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Autore: Karyon    28/10/2008    4 recensioni
Akagi, Maki, Sendo, Rukawa, Jin. I "Best of Kanagawa" in trasferta nella prefettura di Chiba, dove, ogni cinque anni, si svolge il torneo di Koyushu. Ma dovevano saperlo, non potevano certo sperare di cavarsela così impunemente e, soprattutto, senza zoo al seguito.
E così "Tirando le somme, erano dodici persone con l’aria da teppisti maniaci, più undici borsoni da palestra, dodici valige e un pullman più sballato di loro."
Riusciranno a strappare la vittoria alle altre tre squadre partecipanti?
E riusciranno a tornare a casa senza rischiare di far saltare le coronarie al loro Capitano?
Genere: Generale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Akira vs Akira

Per come la vedeva lui, avrebbero potuto benissimo uscire dal campo e andarsi a tracannare qualcosa, vista la considerazione del pubblico. Kiyota, spalmato in panchina, gettò un’altra occhiata la tabellone: 37 il Kanagawa, 25 il Narashino. E venti di quei punti erano di Sendo.
- Ma che diavolo combinate! - Hanamichi si sedette con uno schianto e cominciò a borbottare a mezza voce - Gioca meglio mia nonna!
- Hanamichi! – Ayako gli si avvicinò a passo di marcia, - La pianti o devo cacciarti dalla panchina?! – Sbottò, con le mani sui fianchi.
Il rosso la fissò di sbieco, poi mandò un paio di bestemmie – E cazzo! Sta giocando solo il Porcospino!
Prima che potesse aggiungere altro, una bottiglia di acqua piena gli si fracassò in testa.
- Lascia in pace Ayakuccia – avvertì Miyagi, accanto ad Hanagata, con un diavolo per capello e la faccia da omicida.
La manager sospirò, scrollando le spalle, poi decise che era meglio andare a sedersi perché tanto era una battaglia persa. Inoltre Hanamichi saltava come una molla ad ogni tiro, passaggio e canestro di Rukawa, anche se di palle ne aveva ricevute ben poche.
In campo infatti, sembravano giocare solo Akira Miasame e Akira Sendo.
- Sendo! - Il passaggio di Maki filò come un proiettile per il campo, diritta tra le mani dell’Ala che scattò in avanti con furore. Il Sendo
svampito che conoscevano era stato lasciato in panchina, mentre il fuoriclasse del Ryonan prendeva il suo posto in campo.
Che dopo Maki fosse il giocatore migliore di Kanagawa, era fuori discussione; anzi, per molti versi addirittura lo superava.
Gli occhi di Sendo erano solo per Miasame e viceversa: i due non solo inevitabilmente si incrociavano, possedendo le stesse capacità tecniche e fisiche, ma cercavano la sfida, lo scontro. Dopo il Capitano del Kainan, Miasame era l'unico che Sendo ricordasse, ad eguagliare il suo livello.
Dagli spalti, già si parlava della "sfida dei due Akira".
All'ennesimo canestro del Narashino, Akagi fece chiedere il time out, non tanto per le difficoltà in campo, ma per strigliare a dovere i due babbuini in panchina che stracciavano le palle alla loro povera manager e saltellavano come canguri indemoniati. Insomma, mica doveva preoccuparsi solo delle triple, dei dunk, delle Ali degli avversari, del torneo... ci si mettevano anche quei due deficenti che erano anche inutili.
- Insomma voi due! Possibile che io dal campo debba preoccuparmi che facciate venire un esaurimento all'intera panchina?! - Sbottò, con un diavolo per capello, strattonando quel mentecatto del suo numero dieci.
- Ma di che diavolo parli, Gorilla? Voi state giocando come delle schiappe! - Si lamentò il rosso, supportato da Teppista e Scimmia.
Akagi inarcò un sopracciglio - Se voi foste più in gamba di noi, a quest'ora stareste in campo a giocare al posto nostro.
Come da copione, a quei poveracci si infiammò l'animo, mentre solo Miyagi conservava abbastanza sanità mentale da evitare di distruggere la panchina a morsi.
- Che deficenti... - Borbottò Akagi, - Sendo! Come stai? - Domandò all'Ala che sembrava stanca.
Il ragazzo si mise l'asciugamano sulle spalle e bevve un lungo sorso d'acqua, - Sto bene Akagi, grazie.
Il Capitano lo guardò per un pò, poi fissò Rukawa seduto in panchina con l'asciugamano in testa; gli si avvicinò e lo fronteggiò
- Rukawa, devo parlarti.
Il bruno alzò il capo, inespressivo, e si allonanarono dal gruppo. Tutti guardarono i due con curiosità e solo l'intervendo provvidenziale di Hanagata impedì la decapitazione di Kiyota che era andato ad origliare; qualunque cosa fosse, l'Ala dello Shohoku sembrava tutto fuorché contenta, ma annuì, tornando da loro con aria più tetra del solito.
- Certo che da voi l'allegria si spreca eh? - Osservò Kiyota e Mitsui ghignò - Con la Volpe, di sicuro.
Il fischio dell'arbitro, annunciò il proseguo del gioco con la palla nelle mani del Narashino la cui Ala Grande, Uto Kanji, scattò in avanti come un fulmine, passando alla Guardia, Kano, che tirò; fortunatamente Maki riuscì a bloccarlo, per poi avanzare in contropiede. Tutta la squadra risalì il campo, mentre faceva girare la palla con passaggi veloci; l'ultimo tocco fu di Rukawa che comiciò ad avanzare, dribblando sia l'Ala che la Guardia del Nara. Quando fu sotto canestro, gettò un'occhiata intorno e notò un Sendo completamente impegnato nello smarcarsi da Miasame; ritornò con lo sguardo di fronte a sé e schiacciò, mentre lo stadio scoppiava in ovazione.
Il Kanagawa vinceva per 41 a 27.
- Aaargh! Non possiamo vincere grazie alla Volpe! Mi rifiuto! - Si agitò Hanamichi, mentre Ayako lo fulminava.
- Idiota, preferiresti una sconfitta? - Sbottò Mitsui, ma il rosso annuì - Meglio sconfitti che sorbirmi gli sbavamenti per quell'idiota! - Esclamò, gridando come un ossesso.
Il Teppista guardò Miyagi, come a chiedergli se fosse il caso di spalmarlo a terra, ma poi pensò fosse meglio non sprecare energie.
In campo, Akagi difendeva il canestro meglio di una cassaforte e persino Miasame sembrava avere qualche difficoltà; d'altra parte, anche Sendo pareva avere dei problemi ed ormai riusciva a smarcarsi solo stretto necessario per prendere aria.
- Qualche problema? - Lo canzonò Miasame, col fiato mozzo, ma Sendo si limitò a sorridere; quando Jin gli passò la palla, l'Ala fece di tutto per spingere con le spalle il giocatore del Nara, ma quello non mollava. Era un osso duro.
Per qualche minuto, Sendo cercò più volte di smarcarsi a destra e a sinistra, per correre al canestro, ma alla fine dovette liberarsi della palla: alla sua destra, notò Rukawa che correva libero verso di lui e gli passò la palla, poi, approfittando della momentanea distrazione, si smarcò per correre a sua volta verso il canestro. Nonostante Miasame fosse abbastanza veloce da riagganciarlo, Sendo raggiunse la zona "rossa" e... si ritrovò la palla tra le mani. Batté le palpebre, poi si girò alla sua sinistra, dove vide Rukawa che lo fissava; gli sorrise e segnò con un dunk.
' Rukawa, devi passare a Sendo più volte che puoi, d'accordo?' Così gli aveva detto Akagi. Già, facile. Il problema non erano quei sorrisini da ebete che il Rompiscatole gli rifilava ogni volta che gli passava la palla, ma le urla da beoti di quegl'idioti in panchina.
- Ehi Volpe! Da quando sei diventato così gentile?! Hai aspettato di lasciare lo Shohoku per farlo? - Gli urlò Hanamichi, ma di certo gli altri mentecatti della squadra non erano da meno.
- Ehi Rukawa! Cos'è Sendo ti sta più simpatico di noi? - Rincarò Mitsui.
- Andate a farvi fottere... - sussurrò il bruno, prima di dare le spalle all'intera panchina.
- Ma la piantate? Mettete il caso che stia cercando di cambiare, non lo aiutate mica, banda di decelebrati! - Se ne uscì Ayako, strappando una risata tanto grossa che quei due idioti, a cui si aggiunsero anche Kiyota e Miyagi, quasi soffocarono.
- Rukawa cambiare? Cos'è una battuta?! - Sbottò Mitsui, mente gli altri si scompisciavano.
Inutile dire che l'intero Nara era rimasto un pelo sconvolto dal casino che proveniva non dagli spalti, ma dalla loro panchina.
- E quelli chi diavolo sono? - Fece stupito Miasame.
Sendo, di fronte a lui, sorrise - Le nostre riserve.
- Le 'nostre riserve' un corno. Un branco di idioti! - Rimbrottò Akagi al quale fecero da sottofondo le imprecazioni di Rukawa.
Probabilmente Miasame pensò fosse meglio per la sua sanità mentale lasciar cadere l'argomento, perché prese la palla che gli passavano e fece un gran ghigno - Noi abbiamo ancora una sfida in sospeso.
L'Ala del Kanagawa sorrise amabilmente - Sto aspettando te.
Partirono in corsa, come se nessun altro esistesse in campo. Miasame era molto bravo, ma forse troppo individualista. Sendo riuscì a strappargli la palla con una finta e la passò a Jin che segnò dalla linea dei tre.
Il giocatore del Narashino lo fissò - Non vuoi lo scontro diretto eh? - Lo stuzzicò.
- Non esisto solo io in campo. Ho una squadra, la tua dov'è? - Lo rimbeccò Sendo, correndo verso la metà campo del Nara.
Qualche minuto dopo, la situazione rimaneva pressocché invariata: il Kanagawa era in vantaggio di più punti, molti dei quali compiuti dalle due Ali, però ormai i due protagonisti erano allo stremo.
Sendo gettò un'occhiata al tabellone - Altri pochi minuti... - sussurrò tanto per darsi forza, e appoggiò le mani alle ginocchia, respirando affannosamente. Al suo fianco, Miasame non stava meglio: si passava il braccio sulla fronte, cercando di tergere il sudore.
- Rukawa! - Gridò Akagi, dopo aver inferto lo "schiacciamosche" all'Ala avversaria.
Il bruno afferrò la palla e si smarcò con relativa facilità; guardandosi intorno, notò che l'unico in seria difficoltà sembrava essere Sendo: come gli aveva detto Eiko Hisae, Miasame era l'unico osso duro. Nonostante sia Jin che Maki fossero liberi, Rukawa pensò che per una volta poteva tornare alle vecchie abitudini: dopotutto, aveva passato palla fin troppo. Arrivò velocemente sotto canestro, saltò, pronto al tiro, quando una sorta di muro di cemento lo spiaccicò al parquet. Scrollando la testa, alzò lo sguardo ritrovandosi quel carro armato del loro Centro, Mirashi Ota, che sogghignava dall'alto dei suoi due metri. A quanto pare quell'idiota aveva pensato bene di fermarlo, buttandolo a baciare il pavimento.
- Wahaha! Ben gli sta, così impara a fare tutto da solo! - Attaccò a latrare la solita Scimmia, mentre l'arbitro fischiava fallo.
A differenza di Kiyota, Hanamichi sembrava più risentito che contento della cosa.
- Che c'è?
- Vorrei essere in campo, ecco. - Sbottò il rosso, con aria scocciata, - Almeno lì potevo sfotterlo da vicino! Il Genio non può essere relegato in panchina! - Cominciò a vaneggiare e Miyagi sospirò - Non ti farai venire le paturnie come al Teppista qui dietro!
- Ehi, Tappetto! Le mie erano legittime, Hana invece è solo un pallone gonfiato!
Ovviamente, il pallone in questione "volò" fino alla testa della Guardia che quasi prese a morsi.
Nel frattempo in campo, dopo i due tiri liberi entrambi a segno di Rukawa, il Nara chiese un time out che fu accolto con piacere anche dal Kanagawa. I giocatori erano più o meno tutti stanchi, ma nessuno si accasciò sulla panchina come i due Akira: Sendo cominciò a bere a più non posso, mentre c'era chi ghignava alla vista dei capelli afflosciati; Miasame si spalmò sulla panchina almeno fino a quando una mano possente non gli toccò la spalla.
- Bel lavoro, Akira.
Il giocatore del Nara si girò e sgranò gli occhi - Allenatore! - Esclamò, scattando in piedi.
L'allenatore del Narashino, Kito Katamura, aveva l'abitudine di arrivare in ritardo a qualsiasi ricorrenza, partita o manifestazione. Dopotutto, come diceva lui stesso, la sua presenza era inutile dal momento che anche quando c'era si limitava ad osservare; per completa contrapposizione a Koichi Kendo dell'Ichihara, Katamura evitava di stressare i suoi ragazzi e, sopratutto, evitava di sfinirli con continui allenamenti. Era un uomo sulla quarantina, dai capelli grigi e l'aria gioviale.
- Sembrate stupiti, ragazzi! - Fece ancora, ridendo.
- Mister, con tutta franchezza, l'ultima volta che siete venuto in panchina era perché avevate dimenticato una cosa... - Borbottò l'Ala Kito.
L'uomo lo fissò per un pò, poi ritornò a ridere - Vero, vero... però questa partita mi sembra più interessante delle altre... - commentò e lasciò vagare gli occhi chiari sulla panchina del Kanagawa.
Dall'altra parte, Fujima intercettò il suo sguardo e lo salutò col capo.
- Kenji Fujima... chissà cosa combinerà? - Mormorò, pensieroso l'allenatore.

