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Autore: Phoenix12    19/11/2014    2 recensioni
Cosa succede quando i Saint cercano di vivere una vita normale?
E quando per strada si incontrano i soliti idioti?
I nostri ragazzi lo sperimenteranno a loro spese.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Cancer DeathMask, Capricorn Shura, Pisces Aphrodite, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Aspettavano. Aspettavano. Non potevano fare altro.
Death era sempre lì, con la testa tra le mani.
Gli avevano proposto di andare a sciacquarsi la faccia.
Li aveva ascoltati; era tornato e si era rimesso lì ad aspettare come prima. Sulla sedia di prima.
Aspettarono ancora. Da quanto ormai? Un ora? Due? Nessuno lo sapeva con certezza. A nessuno importava del resto.
Quando all’improvviso la lucina sopra alla porta si accese di verde. Poco dopo uscì la ragazza che aveva accompagnato Death in ospedale in ambulanza.
Tutti si alzarono e la guardarono.
Immaginò fossero tutti amici. Erano anche dei buoni amici per essere tutti lì ad aspettare. Cercò lo sguardo di Death Mask.
-L’operazione è riuscita.- un respiro di sollievo pervase il corridoio
 -Potete andare a vederlo. È nella stanza numero 12.- 12.. era una coincidenza? Non gli importava molto. Ora voleva solo vederlo.
Corse fino alla stanza. Entrò. Tutti gli altri lo seguirono. Per ultima entrò l’infermiera.
Aphrodite era steso sul letto.
Le mani erano ai fianchi, ferme.
La bocca era chiusa, ma diversamente da prima, da essa non uscivano gemiti di dolore. Sembrava quasi tranquillo.
Gli occhi erano chiusi, le lunghe ciglia nere proiettavano un ombra sulla guancia, già più colorata di prima.
-Phro..-
Death si avvicinò, ma lui non si mosse.
-Ha perso molto sangue.- disse la ragazza -ha un sangue molto particolare, non abbiamo potuto fargli una trasfusione… ma quando credevamo fosse morto, il cuore ha ripreso a battere, lo si potrebbe definire un miracolo.. sembra non volesse essere strappato dalla vita, c’era ancora qualcosa che lo tratteneva qui..-
-Grazie..- un sussurro, ma era comprensibile: adesso tutto la sua concentrazione era per l’angelo steso sul letto. Ma lo sentì comunque.
-Te lo avevo promesso: ce l’avrebbe fatta.- un sorriso si dipinse sulle labbra della ragazza, passerò più tardi a controllare come sta.. ora ve lo lascio in ottime mani, so che lo è..- detto questo se ne andò lasciandoli soli con Aphrodite che dormiva tranquillamente sul lettino.
-Per fortuna..-
-Lo sapevo che ce l’avrebbe fatta.-
Death si sedette sul letto e lo guardò. Dormiva tranquillo, quando lo aveva lasciato era agonizzante di dolore. Anche se non aveva neanche la forza per gridare…

###

Erano passati 6 giorni, ma Aphrodite continuava a dormire.
Non era mai rimasto da solo.
Death non se ne era mai andato e gli altri avevano fatto a turni per andare a dormire almeno un po’.
L’infermiera entrò dalla porta, come al solito trovò Death seduto su una sedia di fianco al letto e tutti gli altri nella sala.
Si avvicino al letto e fece i soliti controlli.
-Devo dire che migliora a vista d’occhio.- disse quando ebbe finito, si girarono a guardarla -il polmone è quasi a posto, per un po’ dovrà stare attento ma è quasi guarito, e il sangue è sorprendente: mai visto una ripresa del genere, si sta rigenerando in una maniera incredibile, mai vista prima in tutta la medicina, e fantastico!-   dei sorrisi comparsero sui volti dei ragazzi, almeno stava bene.
Se ne sarebbero potuti andare giorni prima, tanto ormai era fuori pericolo, ma erano rimasti tutti lì, non lo avevano lasciato solo.
Loro erano una squadra, una famiglia.
Lui era un loro compagno, un amico, un fratello, un amante.
Persino Athena, Saori San era venuta a vedere come stava, accompagnata dagli inseparabili Bronz Saint; quando sono arrivati Shun era agitatissimo, lui vedeva Aphrodite un po’ come un fratello maggiore (che con il piccolo angioletto si comportava come tale).
-Già, ha un sangue davvero particolare..- sarà perché era abituato ad ardue prove? Per il veleno delle rose? Mha, almeno si era salvato. Questo solo contava.
La stanza era piena di fiori. Il 99,9 % erano rose.
C’era uno splendido vaso bianco con delle decorazioni azzure pieno di rose rosse e bianche, dono di Saori e dei Bronz Saint.
Per non parlare dei fiori che avevano portato i Gold Saint, neanche la più fornita delle serre aveva tante rose e fiori.
-Death noi andiamo a mangiare, vuoi venire con noi?- Saga lo riscosse dai suoi pensieri.
Alzò la testa e li guardò, -No, grazie. Andate voi adesso non ho fame.-
-Sicuro?!-  -Si Milo, andate pure.- -Ok, poi ti portiamo qualcosa, va bene?-
-Si, grazie Shaka.- -Va bene, a dopo.-
Uscirono tutti lasciandolo solo con Aphrodite.
Si alzo dalla sedia e si stiracchiò la schiena. Se ci stai seduto su per una settimana diventano un po’ scomode quelle sedie.
Si spostò e guardò fuori dalla finestra: c’era un bel cielo azzurro illuminato da uno splendido sole primaverile, li ricordò i suoi occhi… già lui adorava quelle giornate, lo trascinava sempre fuori per godersi la giornata, certo che poi quando si trovavano appartati in un bel posticino tranquillo senza occhi indiscreti non gli dispiaceva per niente. Anzi..
Mentre tornava con la mente a quei ricordi si sentì chiamare
-Death..- era più un sussurro che un richiamo, ma quella voce l’avrebbe riconosciuta tra mille.
Si girò di scatto e vide Aphrodite che apriva gli occhi e lo cercava.
Si catapultò sul letto  -Phro!!-
Non era mai stato tanto felice.
Un sorriso si dipinse sulle labbra del ragazzo dai capelli azzurri  -Sei contento di vedermi?-  -Abbastanza.. diciamo che non avevo voglia di fare conoscenza del nuovo Saint di Pisces.- non si sarebbero mai dette le cose esplicitamente, dovevano sempre ricoprirle con altre parole per camuffarle, anche a loro stessi.
-Vuol dire che sono un buon Saint?-
Death gli mise una mano dietro nuca e lo attirò a sé per baiarlo con foga.
Quando dopo per mancanza di vitale ossigeno il bacio finì si guardarono negli occhi –Diciamo che sei bravo a baciare.- -E basta?- un sorriso allargò la bocca del Cancro –E altro.. molto altro..- rispose per riprenderlo a baciare con più passione.
Adesso non importava più niente, Aphrodite sarebbe tornato a casa nei giorni seguenti e tutto sarebbe ripreso là dove lo avevano interrotto, magari si sarebbero detti le cose facendo meno giri di parole chissà.
Ma adesso li importava solo di loro due. Solo loro due e Basta.
Quando si staccarono per riprendere fiato Aphrodite soffiò sulle labbra di Death Mask -Quello che mi tratteneva qui eri tu.-

 

E finalmente la storia si conclude qui!
Grazie a tutti coloro che l’hanno seguita fino alla fine, e anche a chi si è fermato a leggerla.
Tornerò presto per altre storie dato che c’è le ho già un mente, quindi a presto!!
Un bacio.

Phoenix12

   
 
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