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Autore: Lady_Crazy    18/11/2014    0 recensioni
Briana era sempre stata una ragazza tutta sorrisi e poche parole, amante delle feste e di ogni tipo di divertimento. Ora però tutto è cambiato, solitaria, e imbronciata, ecco come è diventata nel giro di un anno.
[...]-Wow Rivers, com’è che non ci hai ancora presentato la tua nuova sorellina?-
[...] -Come diavolo conosci Luke Hemmings? Se vuoi avere una buona reputazione da queste parti devi stare alla larga da lui e i suoi amici, sono pericolosi e ti cacceranno in un sacco di casini!-
[...] “Ti prego Briana, non picchiarlo, aspetta almeno una settimana o due prima di farti cacciare!”
Non sa che quei guai le cambieranno la vita completamente.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Charter 1
First Times
 
Il volo dal Texas era durato ore e tutto ciò che in quel momento Briana desiderava era arrivare a quella che da quel momento in poi avrebbe dovuto chiamare casa.
La bella e sloggiata Sidney non era molto differente dalla arida e calda Austin.
Uscendo dal gate Bri si guardò intorno, nella vana speranza che qualcuno fosse davvero lì ad aspettarla. Avanzò per l’aeroporto alla ricerca di una via d’uscita. Quando finalmente ci riuscì fermò un taxi che la scortò fino a  quella che sarebbe stata la sua nuova abitazione. Al suo arrivo si trovò di fronte villetta in un quartiere residenziale con sue auto, all’apparenza molto costose, parcheggiate nel vialetto, sicuramente si sarebbe aspettata di peggio. Aiutata dal conducente a scaricare la sua unica valigia si avviòl’ingresso, quando però, fece per suonare, la porta si spalancò rivelando una donna trafelata e apparentemente in estremo ritardo.
-Dio!- esclamò trovandosi di fronte la ragazza.
-No, semplicemente Briana…- sorrise rivolgendosi alla signora sui quarant’anni. Bri si sporse a rivedere il nome sul campanello. Rivers, sì, era la casa giusta.
-Oh sei tu! Ma com’è possibile il volo arrivava alle sei ed io…- gesticolò animatamente.
-In Texas ora sono le sei…- la informò. Era stata una sua mancanza, non la aveva informata dell’orario corretto e  Bri ne era consapevole.
-Sono davvero mortificata… Davvero… Comunque sono Ella, benvenuta a casa!- e così la abbracciò. Da quando la sua madre adottiva era morta, Bri, aveva girato così tante famiglie, che non ricordava quasi più come fosse essere abbracciati. La ragazza ricambiò goffamente e passarono alcuni istanti prima di separarsi.
Finalmente la invitò ad entrare. La casa era molto più grande di ciò che era sembrato dall’esterno. Un enorme salotto con tre divani e il televisore più grande che Briana avesse mai visto. Una bella cucina e una sala da pranzo che avrebbe potuto ospitare un esercito.
-Vieni ti mostro la tua stanza.- Ella sembrava, e molto probabilmente era, euforica di ospitare il nuovo membro, di quella che poi si sarebbe rivelata una numerosa famiglia.
-Quella infondo al corridoio è la stanza mia e di Daniel…- spiegò velocemente, mentre con passo spedito raggiungeva una delle tante porte bianche. Quando si spalancò Bri ne restò piacevolmente sorpresa: un letto basso in ferro battuto addossato alla parete, una grande scrivania scura e un comodino. Non era enorme nè tanto meno da catalogo dell’ikea, ma semplicemente essenziale e accogliente. Molto meglio dell’ultima, pensò.
-È… davvero bellissima, grazie Ella…- sorrise per un istante posando la valigia sul pavimento in legno.
-Oh non è un granché, abbiamo allestito tutto di corsa e… se vuoi possiamo andare in qualche negozio a vedere delle testane per il letto o…- la voce della donna era a metà fra il dispiaciuto e l’insoddisfatto.
-Davvero Ella, è perfetta…-
La signora Rivers poi, uscì di casa per delle commissioni, lasciando a Briana il tempo per sistemare le sue cose ed ambientarsi.
Nel tempo in cui rimase sola, Bri vagò per la villa, aprendo ogni porta e guardando da ogni finestra. Contò cinque camere da letto, sette bagni, uno studio e due salotti.
Era sul divano, batteva le mani sulla seduta e si guardava intorno non sapendo cosa fare, quando la porta principale scattò aprendosi e rivelando una figura maschile.
L’uomo non si accorse subito della ragazza, che invece era scattata in piedi al suo ingresso.
-Oh tu devi essere Briana!- dimostrava anche lui una quarantina d’anni, era alto, ben pettinato e indossava un abito nero con una cravatta rossa –Daniel!- si presentò spostando la ventiquattrore nella mano sinistra.
-Sei qui da molto? E Ella dov’è?- domandò guardandosi intorno.
-È uscita circa un ora fa…- lui annuì, poi si congedò salendo al piano superiore.
 
