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Autore: The_Lock    17/11/2014    2 recensioni
Tyler, Sydney, Kyle, Lydia e Skylar sono i nuovi prescelti per difendere Kandrakar e l'equilibrio dell'universo. Nove sono le missioni che dovranno affrontare, e nove saranno i temibili nemici che minacceranno la Pace e le loro vite; sì perché questi nuovi nemici sono più sanguinari di qualsiasi altro nemico mai affrontato e, per cominciare in bellezza, i ragazzi saranno costretti ad andare alla ricerca del Cuore di Kandrakar
Genere: Avventura, Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Hay Lin, Wilhelmina (Will) Vandom
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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1.6

 

“Acqua. Io e te siamo Acqua...”

 

Un getto d'aria, la gola che si apriva, il petto che si espandeva e l'acqua che tornava lungo la sua trachea, fino a finire in bocca. Sydney si svegliò, spalancando gli occhi, girandosi da un lato e sputando tutta l'acqua nera che aveva dentro i polmoni, tossendo.

“Syd? Stai bene?” domandò Skylar, mettendogli una mano sulla spalla. Il biondo annuì e tossì ancora, guardandosi attorno e vedendo i suoi amici che lo guardavano con preoccupazione. Anche Kyle era bagnato.

“Io...” tossì, cercando di mettersi seduto, ma la nausea lo colpì come un pugno allo stomaco, allora gli altri optarono per lasciarlo steso.

“Portiamolo in ospedale...” mormorò Lydia, prendendogli il polso e contando le pulsazioni per vedere se fosse troppo bassa.

“No, sto bene.” mormorò, annuendo più volte.

“Dai, ti riaccompagno a casa...” intervenne Kyle “ce la fai a camminare?” domandò.

“Prendilo in braccio.” intervenne Tyler, osservando il biondo, e Kyle obbedì, facendo scivolare le braccia sotto la spalla e dietro le ginocchia del ragazzo, prendendolo in braccio, mentre Sydney gli avvolgeva un braccio attorno al collo.

“Vado a chiedere la macchina in prestito a Doug.” spiegò Lydia, e sparì poco dopo.

“Ma cos'è successo esattamente?” domandò Tyler, e Kyle si schiarì la voce mentre i quattro ragazzi si dirigevano verso la macchina del fidanzato di Lydia.

“Io... è stato in un attimo. Mi sono girato e Syd non c'era più e l'acqua era diventata nera.” disse, scambiandosi un sguardo con il biondo.

“Credete sia la guardiana dell'Acqua?” domandò Skylar, e Tyler annuì, serio. La rossa tornò poco dopo con le chiavi della macchina, e Kyle aiutò Sydney a sedersi sul sedile del passeggero, mentre Lydia si allacciava la cintura.

“Ragazzi, mi sentirei più sicuro se qualcuno dormisse con Sydney.” spiegò Tyler, rivolgendosi a Kyle e a Skylar. Il moro ebbe un tuffo al cuore che dissimulò a stento, mentre Skylar si offriva come volontario.

“No, lascia stare, vado io...” disse Kyle.

“No, ti ricordi quello che ha detto la Vandom? Aria batte Acqua, quindi in caso dovesse comparire Elliot io potrei dare una mano a Sydney.” spiegò Skylar, ed il moro non ebbe un argomento migliore per ribattere.

 

Tyler rimase a guardare la macchina che svoltava, riflettendo sulla gravità della situazione. Sydney si era salvato grazie a Kyle e per quella notte era al sicuro grazie a Skylar. Ma lui era il leader e lui doveva garantire la salvezza della sua squadra, per questo decise fermamente di organizzare un piano di salvaguardia di Sydney.

“Non lasciamolo mai da solo.” mormorò, guardando Kyle. Il moro annuì.

“Sei preoccupato?”

“Sì. Ma soprattutto sono incavolato.” soffiò, e i lampioni della strada presero a lampeggiare, obbedendo al potere emanato dal rosso.

 

“Acqua. Io e te siamo come Acqua. Acqua purissima che scorre nelle nostre vene. Vieni. Raggiungimi. Io e te come Acqua. Unisciti.”

Sydney si svegliò di soprassalto, l'improvvisa voglia di vomitare lo attanagliò, ma lui resistette, chiedendosi dove fosse finito. Era senza maglia e senza pantaloni e... sentiva qualcosa dormire al suo fianco.

Preso da una fitta di panico armeggiò con l'interruttore della luce cercandolo e premendolo con le dita tremanti, rivelando poi la sua stanza, il suo letto e Skylar che dormiva al suo fianco. Il biondo si impose di respirare in modo calmo, tranquillo e razionale. Sentiva leggermente fresco allora si diresse verso il cassettone dove tirò fuori un pigiama.

“Tutto bene?” domandò Skylar, la voce impastata dal sonno.

“Sì.” annuì Sydney infilandosi la maglia.

“Incubo?” domandò ed il biondo si girò a guardarlo, sorpreso da quella domanda. “Cos'hai sognato?” continuò.

