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Autore: Dinobot88    17/11/2014    3 recensioni
E sé Naruto avesse un segreto che non fosse quello della volpe ha nove code? Un segreto nascosto persino agli abitanti di Konoha e dell’intero Mondo Ninja? Spero di avervi incuriosito.
Genere: Azione, Erotico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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-Voleva vedermi Danzo-Sama?- gli domandò Shin entrando nell’ufficio del capo, della radice.
-Accomodati Shina!- l’eserto il superiore.
Shin obbedì.
-Shin tu ti fidi di me?- gli chiese Danzo, alzandosi dalla poltrona.
Shin lo guardò con sguardo neutro. -Non eseguirei i suoi ordini, Danzo-Sama, se non mi fidassi!- rispose.
-Sei sempre stato un ragazzo molto perspicace. Ed è per questo che o sempre nutrito grandi aspettative per te- gli sì complimentò il capo della radice. -Dimmi Shin, hai mai partecipato ad una missione in solitaria?-
A quella domanda Shin rispose: -Solo qualche volta!-.
-E dimmi, hai mai partecipato ad una missione senza sapere a cosa andavi incontro?- gli chiese nuovamente Danzo.
Shin fece per rispondere: -…-
-Prenditi tutto il tempo che ti occorre-, lo tranquillizzò Danzo.
Shin ci pensò su, poi disse: -Una volta ero andato con altri Anbu, in una missione di ricerca: l’unico obbiettivo era scoprire cosa fosse successo ad alcuni Jonin scomparsi. Scoprimmo che erano stati massacrati in una notte, da un solo individuo del quale trovammo solo un paio di tracce che portavano verso il Paese Del Vento-.
-Cosa ricordi di quel caso Shin?- domandò Danzo sedendosi sulla poltrona.
-Quello che ho scritto nel mio rapporto: che il caso non era più di nostra competenza, poiché il colpevole poteva aver superato il confine!- rispose.
-Quando avvenne lo sterminio dei Jonin?- continuò Danzo.
-L’anno dopo che io entrai nelle Anbu: cinque anni fa!- rispose Shin.
-Notò con piacere, che la tua memoria funziona ancora!- disse Danzo, tirando fuori un foglio, per poi posarlo sul tavolo. -Leggilo pure!- disse a Shin, il quale obbedì.
-È il rapporto che feci allora- fece notare.
-Esatto- gli sorrise Danzo tirandone fuori un altro rapporto, per poi consegnarlo a Shin.
-Questo non è mio!- notò Shin. -Mi sembra anche recente- aggiunse.
-Quel rapporto è stato stilato, dal Capitano Yamato, qualche settimana fa! Leggilo!- ordinò.
Shin lo lesse con attenzione.
-È molto simile al mio rapporto!- costatò in fine.
Danzo gli sorrise. Gli era sempre piaciuto Shin. Era intelligente, accorto, leale, coraggioso, sapeva esattamente quello che doveva fare, e sapeva sempre risolvere ogni imprevisto.
-Secondo alcuni Ninja-Spie, potrebbe essere lo stesso criminale, di cinque anni fa- rivelò il capo della Radice.
-In effetti, posso costatare che il Modus Operandi descritto in questo rapporto, corrisponde esattamente a quello che io scrissi cinque anni fa, anche se con qualche variazione: tre squadre massacrate nel cuore della notte; le vittime della prima squadra sono: Un Genin, due Chunin ed un Jonin; Quelle della seconda squadra: Un Jonin e tre Chunin; In fine quelli della terza: un Jonin e tre Genin. Inoltre i cadaveri presentano delle ferite come quelle lasciate da un artiglio, od un morso. Quest’ultimo è presente vicino al collo, dove si trova una delle principali arterie, la profondità sembra quella di due canini di pipistrello ma la distanza fa pensare ad una bocca umana. Proprio come quelle riscontrate sui Jonin di cinque anni fa!- disse Shin, leggendo il nuovo rapporto. -Com’è possibile che un solo individuo, possa fare una cosa del genere?- aggiunse più con rammarico che inquisizione.
-Secondo alcuni esperti potrebbe trattarsi, di un Arma Umana in fase di sperimentazione!- spiegò il capo della Radice.
-Un Arma Umana? Un essere umano modificato in modo da poter combattere contro dei, Ninja esperti? Chi potrebbe mai fare una cosa del genere?- protestò alzandosi dalla sedia.
Danzo sì alzò, nuovamente dalla poltrona -Le persone che possono fare una cosa del genere, si contano sulle dita di una mano. Purtroppo questo genere di dicerie è fortemente smentito, visto i recenti periodi di pace- spiegò Danzo.
-Vuole che indaghi, su questo caso vero?- disse Shin più con sarcasmo.
-Sarai solo! Nessuno deve sapere di questa missione!- gl’ordinò il capo.
-Conti pure su di me Danzo-Sama- acconsentì Shin.
 
