Film > Ralph Spaccatutto
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Autore: Malanova    21/11/2014    1 recensioni
Sequel di 1982. E' passato un pò di tempo da quando Ralph e Felix hanno conosciuto Vanellope e Calhoun. Ora i due fanno una vita felice: Ralph è ben voluto dai Belpostiani ed è l'amico inseparabile della piccola presidentessa di Sugar Rush mentre Felix convolerà presto a nozze con la sua "Dinamite Pura". Ma l'apertura di un nuovo portale capulterà i nostri amici in una avventura che li porterà fuori dalla lora amata Arcade e una nuova minaccia sarà in agguato. Vi auguro una buona lettura.
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Re Candito/Turbo, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Gli occhi azzurro cielo di Calhoun si erano incrociati con quelli ovali e verde bottiglia di quell’essere giallognolo alto poco più di un puffo con una antenna lunga e sottile sulla testa dalla punta luminosa tipo ET e dal corpicino a forma di trottola; il protagonista di un gioco BEJEWEL di cui non si ricordava il nome. Le scivolò una goccia di sudore dalla fronte mentre lui si avvicinava con quelle gambette ridicole, le tendeva due braccia insignificanti e le rivolgeva il sorriso più idiota che avesse mai visto fare da una creatura vivente. Altri animaletti dalle forme più strane l’avevano circondata in un cerchio multi colorato e le rivolgevano gridolini e sorrisetti bambineschi. Arretrò intimidita da tutto quel candore e si voltò verso gli altri, fino a vedere Koudelka. Il suo cuore iniziò ad accelerare i battiti.

La medium era inginocchiata affianco a Felix con gli occhi chiusi e le braccia che oscillavano avanti e indietro, come a seguire la musica di un’orchestra. Ogni tanto le sue mani si soffermavano a pochi centimetri dal petto e lui allora emetteva delle grida senza, però, riprendersi dallo stato di incoscienza in cui era caduto. La camicia azzurra era sbottonata quel tanto da scoprirgli il punto dove era stato colpito. La ferita si era quasi rimarginata del tutto. Sentì delle lacrime pizzicarle gli occhi ma le ricacciò indietro con rabbia. Aveva già fatto la figura della mocciosa frignona davanti a tutti quanti e non ci teneva a farlo ancora. Tornò a guardare davanti a sé. Ralph era appoggiato sul tronco di una grossa quercia dietro a Koudelka, tenendo in braccio uno di quei animaletti che aveva un aspetto felino ed accarezzava distrattamente la sua pelliccia bianca. Era preoccupato per il suo amico Felix, per la situazione di merda in cui si erano cacciati, per il fatto che Turbo era sparito con Celeste facendo impazzire Lancaster che non smetteva di ripetere come era potuto succedere un’altra volta. Ed era preoccupato per lei, Koudelka, che, dopo aver consumato energie per la magia di trasferimento, stava cercando di salvare la vita dell’Aggiusta Tutto. Fece un sorrisetto dolce. La sua ragazza era davvero in gamba. A quel pensiero si irrigidì ed arrossì. Da quando aveva iniziato a pensare a lei come la sua ragazza? In fondo; non si erano scambiati nient’altro che un bacio. Alice intanto stava facendo una specie di piantina e borbottava rivolta ai altri “Ok … La situazione è questa: il LAZZARUS è completamente e totalmente impazzito. Ora starà riducendo in polvere tutto quanto …” “Questo fa molto Scarafoide …” commentò Calhoun dando un’occhiata schifata ad un marshmallow vivente che si stava strusciando sulla sua caviglia “Sembra che siamo ritornati quando SUGAR RUSH fu invasa da loro …”. Si chinò sul dolce vivente e, titubante, lo accarezzò sul dorso. Il marshmallow, a quel tocco, fece le fusa. La donna fece un sorrisetto tirato. In fondo erano piuttosto carini quei cosi. Ad un certo punto; la soldatessa sentì un fruscio tra le foglie dei cespugli. Al principio pensava che fosse un altro di quei animaletti strani ma ascoltando meglio capì che si stava sbagliando. L’essere si muoveva a scatti, velocemente, rimanendo nascosto tra gli arbusti e le foglie. Calhoun socchiuse gli occhi ed osservò meglio il punto. La strana creatura emanava un bagliore scarlatto tra una postazione e l’altra. Con molta cautela; la mano del sergente scivolò sulla guaina ed afferrò il calcio della sua pistola. Vanellope notò il gesto e tirò fuori il Keyblade, mettendo i sensi in allerta. Anche gli altri la imitarono, seguendo con l’udito gli spostamenti dei nuovi arrivati tranne Koudelka, che continuava imperterrita con le sue cure. Piombò un silenzio irreale e poi …

