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Autore: ___Page    18/11/2014    1 recensioni
Raccolta di OS, nate da un gioco su whattsapp.
Loro mi dicono una parola.
Io scrivo una cag... storia.
AU e non. IC non garantito.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Prompt: Zucchero filato
Coppia: Nami x Zoro
Au: No



 
ZUCCHERO FILATO



Passeggiavano per il Sabaody Park in silenzio, fianco a fianco, assorbendo l'atmosfera che li circondava, riportandoli per un attimo all'infanzia.
Tutto intorno bambino urlanti e felici schizzavano da una giostra all'altra, schiacciando il nasino sul vetro della ruota panoramica o agitandosi sui cavalli che giravano a ritmo di musica, muovendosi su e giù lungo le aste arzigogolate.
A essere precisi e onesti ad assorbire quel tipo di atmosfera era più che altro lei, con gli occhi nocciola che brillavano mentre si guardava intorno, entusiasta per una volta di qualcosa che non fosse shopping.
Lui non riusciva a impedirsi di riportare regolarmente lo sguardo su di lei, colpito da quella luce che la illuminava e che mai aveva visto sul suo viso.
Sembrava una bambina.
Ma una bambina con la bellezza e sensualità di una giovane donna.
Non che non se ne fosse mai accorto prima ma mai la cosa lo aveva colpito tanto.
Forse perché una volta tanto non si trovava a fare il portaborse.
L'improvvisa voglia di proporle un giro sulla ruota panoramica lo colse e, senza stare a rimuginarci troppo, aprì la bocca per chiamarla.
-Zucchero filato!!!-
Strabuzzò gli occhi.
No, non era quello che voleva dire e, d'altra parte, non lo aveva detto lui.
In un turbine rosso fuoco, che sprigionò nell'aria un intenso aroma di mandarino, Zoro si ritrovò a fissare la schiena di Nami che si allontanava correndo verso il carretto dove il venditore arrotolava con mani esperta la soffice e dolce prelibatezza sui bastoncini di legno.
A Zoro lo zucchero filato non piaceva. Era troppo dolce e appiccicoso, gli rimaneva sulle dita e gli lasciava una fastidiosa patina sui denti.
Senza contare che sapeva di fragola ma non di fragola vera, più di colorante alla fragola.
Ma Nami sembrava invece al settimo cielo per averne trovato un po' e non stava nella pelle all'idea di assaggiarlo, lo vedeva da come saltellava quasi sul posto mentre aspettava la propria porzione, le monete per pagare già in mano e nessuna intenzione di trattare sul prezzo, stranamente.
Infossò le mani in tasca mentre ghignava divertito di fronte a quel comportamento tenero e bambinesco della Nakama e il cuore gli perse un battito quando la vide tornare verso di lui con un radioso e smagliante sorriso.
-Ne vuoi un po'?!- gli chiese con gli occhi che brillavano.
-Mh?!- mugugnò il samurai alzando in sopracciglio per poi scuotere la testa.
-Okay, come vuoi!- esclamò lei stringendosi nelle spalle senza perdere minimamente il proprio entusiasmo.
Una voce nota raggiunse le fini orecchie di Zoro facendogli sollevare lo sguardo e mettere a fuoco a qualche metro una zazzera bionda fin troppo famigliare.
In compagnia di Usopp e Chopper, Sanji si avvicinava masticando insulti e imprecazioni per essere stato separato dalle sue dee in occasione di una gita tanto romantica e un improvviso panico si impadronì, dello spadaccino quando realizzò che sarebbe loro bastato alzare lo sguardo per individuarli e rovinare così quella parentesi di tranquillità che si stava insospettabilmente godendo insieme alla navigatrice.
Non si preoccupò di capire perché ci tenesse così tanto a prolungare quel momento di intimità con lei. Sapeva solo che starci insieme così,  senza litigare per una volta, era incredibilmente piacevole e non voleva rinunciarci per colpa del cuocastro e della sua indole espansiva.
Senza una parola la prese per mano e trascinò verso la ruota panoramica, allungò deciso due monete al giostraio, i berry che aveva tenuto da parte per concedersi una birra a fine pomeriggio, e fece salire Nami davanti a sé sulla cabina, giusto in tempo.
La giostra prese a girare immediatamente e il ragazzo si girò, rimuginando su quale plausibile spiegazione fornire per il suo insolito comportamento.
Ma Nami lo osservava radiosa e per niente interessata ad approfondire più di tanto ma decisamente determinata a godersi il momento.
Gli fece segno di sederle accanto nella cabina tutta per loro.
-Io adoro la ruota panoramica!-
Senza riuscire ad articolare alcunché Zoro si limitò a ghignare.
Non capiva cosa gli prendesse in quel momento ma non faticò a comprendere l'origine della sensazione che lo pervase subito dopo.
Deglutì a fatica mentre il calore si diffondeva in lui nell'osservare Nami che, con lenta noncuranza, staccava palline di zucchero filato portandole alla carnosa bocca, per poi leccarsi puntualmente il polpastrello, con non voluta ma naturale sensualità. La guardò chiudere gli occhi mentre assaporava e gustava il dolce, mordendosi appena il labbro inferiore per recuperare i fiocchi che vi erano rimasti attaccati.
Si rese conto di essersi avvicinato fino ad aderire a lei solo quando i suoi capelli gli solleticarono le narici e lui si ritrovò a inspirare a pieni polmoni il suo odore.
Tornando in sé realizzò che Nami si era lasciata andare, appoggiandosi a lui e rilassandosi contro il suo torace.
Che succedeva?!
Non lo sapeva ma stava divinamente e finché erano sulla ruota poteva fingere che fosse tutto perfettamente normale.
Non stava facendo niente di male in fondo no?!
Nami reclinò il capo all'indietro, posando la nuca sulla sua spalla e Zoro si trovò a fissare la mocciosa che gli sorrideva, i nasi che di sfioravano.
-Grazie del pomeriggio Zoro- mormorò provocandogli un paio di capriole a livello dello stomaco.
Era stordito da quella vicinanza e non riusciva a staccare gli occhi dalla sensuale, rossa e carnosa bocca di Nami, notando un batuffolo di zucchero filato nell'angolo.
-Sei sporca- sussurrò roco, muovendo la mano per pulirla ma, senza sapere come, le sue callosa dita si posarono delicate sul suo collo per trattenerla lì e si ritrovò a chinare il viso fino a rubare quel piccolo fiocco rosa con la propria bocca, per poi spostarsi senza esitazione a catturare le labbra della cartografa.
Si rilassò quando la sentì rispondere e anzi approfondire il contatto, cercando con la lingua il suo sapore.
Mischiato all'alito agrumato di Nami il sapore di fragole dello zucchero era inebriante e Zoro si drogò in pochi attimi di quel meraviglioso sapore, cercandone e bramandone di più.
Non avrebbe saputo dire quanto durò, seppe solo che, quando si staccarono, le labbra di Nami erano gonfie e rosse per le sensuali coccole appena ricevute ed increspate in un sorriso che poco aveva a che vedere con quello che le aveva illuminato il viso tutto il giorno.
Era un sorriso che prometteva molti altri baci, un sorriso che non si sarebbe accontentato di quell'unico giro sulla ruota.
E Zoro ghignò, felice e soddisfatto, colpito dalla semplicità con cui era accaduto e con cui aveva appena accettato con se stesso si farlo ancora e ancora, sulla ruota e sulla Sunny, con e senza lo zucchero filato, finché Nami avesse voluto, fino alla fine di quel loro folle viaggio.
  
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