-Naruto sei pronto?- gli chiese Mikoto Uchiha, entrando in casa del biondo, trovandolo disteso sul letto, ancora tra le braccia di Morfeo. A quella vista Mikoto sorrise. Sì avvicinò al letto in tutta calma. Prese Naruto, poi urlò: -SVEGLIAAAA- il biondo si ritrovò scaraventato a terra, prima ancora che potesse realizzare quello che era successo. -Coraggio pelandrone. Sai che giorno è oggi?- gli chiese Mikoto.
Naruto guardò il calendario, che la sera prima aveva aggiornato per non restare indietro. -È il giorno della lezione di orientamento- cominciò a prepararsi alla velocità della luce (Cosi rimarrai sempre giovane NDA. Perché? NDNaruto. Quando un essere umano raggiunge la velocità della luce, non invecchia per tutto il tempo che mantiene tale velocità, è la formula di Albert Einstein E=mc² NDA. E=Ramenc² cosa? NDNaruto? Niente “con una vena pulsate sulla fronte” torniamo alla storia NDA). Dopo essersi lavato, vestito, ed aver fatto colozione, Naruto fu pronto per uscire. Prese una coperta arancione pulita, poi con Mikoto uscirono di casa.
-Ascoltami bene Naruto- gli disse la Uchiha, una volta che furono in viaggio verso l’Accademia Ninja. -Sei stato inserito in un team speciale, sai cosa vuol dire?- gli chiese.
-Si!- rispose lui. -Che sarò considerato come un jonin speciale, anche se non avrò raggiunto tale grado-, aggiunse.
-In sintesi è quasi come hai detto tu!- convenne la mora. -In realtà tu e i tuoi compagni sarete considerati, Genin diplomati. Ma visto che non siete in grado di usare il Chakra, nel modo più comune siete stati inseriti in un programma speciale- spiegò.
-Vuol dire che ci sono altri ragazzi, con abilità simili… alle mie?- domandò Naruto.
-Posso solo dirti, che in quasi tutte le grandi Paesi Dei Ninja, ci sono persone con abilità molto diverse da quelle che usano i Ninja! Queste persone nascono con delle Abilità Innate speciali, che nessun’altro può possedere e che non vengono neanche ereditate geneticamente- aggiunse.
-Cioè come me: che posso usare i miei Jutsu Notturni!- convenne il biondo.
-Una cosa del genere. In fine posso dirti, che tu e i tuoi compagni sarete affibbiati ad un Jonin speciale, che sostiene di essere un esperto in questi casi- finì.
Arrivarono all’Accademia, nel giro di pochi minuti. Poi Mikoto accompagnò Naruto all’interno poi si salutarono. Entrato in classe Naruto, notò di essere tra i primi insieme a Kiba, Neji ed in fine… Sai, che si era seduto ad un posto distante da quello che usava di solito ‘Dev’essergli, successo qualcosa’ sentenziò guardando la sua espressione calma ma forzata, segno che c’era qualcosa che non andava. Gli si sedette accanto poi aspettò tutti gli altri. Poco dopo arrivarono Sakura e Ino, con classici insulti del tipo: Fronte Spaziosa, MailIno, e cosi via. Poi arrivarono Shikamaru e Choji, seguiti da Sasuke, Rock Lee Shino.
-Devo andare un attimo in bagno- disse ad un certo punto Sai, alzandosi dal suo banco per poi dirigersi verso la porta d’uscita, la quale si spalancò proprio nel momento in cui il moro fu vicino, mostrando una giovane ragazza dai chignon laterali castani.
-Ciao Sai…- lo salutò una Tenten, assai sorpresa.
-Ciao… Ten-chan… scusa devo andare in bagno- disse sbrigativo Sai.
Naruto lo guardò andar via ‘Problemi di cuore’ sentenziò in fine.
L’odore di lilla investì le narici di Naruto, come quello del sangue viene percepito dagli squali. Quando la porta sì aprì, Naruto volse lo sguardo verso la figura di Hinata, rimanendone incantato. Indossava una delle sue classiche uniformi, con il simbolo del Clan Hyuga ed un paio di pantaloni aderenti blu che gli scendevano, fin poco sotto il ginocchio.
-Ciao Naruto-Kun- lo salutò avvicinandosi al suo banco, con un leggero rossore.
-Ciao Hinata-Chan come stai?- gli domandò il biondo ‘Che odore intrigante che... ma cosa vado a pensare?’ si rimproverò mentre un principio di, vertigine cominciava a farsi sentire.
-Posso sedermi?- gli domandò.
-Prima c’era Sai! Ma è uscito per andare in bagno!- rispose Naruto avvertendo il classico martellare, del cuore di Hinata mentre gli stava vicino. Ne avvertì ogni singolo battito, 1…2…3…4… percepì il suo sangue scorrere nelle vene ad una velocità da far scoppiare il cuore della piccola Hinata.
-Naruto?- lo chiamò Hinata ad un certo punto, notando che era come caduto in uno strato di trance. -Ti senti bene?- sentì come se la sua voce, fosse distante.
-Naruto- lo scosse Sakura. Il biondo si ridestò. -Ti senti bene?- domandò la rosa.
-Sento anf anf il anf cuore anf anf- ansimò lui.
-Cosa?- gli domandò la rosa tra, l’incuriosità, la preoccupata e la shokkata.
-Il vostro cuore anf anf bette  anf anf forte anf anf- continuò ad ansimare, mentre le forze gli mancavano sempre più.
-Haruno e Hyuga- disse il maestro Iruka, entrato in classe da pochi minuti. -Portate il signorino Uzumaki in infermeria- ordinò.
-Vieni Naruto. Ti aiutiamo noi- disse Hinata sollevandolo insieme a Sakura.
 