In realtà, in quel momento, Fujima si limitava ad evitare che lo scontro si trasformasse in rissa e a premunirsi che Sendo non gli morisse davanti agli occhi.
- Andiamo, state facendo schifo! E non mi importa se state vincendo, cazzo! - Sbottò per l'ennesima volta Hanamichi.
- E io ti dico... - Replicò Akagi, tra i denti, - Che non mi interessa un fico secco della tua opinione, chiaro?
Fujima ascoltava la questione solo con un orecchio, in quanto era occupato ad osservare Sendo: continuava a bere e il sudore ormai scorreva a fiotti. La sua esperienza, seppur breve, di allenatore gli insegnava che avrebbe dovuto sostituirlo con qualcuno di fresco; magari Maki avrebbe potuto tenere a bada Miasame, mentre Rukawa poteva diventare il realizzatore della partita...
- Sendo tutto bene? - Gli domandò Ayako e il ragazzo annuì - Si, certo.
Quando l'allenatore si mosse per indicare quella soluzione, Rukawa, seduto in panchina alle sue spalle, borbottò - Non sostituirlo.
- Cosa?
- E' questo che volevi fare, no? Se lo sostituisci, non lo farà stare meglio.
Fujima inarcò un sopracciglio, poi guardò Hanagata - Non ha tutti torti. Ti sei fidato di me nella partita contro lo Shohoku, no?
L'allenatore guardò Rukawa accigliato - Gli darai una mano?
L'Ala si alzò - Non faccio il baby sitter - grugnì, prima di rientrare in campo.
- Alle volte sembra tanto umano... - Sospirò Hanagata, osservando un Sendo distrutto che letteralmente si trascinava sul parquet.
- Cento yen che il Porcospino muore prima della fine - Gufò Kiyota, spalmato accanto a Mitsui.
- La tua umanità è ammirevole! - Se ne uscì Miyagi.
- E piantatela, vecchie galline! Quello che deve schiattare lì è Rukawa!
Inutile sottolineare di chi fosse la voce fuori campo. Teppista e Scimmia cominciarono già a sfotterlo per il suo amorevole 'mettere in mezzo' la Volpe in ogni discorso, ma a quanto pare per una volta ci aveva preso giusto: si girarono verso il campo lo stretto necessario per osservare la perfetta parabola del numero undici che terminò con culo a terra, per la seconda volta in una partita.
Rukawa imprecò sottovoce, tenendosi la schiena dolorante, poi guardò verso l'alto: il solito Gorilla di Mirashi Ota.
L'albitro fischiò nuovamente, ma quella volta andò a richiamare il Centro del Nara, che evidentemente aveva commesso fallo volontario sullo stesso giocatore.
Quando Rukawa si alzò, flettendo la schiena, Akagi gli si avvicinò - Tutto bene?
- Hn.
- Ehi, Kaede, quello che dovrebbe essere mezzo morto sono io... - Lo prese in giro Sendo, mentre si preparavano per i tiri liberi.
- Ecco, ammazzati. - Rimbrottò l'Ala.

