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Autore: AlexisRose    18/11/2014    0 recensioni
Questa é una storia sui Nightwish e sulla nuova cantante Floor Jansen. Premetto che la storia non conterrá fatti veritieri, il tutto per romazare la storia.
" Da quando tre anni prima Floor aveva rotto la sua amicizia con Tuomas la sua vita non era stata più la stessa. Serate brave e notti alcoliche avevano contornato gli ultimi anni. D'altronde il primo amore non si scorda mai. Lui però aveva la sua musica, mentre lei... non si bastava. Ora però stava ricostruendo pezzo per pezzo la sua vita, cercando di recuperare l'amicizia con il tastierista e facendosi strada nel mondo della musica. Certo, mai si sarebbe aspettata di trovare il lupacchiotto fuori dalla sua porta quella mattina..."
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Jukka Nevalainen, Marko Hietala, Nuovo personaggio, Tuomas Holopainen
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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12/08/2013 ~ M'era Luna Festival, Holdesheim (Germany).  Ore 03:45

 

Era passato un anno e mezzo da quel fatidico 2 Ottobre 2012, giorno in cui era diventata la cantante provvisoria dei Nightwish. Avrebbe dovuto cantare con loro fino a Luglio, ma poi Luglio era diventato Dicembre e Dicembre era diventato Agosto. Ed ora era tutto finito. I giorni di gloria erano finiti. I ragazzi sarebbero tornati alle loro vite e io sarei tornata alla mia.

Ma quale vita? Negli ultimi anni non avevo fatto altro che commettere errori su errori. L'idea di lasciare il lavoro al conservatorio non era stata poi cosí intelligente come prima pensavo. Prima però c'era stato l'entusiasmo. Entusiasmo che mi aveva portata a lasciare un lavoro che era un punto fisso nella mia vita allo sbaraglio. Ora ero sola. Mi sentivo soffocare in quella camera d'albergo. Piangere non serviva a nulla. Dovevo assolutamente schiarirmi le idee. Controllai la stanza e notai degli allarmi antifumo che mi fecero abbattere ancora di piú. Per fumarmi una sigaretta sarei dovuta scendere nella hall. Arrabbiata e triste mi alzai, infilai un paio di jeans e una maglietta e scesi in piscina. Mi sdraiai su un lettino ed iniziai a aspirare il fumo della sigaretta. Era 1 anno e mezzo che non ne fumavo piú nemmeno mezza. Un anno e mezzo... Da quando.... ZITTA FLOOR! SEI MASOCHISTA! Disse la mia vocina interiore.

La sigaretta finí troppo in fretta e ne accesi un'altra. Ero cosí piena di pensieri e tristezza che avevo bisogno di sfogarmi. Tirai fuori dalla tasca dei jeans l'ipod, mi misi le cuffie e mi persi tra le note di I want my tears back. Quella canzone spaccava, ma mi ricordava i momenti sul palco. Finita la canzone cercai qualcosa di più calmo e triste che mi aiutasse a piangere in modo tale da sfogare tutte le emozioni. Feci partire Halleluja di Jeff Buckley ed alla prima nota ero giá sciolta in lacrime. 

 

Maybe there's a God above

But all I've ever learned from love

Was how to shoot somebody who outdrew ya

And it's not a cry that you hear at night

It's not somebody who's seen the light

It's a cold and it's a broken Hallelujah

 

Le ultime note stavano scemando e fu allora che mi accorsi di Tuomas seduto di fianco a me.

Mi alzai lentamente, asciugandomi le lacrime e cercando di nascondere le emozioni, invano.

- é sempre triste lasciare il palco. La fine di un'avventura come questa, vissuta con anima e corpo, ti lascia vuota e piena di emozioni allo stesso tempo. Lo so come vanno queste cose. Mi sento anch'io cosí, ed é da quando abbiamo finito il tour di Once che non riprovavo queste emozioni. Gli ultimi anni ero sempre felice di tornare a casa, riabbracciare la mia famiglia e buttarmi a capofitto su qualche nuovo progetto musicale, lontano dai fan e, anche se é brutto dirlo, dai ragazzi. Questa volta però é diverso. Io sono diverso. I ragazzi sono diversi. I Nightwish sono diversi. Tutto perché ci sei stata tu. Sei una cantante fantastica e senza manie di protagonismo. Ci eravamo dimenticati tutti quanto fosse bello avere con noi una cantante che non si lamentasse delle troppe fatiche. Sei una macchina da guerra Floor, non smentirti. Ma non devi nemmeno cercare di nascondere le lacrime davanti a me. In quest'anno e mezzo siamo diventati una famiglia. Di nuovo. Grazie. Per tutto.- disse Tuomas.