Sai era chiuso in bagno da almeno una mezz’ora.
Anche se continuava a sciacquarsi la faccia, non la smetteva più di sudare ripensando ad un paio di occhi color cioccolato, e due chignon castani. Era passata ormai una settimana, dalla serata in discoteca. In quel lasso di tempo Sai e Tenten non si erano visti molto: Lei per via degli allenamenti; Lui per i suoi libri che di recente continuava a leggere, per come diceva lui per far passare il tempo. Una volta ne aveva letto uno in cui il protagonista, era il narratore e che era innamorato di una ragazza dai capelli rossi e gl’occhi verdi, afflitta da una malattia che le rendeva la sua pelle di un bianco cadaverico. Per il protagonista di quel libro il bianco era il colore che più destava al mondo, proprio come Sai che da quando Tenten, gli aveva detto che non lo amava non era più riuscito a prendere in mano una tele da disegno, senza lasciarla di un bianco immacolato. Quel bianco lo odiava come il protagonista di quel libro, era spento, vuoto, non sapeva di nulla. E cosi erano le tele di Sai bianche e immacolate.
Non ami il bianco?’ avvertì il diffondersi nell’aria di una voce senza origine.
-Chi c’è?- domandò Sai guardandosi in torno. Era certo di averlo sentito bene.
Odi il bianco? Ho ami il nero delle tenebre? Ed il rosso del sangue!’ si fece sentire ancora la voce.
Sai pensò di essere diventato pazzo, mentre sentiva quella voce. Non era nella sua testa, ma neanche era reale, la sentiva ma senza capirne l’origine.
Se fossi una divinità, lei ti amerebbe!’ continuò la voce.
-Chi sei? Fatti vedere- protestò il moro, con un tono assai adirato per i suoi gusti. Gli era ovvio che ci fosse qualcuno o qualcosa, che l’osservava e si divertiva alle sue spalle.
 