“N-niente. Ho solo sentito una voce.” spiegò, rimanendo sul vago.

“Sai, ci sono passato anche io sulla sensazione che ti danno le ex guardiane. Il loro farsi sentire con così tanta insistenza... il loro potere corrotto che ti entra dentro come un veleno. Devi combattere queste sensazioni, Sydney.” gli disse, mettendosi a sedere sul letto. Il biondo annuì, cercando di sembrare più convincente di quanto in realtà fosse.

Un brivido gli percosse la schiena, mentre nella sua mente sussurrava ancora quella voce, quella terribile voce gelida.

 

Kyle spense la motocicletta e chiuse la porta del garage con il telecomando. Suo fratello e suo padre non erano a casa, quindi sarebbe rimasto solo per tutta la notte, ma l'idea non lo disturbava affatto. Salì fino in camera e si concesse un attimo per pensare, prima di togliersi via trucco e vestiti. Stava per baciare Sydney, lo stava per fare per davvero e se Elliot non avesse rovinato tutto, magari ci sarebbe anche riuscito e... chissà di cosa sanno le sue labbra.

Sorrise, non aveva voglia di pensare alle conseguenze, non stasera. Anzi, si concesse anche il lusso di inviare un messaggio a Sydney, chiedendogli se stesse bene per davvero. Si spogliò, aprì l'acqua calda e lasciò che le gocce gli massaggiassero le spalle e la schiena. Neanche l'idea di Elliot lo preoccupava in maniera importante, sentiva di essere leggermente più potente, ora che aveva osato con Sydney.

Continuava a cullarsi con quei dolci pensieri, quando l'acqua divenne gelida di botto, facendolo sussultare. Lontano dal getto, il moro fece per ruotare ancora la maniglia, ma notò con un certo sconcerto che puntava già al caldo.

Sbuffò, pensando alla una possibile rottura della caldaia, e uscì, indossando l'accappatoio. Sydney non aveva ancora risposto, notò, troppo distratto per notare la ragazza seduta sul suo letto, pronta ad attaccarlo.

Un getto d'acqua lo fece sbandare contro il muro, facendogli sbattere la testa dalla quale si aprì un piccolo taglietto. Kyle fece per alzarsi, ma un calcio allo stomaco lo fece ansimare, togliendogli tutte le forze per sollevarsi. Elliot lo prese per i capelli e gli portò il volto pericolosamente vicino all'orecchio.

“Di' a tutti i tuoi amichetti che domani li aspetto sul ponte principale. All'una. Se non verrete, ucciderò il tuo fidanzatino.” ruggì, gli occhi iniettati di sangue dai quali sgorgavano lacrime nere e appiccicose.

“Hai capito?” domandò.

“Fottiti!” sbottò Kyle, e lei sorrise. Gli prese il volto fra le mani e lo baciò, insinuando la sua lingua nella sua bocca carica di quell'acqua nera e densa. Kyle tossì, rimanendo a quattro zampe e cercando di trattenere lo stimolo di vomitare, ma quell'acqua densa lo stava proprio facendo stare male. Era come se avesse bevuto catrame gelido.

Alzò lo sguardo e vide che Elliot era andata ormai via; non rimaneva che avvisare gli altri ragazzi.

 

“Perché, già che ci siamo, non ci facciamo trovare bendati e legati ad una sedia e non aspettiamo che Elliot ci faccia fuori?” strillò Lydia, sbattendo lo sportello del suo armadietto e lasciando Skylar, Tyler e Kyle con gli occhi sbarrati.

“Lo so che sembra una trappola, ma...” cominciò Kyle.

“Usa il cervello! È una trappola! Saremo sospesi sopra il mare e noi saremo cinque idioti alla sua mercé!” continuò, prendendo a camminare verso l'aula della professoressa Vox.

“Hai ragione ma non possiamo non andare.- iniziò Tyler -Non dopo la minaccia che ha fatto. E comunque hai ragione, lei è la guardiana dell'Acqua e...”
“Ex!” esordì il biondo, sbucando alle spalle del gruppo. Aveva l'aria stanca di chi non aveva dormito per niente. “Ex guardiana. Sono io quello in carica, adesso.” lo corresse, e Tyler si ritrovò ad annuire e a dare ragione all'amico, chiedendogli scusa.

“Comunque, ci andrò da solo.” spiegò, e subito i suoi amici gli si rivoltarono contro.

“Syd no! Noi siamo una squadra!” gli ricordò Kyle.

“Sì, Kyle ha ragione. Non aspettarti minimamente che ti lasceremo andare lì da solo.” lo rassicurò Lydia. “Dobbiamo solo trovare il modo di cambiare luogo della battaglia.” spiegò, scambiandosi uno sguardo con Skylar che annuì.

Nessun altro fece in tempo ad aggiungere altro che la campanella suonò, dividendo i ragazzi che si ripromisero di tenersi aggiornati. Prima di andare via, però, Skylar prese Kyle in disparte e gli parlò all'orecchio.