In panchina poi, c'era chi cominciava a credere nelle maledizioni e chi, nome a caso, non sapeva se baciare in bocca quell' Ota o essere furioso per il fallo. Intendiamoci, non che ad Hanamichi interessasse la salute di quel demente, però doveva confessare che se fosse morto quando lui non era in campo, un pelo gli sarebbe dispiaciuto.
- Ma cazzo, Volpe! Cos'è oggi, hai bisogno di un'armatura?! - Cominciò ad agitarsi come un cretino ubriaco.
- Hana, calmati! Sta bene! - Fece Ayako, ma Hanamichi la fulminò - E chi se ne frega di come sta! Basta che non mi muore in campo, che razza di idiota... - E continuò a borbottare come una teiera.
Gli altri pensarono bene di lasciarlo in balia di se stesso, che tanto peggio di così non si poteva, e continuarono a gridare alla volta del campo, dove Jin tempestava il canestro di tiri. La difesa one to one di Sendo, non riusciva a neutralizzare il nemico peggiore del Nara: quando la palla volò verso di lui, Akira riuscì a staccare Sendo e ad afferrarla per correre al canestro.
Ormai il Narashino stava rimontando.
Akagi adocchiò il tabellone che indicava 48 a 36 per il Kanagawa - Avanti! Dobbiamo recuperare il vantaggio! - Gridò, per poi prendere il rimbalzo; la palla volò verso Maki che si smarcò facilmente in favore di Jin. L'Ala maggiore del Nara, Uto Kanji, gli rubò la palla che finì immancabilmente nelle mani di Akira.
- Ed eccoci di nuovo... - Fece ironicamente, mentre palleggiava freneticamente, cercando uno spiraglio.
Sendo sorrise senza rispondere.
Lottarono per qualche istante, poi Sendo riuscì a prendere la palla - Kaede! - Urlò, per poi passarla all'altra Ala che si trovò a fronteggiare il Centro Ota.
- Farai un altro bel buco a terra, fuscello. - Gli sussurrò quello, mentre lo marcava.
Rukawa saltò per poi, all'ultimo istante, lasciar cadere la palla alla sua sinistra dove, quasi come se fosse programmato, c'era Sendo completamente libero; saltò, segnando l'ultimo dunk del primo tempo.