Non aveva mai fatto un discorso cosí lungo durante il tour e forse nemmeno prima. Fatto sta che anuii e lo abbracciai. Non c'erano parole. Lui capiva. Aveva giá capito. Non volevo lasciarli andare. Ma non dipendeva da me.

- ti andrebbe di tornare con me a Kitee e mettere giú qualche nuova canzone? Vorrei aiutarti ad incanalare tutte queste emozioni nella maniera piú produttiva possibile e anch'io ho parecchie idee a riguardo.- chiese lui accarezzandomi i capelli gentilmente.

- si Tuom, grazie-

Rimanemmo cosí, abbracciati sul lettino di una piscina in piena notte. Ci svegliammo qualche ora dopo, con le prime luci dell'alba. Avevamo un aereo da prendere.

 

15/08/2013 ~ Kitee, Finland    Ore 06:13

Eravamo sbarcati a Kitee due giorni fa e ancora non mi sembrava vero di essere in Finlandia.

I ragazzi non si erano sorpresi molto quando io e Tuom avevamo preso la barca insieme per recarci a casa sua, dove avremmo buttato giù qualche bozza di canzone. 

Tuomas mi aveva riservato la stanza degli ospiti, provvista di Gibson les Paul e ovviamente una Korg OASYS. Misi le cuffie e iniziai a suonare la tastiera dando forma alla melodia che non riuscivo a togliermi dalla testa da quando avevamo lasciato la Germania.

Le dita scivolavano lente sui tasti, colpa delle mie scarse qualitá di tastierista, ma tutto ció mi serviva per cercare la linea melodica sulla quale poter impostare la parte cantata.

 Una prima strofa del testo c'era, ma non riuscivo ad andare avanti. 

Arrivata ad un punto morto, mi accasciai sulla tastiera, senza speranza. I miei gomiti toccarono le note più dissonanti, facendomi saltare sulla sedia dallo spavento.

Alzai lo sguardo ed incrociai quello di Tuomas fermo sulla porta, con due tazze di caffé in mano. Mi tolsi le cuffie e spensi la tastiera, mentre lui prendeva posto sulla sedia accanto a me.

- vedo che siamo mattinieri. Non mi aspettavo di trovarti giá sveglia- disse lui porgendomi una tazza.

- non riuscivo a dormire. Sono giorni che non riesco a tirar fuori la melodia che mi frulla in testa. Non riesco nemmeno più a sentire i miei stessi pensieri, talmente mi perseguita. Ed ora sono ad un punto morto. Ho tirato fuori parte della melodia, ma manca il resto, che non riesco proprio a figurarmi. - dissi buttando giú la bevanda calda e ristoratrice. Avevo scoperto che Tuomas ed io avevamo la stessa dipendenza: il caffé.

- posso sentirla?- mi chiese lui. Annuii e lui staccó le cuffie, lasciando che la melodia fluisse libera. Iniziai a suonare piano, passando da un accordo all'altro con paura di fare una figura pessima. Ovviamente lui sapeva che la tastiera non era il mio strumento, ma le mie dita non davano cenni di rilassamento. Per sciogliere la tensione provai a cantare la prima strofa.

 

In the middle of nowhere

there's a lost and lonely child

He thought that life would be better,

If he could just throw it all away.

Time flows away,

like the wind cames before a storm.

Life is powerful,

But he still feels week.

 

Take it and left it all behind

Go on and search your way

Time will pass, but feelings remain.

Feelings of a lost and lonely stormy day.

 

Il ritornello prese vita senza che nemmeno me ne resi conto. Appoggiai le mani sulle gambe e guardai la tastiera stupita.

- il ritornello non c'era prima. - disse Tuomas impassibile

- e tu come fai a sapere che non c'era prima?- chiesi allarmata

- semplicemente ti osservavo da un po', e se non te ne fossi resa conto sappi che canticchiavi la melodia a bassa voce. Sono sicuro che questo pezzo non c'era.-

Rimasi in silenzio, cercando di riordinare i pensieri. Ero un po' rattristata dal fatto che Tuom non avesse detto nulla. Mi sembrava che facesse schifo.