Erano le sette e dalla cucina proveniva un profumo delizioso. Ella era tornata, e prima di mettersi ai fornelli le aveva presentato i suoi due nuovi fratelli: Alexandria e Anthony, la prima una bambina di circa otto anni di origini malesi e l’altro un bimbo di sei australiano, entrambi arrivati in famiglia da circa cinque anni.
Durante la cena tutti e quattro avevano chiacchierato a proposito delle loro abitudini giornaliere, e l’indomani, Bri avrebbe incominciato gli studi presso al nuova scuola la Castle Hill High School.
-Ti ringrazio per la cena Ella, ma sono molto stanca, e forse è il caso che io vada a dormire, devo ancora riprendermi dal jet lag…- disse la ragazza sparecchiando il tavolo. Radunò ciò che rimaneva in cucina, poi salì nella sua stanza.
Fece fatica ad addormentarsi quella notte, essere in una nuova casa le faceva sempre quell’effetto, entro una settimana si sarebbe però abituata e il sonno sarebbe tornato.
 
-Non so se mi hai sentito bene Jason! Sono stufa di sentirti tornare alle quattro del mattino, in camera tua c’è odore di fumo e alcol, e non immagino neanche cos’altro ci sia in quella stanza! C’è solo da sperare che non ci entri tuo padre!- fu così che la ragazza si svegliò la mattina seguente, la voce alta di Ella aveva avuto la funzione di una sveglia. Si preparò in pochi minuti e si truccò gli occhi con una semplice linea nera.  
-Oh Briana, buongiorno! Lui è Jason, mio figlio… Ti farà da guida a scuola…- Ella cambiò radicalmente umore quando la ragazza entrò in cucina, le presentò il ragazzo che fino a  poco prima stava sorbendo le lamentele della madre.
Jason era un ragazzo alto dai capelli castani e gli occhi scuri. Le tese la mano presentandosi.
Dopo una veloce colazione subito, partirono insieme in direzione della scuola, il tragitto in macchina fu parecchio silenzioso, entrambi i ragazzi non sapevano bene di cosa parlare, così si limitarono ad ascoltare musica e scambiarsi sguardi imbarazzati.
La Castle Hill High School era un edificio leggermente isolato dal centro città, una moltitudine di studenti sostavano nel giardino di fronte alla costruzione fumando sigarette o chiacchierando animatamente.
-Ultime cose da sapere prima di entrare?- domandò Bri scendendo dall’auto. Era agitata e il fatto di incominciare in una nuova scuola già a metà anno la turbava non poco.
-Sta tranquilla sarai perfetta…- Jason le sorrise poi si incamminarono fianco a fianco verso l’istituto. Il ragazzo salutò alcuni amici presentandola in giro a più gente di quanta Bri non si aspettasse.
-Riguardo alla mensa… beh, i tavoli infondo di solito sono occupati dagli sfigati o i secchioni… quei tre tavoli sono praticamente riservati alla squadra di football, come me, netball e alle cheerleader, gli altri sono tutti disposti a casaccio, se non trovi qualcuno con cui stare puoi sempre venire a mangiare con me…- sorrise lui, allontanandosi poi dalla sala da pranzo.
-Alla prima ora hai arte… Sei fortunata con la Gowtell non farete molto… è quel genere di professoressa che regala i voti, l’aula è quella là in fondo al corridoio.- terminò di spiegare. Si avvicinò all’armadietto poggiando i libri nel ripiano in alto quando una voce la sorprese da dietro.
-Wow Rivers, com’è che non ci hai ancora presentato la tua nuova sorellina?- Bri si voltò all’udire quelle parole, quattro ragazzi erano in piedi vicino a Jason, sghignazzavano fra loro, e ciò infastidì non poco la ragazza.