Nuovo fischio e nuovo Time out.
- Bel lavoro Sendo. - Fece Akagi, mettendogli una mano sulla spalla.
- Grazie, Capitano - mormorò quello, per poi spalmarsi sul parquet; osservava Miasami dall'altra parte del campo che sembrava piuttosto sicuro di sé. Scosse la testa, passandosi una mano nei capelli: doveva vincere, assolutamente.
Intanto Jin e Rukawa si buttarono contemporaneamente in panchina - Che partita! - Sospirò Jin.
- Hn. - Rispose sempre più loquace il bruno, poi un'ombra gli si parò davanti; represse un' imprecazione, quando si trovò piazzato sotto al naso una faccia conosciuta dal sorriso ebete e l'aria da scemo.
- Che vuoi? - Sbottò.
- Allora, Volpe! Che mi stai combinando? - Grugnì Hanamichi.
- Ossignore ancora... Hanamichi! - L'onnipresente Akagi torreggiò sulla Scimmia Rossa che si affrettò a svignarsela.
- Deficente! Sempre a rompere...- Borbottò il Capitano.
- Razza di idiota dovresti imparare a stare f-e-r-m-o - Se ne uscì Mitsui, tirando Hanamichi per la maglia.
- Forse dovreste legar- Cominciò Kiyota, prima di bloccarsi.
- Ehi, perso la lingua? - Lo prese in giro Mitsui, poi vide chi c'era sugli spalti: Isao Katsumi li salutò, sorridente, e così gran parte dell'Ichihara.
- Cazzo... - Mormorò Kiyota.
- Aha! Akagi e Maki ti faranno il culo! - Ghignò Miyagi, seguito a ruota da Mitsui.
-Stronzi! - Borbottò Kiyota, cercando di nascondersi dietro ad Hanagata.
Il fischio dell'albitro li riportò in campo, ma prima di ricominciare Akagi avvicinò la faccia minacciosa alla Scimmia - Dopo mi spiegherai perché lsao mi fissa in quel modo da maniaco, idiota! - E cammino verso il campo a passo di marcia, lasciando un Kiyota con espressione da condanna a morte.
Nel secondo tempo, il Nara mostrò una maggiore brutalità: non solo Ota arrivò ad un passo dall'epulsione al costo di ammaccare la Volpe, ma anche gli altri si diedero da fare. Più volte Jin si ritrovò a terra a causa dell' Ala Kanji, ma quando fu Akagi a finire a terra, dopo una collisione con Ishi Kito sotto canestro, l'intera Kanagawa si paralizzò.
Punto uno, buttare a terra uno bestione come il Gorilla non era impresa da poco, se non per le belve come Hanamichi; punto due, rompere le balle al Capitano equivaleva ad un suicidio. E poi, era una questione di principio: se il Genio indiscusso del basket non poteva giocare, il Gori rappresentava lo Shohoku, e nessuno poteva disturbare il gioco dei rossi.
- Gorilla! Ti fai buttare a terra come quell'idiota della Volpe?! - Sbraitò più o meno per la decima volta Hanamichi, quasi arrampicandosi sulla testa di Mitsui. Ora, considerando il fatto che al Teppista di Akagi meno di così non gliene poteva fregare, quel mentecatto gli stava fracassando i timpani!
E la cosa non andava meglio a Miyagi, che, dopo aver resistito stoicamente all'assalto urlato, si era spostato buttando a terra Kiyota.
- Ma cazzo, è solo un fallo! - Si era lamentato la Scimmia, notando la preoccupazione degli idioti dello Shohoku.
Un nuovo fischio e la panchina tremò di indignazione: Maki era a terra.
- Ahh! Capitanoo! - Se ne uscì Kiyota, sbiancando, mentre Mitsui sbuffava - Non era solo un fallo?
- Non vorremmo paragonare Maki al Gorilla, vero? - Fece pomposo, mentre tre paia di occhi lo fissavano minacciosi.
- Razza di babbuino! Non paragonarmi tu il vecchiaccio al Gori! - Urlò Hanamichi, tanto da far girare gli spettatori più vicini.
In campo nessuno poteva fregarsene di meno di quelle due pettegole, ma la tensione a causa dei falli cominciava a farsi sentire: Rukawa, col dente avvelenato, si era chiuso in un mutismo scontroso che di certo non migliorava la situazione di Sendo, il quale non riusciva più ad andare a canestro. Quando Maki pensò bene di passargli la palla, la mano iperveloce di Akira tagliò a deviare il passaggio, in favore di Choji Kano, che segnò dalla linea dei tre.
Maki gettò un'occhiata alla loro Ala stremata: Akira Miasami era davvero un grande giocatore se aveva ridotto Sendo a quello stato.
Intanto la partita continuava, ma non tutti riuscivano a mantenere i nervi saldi; all'ennesimo passaggio deviato per colpa di Miasami, Rukawa proruppe con un - Cazzo, svegliati! - rivoltò a Sendo, indice di quanto la partita fosse ormai troppo opprimente.
Sendo respirò affannosamente, fissando il canestro: Kaede aveva ragione, dannazione doveva svegliarsi! Possibile che alla prima partita della Manifestazione, avesse problemi di concentrazione? Era così distratto, che praticamente non mosse un dito quando Miasame riprese la palla e segnò con un altro dunk. Era più forte di Maki, di questo ne aveva la certezza assoluta. Incredibilmente, quel pensiero lo ricaricò e l'idea di una sfida con se stesso lo rianimò: la prima partita nel Ryonan lo aveva visto contro il Kainan e Shin'ichi Maki. Erano stati i minuti più terrificanti della sua vita.
Sendo inspirò profondamente, cercando di riacquistare la solita impassibilità, mentre le voci dei compagni e della folla sembravano sparire. Ormai mancavano dieci minuti alla fine della partita e il Nara aveva guadagnato terreno; il tabellone inidicava 56 a 52 per il Kanagawa.
- Akagi, muoviti, fà qualcosa! - Gridò Mitsui, seduto in panchina, mentre i soliti due si sgolavano, saltellando sui posti.
Un nuovo dunk di Maki, riaccese la speranza e così altri due tiri da tre di Jin, ma il problema riguardava i due potenziali realizzatori della squadra: Sendo era troppo stanco e Rukawa troppo individualista.
- Rukawa, passa la palla! - Sbuffò Akagi, mentre l'altro correva a canestro. Come se non lo avesse ascoltato, l'Ala dello Shohoku scattò in un salto, segnando dalla linea dei tre punti.
Se la folla cominciava ormai ad imparare bene il nome dell'unica matricola di Kanagawa in campo, in panchina c'erano più teste che fumavano: ormai non solo Hanamichi, ma anche gli altri due dello Shohoku cominciavano a gufargli contro, mentre Fujima si dimostrava più preoccupato; se ne stava a braccia incrociate accanto ad Ayako, pensieroso: se non poteva contare sull'aiuto delle due Ali, era inutile averle in campo.
Un ennesimo fischio e questa volta a terra ci volò Sendo, chiaramente spintonato da Miasame.
- Sendoooo!
Un acuto dalle tribune. Due erano le soluzioni: o c'era una cornacchia negli spalti o c'era un piccoletto alquanto fastidioso e rompiballe dietro di loro. Sia Kiyota che Mitsui si girarono con gli occhi al cielo e un sospiro di sopportazione stoica, mentre Hanamichi andava in brodo di giuggiole: Hikoichi Aida, che saltellava come una scimmia alla vista di Sendo.
- Ancora quello psicotico... - Borbottò Kiyota.
- Fà finta di niente... magari non ci vede... - Provò, bisbigliando, Mitsui.
- Hikoichiii! Dopo vieni quiiiii! - Cinguettò come un ossesso l'idiota accanto a loro, prima di vedersi due sberle piantate in faccia.
In campo, intanto, con un sorriso falso come Giuda, Miasame porgeva la mano a Sendo, seduto a terra come se niente fosse.
- Sendo, tutto ok? - Gli domandò Maki, mentre l'Ala annuiva sempre sorridente.
- Mi spiace... - Cominciò Akira, a voce alta, per poi aggiungere un - La prossima volta farò meglio. - E si allontanò verso i suoi compagni.
La prima cosa di cui si rese conto l'intera Kanagawa era l'espressione di Sendo: non sorrideva più. Dopo aver centrato entrambi i tiri liberi, si avvicinò per un attimo a Rukawa e gli sussurrò - Ok, quello lì mi ha rotto. Passami più palle che puoi.
Inutile dire che la Volpe rimase impalata per parecchi secondi, prima di prendersi la briga di marcare i rivali: vedere Sendo scendere a livello dei comuni mortali era la grande sorpresa di quel ritiro, una sorta di miracolo insomma. Fu giusto per quello che gli passò più palle possibili, anche se ormai si era preparato psicologicamente a quello che avrebbe passato dopo con i mentecatti dello Shohoku.
A Sendo, intanto, era tornato il sorriso, ma la decisione di fargliela pagare a quell'idiota era ancora bruciante. Una delle caratteristiche che lo contraddistingueva era la sicurezza: non aveva bisogno di strillare ai quattro venti la sua bravura, non aveva problemi di orgoglio e non si preoccupava di quello che potevano pensare di lui. Però, detestava il gioco sporco; per lui era né più, né meno una vergogna per un vero giocatore. Maki era il suo rivale di sempre, una vera spina nel fianco, ma anche uno dei giocatori più rispettosi che conoscesse. Quel Miasami doveva imparare una lezione di sana umiltà.
Gli ultimi dieci minuti della partita furono un gioco al massacro, dove le due Ali del Kanagawa riuscirono quasi a lavorare insieme... facendo venire un colpo a tutto il loro codazzo. In panchina non volava una mosca e l'allenatore sembrava quasi prendere appunti.
Dall'altra parte Kamamura osservava i due giocatori, quasi compiaciuto: Anzai gli aveva parlato di quei due, anche se si era premunito di nascondergli delle cosette... come il fatto, ad esempio, che si sopportassero a stento. Si notava da un miglio che Rukawa faticava a considerarsi solo un assist per Sendo e che avrebbe preferito essere l'unico realizzatore in Campo. Alzò lo sguardo verso il fondo delle tribune, dove Ichihara e Shiroi osservavano la partita: era sicuro che anche loro avessero fatto caso a quel piccolo particolare.
La palla sfrecciò tra le mani di Kito fino a raggiungere Sendo che, immancabilmente, si ritrovò Miasame appiccicato addosso.
- Mi sbaglio, o abbiamo cambiato ritmo?
- Mi sono reso conto di aver fatto piccolo un errore di valutazione... - Rispose tranquillamente Sendo; fece una finta a sinistra e corse verso il canestro, con la coda dell'occhio, notò Maki a cui passò la palla, prima di smarcare Kanji. Nonstante ciò, Miasame non si staccò dall'Ala del Kanagawa, sicuro che i compagni avrebbero fatto di tutto per passare a lui.
Ma quelle ultime palle gli furono quasi imprendibili: Sendo riuscì a fare di tutto per escluderlo, riuscendo anche a non tagliar fuori la squadra. Era convinto che non bastasse semplicemente giocare da solo, ma doveva fargli capire cosa voleva dire essere una squadra vera. Afferrò la palla che gli arrivava da Akagi, e corse a canestro.
- Diavolo! - Imprecò Misame e Sendo lo fissò - Devi imparare a giocare Miasame. Il cavaliere solitario non serve a nulla - sentenziò, tirando dalla linea da tre con una perfetta parabola. Il boato della folla mascherò la nuova imprecazione dei giocatori del Nara e la panchina del Kanagawa esultò nuovamente. Ma la squadra non mollava e, due secondi dopo, Kito riuscì a accorciare le distanze, dopo essersi smarcato da Jin. Intanto il tempo scorreva, erano ormai all'ultimo minuto...
- Sendo!
Maki tirò la palla verso l'Ala Maggiore e Miasami si preparò a difendere il canestro, ma qualcosa non quadrava: l'altra Ala, quel Rukawa, si era intromesso a rubare la palla al compagno.
- Rukawa!
Il bruno si sentì chiamare rabbiosamente dall'altra parte del campo: probabilmente Akagi stava dando di matto, ma non importava; l'importante era vincere.
Risalì il campo, saettando e smarcando a velocità incredibile, mentre gli altri gli tenevano dietro alquanto furiosi; dalla panchina, si sentivano le imprecazioni dei suoi compagni.
- Rukawa! Passa! - Maki cercò di richiamare la sua attenzione, ma l'altro era così sicuro e concentrato che più giocatori del Nara si dedicarono esclusivamente a lui.
- Siete tutti dei fottuti egoisti... - Fece Miasami, mentre cercava di recuperare terreno, ma Sendo sorrise - Il Kanagawa non è come il Nara... - insinuò.
Rukawa saltò mentre mancavano pochi secondi alla fine della partita; il tabellone indicava 75 a 77 per il Nara.
Quel bastardo di Ota gli si parò di fronte pronto a 'mandarlo a tappeto', come gli aveva detto più volte, ma pensandoci bene... non si erano concentrati troppo sulle punte della squadra?
Senza guardare, abbassò la mano, lasciando cadere la palla alle sue spalle e pregò che lui fosse lì; il boato della folla non significava niente: magari quell' Akira poteva aver preso la palla e fatto saltare le coronarie a tutti, dopotutto era la star di Chiba.
Il lasso di tempo in cui poté piantare i pedi a terra e guardare gli sembrò infinito... si girò e mancò poco che sorridesse: Jin aveva preso palla e aveva tirato senza perdere altri preziosi secondi, con la sicurezza che non riteneva di avere.
Il bruno gettò un'occhiata a Sendo che annuì: avrebbero vinto.
Quanto dannato tempo ci metteva una palla a rotolare sul maledetto cerchio di ferro del canestro?
Nonostante avessero il dente avvelenato, Mitsui, Hanamici e gli altri non poterono che saltare in piedi per la tensione ed esultare più degli altri in campo, quando la palla finì dentro.
Lo stadio esplose in un'ovazione per gli 'stranieri' e Hikoichi faceva più casino di tutti, pur non avendo visto tutta la partita.
Con il punteggio di 78 a 77, il primo scoglio era superato: il Nara.
Ayako saltellò sul posto e abbracciò, stritolando, ogni componente della panchina, compreso Myagi che prima svenne letteralmente, poi diventò verde quando toccò a Fujima.
In campo, intanto, Sendo si era spalmanto a terra senza alcun ritegno e sorrideva alle varie pacche di conforto e augurio, mentre Akagi, con una semi paresi facciale, stringeva la mano ad Akira Miasami.
Rukawa guardò nuovamente il tabellone con un sospiro e Jin rise - Abbiamo fatto venire un colpo a metà Kanagawa con quel piano! - Gridò, facendolo immancabilmente sorridere.
- Nessuno che abbia pensato il contrario... - Brontolò fingendo cattivo umore, ma sapeva che tutti, nessuno escluso, aveva pensato alle sue solite manie e ne ebbe conferma quando l'idiota lo raggiunse i campo a passo di marcia.
- Volpe! Sei un deficente! Ci hai fatto venire un infarto! - Sbottò, prendendolo per il collo.
- Siete deboli di cuore? - Borbottò lui, - E lasciami!
Gli altri due compagni di squadra li raggiunsero - Ehi Rukawa! Bel piano! - Si complimentò Miyagi, mentre Hanamichi gufava - Se, figurati se è stata un'idea sua! Andare da Jin e chiedergli sta cosa... no, no non è possibile...
Infatti Jin gli trascinò Sendo per i capelli, ghignando - L'idea è stata sua e l'ha detta a Kaede. Io ho saputo tutto due secondi prima della partita.
La faccia spettacolare di quei tre, pensò Rukawa, lo ripagava di tutti quei giorni a farsi sfracellare le palle da quello psicotico di Sendo.
- Cioé... loro due hanno lavorato insieme? - Fece stupito Miyagi, indicando le due Ali.
- Questi due mi preoccupano sempre di più... - Insinuò con solito tatto Mitsui.
- Se si lega per bene, Kaede riesce pure a fare il bravo!
Ok, dire che la frase era ambigua era un eufemismo, ma prima che qualcuno potesse chiedere spiegazioni, Sendo scomparve sotto l'assalto di un 'cosetto saltellante', alias suo compagno del Ryonan. Mentre Mitsui e Miyagi si sganasciavano a quella vista, Hanamichi scrollava Rukawa che ebbe l'istinto di prenderlo a morsi.
- Allora, Volpe, devi spiegarmi un paio di cose... - fece minaccioso.
- Moglie petulante! - Proruppe Rukawa.
- Demente cronico! - Rispose amabilmente l'altro.
Dopo altri minuti di casino, furono spediti fuori dal campo a calci e la festa durò anche fuori dallo stadio. Per loro era come aver vinto l'intero torneo. L'Ichihara si avvicinò per congratularsi e tutti poterono ammirare l'abbraccio stritolante di Isao ai danni di un Akagi scocciato.
- E bravo il nostro Take! Lo sapevo che avreste vinto! - Se ne uscì quello, con un'esclamazione che, inutile dirlo, fece sbellicare tutto lo Shohoku.
- Isao! Guarda che devo mantenere un minimo di dignità! - Si lamentò il Gorilla, mentre l'altro aveva la faccia da 'ma-chi-se-ne-frega'.
- Ehi Gori! Non ci avevi parlato di certe tue tendenze! - Ghignò Mitsui.
- Pensa alle tue di tendenze, idiota!
- Hai tendenze particolari, Teppista? - Rincarò la Scimmia rossa e Mitsui gli indirizzò un medio - Sì, sei il mio tipo non lo vedi?
Tempo due secondi e Rukawa cercò la salvezza, allontanandosi alla chetichella.
- Già scappiamo? - Gli sorrise Eiko Hisae e il bruno guardò il gruppo di psicotici - Sì, cerco di non farmi contagiare...
- Ehi, Rukawa! Bel gioco! - Si congratulò Heiji Hisae, porgendogli la mano.
Lui la guardò, senza accennare a stringerla e Heiji sorrise - Burbero, eh?
Eiko guardò i due, con uno strano ghigno, poi si allontanò.
- Il tuo gioco mi è piaciuto molto... - Insinuò il Capitano dello Shiroi, - Ricorda molto il mio...
Rukawa lo fissò senza espressione, così l'altro continuò - Credo proprio che sarà interessante la partita tra le nostre due squadre. Giocherò contro di te. - Promise con sicurezza.
L'Ala dello Shohoku lo guardò, inarcando un sopracciglio - Hn.

