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Autore: Lady_Crazy    24/11/2014    0 recensioni
Briana era sempre stata una ragazza tutta sorrisi e poche parole, amante delle feste e di ogni tipo di divertimento. Ora però tutto è cambiato, solitaria, e imbronciata, ecco come è diventata nel giro di un anno.
[...]-Wow Rivers, com’è che non ci hai ancora presentato la tua nuova sorellina?-
[...] -Come diavolo conosci Luke Hemmings? Se vuoi avere una buona reputazione da queste parti devi stare alla larga da lui e i suoi amici, sono pericolosi e ti cacceranno in un sacco di casini!-
[...] “Ti prego Briana, non picchiarlo, aspetta almeno una settimana o due prima di farti cacciare!”
Non sa che quei guai le cambieranno la vita completamente.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 2
“The Pool Party”

-Come è andata oggi a scuola Bri? Ti trovi bene?- la domanda di Ella parve un po’ forzata e inadeguata non solo alla diretta interessata. Per tutta la cena la ragazza e Jason si erano scambiati sguardi omicidi e non si erano rivolti la parola.
Bri aveva risposto con un sorriso e una alzata di spalle, come al suo solito.
Al termine del pasto poi, aveva aiutato a sparecchiare, e, mentre si accingeva a poggiare i piatti nel lavello il telefono attaccato alla parete squillò, ma lasciò rispondere alla padrona di casa.
-Naturalmente tesoro, è proprio qui, te la passo!- questo fece intuire a Briana che la telefonata fosse per lei.
-Ehi Bri! Sono Shelby, volevo chiederti se stasera avevi voglia di venire alla festa in piscina?- la voce della bionda suonava acuta ed irritante anche al telefono –So che Jason viene, perché non fai un salto anche tu, sarà divertente!- la proposta risultava allettante, Bri aveva sempre amato le feste, ed era da tempo che non si divertiva.
-Eh… Non lo so… Ti posso richiamare fra una decina di minuti?- Shelby rispose in modo affermativo chiudendo poi la chiamata.
-Io vado a dormire… Buonanotte mamma!- Jason era già in cima alle scale. A Bri parve strano, erano solo le nove, e lui doveva andare alla festa. Lo seguì al piano di sopra, bloccando la porta della sua stanza con un piede.
-A che ora ci vai alla festa?- domandò la mora osservando il ragazzo togliersi la maglietta.
-Non appena mia madre va a dormire, perché?-
-Shelby mi aspetta là e volevo solo dirle per che ora avevamo intenzione di arrivare…- lui scrollò le spalle e continuò a cambiarsi. Anche Briana lo fece, andò nella sua stanza indossando l’unico costume da bagno che aveva in quella piccola valigia e quando Ella entrò per darle la buonanotte recitò per bene la sua parte fingendosi addormentata.
Erano le dieci e mezza quando i due fratellastri uscirono dalla villa. Jas aveva già posteggiato l’auto in strada, in modo da non far rumore nel momento in cui l’avrebbe accesa. Insieme si avviarono verso il luogo della festa.
Quando dopo una decina di minuti l’auto accostò su un prato, rimase un attimo interdetta. Il buio all’esterno fece per un momento pensare a Bri di essere nel posto sbagliato. Un grosso edificio recante la scritta “St. Scott Public Pool” era circondato da un cancello. Jas le fece cenno di scendere dall’auto e lei obbedì, passarono attraverso un foro nella recinzione e in seguito da una porta di servizio, tutto sembrava estremamente sbagliato.
All’interno un’enorme piscina illuminata da fari blu e musica bassa che però rimbombava.
-Ehi Bri! Sapevo che saresti venuta!- Shelby accorse nella sua direzione, indossava un costume bianco e un enorme capello di paglia in testa. Le passò un drink trascinandola poi verso le due ragazze che aveva conosciuto all’ora di pranzo.
-Avanti mettiti in costume!- la incoraggiò. Bri sfilò la maglietta ricevendo parecchi sguardi da parte dei ragazzi presenti. Stessa cosa fece con gli shorts e le ormai distrutte vans nere.
Più il tempo passava e più si divertiva. Erano mesi che non si scatenava a quel modo. Ballava e si lanciava in piscina, rideva e scherzava con tutti, per quella sera sembrava essere tornata alla vecchia sé, fino al suo arrivo: verso la mezzanotte infatti, la porta si era aperta rivelando le quattro figure. Luke Hemmings era in testa. Indossava un costume lungo fino a sopra le ginocchia, sorrideva e reggeva far le mani tre bottiglie di vodka. Quando il suo sguardo si scontrò con quello di Briana però qualcosa nei suoi linearmente cambiò, sembrava quasi soddisfatto. Quando le passò vicino per posare le bottiglie nel ghiaccio la sfiorò continuando a guardare il suo corpo scoperto.
-Andiamo Bri…- la invitò Shelby alla vista del ragazzo, si spostarono verso il lato opposto.