-È permesso?- chiesero Sakura e Hinata, entrando in infermeria sorreggendo Naruto.
-Venite pure!- rispose l’infermiera, una donna sui trent’anni circa, dai lunghi neri e gl’occhi ametista scuro, vestita con una maglia aderente nera che gli metteva in risalto il prosperoso seno, ed un paio di pantaloni attillati del medesimo colore (Selene in Underworld NDA).
-Sì è sentito male- disse Sakura posando il compagno sul lettino.
-Sintomi?- chiese l’infermiera avvicinandosi al ragazzo.
-Giramento di testa!- rispose Naruto.
-Come ti chiami ragazzo?- chiese l’infermiera guardandolo dritto negl’occhi.
-Uzumaki Naruto!- rispose.
-Hai mai manifestato altri sintomi?- continuò la donna.
-A volte mi succede se sono troppo esposto alla luce solare!- rispose.
Si! è proprio lui!’ costatò la donna con un sorriso. -Ragazze potete tornare in classe, mi occuperò io di lui- disse l’infermiera.
-Come vuole- risose Sakura. -Andiamo Hinata- si rivolse all’amica.
La Hyuga, che per tutto il tempo era rimasta a guardare quella strana infermiera mai vista prima, sì ridestò dal suo stato di trance, da quando erano entrate aveva come percepito qualcosa di strano da parte di quell’infermiera.
-Vengo subito Sakura- sì affrettò a dire prima di seguire l’amica.
Uscirono dall’infermeria.
-Sakura?- la chiamò Hinata ha bassa voce.
-Lo so Hinata anche a me, non mi ha convito l’infermiera- concordò la Rosa. -So che l’hanno assunta, perché quella che c’era prima è scomparsa qualche sera fa dopo essere uscita, non è mai stata ritrovata- raccontò.
-In più ho notato che quando faceva le domande, e tu gli davi una risposta cercava di rimare sempre impassibile come se volesse trattenersi! Di solito i medici esperti sono sempre più diretti, ma lei sembrava che volesse più recitare una parte- spiegò Hinata.
-Si! Anche a me non convince questa nuova infermiera! Lavorando con Tsunade riesco a capire se uno è un medico! È lei non mi convince- sentenziò la rosa.
 
-È permesso?- chiese un ragazzo entrando nell’aula facendo voltare tutti i presenti. Era alto sull’1,65 aveva la carnagione occidentale, i capelli erano lunghi fino alle spalle di un insolito colore tra il biondo scuro ed il castano, gl’occhi erano tra il verde e l’azzurro scuro, con il taglio a triangolo acutangolo.
La maggior parte degli studenti l’ho guardò assai, basita. Portava una canottiera nera, messa in risalto da una felpa a maniche lunghe in cotone con cappuccio, portava degli strani pendagli al collo, con delle incisioni in una lingua incomprensibile, un paio di pantaloni lunghi fino alle caviglie scuri ed un paio di strane scarpe.
-Certo! Signorino?- gli chiese il maestro Iruka.
-Charlie Lee!- si presentò il ragazzo.
Iruka controllò il registro, scorgendo un nome scritto con degli ideogrammi insoliti, che riuscì a leggere grazie ad alcuni recenti studi fatti con l’aiuto di una certa Shizune.
-Siediti pure!- disse Iruka.
Charlie, spostò il suo sguardo su ogni individuo presente nell’aula, come se volesse cercarne uno in particolare. -Dov’è il mio compagno?- chiese dirigendosi verso il Senpai Iruka.
-I compagni saranno assegnati, alla fine della lezione!- rispose Iruka.
-Necessitò di vederlo il prima possible- insistette Charlie arrivandogli vicino. -È un ragazzo della mia età, usa come gli chiamate voi, Jutsu notturni. Devo sapere chi è, non abbiamo molto tempo- sentenziò guardandolo negl’occhi.
-Ragazzino chi ti credi di essere?- protestò uno alle sue spalle, Charlie sì voltò trovando un ragazzo dai capelli castani e due segni sulle guance simili a zanne. -Vedi di portare rispetto- lo avvertì Kiba, scroccando entrambe le nocche.
-Hai detto qualcosa Sayuri Inuzuka?- gli rispose a tono Charlie.
Al sentire quel nome, Tenten sì tirò su per poi rivolgere uno sguardo furioso, verso Kiba. -Kiba- sentendosi chiamare il ragazzo si voltò tutto bianco in faccia dalla paura. -Qualche settimana fa, alle terme che mi hai consigliato o fatto la conoscenza di una ragazza dai lunghi capelli mossi, di nome Sayuri Inuzuka- raccontò con scandendo bene ogni parola per farla capire al ragazzo. -Per caso questo nome ti dice niente?- gli chiese una volta vicina.
Kiba sudò freddo, prima di ritrovarsi al tappetto con le mani ad altezza… inguine.
-Allora dov’è Naruto Uzumaki?- chiese Charlie al Senpai.
 