- Akira Sendo!
Sendo, seduto sulle scale del palazzetto, osservò l'uomo gioviale di fronte a sé: l'allenatore del Narashino.
- Salve...
- Ottimo gioco, davvero! L'ultima volta che ho visto Akira in difficoltà è stato con Haranobu dell'Ichihara... a quanto pare quel diavolo non c'è, come al solito! - Esclamò, guardandosi intorno - Ehi, Katsumi! Che fine ha fatto il vostro fantasma?! - Sbottò, mentre Isao sorrideva pacioso.
- Bé, non a caso il suo soprannome è fantasma... non viene mai alle partite, senza offesa per le vostre squadre... In pratica non guarda nemmeno le nostre, quando lui è in panchina!
- Perché? - Domando Fujima.
Isao si grattò la testa, pensieroso - Mah, non c'è un vero motivo... è così... Kaoru!
La Guardia dell'Ichihara si avvicinò ghignando - Non chiedete a me che non so niente...
Mentre l'allenatore del Nara cercava di estorcere altre informazioni a Isao, Sendo notò Akira Miasami che gli si avvicinava - Bella partita - fece, inespressivo.
Sendo lo guardò con solita espressione tranquilla, poi sospirò - Già, ma la sfida l'hai vinta tu. - annunciò, umile.
Miasame si accigliò e Sendo sorrise - Ho tenuto i conti dei punti personali. Tu ne hai fatti di più, complimenti.
Il capitano del Nara rimase titubante, come a chiedersi se lo stesse prendendo in giro o meno, dato che Sendo gli rideva allegramente in faccia.
- Sei molto sincero. - Borbottò infine, senza nascondere lo stupore.
- I veri giocatori sanno anche accettare le sconfitte, Akira - replicò Sendo, prima di piantarlo in asso.
Akira Miasami lo guardò, reprimendo la rabbia, poi sentì una risata stonata alle sue spalle. A quanto pare, Haranobu aveva deciso di scendere tra i comuni mortali.
- Hai cercato di fregare la persona sbagliata, questa volta - gli disse ironico, mentre Akira stringeva i pugni.
- Ti sbagli, ho vinto io la nostra sfida.
Aki Haranobu lo guardò accigliato - Lo credi sul serio? Insomma, lui è più bravo di sicuro. - Sbottò, con somma impassibiltà, mentre l'altro si infuriava - Sono curioso di vederti contro di lui, allora Aki! - Proruppe, con uno scatto nervoso del braccio.
La matricola dell' Ichihara sorrise, inclinando la testa sulla spalla - Di certo non avrò bisogno di giocare sporco per essere alla sua altezza, vero? - Gli soffiò in faccia, per poi allontanarsi.

