Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Alissya_Paglieri    21/11/2014    0 recensioni
Sono passati ormai due anni da quando Georgia ha lasciato Londra. Ora ha 23 anni e abita a New York. Un incontro non previsto cambierà la sua vita ancora una volta. Sarà costretta a trasferirsi a Seattle per iniziare un nuovo percorso di vendetta. Questa volta ci sono vite in gioco, innocenti morti ingiustamente e qualcuno da salvare, una guerra da combattere, un clan da distruggere. Per arrivare fino in fondo Georgia avrà bisogno di farsi aiutare da qualcuno che non pensava avrebbe mai rivisto.
E Harry? Georgia non ha mai smesso di amarlo. Basterà l'amore per quel ragazzo che quattro anni prima ha riportato la serenità nel suo cuore con un solo sguardo, a farla arrivare fino in fondo?
- Sequel di Georgia's revenge -
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Georgia's revenge'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Chapter 1

 
Flames just create us, burns dont heal like before
You dont hold me anymore.
~ Ed Sheeran, Drunk







 
 
Ero in camera mia insieme a Kyle, avevo appena piegato l’ultima maglietta, ero pronta.
«Sei sicura?», mi chiese Kyle.
«Sì, non meritate tutto questo male. Ma soprattutto hai visto? Sono già uscite foto di oggi pomeriggio e se conosco Adam almeno un decimo di quanto pensavo di conoscerlo un tempo ti posso assicurare che se non è ancora venuto a cercarmi è solo perché avevo tagliato i ponti con gli altri. Ora invece verrà a cercarmi. Per farmela pagare userà voi, te e mio fratello. Nasconditi per qualche giorno, ok? E spiega la situazione ad Alec per favore»
«Ti troverà»
«Appena arrivata a Los Angeles mi farò fare dei documenti falsi. Poi ripartirò. Stai tranquillo»
«Non hai paura per gli altri?»
«Userà te e Alec. Come dicevo prima ad Ale loro hanno troppi riflettori puntati addosso, non si avvicinerà a loro. Promettimi che ti metterai in salvo Kyle. Promettimelo»
«Te lo prometto Gegeo»
«È ora che io vada. Ti voglio bene»
«Anche io»
Lo abbracciai e gli infilai in tasca una busta. Infondo tutta questa storia era colpa mia. Dovevo offrirgli la possibilità di salvarsi. Lo strinsi a me più forte ancora una volta, poi mi girai e senza più voltarmi uscii dalla sua vita.
 