-Che cosa fa?- domandò Naruto all’infermiere, notando che aveva chiuso la porta, per impedire a chiunque di entrare.
-Mi assicuro che solo tu ed io, possiamo rimanere soli!- spiegò tutta calma, poco prima che un’ombra invadesse tutta la stanza, rendendola buia.
In quell’istante Naruto, notò che gl’occhi della dottoressa erano diventati di un rosso rubino, mentre i canini superiori si erano lievemente pronunciati ‘Ma cosa…?
 
-Maledizione… non si apre- imprecò Sakura, nel tentativo di aprire la porta. -Va bene- si disse mentre i suoi occhi verdi si velarono di una piccola fiammella. -A mali estremi… estremi rimedi- sentenziò in fine caricando il chakra nella sua mano destra, per poi urlare: -Oukashou Shannaro- ma quando il suo pugno sii, abbatté sulla porta questa non si mosse neanche di un millimetro.
 
Al vedere quei occhi rossi, Naruto attivò i suoi. -Mi vuole spiegare cosa succede- chiese il biondo notando che la donna, era avvolta da uno strano tipi di Chakra che l’entrava nel corpo.
-Io sono come te!- rispose la donna.
 
-Signorina Tsunade, abbiamo un problema- protestò Shizune sbattendo la porta dell’ufficio, trovando la sua maestra che riponeva rapidamente del Sake nell’armadietto rovesciandone un po’ sulle pratiche.
-Cosa succede Shizune?- sì affrettò a domandare, la senju.
-Il villaggio è sotto attacco! Gli aggressori sembrano Ninja di Konoha…- si bloccò al ricordo di quello che aveva vito. -Ritenuti morti!- finì guardando la sua Senpai.
Tsunade rimase shokkata da quella rivelazione, dai Ninja di Konoha ritenuti morti stavano, attaccando il loro stesso villaggio? Ma se erano morti come facevano ad attaccare il villaggio? Di sicuro c’era qualcuno che aveva usato uno, Jutsu Proibito, per prendere il controllo sui morti. Ma chi poteva fare una cosa del genere? È a quale scopo?
-Shizune!- la chiamò l’Hokage con tono deciso. -Chiama tutti i Ninja che possono combattere, devono respingere gli assalitori- ordinò.
Shizune corse via subito a chiamare gli Anbu, mentre l’Hokage sì apprestava ad uscire dal suo ufficio.
 