-Facciamo un bagno?- tutte e tre le ragazze parvero approvare la proposta della Rivers e appoggiati i bicchieri si tuffarono. –Se ci beccano qui cosa rischiamo?- domandò nuotando in direzione del bordo.
-Se ci beccano qui, l’unica cosa da fare è correre veloci.- esclamò Christina.
-L’anno scorso verso le cinque qualcuno ha chiamato al polizia e hanno beccato Hemmings e uno dei suoi amici, so che hanno dovuto fare un sacco di ore di lavori socialmente utili…- bisbigliò Jasmine. Quando le quattro ragazze uscirono dall’acqua, ad attenderle c’era un ragazzo estremamente bello e con un piercing sul labbro ad attenderle, Chris e Jasmine si spostarono mentre Bri non intendeva dargli quella soddisfazione. Sforzò sugli avambracci e salì sul bordo. Luke le tendeva l’asciugamano con una mano. Lo accettò ma continuò ad ignorarlo.
-Oh andiamo Rivers se proprio vuoi ignorarmi almeno evita i brividi ad ogni mio tocco.-Soffiò lui girandole attorno. Le porse un bicchiere contenente un liquido azzurro.
-Cerchi di avvelenarmi Hemmings?- lo schernì la mora analizzando con lo sguardo il drink.
-No… Cerco solo di farti ubriacare.- Bri prese la sua mano e vi posò il bicchiere, restituendoglielo, poi tornò dalle sue amiche come se nulla fosse successo.
La serata procedette, tutto sommato, tranquillamente, ad esclusione delle occhiate che spesso Luke rivolgeva alla mora.
Erano le tre quando la maggior parte degli studenti decise di lasciare la festa. Briana raccolse le sue cose andando incontro la fratello.
-Puoi chiedere a Shelby di darti un passaggio? Sai Jenna ha casa libera e…- gli tappò la bocca con una mano.
-Va bene… Però ti prego Jas, sono tua sorella e non mi interessano i particolari della tua vita sessuale!- lo riprese osservando lo sguardo annoiato del ragazzo. Lui uscì per primo dallo stabile seguito da una bionda tutta gambe.
Fuori dalla piscina numerose macchine si apprestavano a lasciare il parcheggio, e fu lì che si accorse di essere nei guai. Shelby le passò davanti non notandola e allontanandosi per le strade buie di Sydney.
-Cazzo, cazzo cazzo!- sospirò cercando il cellulare, ma quella sera sembrava che nulla dovesse andare bene, perché presto si rese conto che la batteria la aveva abbandonata. SI portò una mano fra i capelli tirandoli e imprecando.
-Qualche problema tesoro?- la voce odiosa di Luke Hemmings la costrinse a voltarsi. Era su una motocicletta, non portava il casco e neppure la maglietta.
-Tutto apposto.- rispose acidamente tornando a prestare attenzione al cellulare.
-A me non sembra… Hai bisogno di un passaggio vero?- ghignò il biondo mettendo in moto la vettura –Sai cara Rivers ti basterebbe chiedere ed io sarei più che felice di riportarti a casa.- accellerò a vuoto rimanendo infatti sul posto.
-Non ho bisogno del tuo aiuto, Hemmings…- l’astio non passò inosservato. Scrollò le spalle, ma proprio nel momento in cui si mosse una sirena richiamò l’attenzione di entrambi.
-Merda!- esclamò il biondo, le rivolse un cenno col capo e Briana fece l’unica cosa che le sembrò sensata in quel momento, salì sulla moto, senza ignorare il ghigno soddisfatto di Luke. In quel momento le parve più sensato e meno pericoloso salire su quella dannata moto piuttosto piuttosto che farsi arrestare per aver preso parte ad una festa clandestina piena di alcolici ed erba.
Bri allacciò le braccia al corpo del ragazzo ed insieme partirono, probabilmente commettendo effrazioni ben peggiori, e continuarono a correre a tutta velocità per le strade deserte di Sydney. Quando Luke fu sicuro di aver seminato l’auto rallentò leggermente.
-Tieni, non vorrei averti sulla coscienza in caso di incidente…- rise passando alla ragazza un casco scuro.
-Tranquillo ci ho già provato almeno cinque volte ma sono ancora qui come vedi…- borbottò lei. Lui parve non sentire e continuò a proseguire per la sua strada.
Si fermarono davanti alla villa dei Rivers. Le luci erano spente e tutto era tranquillo.
Luke spense la moto permettendo a Bri di scendere.
-Grazie… Se avessi beccato un’altra denuncia ora sarei già in viaggio per qualche riformatorio dall’altra parte del mondo…- sospirò lei mordendosi il labbro.
-Mmh chi lo avrebbe mai detto, quelle che sembrano brave ragazze in realtà non lo sono…- la schernì lui. Gli colpì il braccio, facendo apparire sul volto del ragazzo un espressione dolorante. Dopo di che Briana si avviò verso le scalette che portavano all’ingresso della villa, e, poco prima di entrare si voltò un’ultima volta.
-Sia ben chiaro Hemmings, l’avermi riaccompagnata a casa non ci ha fatto diventare amici.- poi entrò cercando di fare meno rumore possibile. Si chiuse nella sua stanza e subito si addormentò ripensando alla serata.
 