«Ciao Alan»
«Ciao Georgia»
«Come stai?»
«In piedi. Tu?»
«Bene. Tieni, mettiti questi. Dobbiamo cercare di dare meno nell’occhio possibile»
«Allora… com’è Los Angeles?»
«Bella, ma tu sai che non resteremo qui per molto, vero?»
«Sì, immaginavo. Dove andremo?»
«A Seattle per ora. Sali»
«Ti manca mai?»
«Tutti i giorni», rispose tristemente capendo subito a chi mi riferivo.
«Ti crede morto»
«E deve continuare a farlo. Non posso metterla ancora in pericolo»
«Ho fatto fatica a riconoscerti, ma ti hanno ingannato gli occhi. I tuoi magnifici occhi. Ne ho visti solo un paio più belli dei tuoi»
«Non dovrai più pensarci. Non dovrai più pensare alla tua vita prima della “rinascita”. Hai ancora qualche ora per pensarci, ma poi non potrai più farlo. Scendi, siamo arrivati», disse con tono perentorio.
Camminammo uno a fianco dell’altra per una decina di metri, fino ad arrivare ad un capannone che si aprì senza che noi facessimo nulla.
«La tua macchina continua a fare troppo rumore. Quando ti deciderai a cambiarla?!»
«E tu quando la smetterai di rompere le palle Phoebe?»
«Mai»
«Immaginavo. Comunque lei è Georgia. Pensi di poterla trasformare?»
«Certo che posso! Anche se è un peccato, è così bella!»
«Devo essere geloso?»
«No amore, tranquillo»
Detto ciò finalmente la ragazza dal viso sconosciuto uscì dall’ombra e camminò incontro ad Alan gettandogli le braccia al collo e baciandolo.
«Mi sei mancato»
«Anche tu stellina»
«Sei proprio bello!»
«Non vantarti!»
«Sai che quando lo dico mi riferisco ai tuoi occhi e a te come eri prima»
«Phoebe
«Okok, scusa. Pff, fa sempre così! Appena gli dici qualcosa sulla sua vita precedente si mette sull’attenti. Come se noi due non ne sapessimo niente, eh Georgia?»
«Giaà…»
«Vabbè, vieni qui che vedo cosa posso fare»
«Arrivo»
«Allora… direi che potremmo iniziare con la tinta. Tu sei castano scuro, vero?»
«Sì»
«Perfetto, facciamo un biondo chiarissimo naturale»
Dopo due ore i miei capelli erano tornati lunghi grazie a delle extension, ma al contrario di prima erano biondi e riccissimi.
«Wow!»
«Belli vero?»
«Sì»
«Ora facciamo le sopracciglia»
«Le sopracciglia?»
«Ovvio! Per rendere ancora più naturale questo colore in modo da farlo sembrare tuo»
«Avrò comunque la ricrescita»
«No, io vengo con voi. Ti aggiusterò sistematicamente in modo che sembri tutto naturale»
Mezz’ora dopo ancora anche le sopracciglia erano di un altro colore.
«Sembrò già un’altra persona!», esclamai guardandomi allo specchio.
«Già, non ce ne accorgiamo ma capelli e sopracciglia fanno molto»
«Cosa mi tocca ora?»
«Queste saranno le tue nuove migliori amiche»
«Lenti a contatto?»
«Sono lenti colorate. Azzurro ghiaccio. Ora provale, poi te le farò fare su misura». Misi le lenti e prima di guardarmi allo specchio per vedere il risultato finale mi girai verso Phoebe. «Sei bellissima!»
«Dici davvero?»
«Sì. Ora dovrai mettere su giusto un paio di chili. Passiamo però alle note dolenti: hai qualche segno distintivo che potrebbe smascherarti? Tipo nei o cicatrici?»
«Sì, ha un neo a forma di cuore nell’ombelico», intervenne Alan.
«E tu come lo sai Chris?»
«Chris?!», chiesi io confusa.
«Sì, Christian è il mio nome ora, io vivo già sotto falsa identità», mi spiegò lui con pazienza. «Comunque Phoebe, lo so perché la conosco da quando è nata!»
«È vero! Non c’è mai stato niente tra di noi, te lo posso giurare», affermai io andand in soccorso del mio salvatore.
«Ok, ti credo!»
«Eh certo! Perché te l’ha detto lei, mica perché te l’ho detto io, vero?»
«Ovvio. Comunque dobbiamo toglierlo. Mi va anche di culo perché essendo nell’ombelico anche se il segno sarebbe comunque stato minimo in questo caso sarà proprio invisibile»
«De-devi…?»
«Oh, no tranquilla! Non sarò io a farlo. A quello ci pensa Chris!»
«Alan?», domandai spaventata.
«Ti ricordo che ho studiato medicina mia cara!», mi ricordò lui.
«Dio che paura!»
«Ti addormento, ok?»
«Basta che poi mi risveglio»
«Non ti preoccupare, non ti lascerei mai a dormire per tutta la vita»
«Allora esiste ancora da qualche parte Alan!», esclamai sollevata.
«Zitta e ferma», mi ordinò lui indifferente.
«Come non detto!». Mi fece sdraiare su un lettino e mi cercò la vena sul braccio per inserirmi un liquido giallognolo. «Cos’è questa roba?»
«Il tuo sonnifero mia cara. Buon riposo Geo». Sorrisi, credo.
 