- A proposito di riunioni! Takenori, io mi aspetto come minimo una partita di allenamento tra le nostre due squadre! - Stava dicendo intanto Isao e Akagi gettò un'occhiata micidiale a Kiyota.
- Forse i miei giocatori sono stanchi...
- Già. Magari poi non siete in forma per la partita contro di noi! - Si intromise Eiko Hisae.
- A meno che non crediate di vincere facilmente! - Sbottò quel folle di Kyuwa.
- Aha! Vinceremmo anche ad occhi chiusi, idiota! - Fecero più o meno contemporaneamente le scimmie ammaestrate del Kanagawa. Da lì alla rissa tra i tre babbuini, mentre Isao non voleva sentire ragioni.
- Potrebbero sempre giocare le nostre riserve... - Mormorò Maki, indicando Mitsui, Hanagata e Miyagi.
- Riserve un corno! - Sbottò il Teppista, ma gli altri due annuirono - Io ci sto!
- Ehi anch'io voglio giocare! - Protestarono insieme Hanamichi e Kiyota.
Akagi sospirò con gli occhi al cielo - Ossignore... e chi vi sopporta insieme? Io me ne tiro fuori...
- Gioco io, allora... Se non c'è un altro palymaker ovviamente... - Provò Fujima, guardando da Maki a Sendo a Miyagi.
Sendo scrollò le spalle - Io mi riposo - ammise candidamente.
- Concordo - aggiunse Maki.
Miyagi fissò Fujima, accigliato, mentre Mitsui cominciava a ridersela. Ayako gettò un' occhiata a Miyagi poi borbottò - Potreste fare un tempo per uno... - provò, mentre sgomitava nelle costole di Mitsui per avere una mano.
- Oh... ehm... certo! Sono d'accordo... - balbettò il Teppista, frantumandosi qualcosa nel tentativo di non sbellicarsi.
- Ok, questi due ve li tenete voi, allora... Rukawa se c'è Kiyota tu sei fuori. - Fece pratico Akagi, ma Rukawa si limitò a sbadigliare.
- E Mitsui? Fai tu la Guardia vero?
Il Teppista scambiò un'occhiata con Kaoru e ghignò - Certo.
- Bene, è fatta! - Approvò Ayako, sbrigativa, - Ora dobbiamo andare marsh! - E cominciò a richiamare i vari caproni del gruppo.
- Allora, domani al campo aperto, Takenori - ripeté, facendogli chiaramente intendere che non permetteva scuse.
- Ci saremo Isao.
Dopo vari saluti più o meno calorosi, tipo quelli a suon di calci di Kyuwa e Hanamichi, l'Ichihara si congedò, mentre l'allenatore del Nara sembrava indeciso su qualcosa; guardò da Rukawa ad Hanamichi e Kiyota, poi sorrise - E' stato un piacere giocare con voi. Spero di rivedere il Signor Anzai il prima possibile...
- Le porteremo i suoi saluti... - promise Akagi.
- Bene! Venite al Tempio con noi? - Domandò Eiko, mentre tutte le riserve si guardarono.
- In realtà... - cominciò Miyagi.
- Noi volevamo... - fece eco Mitsui.
- Festeggiare i nostri caricompagni che hanno vinto... - concluse Kiyota.
- Oh no...
Ebbero tutti una fantastica visione di Akagi che tentava di suicidarsi, facendosi sfracellare da un pullman di passaggio, poi riuscirono a trascinare tutti verso un locale, compresi i padroni di casa e quell'altra scimmia lì dello Shiroi.
Si presentarono in quattordici, con facce da psicopatici tali che il pover'uomo alla porta non pensò nemmeno minimamente di fermarli. Dopo circa dieci minuti, c'era chi già dava i numeri e chi pregava che si spompassero totalmente; sia Rukawa che Ayako erano fra questi ultimi e guardavano preoccupati gli imbecilli di fronte a loro che bevevano come spugne.
- Ma quanto fanno schifo... - Borbottò la manager.
- Hn... io vado a prendere aria. - Il bruno si alzò, sperando di salvarsi prima che a qualche idiota venisse in mente di ballare sui tavoli;
riuscì quasi a raggiungere la salvezza dell'uscita, quando notò qualche movimento strano nei bagni. Si avvicinò cautamente ed alzò gli occhi al cielo, senza riuscire a trattenere un sospiro: quel celebroleso della Scimmia rossa probabilmente stava discutendo da solo, ubriaco fradicio. Rimase qualche istante fermo, indeciso se lasciarlo magari ad affogare nel lavandino o dargli un'occhiata, poi sentì altre voci piuttosto alterate.
- Ma che...
Possibili essere ancora più idioti di quello? In meno di dieci minuti era riuscito ad ubriacarsi e a litigare con un gruppo di poveri sbandati. Rukawa andò tranquillamente a lavarsi le mani, mentre quelli continuavano a discutere e quel deficente non la piantava di rompere le palle.
- Scusate... quell'idiota là, lo conosco... - ' Purtroppo ' aggiunse nella sua testa; gli toccava pure salvarlo, dannazione a lui.
- Ehi, Volpe! Fattti gli afaracci tuoi... - brontolò il rosso, senza manco guardarlo.
Ok, ora lo lasciava lì... Però dopo avrebbe dovuto giustificarsi col Capitano. Sospirò, invocando la calma e si avvicinò - Lo faccio fuori io... - promise, lo afferrò per la maglia e lo trascinò fuori, mentre continuava a borbottare. Approfittando dello strano stato di calma apparente, gli buttò in faccia dell'acqua sotto lo sguardo attonito degli sconosciuti del locale.
- Argh! Razza di idiota! - Tuonò, scattando in piedi.
- Sei un cretino. Dovresti rigraziare. - Rimbeccò Rukawa.
- Ma ringraziarti un corno Volpe!
Il bruno lo fissò per un pò, poi pensò bene di ritornare dentro e lasciarlo a macerarsi nel suo brodo. Oddio, non che dentro la situazione andasse meglio: in Sala c'era un macello assordante e il loro tavolo era una bolgia; Akagi per fortuna sua era scomparso, perché il Teppista, la Scimmia e quegl'altri idioti dello Shiroi si dimenavano come folli per il locale, mentre Miyagi si sganasciava con altri tizi sconosciuti dall'aria di maniaci.
Ayako ed Eiko sedevano in un angolo in disparte, a chiacchierare, mentre nientemeno che Maki e Fujima si sfidavano a colpi di bevute, senza peraltro perdere un minimo di controllo.
Tralasciando che sarebbe stato un casino riacchiapparli tutti per spedirli a casa, il dilemma era: qualcuno di sano era rimasto?
Poi notò Sendo all'esterno del locale.
- Kaede! - Salutò gioviale, sigaretta alla mano, quando vide l'altra Ala uscire con aria da funerale.
Rukawa lo fissò: il Rompiballe che fumava; chissà perché non ci vedeva un granché di buono. Si sedette accanto a lui e rimasero in silenzio per un bel pò. Credeva di capire lo stato del compagno, perché anche lui aveva tenuto i conti: loro avevano vinto, ma quel Miasame aveva segnato più punti, rispetto a Sendo. In pratica aveva vinto la loro sfida personale.
Con insolito tatto decise di starsene zitto, almeno fino a quando non notò una Scimmia che barcollava verso di loro; sospirò e Sendo borbottò - Ma quello non è Hanamichi?
- Hn.
- E che combina?
Rukawa gli rifilò un'occhiataccia - Sarà appena scappato da un gruppo di maniaci pervertiti.
L'altro annuì e sventolò una mano - Hanamichi!
- Oho, eccovi qui! - Fece quello, parecchi decibel sopra la media. Era ubriaco marcio.
- Volpe! Mi hai lassiato sollo! Come diavlo ti sei permeso?! - Continuò, senza riuscire a stare fermo.
- Dici che è ubriaco? - Domandò Sendo, scrutandolo.
A Rukawa sfuggì un - Nooo - ironico che, chissà perché, lo fece schiantare dal ridere.
- Adesso t-ti faccccio vedre io... - borbottò Hanamichi, cercando di tirare un pugno a Rukawa, che si trovava più o meno qualche chilometro dietro, e gli cadde addosso di peso. Ora, per quanto il bruno non fosse esattamente un fuscello, la Scimmia rossa era un pelino più pesante.
- Ohmachepalle! - Imprecò Rukawa, guardandosi intorno: stava decidendo cosa fare, ma l'idea ' buttarlo a terra e lasciarlo lì a marcire ' andava per la maggiore.
- Io lo porterei da Akagi... - provò Sendo e Rukawa lo fissò - Perché è facile trasportarsi quest'idiota dietro! - Si incazzò, mentre l'idiota in questione gli russava contro la faccia.
- Che scena romantica! Sendo, tu dovresti sloggiare però! - Se ne uscì Mitsui, uscito fuori per farsi una sigaretta lontano dal controllo salutista-maniacale del Gorilla.
- Mitsui, potresti anche dare una mano al tuo povero compagno di squadra che mi sembra alquanto in difficoltà... - replicò lo Spaventapasseri, ben sapendo che Rukawa si sarebbe tirato un colpo piuttosto che chiedere aiuto.
Mitsui, che era bastardo per natura e lo sapeva anche, guardò tranquillamente Rukawa, che si tratteneva a stento dal prendere a calci Hanamichi, e ghignò - Credo che rimarrò qui.
- Bastardo... Svegliati! - Sbottò il bruno, scrollando il rosso che meno di così non gliene poteva fregare, - Io lo butto a terra...
Miracoli dei miracoli, Akagi ricomparve e mise il muso fuori proprio in quell'istante, sollevando di peso qul cretino cronico e abbaiando sia contro Mitsui che contro Rukawa a proposito di ' dovreste controllare i vostri compagni '.
Inutile parlare della faccia schifata dei due che Akagi mandò al diavolo, trascinandosi Hanamichi dentro che, parole testuali, avrebbe risvegliato a modo suo. A quel punto, dopo che i due compagni di squadra si furono mandati amorevolmente a quel paese, Mitsui si rituffò nella mischia, sconvolgendosi al macello che c'era all'interno. Eppure lui non era tipo da sconvolgersi per nulla.
Lanciò un'occhiata in giro e riuscì a beccare qualcuno del gruppo, sparso qua e là: Eiko Hisae si era unita a quello scimpanzé di Kiyota, al quattr'occhi e allo psicotico dello Shiroi in una gara di bevute dove niente meno stava vincendo l'allenatrice; Ayako era tallonata da un mezzo deficente e cercava di squagliarsela... domanda legittima: se Ayako era nei casini con un uomo, dove diavolo era finito il Tappetto? Insomma, non che quello lì si scollasse dalla sua ' Ayakuccia ' di solito... detto fatto, stava tracannando qualche liquido strano con Heiji Hisae. Tutti scoppiati.
Mitsui scrollò la testa con un sospiro esasperato e quasi tirò un colpo: Akagi NON c'era, e non vedeva nemmeno il Vecchiaccio e l'allenatore. Tenerli tutti allo stato brado poteva essere pericoloso, tanto più che il demente dello Shiroi sembrava in vena di fare a botte con un gruppetto di tizi strani, mentre, conoscendo bene il Tappetto, guardava con troppa intensità il tipo che rompeva le palle ad Ayako. Ok, urgeva l'aiuto di Sendo e Rukawa che sembravano gli unici ancora sani, almeno relativamente.
Il Teppista corse fuori dove, fortunatamente, ritrovò lo Spaventapasseri che fumava come un turco; decise di non registrare l'informazione, per non perdere tempo - Sendo, devi aiutarmi a prendere tutti. Non trovo Akagi, Maki e Fujima e ho paura che scoppi qualche casino.
Sendo buttò la sigaretta con un sospiro e si alzò - Immaginavo finisse così... andiamo...
- Dov'è Rukawa? Poteva darci una mano... - chiese, guardandosi intorno, ma l'altro scrollò le spalle.
- Il solito! Bah, andiamo a riprendere quella banda di maniaci...
Sì, più facile a dirsi che a farsi.
Riuscì ad accalappiare Miyagi e, anzi, a salvarlo prima che si rompesse il collo contro il bestione che stava insultando, mentre Sendo era alle prese con Kiyota che gli urlava qualcosa contro. Dopo che li ebbero costretti a suon di calci a respirare un pò di aria pura all'esterno, si ritrovarono Rukawa che, fortunatamente, aveva ribeccato Ayako, Fujima e Eiko Hisae.
- Oddio, sono fuori quadro! - Commentò Ayako, disgustata.
- Ayako, occupati di questi qua fuori, noi prendiamo gli altri... - fece sbrigativo Mitsui, mentre rientrava con Rukawa e Sendo.
Si bloccarono sulla porta, col desiderio di baciare il loro Capitano: Akagi era ritornato e fissava il tavolo con una gamma di espressioni che andava dal ' ora li ammazzo ' al ' e poi abbandono i loro cadaveri agli avvoltoi '.
- Che diavolo succede? - Sbottò, gettando un'occhiata su loro tre: Sendo era l'espressione dell' angelicità pura, Rukawa manco a dirlo una statua di pietra e Mitsui... gli piantò in faccia il medio - ' fanculo Gori, non prendertela sempre con me! Non centro questa volta!
- Se, tu non centri mai. Dammi una mano qua... Rukawa, và a riprendere quell'altro imbecille nei bagni...
Ovviamente Rukawa non fece la stupida domanda su chi potesse trattarsi e capì di amare alla follia Akagi, quando si ritrovò un Hanamichi molto incazzato e molto congelato, spalmato a terra.
- Ehi, idiota. Sei vivo? - Sbottò, appoggiandosi alla porta.
Hanamichi si alzò di scatto - Dannato Gorilla mi ha buttato l'acqua gelida in faccia! - Ringhiò, prima di barcollare per le vertigini.
Rukawa inarcò un sopracciglio - Io ti avrei lasciato qui. Dobbiamo andare.
Dopo quattro sberle in faccia, riuscirono a trascinarsi tutti fino all'uscita, dove ad attenderli c'era uno sbattuto Maoru, la Guardia dello Shiroi, alla guida di un pullman scassato.
- Ehilà, gente! - Salutò, con uno sbadiglio generale.
- Aha, c'è Moru... - biascicò Heiji, mentre Sendo lo sorreggeva. Eiko sospirò - Grazie Maoru, puoi portarci al Tempio?
Il ragazzo sorrise - Certo, di nuovo nei guai eh?
- Ormai è inutile contarli... - borbottò la bruna, mentre tutti venivano stipati a fatica nel retro.

