! Non t’ho fatto nulla”
“è vero…ma devo ucciderti”
“Perché?”
“Perché
sei capitata al momento sbagliato nel posto sbagliato”
Megumi
si avvicina a passo quasi catatonico, verso Miyuki, che continua ad urlare e
tentare di aprire la porta di ingresso. Le chiavi sono scomparse.
Miyuki
corre in cucina, terrorizzata e non smette di urlare.
“Nessuno ti ascolterà” ride Megumi, che ad ogni suo movimento facciale inizia a
cadere una vera e propria pioggia di sangue, per la mancanza della mascella.
Miyuki
si arma di coltello da cucina e si rannicchia in un angolo, spaventata, sotto
il tavolo, sperando di non essere trovata.
Ansima
e cade nel panico.
i passi dell’assassina si avvicinano e si accompagnano con il rumore di
goccioline che cadono seducenti sul pavimento.
plic, plic, plic.
Poi
il silenzio totale. Miyuki spera che la sua assassina sia scomparsa nel nulla,
ma proprio mentre sta per uscire dal suo nascondiglio, due mani appaiono
improvvisamente dall’ombra e la trascinano sotto il tavolo, dove il suo
coltellaccio inizia a coincidere con la gola, recidendola.
Il sangue schizza a fiotti.
Silenzio.