“Fa' attenzione a Sydney. Quelle streghe ti entrano in testa e ti fanno star male, tu... cerca solo di aiutarlo, va bene?” domandò il bruno, e Kyle annuì, serio.

 

“Avanti.”

La Vandom era alle prese con le solite scartoffie, quando vide entrare Tyler nel suo ufficio. Gli sorrise, facendogli cenno di sedersi e lui obbedì, aspettando che la preside finisse di compilare qualche modulo prima di parlare.

“Come mai non sei a lezione?” domandò la preside.
“Avevo bisogno di parlare con qualcuno.” ammise.

“Dimmi.” disse lei, spostando le pile di fogli sul suo ufficio.

“È... è difficile essere il leader. Insomma, loro quattro sono tutti così sicuri, sanno cosa fare, sanno cosa dire. Io no.” sospirò, appoggiando le dita alle tempie.

“Tesoro, non sei stato scelto a caso. Tu hai la stoffa del leader! Solo, non devi avere paura di tirarla fuori... vedi, una squadra è importante. Sono i tuoi amici che ti aiuteranno a mantenere l'equilibrio, ma sei tu che devi guidare loro, mantenendo un punto di vista sempre obiettivo.” spiegò, incrociando le dita e poggiando i gomiti sul tavolo.

“Lo so, ma... Elliot si è fatta viva e vuole che noi combattiamo sul ponte. Ma ho paura per gli altri, ho paura per Sydney in particolare.” mormorò.

“Hai intenzione di andare sul punte con gli altri?”
“Sì.”
“Hai intenzione di fermare Sydney?”
“No.”

“E allora qual è il problema?” domandò la Vandom, aggrottando le sopracciglia.

“E se fosse tutto una trappola?” chiese, di rimando.

“Già. E se fosse una trappola? Cosa faresti?”

“Lotterei fino alla fine...”

 

Kyle continuava ad osservare Sydney mentre scriveva sul foglio degli esercizi posizionato al centro fra i due. Erano nel pieno di un esercizio di coppia, e il biondo procedeva a passi incerti, scrivendo con una grafia terribile, cancellando e scrivendo altro.

I suoi occhi blu erano stanchi e Sydney li chiudeva spesso per farli riposare, poggiando indice e pollice sulle palpebre per massaggiarli.

“Stai bene?” domandò Kyle, aggrottando la fronte.

“No.” mormorò, lasciando andare la penna. Il professore spense le luci e inizio a mandare delle diapositive sul proiettore, garantendo ai ragazzi un minimo di privacy. Kyle provò a toccare il ragazzo, ma la mano di Sydney era completamente gelida, tanto che il moro si spaventò.

“Stai congelando!” sussurrò, toccandogli la fronte, poi prendendogli il viso fra le mani.

“Mi succede quando sono nervoso.” si giustificò, facendo un mezzo sorriso.

“Vieni, avvicinati.” disse, tirando a sé lo sgabello sul quale sedeva Sydney così da portare il biondo più vicino a sé. Gli gettò un braccio attorno alle spalle e lo fece poggiare sul suo petto.

“Tu sei un forno.” sorrise, guardandolo dal basso. “Scusa se non ti ho risposto al messaggio, ma ero stanco.”

“Non ti preoccupare.” gli disse, osando accarezzargli la guancia.

 

La campanella suonò ancora. Tyler guardò l'orologio e sospirò, vedendo che mancava mezz'ora all'incontro decisivo con Elliot. Aspettò i ragazzi nel retro della palestra, dove nessuno avrebbe visto loro cinque uscire dalla scuola per dirigersi verso il ponte, quando arrivarono tutti, partirono.

Infilò una mano in tasca e rivelò ai compagni di squadra cinque anelli, ognuno di un colore diverso: blu per Sydney, rosso per Kyle, verde per Lydia, grigio per Skylar e arancione per se stesso.

“Cos'è?” domandò Lydia, allontanando la mano per vedere se l'anello calzava bene o meno fra le sue dita.

“Un anello che mi ha dato la Vandom. Serve a non far notare la magia, a passare inosservati.” spiegò Tyler.

“A proposito, ho un piano!” sorrise Skylar, mentre i cinque ragazzi si muovevano per la strada, dirigendosi verso il ponte.
“Cioè?” domandò Kyle.
“Faremo crollare il ponte!” esultò, indicando Lydia.

“Io dovrei fare cosa?” domandò la rossa, mentre gli altri ragazzi guardavano Skylar per niente entusiasti del suo suggerimento, come invece il bruno si aspettava di trovarli.

“Tu... ehm...” iniziò, balbettando.
“Credo sia una soluzione abbastanza costosa per la città. Ma in caso teniamola come ultima possibilità.” annuì Tyler. “Anzi, dobbiamo cercare di arrestare il traffico in direzione del ponte. Qualcuno ha qualche idea?” domandò, rivolgendosi ai suoi amici.

“Io una.” disse Kyle, alzando la mano. “Potrei sciogliere il catrame.” sorrise.

  
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