Arrivati a destinazione ci fu un macello generale quando tutti rotolarono fuori, spalmando al suolo sia Maki che Akagi e il problema fu ancora maggiore quando dovettero trascinarli su per le migliaia di scale.
Maoru guardò accigliato Kyuwa al suo fianco - Quest'idiota lo porto io a casa, ok?
Eiko sospirò - D'accordo, ma voglio che sappia che domani dev'essere all'allenamento. Sbornia o no. - Sbottò e quasi si spaventò al ghigno da sadico della Guardia - Ok, me ne occupo io... stà attenta che non si sfracellino giù per le scale quelli lì...
Intanto, in giro per il silenzioso cortile, Sendo dovette appiopparsi quell' ubriacone di Heiji Hisae, mentre Akagi dovette trascinarsi la solita scimmia rossa; Mitsui si trasportava praticamente sulle spalle il Teppetto, mentre Ayako sospirava.
- Che due coglioni... possibile che deve sempre finire in questo modo? - Si lamentava il Teppista, mentre apriva la porta con un calcio.
- Almeno Miyagi è leggero... - ringhiò Akagi che, appena varcata la soglia, buttò a terra Hanamichi.
- Ma guardatelo, continua a russare... Rukawaa! Portalo tu! - Se ne uscì il Capitano, mentre l'Ala dello Shohoku quasi si affogava con l'acqua - Io non porto un cazzo di nessuno - affermò, prima che Akagi decidesse di averne le palle piene e li piantasse in asso, sbuffando come una teiera.
- Avanti Rukawa, non fare lo scontroso e portiamo questi due a nanna! - Esclamò come una pasqua Jin, con appeso Kiyota alla spalla. Rukawa fissò disgustato il suo perenne sorriso placido e grugnì; trascinò la scimmia su per le scale del piano superiore, avendo cura di fargli sbattere la testa il più possibile, mentre Jin lo seguiva arrancando. Dopo molte contorsioni, balbettamenti nel sonno dei due deficenti e smadonnamenti da parte di Rukawa, riuscirono a buttarli alla bell' è meglio sui letti.
- Uff, che fatica - borbottò la Guardia del Kainan, sedendosi sul letto della Scimma, poi guardò Kiyota - Sono un guaio.
- Decelebrati - mugugnò l'altro, ma Jin sorrise - Eppure non riuscirei ad immaginare il Kainan senza Kiyota. Mette allegria e, in più, alle volte è bravo.
Rukawa sbuffò, come.a dire che non lo credeva.
- Non lo pensi anche tu di Hanamichi? - Gli chiese, mentre uscivano; Rukawa guardò il rosso che ronfava, sbavando sul cuscino - E' il nostro idiota.
Mentre si spostavano per il corridoio, ebbero una fugace visione di Maki che trasportava il padrone di casa e di Sendo che se la sbatteva allegramente, sbadigliando in giro per casa.
- Ah, Kaede! Domani siamo tutti e due a riposo! - Se ne uscì lo Spaventapasseri, sbattuto sul letto.
Rukawa alzò gli occhi al cielo - Non rompere - borbottò come suo solito.
Qualche stanza più a destra, Mitsui smadonnava mentre trasportava il Teppetto. Per carità, quello scemo era anche leggero, ma come gli ricordava tanto amorevolmente ogni volta, il suo ginocchio era ridotto ad una poltiglia.
- Eccoti qua... - sospirò, dopo averlo praticamente buttato a peso morto sulle coperte. Lo guardò per un attimo, mentre mugugnava qualcosa a proposito di Ayako - Ah, sei proprio partito... hai rischiato l'osso del collo stasera, lo sai? - Borbottò, ovviamente parlando da solo.
Ayako si affacciò sorridendogli - Come sta?
- Ha bevuto come una spugna... di solito sono io quello in stato comatoso...
La ragazza guardò accigliata Miyagi - Infatti è raro vederlo così.
Il Teppista sorrise, poi le batté sulla spalla - Guarda che se ha bevuto è stato per dimenticare... e precisamente voleva dimenticare te e quell'essere del locale... - insinuò e Ayako sbuffò - Sì, Ryota fa spesso cose del genere, caprone...
Mitsui si piegò sogghignò - E' innamorato di te, lo sai. Mi dispiace solo non poterti convincere, se lo meriterebbe.
- Magari non c'è bisogno di farlo... - mormorò Ayako, mentre gli dava la buonanotte.
Mitsui la fissò, accigliato, mentre se la svignava.
- Cosa?! Ehi, devi finire il discorso! Non puoi lasciarmi a metà della cosa! Ayaaa!- Cominciò a rompere per tutto il corridoio, fino a quando non fu messo a tacere da un colpo si scarpa ben assestato di Akagi.
- Tutti a dormire, a-d-e-s-s-o! - Scandì il Gorilla, con un diavolo per capello e l'aria di un toro infuriato.
Mitsui gli alzò il medio - Sembra una caserma militare! - Sbottò e continuò a borbottare, scazzato, fino alla sua stanza che chiuse con un calcio.
- Pace! - Esclamò Akagi, come se non fosse vero. Si girò a fissare la sveglia che indicava precisamente... le quattro del mattino! Borbottò inviperito per qualche secondo, poi si buttò sul letto - Ma tanto domani devono giocare loro, noi dormiremo. - Disse, tanto per darsi coraggio.
- Vivi di speranze, eh Takenori? - Lo prese in giro Jin, mentre si infilava la maglia.
Akagi gli rifilò un'occhiataccia senza rispondere: probabilmente, il giorno dopo sarebbe stato ancora più duro che sopportare Shiroi, Narashino e Ichihara insieme sul campo.