- non fare quella faccia Floor. Sai che la canzone é stupenda. Mi piace un sacco e mi sembra che tu mi abbia rubato i pensieri dalla testa. Sto solo cercando di figurarmi la seconda strofa. Ho un'ispirazione! Passami il moleskine!-  disse lui impetuoso.

Subito gli passai il mio quaderno e rispettoso, prese una matita, anziché una penna e 

inizió a scrivere.

 

The little child grow up

His life is still a mess.

Lonely and afraid walks 

through the streets of shame.

Until he see a beautiful girl pray.

She take his hand and say

"Boy, this day will be a tale,

Don't be afraid when the whole world will turns gray"

 

Take it and left it all behind

Go on and search your way

Time will pass, but feelings remain.

Feelings of a lost and lonely stormy day.

 

Guardai Tuomas finire di scrivere e ripropormi la versione cantata. Aveva una bellissima voce. Era da quella notte al piano bar che non lo sentivo cantare. Rimasi allibita. La strofa era perfetta! Ora dovevo solo convincerlo a cantarla insieme a me. 

Convincerlo non fu affatto un'impresa difficile. Anzi, non ci fu nemmeno bisogno di chiederglielo. Riprovammo la canzone con lui alla tastiera e tutto prese forma. Aggiuse sfumature dove prima c'erano solo accordi spezzati e piccoli riff di stacco tra la strofa ed il ritornello. Contemporaneamente ci fiondammo sul moleskine e sulla matita.

Io acciuffai la matita per prima ed iniziai a scrivere.

 

We ride through the world hand by hand.   Scrissi io.

Life is beautiful when I see her smile.          Scrisse lui strappandomi la matita ed il moleskine.

Life is safer now that he holds me tight.      Scrissi io riprendendomi il blocco e poi

                                                                     ridandoglielo.

But the dreams of tales can't come true.      Scrissi.

And in the dark night all came loose.          Scrisse lui.

  

Rimanemmo in silenzio a rileggere la canzone. Poi lui prese la parola per primo.

- certo che da te non mi aspettavo proprio questo genere di depressione! Sembri la mia copia con le tette! - disse lui ridendo ed alleggerendo l'atmosfera.

- guarda che io ho iniziato con un bambino! Tu sei sfociato con il resto! Io ti ho solo seguito a ruota, dando corda al filo logico della storia. Se tu non avessi messo di mezzo una bimba, a quest'ora lui sarebbe diventato un grande avvocato di successo!- 

Dissi io di impeto. Lui mi guardò fisso e scoppió a ridere.

-un avvocato di successo?!? Tu volevi fare l'avvocato?!? - disse lui cadendo dalla sedia e spanciandosi per terra dalle risate.

- senti, Mr.-io-volevo-fare-il-biologo-Holopainen, sfotti poco!- dissi io scoppiando a ridere me tre lui mi tirava giú dalla sedia.

E fu cosí che ci ritrovammo per terra a guardare il soffitto come due bambini troppo cresciuti.

 

Riprovammo la canzone e presi dall'entusiasmo la registrammo. Un duetto. Il mio primo duetto. La sua prima canzone cantata dopo tanto tempo.

Eravamo entrambi euforici ed io non vedevo l'ora di farla sentire agli altri.

Un momento: agli altri!? Floor svegliati! Non ti hanno chiesto mica di fargli da cantante! Smettila di illuderti! Disse la mia coscienza interiore.

Subito mi rattristai e lasciai la stanza per andare a fumarmi una sgaretta in veranda.

Stavo prendendo di nuovo il vizio. Mannaggia a me! Mannaggia al nervosismo!

Tuomas mi raggiunse pochi istanti dopo.

- Fló, che hai?- chiese lui accendendosi una sigaretta.

- niente Tuom. Tranquillo.- dissi io cercando di essere convincente.

Fu cosí che rimanemmo in silenzio ad ascoltare il canto degli uccelli e guardando il giorno calare.