“Vai in classe” mimò con le labbra il fratello, ma quando lei fece per andarsene il suo polso venne bloccato.
-Dove vai bellezza? Non ti presenti neanche?- il ragazzo biondo che poco prima aveva parlato le rivolse uno sguardo agghiacciante. Con un gesto secco Briana si liberò dalla presa ferrea del ragazzo.
-Non ti scaldare…- ghignò lui –Dovresti insegnare un po’ di educazione alla tua amica… deve sapere chi comanda da queste parti.- rivolse a Jas continuando però a guardarla.
Bri si allontanò verso l’aula, nonostante fosse ancora vuota occupò uno dei posti in ultima fila. Piano piano col passare dei minuti la classe cominciò ad affollarsi.
-Ehi ehi Briana Rivers! Benvenuta alla Castle Hill, sono Shelby Carsterville e mi occupo del comitato di benvenuto! Sarò il tuo anfitrione per la giornata di oggi, puoi ritenerti fortunata, la maggior parte dei nostri corsi combaciano… So per certo che diventeremo grandi amiche!- quando finalmente la bionda si fermò per riprendere fiato Bri era già sfinita. Lei che non parlava quasi mai aveva sempre detestato le persone che parlavano troppo, spesso le bastava una sola occhiata per trasmettere la sua opinione.
Quando Shelby aprì al bocca per continuare la professoressa Gowtell fece il suo ingresso nella classe. La Gowtell era una signora sulla sessantina alta e larga con pochi capelli neri in testa.
-Buongiorno, spero che abbiate studiato la lezione della volta scorsa, riguardante i pittori impressionisti, la volta prossima farò qualche domanda…- disse la professoressa.
-Prof! Qui abbiamo una nuova arrivata!- Bri non poteva crederci, Shelby era in piedi con la mano alzata e indicava proprio lei.
-Oh… Bene, alzati in piedi e presentati e dicci qualcosa di te!- La signora Gowtell parve improvvisamente interessata, tanto che appoggiò la testa sui palmi delle mani sporgendosi nella sua direzione. La sedia strisciò sul pavimento di mattonelle.
-Sono…- la porta si aprì e lo sguardo della Gowtell cambiò radicalmente.
-Hemmings! Prima o poi riuscirai ad arrivare in orario alle mie lezioni.- Il ragazzo chiuse la porta con un piede avviandosi all’unico posto libero: ultima fila proprio di fianco a lei. Lo riconobbe quasi immediatamente: il ragazzo del corridoio.
-Ma guarda un po’ che coincidenza, ora non potrai più evitarmi Rivers…- Ammiccò lui. Lo sguardo di Shelby era passato in pochi secondi da euforico a spaventato.
-Cos’hai da guardare Casterville?- rivolse poi alla bionda. La Gowtell riprese da dove si era interrotta.
-Avanti presentati raccontaci un po’ cosa ti ha portato qui alla nostra scuola.- Bri, che era rimasta in piedi con sguardo e voce annoiata incominciò.
-Briana Rivers, sono del Texas e mi sono trasferita qui.- poi tornò a sedersi in modo scomposto.
-Non sarai mica imparentata con Jason Rivers?- alla domanda della professoressa, venti paia d’occhi erano puntati su di lei.
-È stata adottata dalla signora Rivers, professoressa…- la voce del biondo la precedette, ricevette un’occhiataccia da parte della ragazza che era arrabbiata e imbarazzata. Non era fiera di far sapere in giro che era stata adottata.
-Oh okay… Ora incominciamo a parlare di Monet!- E la signora Gowtell cominciò con la sua spiegazione.
-Questa me la paghi, te lo assicuro…- sussurrò Bri al suo vicino.
-Non vedo l’ora.- il suo sorriso fu l’ultima cosa che notò, poiché poi si sedette in modo da dargli le spalle, ma per il resto della lezione ebbe la sensazione di essere osservata, e in effetti era proprio così.
 
