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Autore: LilacLilium    18/11/2014    2 recensioni
Dal primo capitolo: "Thorin sogghignò concentrato sulla propria tazza -Hai messo troppo miele...-
-A me piace.- ribatté Bilbo con tono offeso.
-Mangiati l’uovo. Quella roba dolciastra può piacere solo a te...-"
(Old!Thorin e Old!Bilbo, diversi anni dopo la riconquista di Erebor)
La storia è leggermente ispirata al film 'Iron Lady' per alcune situazioni (ad esempio l'episodio della colazione)
Genere: Angst, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bilbo, Fili, Kili, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Aveva indossato l'abito di velluto blu notte per l'occasione: niente armatura e corona pesante. Nella chioma argentea portava intrecciato un sottile filo di argento scintillante.

Chiuse gli occhi e prese un respiro profondo.

Sentiva le voci degli invitati nel salone: un gran fracasso e il tintinnio di gioielli, passi, grida e risate. Suoni da festa, pensò.

 

La cerimonia era stata formale ed elegante, nulla di eccessivo. Thorin indossava un mantello porpora sopra l'armatura di mithril e stranamente aveva sorriso per tutto il tempo.

Quando aveva visto arrivare Bilbo, vestito di bianco e di oro, gli era mancato il respiro e per un attimo si era sciolto nei suoi occhi felici. Un battito di quelle ciglia dorate, un sorriso. L'aveva preso sottobraccio e l'aveva condotto davanti a tutto il regno.

Bilbo si stringeva al suo fianco cercando un po' di coraggio, Thorin sentiva il profumo dei fiori di melo che erano intrecciati nei ricci color rame dello hobbit. Le loro dita erano intrecciate saldamente.

Quando arrivarono sul terrazzo li accolse il boato assordante dei sudditi. Thorin si staccò, prese il capo di Bilbo fra le mani e poggiò delicatamente la fronte contro la sua, socchiudendo gli occhi e sorridendo lievemente.

 

Thorin storse la bocca. Ricordava ogni momento di quel giorno lontano e non riusciva a ricordare cosa aveva mangiato a colazione. Scese lentamente le scale tenendosi appoggiato alla ringhiera.

La sala era colma di nani e nane nobili che si inchinavano al suo passaggio.

Fili e Kili erano già in piedi ai lati del trono.

Ignorando i saluti e le trombe che lo accoglievano, il re si diresse imperioso al trono e diede svogliatamente il via alle danze. Intorno a lui stoffe e pietre preziose iniziarono a vorticare brillando, infinite macchie di colore a ritmo di musica.

 

Fu Bilbo a prenderlo per mano e trascinarlo in mezzo alla sala. Per i nani non era tradizione che fosse la coppia reale ad aprire le danze; era decisamente una cosa hobbit.

Il re sentiva le mani calde di Bilbo nelle sue, lo guardava ballare e lo seguiva lento e felice, senza essere pienamente consapevole di cosa stava accadendo.

La sua mano sinistra si era posata sul fianco del compagno e la destra era poggiata su quella dello hobbit che lo stringeva a sé. Erano loro a girare intorno guardandosi negli occhi, non la massa dei ballerini come al solito. Erano loro il centro di tutto.

 

Thorin sospirò annoiato. Non gli erano mai piaciuti i balli, lui aveva sempre preferito le cene. I suoi nipoti si erano dileguati e mentre Fili parlava appartato con un ricco mercante d'oro, Kili volteggiava attraverso la sala tra le braccia di una nana dalla folta chioma corvina.

Un cameriere gli si avvicinò con un vassoio pieno di bicchieri di vino.

Thorin si riscosse e chiese qualcosa di più forte, approfittando dell'assenza dei nipoti. Socchiuse di nuovo gli occhi, schermandosi dalla luce sfolgorante con le ciglia tremanti. Avrebbe voluto andarsene e starsene un po' per conto proprio.

Aveva bisogno di silenzio.

Bilbo invece aveva sempre amato le feste, la musica e la folla. Era sempre stato lui ad accogliere gli invitati, lui a sorridere e a salutare. Thorin si limitava ai discorsi importanti e alle decisioni di stato.

Ed era strano come un popolo tradizionalista e conservatore come quello dei nani abbia approvato fin da subito con tanto calore la loro unione. Bilbo Baggins aveva sempre avuto un ascendente favorevole su tutti.

Thorin alzò lo sguardo e incrociò quello dell'amante, dall'altra parte del salone, che gli rivolse un sorriso smagliante e gli strizzò l'occhio.

Il nano arricciò il naso (un gesto che aveva acquisito proprio dallo hobbit), scosse la testa e buttò giù in un sorso il bicchiere di liquore che gli era stato portato.

 

 

Piccola precisazione: ho immaginato che per i nani, popolo pragmatico e spiccio, la cerimonia del matrimonio consista solo in un sacrificio a Mahal e, nel caso della coppia reale, il “sovrano consorte” venga mostrato al regno dal balcone (vedi Rupe dei Re del Re Leone, piuttosto patetica come idea, lo so).

Inoltre ho pensato, visto che nei film lo fanno spesso, che un bacio equivalga a far sfiorare insieme le due fronti. I fiori che Bilbo porta nei capelli sono stati espressamente richiesti da lui stesso, così come la musica della contea (i nani fanno solo banchetti e canti solenni).

  
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