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Autore: Klaineinlove    18/11/2014    1 recensioni
Dopo la morte di sua moglie, Burt decide di tenere Kurt al sicuro. Diventa molto protettivo nei suoi confronti facendolo studiare a casa e permettendogli raramente di uscire. Con il tempo Kurt cresce restando all'oscuro della realtà che lo circonda.
Le cose cominceranno a cambiare quando Blaine Anderson entrerà lentamente nella sua vita.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Blaine aspettò che l'insegnante di Kurt uscisse di casa prima di andare a bussare il campanello, come faceva sempre ormai.

 

Kurt ci mise un po' ad aprire ed era in pigiama

“Oh ciao”

“Volevo sapere come stavi”

“Vuoi entrare? Non posso stare sul portico”

Blaine fece spallucce e entrò seguendo Kurt.

“Scusami, sono un po' stordito. Ho appena preso un antidolorifico che però mi da un po' di sonnolenza.”

“Va tutto bene” gli rispose Blaine “Tuo padre ti ha detto qualcosa?”

“In realtà sì, non vuole che vada da Rachel fino a quando non guarisce il braccio.”

Blaine cercò di rianimare un po' la situazione.

“Va bene. Cosa vogliamo fare?”

Kurt si guardò intorno “Io ho alcuni giochi di società, o possiamo guardare un film, ma non ti assicuro che rimanga sveglio per tutta la durata”

Blaine sorrise “Un gioco di società andrà più che bene”

 

 

Blaine si stava annoiando da morire, Kurt non sembrava da meno, così il moro cercò di prendere in mano la situazione

“Ti dispiace se cambiamo gioco? Non sono molto bravo in questo”

Kurt lo fissò “Anche io mi sto annoiando, se è quello che stai pensando”

Blaine si lasciò andare in una risata e entrambi andarono a sedersi sul divano.
“Okay, obbligo o verità, ci stai?”

Blaine lo fissò “Davvero? Chi te lo ha insegnato questo gioco?”

“Le ragazze” spiegò Kurt

Blaine si mise comodo “Ci sto. Verità!”

Kurt ci pensò un po' “Hai mai avuto un ragazzo?”

Blaine si morse il labbro “Non precisamente”

“Cioè?”

“Sono uscito con dei ragazzi, ma non ho mai trovato qualcuno di cui potessi davvero fidarmi. Diciamo che non ho avuto una bella esperienza gli anni passati al liceo”

Blaine scrollò le spalle e Kurt lo fissò con un'aria triste

“Mi dispiace”

“Va tutto bene. Ora tocca a me!”

Kurt attese la domanda di Blaine “Verità”

“Vorresti evadere da questa casa?”

“Oh no. Evadere è una parola troppo grossa. Non sto male qui in casa, sono protetto. Lo so che non tutti possono capire questa situazione, ma io e papà ci siamo trovati soli dopo la morte di mamma. Vuole solo proteggermi, te l'ho già detto. Però ecco, sì preferirei uscire di più. Mi sento molto bambino a volte”

Blaine sorrise “Risposta molto esaudiente, signorino Hummel”

Kurt arrossì passandosi le mani sul volto. “Andiamo scegli”

“Obbligo” disse Blaine

“Baciami” sospirò Kurt.

Blaine lo fissò “C-Cosa?”

“Baciami. S-Solo se vuoi”

“Ma questo è 'obbligo o verità' non 'solo se vuoi o verità'”

Kurt nascose il viso tra le mani “Perdonami. Sono stato inopportuno” borbottò con le mani in faccia.

Un altro paio di mani coprirono le sue che lentamente si allontanarono dal viso arrossato e umido di lacrime di Kurt. Blaine si avvicinò a lui e gli baciò le labbra. Un bacio leggero.

“Oh...wow”

Blaine stava per dire qualcosa, ma Kurt si fiondò sulle sue labbra. Il loro bacio fu molto più approfondito questa volta che Blaine dovette poggiare la schiena sul bracciolo del divano, per non scivolare dalle braccia di Kurt.

Kurt stava provando il gusto di un bacio. Un vero bacio. Quello che aveva visto nei film, sognato la notte e immaginato nelle sue fantasie.

Il collo pizzicava, e capì che il brivido di sentire le labbra di un'altra persona sulle sue. Le mani gli sembravano intorpidite e non riusciva a connettere il cervello con i suoi stessi arti che si muovevano alla ricerca di Blaine. Non sapeva se stava facendo la cosa giusta e non sapeva se essere emozionato o meno che la lingua di Blaine stava accarezzando la sua. Dio le loro lingue si stavano sfiorando e Kurt non sapeva se stava facendo bene oppure faceva schifo e Blaine sarebbe scappato a gambe levate con i conati di vomito. Continuò a baciarlo fin a quando non sentì il bisogno di staccarsi.

“Oddio. S-Scusami Blaine”

“Non scusarti” questa volta fu Blaine a provare ad attaccarsi alle sue labbra ma Kurt si allontanò

“Aspetta. Aspetta! Io- uhm ecco. Il mio...non adesso-oddio”

Involontariamente, Kurt abbassò per un secondo gli occhi e Blaine seguì quel movimento e vide Kurt leggermente eccitato.

“Oh-capito. Va tutto bene Kurt. Tranquillo”

“P-prendo un po' d'acqua”

Con un altro sospirone Kurt si alzò e scappò in cucina. Questo probabilmente era stato il primo bacio di Kurt e non era riuscito a controllarsi. Per Blaine invece, nonostante non fosse stato il suo primo bacio, era comunque scombussolato.