Sai provò ad uscire dal bagno, trovando la porta completamente chiusa. Provò a sfondarla, ma con scarsi risultati. Tentò di uscire dalla finistra, ma vide che era troppo in alto ‘Non scapperai’ continuò la voce, prima che un’ombra si diffuse dalla finestra inghiottendo tutto il bagno. -Non vuoi il potere?- al sentire nuovamente quella voce, si voltò alle sue spalle, trovando un ragazzo poco più grande di lui dai capelli a caschetto neri, vestito con un elegante mantellina nera, sopra ad una camicia del medesimo colore a strisce rosse, un paio di pantaloni eleganti in pan dam con la camicia ed un paio di mocassini neri a punta stretta. Ma la cosa che aveva notato più di tutte Sai, erano gl’occhi rossi con lo sguardo freddo ed ironico di un demonio, incastonati in un viso tondo ed angelico quasi fanciullesco, guardarlo con una sadica ironia mentre un ghigno beffardo si dipingeva sul volto di quello strano ragazzo mostrando due canini pronunciati.
 
Le ombre avvolsero Konoha rapidamente, mentre i Ninja di Konoha tentavano di resistere agl’attacchi dei loro stessi fratelli riportati stranamente in vita.
-Ma che razza di diavoleria è mai questa?- protestò un ninja, vestito di verde dai capelli a scodella mentre stendava un proprio compagno, con gl’occhi rossi ed i canini pronunciati, con una mossa di Taijutsu.
-Non lo so Gai!- gli rispose Kakashi prima di comporre dei sigilli: Bue, coniglio, scimmia. Per poi condensare del Chakra nella mano destra, e urlare: -Raikiri- per poi colpire un giovane ninja in pieno petto, il quale divenne cenere poco dopo aver subito il colpo.
-Ei calma kakashi, hai usato un bel po’ di Chakra in quel colpo- gli si complimentò Kurenai, atterrando a pochi centimetri da lui, dopo aver schivato un attacco di un… nemico.
-Un momento ma… Raikiri- -Questi esseri mi ricordano… Naruto!- disse Kakashi poco dopo aver steso un altro Ninja, per poi correre a tutta velocità verso l’Accademia.
-Kakashi aspetta- lo seguirono gli altri due Jonin.
-Cosa vuoi fare?- gli chiese Gai mentre saltavano sui tetti seguiti dai Ninja-Morti.
-Questi Ninja hanno gli stessi sintomi di Naruto: occhi rossi, canini pronunciati; in più mi sembra di capire che possano trasformarsi in pipistrelli- costatò vedendo che gli, volavano sopra le loro teste.
-Credi… che possano aver contratto la malattia di… Naruto?- chiese Kurenai.
-Credo che forse non sia una malattia, ma un qualche Jutsu di confinamento che Naruto si sia portato dietro, inconsciamente- spiegò Kakashi. -Dobbiamo trovarlo, e capire se è cosi per trovare una… cura- disse l’ultima parola con rammarico.
-Come facciamo ad eliminargli? I normali Jutsu non funzionano e se provi a ferirli le loro ferite, si rigenerano- fece notare Kurenai.
In quell’istante Kakashi sì fermo. -Mi è venuta un’idea- disse mentre componeva dei sigilli, serpente, pecora, scimmia, cinghiale, cavallo, tigre per poi urlare: -Katon – Gōkakyū no Jutsu- un’enorme palla di fuoco, si abbatte sui pipistrelli incenerendogli sul colpo. -Trovate gli Uchiha, e dite che questi esseri s’inceneriscono facilmente con il calore!- spiegò Kakashi.
-Ma sono i nostri compagni, ed hanno tanta forza della gioventù-, protestò Gai.
-Prima di diventare cosi erano morti! Ricordatelo!- disse Kakashi.
-Va ben… Kakashi-San- gli disse Kurenai.
-Io andrò all’Accademia, voi avvertite gli Uchiha- disse Kakashi.
-Sii prudente Kakashi- gli disse Gai prima di andare verso il quartiere degli Uchiha.
-Tranquillo Gai… tranquillo- disse per poi fiondarsi verso l’Accademia.
 
Angolo Autore:
Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia. Ho provato a correggere alcuni errori.
Domanda: cosa sono questi nomi, Winterhold, Markarth, Dawnstar, Whiterun, Falkreath, Riften, Windhelm e Morthal?

   
 
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