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Autore: deminamylove    20/11/2014    4 recensioni
Spesso la vita ti illude, facendoti credere che tutto ciò da te desiderato si avveri. Eppure, purtroppo, nulla dura per sempre, né un'amicizia, né un amore. O forse tutto ciò è falso? Forse la chiave di tutto è saper aspettare? Chissà.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Demi Lovato, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Posso spiegarti.”
“Dimmi un valido motivo per aver portato una tua amica a casa mia! Qui non deve entrare nessuno che io non conosca, è chiaro?!” Demi era agitata, arrabbiata, ma era comprensibile. Una persona famosa quanto lei era costantemente a rischio, non poteva permettersi di avere in casa degli estranei.
“Lo so, sul serio, ma.. stava male, abitava troppo lontano ed io.. non sapevo che altro fare.. mi dispiace, sul serio.” Cercavo di scusarmi, di dirle la ragione delle mie azioni, ma aveva tutto il diritto di essere arrabbiata con me. Non dovevo portarla nella sua villa, era stata una decisione davvero presa male.
“.. almeno la conosci?” mi chiese lei poi, cercando di calmarsi. Ci eravamo spostate in camera sua, dato che la mia in quel momento era occupata.
“Beh..” dirle il vero o mentire? Se le avessi detto di si, sarebbe stata più tranquilla, ma sarebbe stata presa in giro da me, dalla sua migliore amica; se invece le avessi detto di no si sarebbe arrabbiata ancora di più, ma almeno non le avrei mentito “.. questa sera è la prima volta che la vedo.. ma stava male, il ragazzo le era andato contro ed io ero lì e sentivo di dover far qualcosa e..”
“Ti ha picchiata?!” urlò improvvisamente lei prendendomi il viso tra le mani analizzando il probabile livido che avevo sullo zigomo.
“Solo uno schiaffo, niente di che..” cercai di minimizzare l’episodio.
“Niente di che?! Tu sei pazza, ma il cervello lo usi?! Poteva pestarti a sangue!” Davvero non riuscivo a capire il motivo di tanta rabbia, dopotutto ero lì davanti a lei, viva e senza ferite ad eccezione di quel livido.
“Tu che avresti fatto? Saresti rimasta lì a guardare la scena indifferente? Beh, io no!” stavolta l’arrabbiata ero io. Certo, avevo sbagliato a portare a casa sua una sconosciuta, ma darmi della pazza per aver difeso una ragazza non aveva davvero senso.
“Avrei chiesto aiuto, non sarei andata lì a farmi picchiare!”
“Beh, sto bene! Dio, ma non vedi che sono qui sana e salva? Non ti basta?”
“La prossima volta non fare la scema e ragiona prima di prendere decisioni tanto importanti come quella di portare a casa una perfetta estranea!”
“Ma si può sapere perché sei tanto arrabbiata?”
“Perché credevo  fossi una persona più responsabile e matura.. pensavo che non mi sarei dovuta preoccupare di un accaduto del genere.”
“Ho sbagliato, lo so.. ma non accadrà più. Scusami..” ci eravamo  calmate entrambe, forse per la stanchezza o forse perché non sopportavamo litigare.
“Va bene.. domani vedremo che fare. Ad ogni modo il problema ora è dove farti dormire.” Disse lei con una faccia leggermente buffa, tra l’ironico e il triste.
“Non qui!” Dissi d’istinto, senza pensarci. Solo dopo che mi fui resa conto dell’affermazione imbarazzante che era appena uscita dalla mia bocca, arrossii. E Demi fece lo stesso ed io mi sentii davvero un’idiota.
“Ah, va bene..” rispose lei, con aria leggermente triste “allora vado a prepararti il letto in un’altra stanza.” Concluse, prima di alzarsi dirigendosi verso la porta. Fosse stata un’altra situazione, se Harry non fosse esistito, insieme a Jake, magari mi sarei rimangiata tutto e sarei corsa da lei per fermarla, forse baciarla. Ma la realtà non era quella, ed io non potevo permettermi di continuare ad immaginare. Demi stava con Harry, io stavo con Jake e dovevo dormire in un’altra stanza, questa era la realtà.
“Scusa..” le sussurrai, mentre ormai la sua immagine era svanita fuori la porta.
 