Un milione di ragni scarlatti schizzarono fuori dai cespugli ed iniziarono ad distruggere tutto ciò che le loro zampe toccarono. Gli animaletti scapparono terrorizzati. Calhoun sparò ed colpì tre ragni che si disfecero in una porporina rossa ed scintillante mentre Sir Daniel indossò la sua armatura da dragone e, tra una gettata di fiamme che sputava e l’altra, ringhiò “Cosa sono questi affari? Non sembrano NCP” “Se ho ancora la vista buona; mamma LAZZARUS ha dato alla luce un nugolo di bambini” rispose il sergente di HERO’S DUTY rimettendo la pistola a posto e imbracciando il fucile spara laser. Si girò verso Koudelka ed domandò “Come sta andando con Felix?” “Ho quasi finito di riparare i tessuti del polmone ferito ed i muscoli pettorali; ma ci vorrà ancora mezz’ora prima che lui possa guarire del tutto …” rispose la ragazza concentrata. Felix, nel suo stato di incoscienza, sfiorò con le dita il manico del suo martello d’oro ma la medium gliela allontanò dicendo “Non ci pensare neanche … Se ora intervieni con il tuo affare inibirà la mia magia ed il foro si riaprirebbe di nuovo …”. Fece un sorriso di scherno e aggiunse “Non vorrai che la tua bella scoppi di nuovo in lacrime …” “Va a fanculo Iasant!” gridò la soldatessa e sterminò una decina di ragni. Alice sparò delle bombe di the bollente dalla sua teiera gigante e si mise a ringhiare “Non abbiamo tutto quel tempo! Dobbiamo sloggiare di qui e formulare un piano d’attacco prima che il LAZZARUS crei altri mostri come questi oppure venga il boss in persona …” “Fare ancora piani?!? Non abbiamo fatto altro da quando siamo entrati dentro al Computer e sono tutti andati in malora!” esclamò Ralph gettando un masso nel nugolo. Si girò fino a vedere la ragazza mora e propose “Perché non facciamo quello per cui siamo venuti ad darvi il nostro aiuto? Andiamo a ripristinare questo posto così tornerà di nuovo normale anche Mister Scintillio …” “E dimmi un po’, genio, come pensi di farlo?” urlò l’altra “A differenza di queste mini copie; sul vero LAZZARUS le nostre armi sono pari ad una pioggia di coriandoli mentre lui può ammazzarci soltanto sfiorandoci” “Ehi, voi! La piantate di litigare come mocciosi?!? Questi frutti di bosco posseduti dal diavolo stanno avendo la meglio! Vedete di far andare più veloci le vostre mani e tenete a freno la lingua fino a quando non li abbiamo fatti fuori tutti!” gridò Vanellope mandando fendenti con la grossa chiave. Loki annuì e disse “Ha ragione la bambina, Al … Concentriamoci prima su questi cosi e poi ne riparleremo con calma …”.


Turbo aprì gli occhi con molta fatica e cercò di focalizzare l’interno della grotta. Il fuoco si era spento da poco, si poteva vedere il vapore che rilasciava la legna. Ma che cosa gli era successo? Si ricordava che era riuscito ad intrappolare Celeste e che la stava assoggettando per soddisfare i suoi più intimi desideri ma … poi? Era come se qualcuno gli avesse staccato la spina del cervello. Mosse le braccia e le mani e lì si accorse che la principessa non c’era più. “Ce … Celeste?” balbettò con la bocca impasticciata, tirandosi su con i gomiti. Non gli arrivò nessuna risposta. “Celeste?” chiamò ancora a voce alta. Si alzò in piedi e si diresse all’ingresso della grotta barcollando leggermente. La tempesta si era placata e davanti a lui c’era solo una distesa bianca liscia come una tela tranne per una piccola fila di impronte “Ma … è impazzita?!? Come le è venuto in mente di andarsene dalla grotta con i vestiti stracciati?!? Finirà col morire assiderata!”. Si trasformò in uno Scarafoide e si librò in aria con molta difficoltà e traballando su e giù.