-Le autorità stanno ancora indagando sulla festa clandestina tenuta la scorsa notte presso la piscina pubblica di St. Scott. Oltre alla presenza di superalcolici sparsi a bordo della piscina, i cani avrebbero rilevato la presenza di stupefacenti. Durante la notte cinque presunti partecipanti al festino sono stati fermati dalla polizia ed è stato riscontrato un tasso alcolico ben superiore a quello consentito ad una persona adulta.
Non è ancora chiaro quante persone fossero effettivamente presenti e quanti fossero maggiorenni, ulteriori informazioni sul caso al tg regionale dell’ora di pranzo.-
Questo era quello che recitava il giornalista il mattino seguente. Ella continuava a guardare torva Jas che però faceva l’indifferente anche davanti all’evidenza, mentre Bri si limitava a starsene in silenzio giocando con i cereali presenti nella tazza, ancora assonnata.
Dopo la colazione si sbrigarono ad avviarsi verso scuola, ed arrivarono con dieci minuti di ritardo.
-Hemm… Oh Rivers…- il professor Maxwell, che aveva conosciuto il giorno prima rimase sorpreso dal vedere la ragazza.
-Scusi il ritardo…- le fece un cenno col capo e le permise di entrare. Si avviò verso un posto libero vicino a Shelby. Quando finalmente l’attenzione tornò ad essere puntata sull’insegnate la porta si spalancò nuovamente. Luke entrò con il suo solito sorriso sghembo. Un grosso paio di occhiali gli copriva lo sguardo e le cuffie nere contrastavano con i capelli biondi.
Il professore lo ignorò completamente e lui prese posto infondo all’aula. –Okay ora passiamo all’etimologia del nome del nostro stato.- annunciò cominciando a scrivere alla lavagna, e così la noiosissima lezione ebbe inizio.

 

Spazio Autrice:
Ciao a tutti : )
Scusatemi ma il capitolo credo che faccia un po’ schifo, ed è davvero breve… Ma mi sono trovata molti compiti da fare e molto da studiare e non ho avuto molto tempo per scrivere.
Come sempre spero di non aver commesso orrori ortografici, ma in tal caso non esitate a farmelo notare. Mi farebbe piacere ricevere una qualche recensione e ringrazio vivamente coloro che hanno aggiunto la storia fra seguite/preferite.
In oltre, come ultima cosa, vorrei dirvi che ho deciso di sfruttare lo spazio autrice per pubblicizzare le vostre storie, chiedo solo una cosa in cambio, una piccola, anche breve recensioncina. Accetterò solo le storie che mi verranno mandate via messaggio privato.
Detto ciò vi ringrazio in anticipo
Ci si vede lunedì : )
 
Lady_Crazy
   
 
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