Era mattina, la sveglia era suonata alle 10:00. Di alzarmi non ne avevo proprio voglia, volevo continuare a sognare ed immaginare che nessuno dei miei problemi fosse vero, per quanto avessi sempre odiato fantasticare o sperare. Di solito sentivo Demi armeggiare ai fornelli per prepararmi la colazione, o almeno per tentare di prepararla. Altre volte ascoltavo la sua splendida voce intonata in una canzone mentre era sotto la doccia. Invece quell’inizio di giornata fu piuttosto silenzioso ed un po’ mi preoccupai.
Iniziai a scostare le coperte ed appoggiare i miei piedi sul gelido pavimento. Aprii la porta, entrai nel corridoio e fu in quel momento che percepii delle risate.
“Che diavolo..” dissi scioccata non appena arrivai alla fonte di quelle risa, ovvero la mia camera da letto. Demi era seduta lì accanto al letto, mentre su quest’ultimo c’era la ragazza con un vassoio in mano con la colazione. Ridevano, o almeno lo stavano facendo fino al mio arrivo. Nel vedermi, la ragazza mantenne il sorriso, mentre Demi si zittì e rese più innocuo il suo.
“Buon giorno..” Dissi io, confusa. Guardai prima la ragazza, poi Demi, quest’ultima negli occhi con uno sguardo leggermente deluso. Aveva portato la colazione a lei e non a me. Perché? Chi era? La conosceva?
“Ehi buongiorno!” rispose entusiasta la ragazza, come se vedermi fosse qualcosa che attendeva da chissà quanto tempo.
“Giorno.” Disse più piano l’effettiva proprietaria di quella stanza, come dell’intera villa. Intanto la ragazza si era alzata spostando il vassoio ed era corsa verso di me per abbracciarmi. Rimasi leggermente spiazzata, infatti non sapevo in un primo momento se ricambiare o no, ma alla fine decisi di farlo.
“Grazie, grazie, grazie.” Disse, prima di staccarsi.
“Grazie?” chiesi io, confusa.
“Si, per avermi aiutata ieri sera. Non ricordo molto, ma ricordo di te che mi hai difesa e accompagnata a casa tua, o meglio, di Demi.” Sorrideva, contenta, ed anche se ora capivo il motivo di tanta gentilezza nei miei confronti, continuavo a cercare un collegamento tra lei e Demi.
“Prego, ehm.. scusate, ma voi due vi conoscete?” Chiesi, piena di curiosità. Lo sguardo di Demi a quel punto diventò leggermente cupo e agitato.
“Si” rispose prontamente la ragazza “ci siamo frequentate per parecchio tempo, ero la fidanzata del suo assistente.” In quel momento crebbe in me un timore non poco lieve.
“Sei l’ex fidanzata di Jake?” chiesi io, scioccata.
“Si.. lo conosci?” manteneva quel sorriso, davvero bello, e non riuscii a dirle “Si, sono la sua ragazza” per rovinarlo, ma fu Demi a rompere i miei timori.
“Emma, ti presento Mary..” disse alzandosi, ed avvicinandosi a noi “..la ragazza di Jake.” Io la guardavo con sguardo di rimprovero, poiché non avrei saputo come affrontare quella situazione.
“Ah, ehm.. piacere.” Mi strinse la mano muovendola su e giù lentamente ed osservandomi. Sorrideva si, ma di un sorriso di cortesia.
“Già, beh.. piacere Emma, sono felice di conoscerti.” Io, invece, ebbi un atteggiamento più sincero, volevo farle capire che non avevo niente contro di lei e sperai vivamente che l’avesse capito dal mio sguardo sereno.
“E’ un piacere anche per me.”  
“Scusaci un momento.” Le dissi poi, trascinando Demi fuori dalla stanza ed allontanandomi dalla porta il più possibile.
“Mary, io..”
“No, aspetta un attimo, fammi capire, ieri sera mi hai trattata malissimo per aver portato a casa la tua precedente migliore amica?” chiesi leggermente alterata, ma mantenendo un tono di voce basso.
“Solo stamattina ho potuto constatare chi fosse, ieri non l’avevo vist..”
“Okay, e quando hai capito chi era, hai pensato bene di isolarmi completamente, grazie mille, davvero.”
“Io non ti ho isol..”
“Ah e grande mossa dirle che sto con Jake, ora si che le sarò simpatica.” Parlavo senza pensare, e non sapevo nemmeno perché fossi così arrabbiata.. forse era solo gelosia.
“Tanto prima o poi l’avrebbe saputo, no?” disse lei per giustificarsi.
“No dato che se ne sarebbe andata prima di scoprirlo.”
“Perché dovrebbe andarsene, scusa?” Chiese d’improvviso Demi come risvegliatasi da un leggero sonno.
“Io credevo..” non ebbi il tempo di finire che qualcuno suonò al campanello.
“Cosa credevi?” chiese Demi senza curarsi del campanello. Non capivo perché avessero smesso di frequentarsi dato che sembrava tenerci davvero tanto a lei.. forse più che a me.
“Io..” risuonò il campanello, stavolta più a lungo, ed in quello stesso momento mi arrivò un messaggio sul cellulare: era Jake, era lì fuori ad aspettare.
“Vado io se nessuno va!” vidi schizzare fuori dalla stanza Emma e scendere le scale come un razzo, come se avesse fatto ciò migliaia di volte.
“Cazzo!” urlai io lanciandomi verso la porta, rincorrendo Emma e prendendo involontariamente la mano di Demi trascinandola con me. Quel gesto tanto involontario forse non lo era, poiché sentivo di aver bisogno di un supporto in quel momento, del suo supporto. Volevo sentirla di nuovo mia, la MIA Devonne, perché non la sentivo tale da quando mi ero trasferita da lei.
Non appena arrivai alla fine delle scale e vidi Emma immobile davanti alla porta che guardava fissa verso l’esterno, il mio cuore iniziò ad accelerare violentemente.
 
Spazio autrice: ecco il capitolo nuovo scritto con l’influenza addosso ahah spero vi piaccia, recensite in tanti se volete sapere cosa accadrà :) a presto <3
  
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