Più avanti andava; più il paesaggio cambiava. Una serie di colonne rocciose spuntarono tra la neve come denti aguzzi di uno squalo, della stessa tonalità della parete rocciosa dove si trovava la grotta, formando una specie di foresta “Celeste! Dove diavolo sei?!?” gridò Turbo rivolto al nulla per poi mormorare a sé stesso “Non può essere lontano … Non ne avrebbe avuto il tempo …”. Atterrò in mezzo ad esse e si mise a zampettare intorno. Un refolo di vento soffiò trascinando con sé piccoli fiocchi di neve e … Il virus si immobilizzò. Il vento aveva trasportato anche un dolce aroma … il profumo dei gelsomini. Sorrise e canticchiò, sfiorando con le unghie la roccia di una colonna “Ah, la mia principessina ha voglia di giocare a nascondino …”. Alzò di più la testa ed annusò l’aria, seguendo quella lieve e piccola traccia di profumo come un segugio. Il rumore della neve che veniva calpestata risuonò alle sue spalle e si voltò, allargando il suo sorriso. Fece in tempo a vedere una massa di riccioli cerulei sparire dietro a una colonna e ridacchiò “Avanti, zuccherino mio, la dobbiamo smettere con questi stupidi giochetti … Ti sembra poi così terribile l’idea di passare l’eternità insieme a me?”. Vide la figura femminile scattare ad un’altra colonna alla sua sinistra. Si avvicinò lentamente ad essa e disse “Ma dai … Lo so che, in fondo, ricordi ancora qualcosa dell’amore che provavi per me … lo sentivo ogni volta che ti guardavo … ti toccavo … anche se facevi in modo di allontanarmi …”. Ora la traccia di gelsomino era più forte. L’aveva già trovata … Tese lentamente le mani, pronto “Game over amore … Ora torna tra le braccia del tuo paparino …”. Fece scattare le mani fino a che non afferrò un pezzo di stoffa. Sghignazzò e tirò forte. Tutto ciò che si ritrovò tra le mani fu ciò che rimaneva del vestito color pesca della principessa. Non fece in tempo a stupirsene.

Successe tutto così improvvisamente … Una trappola formata da una rete di metallo si chiuse su di lui e lo sollevò in alto. Celeste si avvicinò e si piazzò sotto il virus, indossando un vestito nero simile a quello di Alice solo con le maniche lunghe ed i tacchi degli stivali a zeppa ed al collo e sull’orlo della gonna spuntava un merletto bianco. Turbo spalancò gli occhi e borbottò “E quello da dove l’hai tirato fuori? Dall’armadio di Mercoledì Adams?”. Lei si limitò a guardarlo ed a scuotere la testa. Poi si voltò, prese dalla tasca della gonna una sfera bianca grande quanto la sua mano e la tirò contro una delle colonne. Si aprì un varco fatto di nubi e polvere grigio cielo. L’ex pilota iniziò a dimenarsi nella rete e gridò “Celeste, ora ti giri e mi guardi in faccia … Tu non puoi lasciarmi qui … mi hai sentito?! NON PUOI LASCIARMI QUI!”. Vedendo che la principessa non ribatteva ed era più impegnata a controllare le armi che le aveva donato la LOOKSFERA insieme ai vestiti, una pistola dalla canna doppia grossa quanto il suo polso ed una spada da indossare al polso come un bracciale, ringhiò “Smettila di ignorarmi! Non lo sopporto!”. Lei si sistemò una ciocca di capelli e continuò con la sua ispezione, poi guardò il portale e sospirò. Doveva continuare ad ignorarlo … solo così sarebbe riuscita a fuggire “Tesoro … Ti prego amore mio … voltati e guardami …” mormorò lui con voce supplichevole. Celeste si voltò fino a vederlo in faccia e pensò “Brava cretina!”.