Il suono della campanella riscosse dal tepore gli studenti di tutte le aule. Bri si fiondò fuori seguita dalla sfiancante Shelby.
-Oh mio dio! Guarda che coincidenza i nostri armadietti sono vicini! Lo sapevo che saremmo diventate subito amiche!- la bionda stava esagerando. Bri non poté far altro che annuire. Prese il libro di Storia e chiuse rumorosamente l’armadietto.
-Ehi! Allora com’è andata?- la voce di Jason la costrinse a voltarsi.
-Ricordami di cambiare la lista delle materie facoltative…- lo sguardo del ragazzo era interrogativo –Solo una parola: Hemmings.- poi Bri si allontanò verso l’aula.
Ne seguì un ora di letteratura e due di matematica.
Quando la texana arrivò in mensa prese il vassoio facendo la fila per il pranzo. Guardò in direzione di Jas, seduto con i suoi amici e valutò per un istante di raggiungerlo.
-Ehi! Bri! Vieni a sederti con noi!- la biondina di arte si stava sbracciando nella sua direzione, guardò un ultima volta Jason, poi affrettò il passo nella direzione di Shelby.
-Loro sono Christina e Jasmine- due ragazze all’apparenza un po’ più normali della prima sorrisero nella sua direzione. Bri sorrise non sapendo che altro fare.
-Ho una domanda per te! Allora come diavolo conosci Luke Hemmings? Se vuoi avere una buona reputazione da queste parti devi stare alla larga da lui e i suoi amici, sono pericolosi e ti cacceranno in un sacco di casini! Io lo dico per te eh!- per la prima volta il tono della bionda era serio. Proprio quando terminò la frase, la porta della mensa si aprì rivelando le quattro figure più che note a tutta la scuola, fecero al fila per il pranzo e quando ebbero finito si diressero verso l’unico tavolo libero. Bri si domandò se quel tavolo fosse riservato solamente a loro.
-Non ti voltare, ma ti stanno guardando…- fece Christina a bassa voce, ma lei non obbedì, infatti si voltò di colpo rilevando lo sguardo di tutti e tre i ragazzi dritto su di lei.
-Ora è davvero troppo.- si alzò dal tavolo pronunciando questa frase.
In pochi passi fu loro vicina, sotto gli sguardi dell’intera mensa, prese per un braccio Luke portandolo fuori. Il corpo del ragazzo sbatté contro la parete del corridoio, ma nonostante ciò il sorriso non aveva ancora abbandonato il suo volto.
-Finiscila, sia chiaro, non voglio problemi Hemmings…- disse lei ad un palmo dal suo viso, con un’espressione arrabbiata. “Ti prego Briana, non picchiarlo, aspetta almeno una settimana o due prima di farti cacciare!” la scongiurò il suo inconscio.
-Wow amo le cose violente.- fu l’unica cosa che pronunciò prima di tentare a baciarla, ma uno schiaffo lo colpì in volto prima che ci riuscisse, Luke Hemmings rimase per la prima volta interdetto. Osservò la ragazza farsi spazio fra i pochi studenti in corridoio e tornare dentro la mensa. Se prima Luke era divertito ora era incazzato, e di certo non glie l’avrebbe fatta passare liscia.
Briana tornò in mensa, la maggior parte degli sguardi erano puntati su di lei. Tornò a sedersi con le compagne, Shelby sembrava aver visto un fantasma. Si voltò in direzione di Jason, aveva lo sguardo fisso su di lei ma fingeva di prestare attenzione ai bisbigli delle ragazze in uniforme che lo circondavano.
 
-Mi spieghi che diavolo ti è saltato in mente? Luke non ti lascerà più stare fino a quando non avrà ottenuto ciò che vuole!- Jason era arrabbiato. Lui e Bri si trovavano nell’auto da una decina di minuti.
-Ma non lo otterrà… qualunque cosa voglia non la troverà tormentandomi…- sospirò la ragazza. Poi girò la rotella dell’audio permettendo alle parole di All of Me di riempire l’abitacolo dell’auto. Non parlarono più durante il ritorno verso casa, tanto che quando arrivarono ognuno si chiuse nella propria stanza senza dire una parola.
Bri odiava sentirsi dire cosa doveva fare, aveva passato l’ultimo anno a girare di famiglia in famiglia, circondata da persone che desideravano avere il controllo su di lei. Per la prima volta dopo il funerale, Briana sentiva la mancanza di Susannah, ma non pianse, si limitò a rintanarsi nei ricordi fino all’ora di cena.

 
Spazio Autrice
Hey! Eccomi qui con una nuova ff che spero riscuota almeno un po’ di successo :)
Questa volta i protagonisti sono i 5SOS e un nuovo personaggio, Briana interpretata dalla splendida Olivia Wilde. Cercherò di aggiornare una volta a settimana, magari proprio il lunedì.
In caso notaste (e spero proprio di no) errori vi chiedo di farmelo sapere o in chat privata o via recensione.
Detto questo vi lascio andare perché avrete sicuramente di meglio da fare.
Vi prego di lasciare una piccola recensione mi strappereste un sorriso :)
Lady_Crazy

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