“Va tutto bene Kurt?” Blaine lo raggiunse in cucina.

“Tutto bene” Kurt si asciugò le lacrime

“Cosa c'è?”

“E' solo...Non ho mai dato un bacio. Non pensavo fosse così...”

“Strano? Disgustoso? Non tutti i baci sono-”

“Magico” lo interruppe Kurt “Mi dispiace essermi approfittato di te ma è stato bellissimo, perché tu sei una persona veramente bella Blaine. Dentro e fuori”

Le guance di Blaine arrossirono appena. “Forse è meglio che vada”

Blaine si voltò e si avviò verso la porta d'uscita

“Ti prego dimmi che non sei arrabbiato con me, non posso perderti. Sei il mio migliore amico Blaine”

Blaine deglutì cercando di trattenere le lacrime, poi avvolse Kurt in un abbraccio.

“Ci rivediamo domani”

 

 

Blaine tornò a casa con la testa frastornata di pensieri. L'effetto di quel bacio lo aveva reso incapace di ragionare. Era ovvio che Kurt gli piaceva, ma quella fortezza che si era costruito nel corso degli ultimi due anni era stata creata per non farsi illusioni, per non avere altre delusioni.

“Blaine, va tutto bene?”

La mamma lo guardò

“Sì, perché?”

“Sei sul ciglio della porta da qualche minuto, non ti smuovi da lì”

“Scusa” rispose ancora distratto il ragazzo.

“A scuola tutto bene? C'è qualcuno che ti importuna?”

“Mamma. Sto bene. Lasciami in pace”

La donna annuì “Stasera esci?”

“Sì, credo che tornerò tardi, non preoccuparti”

Sarebbe andato al bar gay di Lima.

 

 

Kurt stava sistemando i piatti in tavola quando il suo telefono suonò

“Ciao Rachel”
“Che hai combinato Kurt?”

“Cosa ho fatto?”

“Finn Hudson! Mi ha detto che tu gli hai detto che io ti ho detto che lui mi piace”

“Tu hai detto così” spiegò con calma il ragazzo

“Sì, ma non puoi andare a dirglielo?”

“E perché?”

Sentì il grugnito della ragazza “Perché non funziona così! E ora se che lui mi piace”

Kurt era confuso “Non capisco. Lui ti piace, ora lo sa. Non è meglio così? Se vuole chiederti di uscire sa già che accetterai”

Rachel non sapeva come replicare.

“Posso raccontarti una cosa Rachel?”

“Certo”

Kurt stava per dirgli del bacio con Blaine, era la sua migliore amica e si raccontavano sempre i loro segreti. Ma poi Kurt ci ripensò: ascoltare il parere di qualcun altro lo avrebbe semplicemente confuso le idee e sopratutto influenzato, specialmente se Rachel avrebbe detto qualcosa di poco carino nei confronti di Blaine.

“Lascia stare, papà è a casa. A domani”

 

“Kurt! Sono tornato”

“Papà! Ho messo a scongelare la carne e-”

“Vestiti, andiamo a cena fuori”

Kurt era sorpreso “Come?”

“Chiacchieravo con Carole, te la ricordi? E abbiamo pensato di andare tutti a cena, con suo figlio Finn pure. Sarà divertente, puoi prendere il dolce se ti va”

Kurt sorrise “Questa giornata va migliorando ogni minuto”

“Come mai migliora? Che hai fatto?”

“Oh niente” le guance di Kurt arrossarono “Ho solo messo in ordine la mia camera e fatto tutte le mie faccende in tempo e avuto l'opportunità di iniziare un nuovo libro”

“Mi sembra magnifico”

 

 

Cenare con gli Hummel fu divertente, Finn faceva delle battute che facevano ridere tutti (alcune Kurt non le aveva capite ma aveva riso per educazione) e Kurt non poté far a meno di vedere come suo padre e Carole si guardavano.

Quando tornarono a casa, Kurt crollò sul divano, tanto che Burt dovette tirarlo su per aiutarlo ad andare in bagno a cambiarsi. Dopo essersi indossato i pantaloni da solo, Kurt fece aiutarsi da suo padre con la maglia, a causa del braccio.

“Papà, Carole ti piace, vero?”

Burt stava sulla soglia della porta e si fermò

“Cosa vuoi dire?”

“Lei ti piace. Come ti piaceva la mamma”

“No-Kurt non-”

“Non è una cosa brutta. E' passato tanto tempo papà”

Burt si passò una mano sul volto, tornò indietro e si sedette accanto al figlio.

“Mi fa stare bene la sua presenza.”

“Lo so. Si vede” sorrise Kurt “Dovreste uscire qualche sera. Voglio dire, solo voi due. Un appuntamento”

“E' troppo presto”

“Troppo presto per uscire con lei o troppo presto per la mamma? Papà sono passati tanti anni. Lei resterà sempre con noi, lo sai. Ma dobbiamo andare avanti”

“Come fai ad essere così saggio?” chiese Burt

“Sono tuo figlio, giusto?”

Burt rise e gli diede una pacca sulla spalla.

“Buonanotte figliolo”

 

 

 

Note:

Volevo informarvi che la storia è completa di 10 capitoli. Dal momento che sono stati già betati (Grazie Zurry!) li pubblicherò per il resto della settimana alternando i giorni :)

Prossimo appuntamento: giovedì

   
 
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