 

01/09/2013 ~ Kitee, Finland.   Casa Holopainen Senior.  Ore 20:12

Tuomas ed io avevamo passato un mese insieme a comporre musica. Tutto era stato fantastico, i giorni erano volati ed eravamo riusciti a scrivere una decina di canzoni, tre della quale erano duetti. Ora Tuom aveva invitato me e i ragazzi alla grigliata indetta per il compleanno di Susanna, sua sorella, a casa dei suoi genitori. Sarebbe stato anche il mio ultimo giorno in Finlandia, l'indomani sarei partita per la Le Isole Canarie, dove mi attendeva una bella vacanza per cercare di scacciare la tristezza dal cuore dopo tutto quel tempo passato a casa. Esatto. A casa. Li ero a casa. Nonostante il freddo, mi sentivo legata profondamente a quella terra cosí selvaggia e piena di insidie. Ma soprattutto dovevo cercare di riprendere in mano le redini della mia vita dopo tutto quel tempo passato con la band.

paljon onnea vaan, paljon onnea vaan, paljon onnea Susanna, PALJON ONNEAAA VAAAAAN! Auguri!!!- un coro di vichinghi finlandesi aveva intonato la canzoncina di bun compleanno per Susanna ed ora si ritrovavano tutti a brindare riempiendo i calici.

Mi avvicinai a Susanna.

- auguri Susan!- le dissi baciandole la guancia e porgendole il mio regalo.

- grazie Fló, sei un tesoro! Non dovevi!- disse lei abbracciandomi.

Io e Susanna avevamo legato parecchio negli ultimi tempi. Era diventata come una sorella maggiore per me.  Il giovedí era il suo giorno libero e passavamo tutta la giornata insieme all'insegna dello shopping ed era stato proprio in uno di quei momenti che avevo trovato il regalo per lei. Era rimasta incollata alla vetrina per almeno dieci minuti prima di sospirare tristemente ed allontanarsi. Susan era una cuoca fantastica e come ogni donna di casa sognava l'impastatrice perfetta. Peccato che quel modello costasse 400€ e che lei avesse giá superato il budget di spese-shopping per quel mese. 

Appena scartó il pacco un urlo di gioia fece zittire tutti all'istante. Ad occhio e croce doveva aver preso un Si bemolle.

- FLÓ! TU SEI PAZZA! Non posso accettarlo! Anzi no...LO ACCETTO! Ma é troppo!- disse lei travolgendomi in un abbraccio con l'impastatrice sotto il braccio sinistro.

- tu non ti preoccupare! Basta che mi mandi la ricetta della torta al cioccolato e pere e siamo a posto!- dissi io stringendola forte

-affare fatto!- mi strizzó l'occhio e raggiunse suo marito, che nel contempo stava tagliando la torta.

Mangiammo la torta tra risate e schiamazzi alcolici.

Un coltello tintinnó su un bicchiere, richiamando l'attenzione di tutti i presenti.

Tuomas si schiarí la voce ed inizió a parlare

- ragazzi, oltre che a festeggiare Susanna, questa sera salutiamo Fló che domani parte per raggiungere il caldo sole spagnolo per una meritata vacanza. Floor, grazie di cuore da tutti noi ancora! É stato un tour fantastico e l'ultimo mese é stato uno dei piú rilassati ed allo stesso tempo piú produttivi degli ultimi anni! Quindi, un hippip-urrá per Floor, la nostra piccola grande cantante! Grazie Fiorellino!- disse Tuom alzando il calice mentre la banda di vichinghi e relative consorti si cimentavano in un coro di  hipip-urrá.

La serata proseguí con allegria ed ora avevo lasciato la casa salutando tutti con un grosso abbraccio. Anche Kirsti mi aveva ringraziata, anche se non sapevo esattamente per cosa. Il tempo di chiederglielo non c'era stato.

E cosí ora mi ritrovavo nella stanza degli ospiti della casa di Tuom a fissare il soffitto, pensando a quanto mi sarebbe mancato tutto questo. Ricacciai indietro le lacrime. 

Non questa volta Floor. Non si risolve niente se piangi. Incanala le tue emozioni in altro modo, brutta bambina capricciosa! 

Ed ecco che la voce nella mia testa si faceva risentire. Questa volta aveva perfettamente ragione. Basta piangere. Scrivi.

Mi alzai e strappai un foglio dal moleskine. Mi sedetti alla tastiera e collegai le cuffie.

Dopo un paio d'ore registrai la traccia e la misi su cd. L'avrei data l'indomani a Tuomas in aereoporto.

  
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