Il virus aveva le labbra che tremolavano ed gli occhi lucidi. Afferrò le griglie della rete e mormorò “Non lasciarmi qui …”. Celeste aprì la bocca come per dire qualcosa. Migliaia di ricordi le affiorarono dalla mente, offuscandole la percezione della realtà e confondendola. Allungò una mano fino a toccare le dita scarlatte di Turbo e si stupì di quanto le piacesse quel contatto. Lui fece un sorriso ed strinse le dita attorno alla mano candida sussurrando “Pensa, amore mio, noi due insieme potremmo essere i padroni incontrastati di tutta la rete Online! Basta lasciare che il LAZZARUS finisca di distruggere tutti i siti esistenti e poi …”. La principessa, a quelle parole, tolse improvvisamente la mano dalla sua ed esclamò “No!”. Il viso cinereo del virus si rabbuiò. Celeste lo guardò nei occhi e disse “Non rimarrò ferma a guardare il nostro Word e quello dei miei amici venir distrutto da quel mostro. Io sono la principessa imperiale di GALAXY DUEL e farò tutto ciò che è in mio potere per proteggere il mio popolo ed aiutare i miei amici …”. Addolcì leggermente lo sguardo e mormorò “In fondo; provo una grande pena per te: sei rimasto intrappolato nel tuo passato così a lungo che non riesci a vedere nient’altro”. Gli diede le spalle “Dirò ai altri che ho perso le tue tracce da quando il portale magico mi ha scaraventato qui … Così nessuno ti cercherà più e potrai essere il padrone incontrastato di questo sito. Prendilo come un ringraziamento per avermi tenuto in vita fino ad adesso, anche se era solo per i tuoi perversi fini”. Turbo si dimenò per cercare di rompere la rete ma tutto ciò che ottenne fu un oscillazione a mo di pendolo che gli fece venire un po’ di nausea. Tornò ad aggrapparsi alla rete e ringhiò “Quanto sei teatrale, tesoro! Pensi davvero che tu e quella accozzaglia di falliti riuscirete ad eliminare la più grande calamità che sia capitata in una console? Quello che stai andando a fare è un suicidio! Vuoi sapere quante possibilità avrete nel distruggere quell’affare? Meno del 1% bambola …”. La principessa si voltò e gli rivolse un sorriso “Allora mi terrò stretta quel 1% di probabilità …”. Si volse a guardare il portale che aveva fatto con la sfera e mormorò “Addio Turbo …”. La principessa si lanciò dentro di esso e le ultime cose che riuscì a sentire prima che il buio la avvolgesse fu le grida di Turbo seguiti da una lacerazione metallica.



Vanellope colpì di taglio l’ultimo ragno che era rimasto e quello si disfece in polvere rossa. Si asciugò il sudore dalla fronte e borbottò “E anche questo è andato …” “Finalmente! Non ce la facevo più a sputare fiamme!” si lamentò Daniel e si sedette a terra. Alice ripose le sue armi e si guardò attorno. Anche se erano riusciti a eliminare tutti quei disgustosi ragni; i danni che avevano causato era incalcolabile: gli alberi erano ricoperti di buchi o erano in procinto di trasformarsi in polvere e molti animaletti erano stati uccisi durante la battaglia. Poteva sentire i lamenti dei sopravvissuti riecheggiare nell’aria … Ralph tirò un pugno sopra al tronco di un albero, che si spezzò come se fosse stato un bastoncino, e ringhiò “Non riesco ad aspettare oltre! Questa storia deve finire adesso!”. Si voltò verso gli altri “Se non andiamo a ripristinare il Computer adesso queste grida saranno la nostra colonna sonora …” “E non li avrà mandati solo in questo sito: sono sicura che altri saranno in queste condizioni se non peggio” disse Koudelka e si affiancò allo Spacca Tutto. Calhoun la guardò perplessa e la medium disse, con un sorrisetto beffardo “Sta tranquilla: il tuo principe azzurro è guarito ed ora sta solo facendo un pisolino per recuperare interamente le forze …”. La soldatessa fece una smorfia ma andò comunque vicino all’Aggiusta Tutto. “Mi dispiace di essere così logorroica e ripetitiva …” ribatté Alice usando la punta del suo coltello per pulirsi le unghie “Ma come cazzo facciamo a fare una cosa del genere? Mentre stiamo parlando; il LAZZARUS avrà creato eserciti interi di questi ragni e noi siamo in minoranza! Per non parlare che non abbiamo idea di come farlo fuori visto che nessuna delle nostre armi funziona contro la sua pelle di porporina …”. Sospirò e concluse “Non so voi; però io penso che non abbiamo più dell’1% di probabilità di vittoria …” “Allora bisogna tenerselo ben stretto ed andare all’attacco!” esclamò una voce. Tutti si voltarono e videro la principessa Celeste avanzare tra i cespugli ed gli alberi circondata da lucciole verdi.

  
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