N/A
E come per le altre squadre, vi indico quelle del Narashino.

Akira Miasame # 4 - Playmaker
Ishi Kito # 8 - Ala Minore
Uto Kanji # 14 - Ala Maggiore
Mirashi Ota # 6 - Pivot o Centro
Choji Kano # 10 - Guardia


No, ok. Non posso NON scrivere questo messaggio in istantanea (da notarsi: ore 00:27).


Lucilla_bella: Ti avviso, comincio ad amarti. Insomma non puoi aver recensito così in fretta! XD

Comincio ad andare in brodo di giuggiole ù.ù
La storia delle FAG è stupenderrima e io mi sento onoratissima (sì, sono caduta dal divano quando ho letto la tua recensione).
Grazie, davvero. Pensavo che ormai questa fiction giacesse abbandonata in un angolino dell'archivio. Se ho persone che scrivono lettere invece di recensioni, devo cercare di essere all'altezza e scrivere il prima possibile! XD
Ci proverò, parola di scout.

Aka_z:
Oddio, credo di aver fatto una grande gaffe! O.O
Ho risposto a Lucilla, perché mi ha risposto tipo cinque secondi dopo che ho pubblicato, non perché sia l'unica!
Mi dispiace moltissimo averti dato quest'impressione, anche perché voi ( Sopratutto tu e Lucilla, ma anche
Trilla, 20jp90, Scorpyon, gaara4ever), siete gli unici che abbiano mai seguito qualcosa di mio. E questa è l'unica fanfiction a cui mi sia mai dedicata da anni. L'altra era su Harry Potter, iniziata su un altro sito, e cancellata per vari problemi. Non hai idea di come questa storia mi soddisfi e di come voi rallegriate la mia folle idea di essere una fanwriter. Cominciando dall'inizio: non ho internet. Ho tipo un'ora gratuita che mi permette solo di pubblicare, quindi non ho il tempo materiale per rispondere e ho rispoto a Lucilla ieri, perché rientrava in quell'ora.
Adesso mi sento un'idiota, perché mi rendo conto che in effetti le mie risposte, rispetto ai vostri commenti, sono irrisibili.
Quindi, mi farò perdonare promesso. ò.ò
Anche perché io ho sempre odiato le fanwriter lontane o idolatrate o viste solo come un "profilo". Purtroppo mi sono comportata così e mi dispiace. Se ci riprovo? ^^
Ora il poema l'ho scritto io, ma credo fosse doveroso. Dopotutto hai commentato ogni singolo capitolo, sempre con tanto vigore e interesse e spero vivamente che non lo perderai in futuro.


   
 
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