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Autore: bagnodonda    20/11/2014    0 recensioni
"Questa felpa me l'hai regalata tu, ricordi?" continua, indicando la maglia blu che indossa, e qualche granello di sabbia cade dalle tasche. Il suo naso si è abituato all'odore di vaniglia e rose catturato dalla maglietta, e inspira per un lungo attimo, lasciando che il profumo dell'altra travolga le sue narici ed entri nei polmoni.
"Certo che me lo ricordo." segue un silenzio imbarazzato. "Sono due mesi che non ci vediamo, Bea." La più piccola rabbrividisce, lasciando andare la mano dell'altra, che la guarda con un misto di tristezza e rassegnazione negli occhi.
Genere: Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mare è senza strade, il mare è senza spiegazioni.




 





I piccoli granelli di sabbia scivolano tra le mani della diciottenne, che sorride mentre fissa il mare grigio e blu. Il vento che sa di salsedine ed alghe le sferza le gambe, l'acqua fredda le lambisce i piedi. Sopra di lei un pallido sole sta tramontando timido, tingendo il cielo di rosa, blu, violetto ed arancione. Pochi gabbiani volano nel cielo tendente al bianco, lo stridore dei loro versi surclassato dal fruscio delle loro ali. Varie piume cadono in mare, con una discesa dolce ed aggraziata che Beatrice segue con la coda nell'occhio, mentre rivolge la sua attenzione alla massa di acqua infinita che si estende di fronte a lei.

"E' bellissimo qui." gli occhi verdi dell'altra ragazza le perforano la schiena, i suoi piedi si piantano accanto ai suoi. Arriva un'onda gelida che li bagna appena "E' tutto così calmo e tranquillo." Si morde le labbra, mentre Beatrice continua a fissare il mare.

"Si, in effetti lo è." annuisce quest'ultima, mentre si gira verso l'altra e le prende la mano. "Come mai sei qui?" Il vento inizia a soffiare più forte, il mare si agita. In lontananza pochi bambini corrono al riparo nelle braccia delle loro mamme, che li accolgono e li soffocano nel loro petto caldo.

"Avevo voglia di vederti." Diletta abbassa lo sguardo, confusa, imbarazzata. Beatrice continua a sorridere serena, il mare che arriva ormai a lambirle le caviglie sottili "Mi sei mancata davvero." Dietro di loro scoppia un tuono, e il cielo bianco sembra tremare per un attimo. Il violetto è sfumato in un ceruleo appena accennato, e le prime stelle fanno già capolino. Il sole però non si è ancora ritirato in quel giorno di luglio, e la volta celeste è ancora completamente bianca.

"Sei mancata anche a me." La ragazza dai capelli ricci e neri finalmente si gira, rivolgendo i suoi occhi castani cerchiati di nero alla più grande. La fissa, le pupille rilassate, un sorriso triste appena accennato sulle labbra sottili, le mani lungo i fianchi. "Questa felpa me l'hai regalata tu, ricordi?" continua, indicando la maglia blu che indossa, e qualche granello di sabbia cade dalle tasche. Il suo naso si è abituato all'odore di vaniglia e rose catturato dalla maglietta, e inspira per un lungo attimo, lasciando che il profumo dell'altra travolga le sue narici ed entri nei polmoni.

"Certo che me lo ricordo." segue un silenzio imbarazzato. "Sono due mesi che non ci vediamo, Bea." La più piccola rabbrividisce, lasciando andare la mano dell'altra, che la guarda con un misto di tristezza e rassegnazione negli occhi. Indossa ancora abiti invernali. Una maglietta stropicciata ed un jeans stracciato. Le sue mani sono bianche e fredde, e la pelle del suo viso è pallida e tirata. Nonostante questo, continua a sorridere alla ragazza come se fosse la gemma più preziosa al mondo. Sospira, i piedi immersi nella sabbia che sembrano confondersi tra l'infinità di granelli chiari e scuri.

"Sono passati due mesi da quando ti sei impiccata, Vale." Beatrice sospira, lo sguardo freddo e gelido come l'acqua che le lambisce i piedi. Sorride ancora, un sorriso leggero e malinconico che le attraversa le labbra in tutta la loro lunghezza. I suoi occhi sono tristi e stanchi, le occhiaie ben visibili sotto le ciglia ben curate. Le lacrime cominciano ad accumularsi nelle sue pupille, e il castano diventa lucido; china la testa,e ancora con un piccolo sorriso sulle labbra sottili, lascia scivolare una lacrima amara sulla guancia rosea. La gocciolina cade sulla sabbia, già bagnata, ed il mare la inghiotte. Beatrice si ritrova a sperare di essere soffocata dall'infinita distesa di acqua di fronte a lei. Le sembra di non riuscire a respirare.

"Lo so, piccola." Diletta sembra confondersi con il blu dell'oceano.

"Due mesi da quando mi hai abbandonata." Beatrice tira su con il naso, gli occhi immersi in un'agonia indescrivibile, le mani che tremano. Il fantasma della sua ragazza le brilla davanti agli occhi, puro frutto della sua mente che in un giorno così doloroso ha preferito rifugiarsi nel mare. La felpa che indossa sembra pesare un quintale, e l'odore è quello squallido del bagno dove Diletta era stata trovata, il collo stretto in una morsa di ferro, le mani senza vita, un'espressione, finalmente, serena, sul suo volto pallido. Ed una sola frase, ritrovata sulle sue mani, dipinta in inchiostro nero, nero come i riccioli scuri di Beatrice.

La più piccola alza lo sguardo. La sua ragazza è ancora là. Il suo ricordo di lei ha ancora lo stesso sorriso, gli stessi occhi verdi, le stesse mani calde, e non c'è nessun segno rosso fuoco sul suo collo. Schiude la mano, come un fiore all'alba, lasciando vedere quell'unica, piccola, frase, lasciata solitaria sul cuore della più giovane.

"Resti con me," Diletta sorride, l'acqua che non può raggiungere i suoi piedi, accarezza quelli di Beatrice. La ragazza dai capelli ricci non sorride più, non c'è serenità nel suo sguardo. Cerca di prendere la mano dell'altra, ma le sue dita stringono granelli di sabbia. Piange, Beatrice, piange come non ha mai smesso di fare negli ultimi due mesi. Il mare resta indifferente, mentre l'unica ragazza rimasta sulla spiaggia cade, la felpa che la trascina giù, e chiude gli occhi, troppo agonizzanti per vedere. "Resti con me," Ed è solo un pallido ricordo. "Per sempre?"













 
   
 
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