«Non dovrebbe già essersi svegliata?», chiese una voce un po’ spaventata.
«No, tranquilla, le ho dato una dose un po’ più forte. Almeno quando si sveglia non sente dolore, potrebbe addirittura non accorgersi. Inoltre aveva bisogno di riposo. Ha appena perso le persone a lei più care al mondo per la seconda volta»
«Mi dispiace così tanto per lei!»
«Anche a me. Ma non possiamo più farci niente. Nel momento in cui abbiamo deciso di vendicarci le nostre vite sono inevitabilmente cambiate»
«Hai detto che tu sei stato l’unico ad attuare questo piano… allora lei?»
«Ha fatto tutto da sola. Ma il suo desiderio di vendetta è rivolto solo ad Adam. Il mio invece riguarda tutti coloro che fanno parte di quel gruppo. Hanno costretto due povere ragazze a rischiare la propria vita per i loro interessi; hanno ucciso guardando negli occhi la vittima, schiacciandola come fosse una formica, senza pensare alla sua famiglia; si sono fatti padroni del mondo sostituendosi a Dio»
«Continuo a non capire perché voi due…»
«Siamo stati messi in mezzo, ci hanno rovinato la vita», concluse semplicemente la seconda voce.
«Mi dirai mai cosa ti hanno fatto?»
«Phoebe…»
«No, ascoltami per una volta! Voglio sapere perché vi sto aiutando. Io ti amo Chris, ma devo sapere. Non puoi continuare a tenermi all’oscuro se poi mi chiedi una mano»
«Hanno ucciso il mio migliore amico e la sua ragazza. Hanno rapito la loro bambina. Avevo promesso che l’avrei protetta»
«Chris…»
«Devo trovarla. Devo salvarla. Per questo mi stai aiutando»
«Cosa ti spinge a pensare che non l’abbiano ancora uccisa? Se sono tanto vili come dici, perché credi che sia ancora viva?», chiese Phoebe non capendo.
«Ho fatto in tempo a tenerla un paio di giorni. Le ho installato un microcip sotto pelle. Se fosse morta si sarebbe spento e all’inizio avrebbe segnato sempre un posto. Invece continua a suonare, il che significa necessariamente che lei è viva. È il suo sangue in circolazione ad alimentare il cip»
«Quindi tu sai dov’è!»
«Sì. Ma non posso ancora riprendermela. Non finchè non sarò sicuro di poterla salvare. Non posso rischiare di farmi scoprire, ucciderebbero entrambi»
«Ce la faremo Chris. La salveremo»
«Lo so… però hai ragione… mi è capitato tante volte di interrogarmi sul perché lei sia ancora viva…»
«Lo scopriremo. Stai tranquillo amore»
«Grazie Phoebe. Mi dispiace averti coinvolto in tutto questo gran casino», si scusò Alan.
«Sono stata io a trovare te. Io ti ho offerto il mio aiuto. Ero già innamorata di te. Potessi tornare indietro rifarei tutto da capo. Non ti angosciare». Phoebe lo abbracciò appoggiando la testa sulla sua spalla. A quel punto mi alzai dal lettino e barcollante mi diressi da loro.
«Come si chiamava?»
«Georgia. Da quanto sei sveglia?»
«Abbastanza da aver sentito ciò che nemmeno io sapevo. Così non è vero che Brooke ed Every si sono trasferiti. Sono morti. Loro sono…». Non riuscii a trattenermi e scoppiai in lacrime. Brooke, Every e Alan erano stati esattamente come me, Alex e Adam. Amici fin da piccoli, cresciuti insieme e vissuti sempre l’uno in funzione degli altri due. Erano i nostri modelli e i nostri complici.
«Non piangere Geo», esclamò Alan precipitandosi ad abbracciarmi come quando da piccola mi ero sbucciata il ginocchio imparando ad andare in bici con Adam e Alex «Vedi perché ho mentito? Eravate già troppo dentro. La verità vi avrebbe messe ancora più in pericolo»
«Non me la ricordo la figlia. Non mi ricordo nemmeno una Brooke incinta in realtà», dissi asciugandomi le lacrime.
«Si erano davvero trasferiti. Brooke sapeva che sua madre non avrebbe mai accettato quella gravidanza. Aveva solo 21 anni e ancora diversi anni di studi davanti per diventare un chirurgo. Si trasferirono e uscirono dal giro disperdendo le loro tracce. Per un anno andò tutto bene. Un giorno però Every dovette tornare all’ospedale dove facevamo lo stage perché sua sorella aveva avuto un incidente-»
«Me lo ricordo! Anna è rimasta in ospedale un mese», esclamai io ricordandomi dell’incidente. Lui annuì e continuò a raccontare.
«Fu Marcus a provocare quell’incidente. Marcus è il capo della banda. Il suo piano consisteva nel togliere di mezzo Brooke ed Every perché loro avrebbero potuto denunciare Marcus e la sua banda. Quel bastardo seguì Every fino a casa, dove nel frattempo io ero andato per tenere compagnia a Brooke e alla bambina. Every non si fidava a lasciarle sole. Quando ci accorgemmo che Marcus era arrivato e che presto sarebbero arrivati anche i suoi, Brooke ed Every mi lasciarono la bimba e mi chiesero di proteggerla. Opposi resistenza, non volevo lasciar morire i miei amici, perché questo sarebbe successo e io lo sapevo già allora. Ma Brooke mi si avvicinò, scosto la copertina dal volto della piccola e la guardò con un sorriso ebete “Vedi?” mi chiese “Tu e lei siete tutto quello che abbiamo io ed Every. Non abbiamo nient’altro che ci dispiaccia lasciare se non voi due. Ti prego Alan. Proteggila. Amala come se fosse figlia tua. Promettimelo Alan. Promettimelo.” “Te lo prometto” le dissi. Quei due pazzi sorrisero confortati dalla mia promessa e mi diedero la carrozzina con la borsa che conteneva tutto l’occorrente per i primi due giorni. Solo dopo realizzai che dentro avevano lasciato anche la nostra foto da diplomandi e un video per la piccola. Mi travestii e uscii di lì fingendomi un normalissimo padre che porta in giro la figlioletta. Feci appena in tempo», fece un lungo sospiro, poi riprese, «Si chiamava Faith. Bel nome, eh? Faith perché in lei avevano riposto la fiducia in un mondo migliore»
«Io… non lo sapevo Alan… avresti dovuto dirmelo! Io ho pensato solo al tradimento di Adam, quando in realtà dietro c’è molto di più!»
«Eri piccola. Ma non è solo questo: non ti avrei detto niente neanche se tu fossi stata più grande. Non lo avrei fatto neanche ora se non sapessi che ormai non puoi più tornare indietro. A questo punto è meglio che entrambe sappiate con chi abbiamo a che fare. Non ti aspettare che Adam si fermi di fronte a te, perché è un vigliacco e sa che Marcus potrebbe ucciderlo, o peggio torturarlo. Adam ti ama davvero, lo ha sempre fatto. Ma una volta che ti hanno preso sei loro per sempre. Non ti avrebbe tirata in mezzo, né te né la tua amica se non fosse stato obbligato. Vi avrebbero uccisi tutti e tre. O forse avrebbero ucciso solo voi due e lui l’avrebbero lasciato vivo a vivere una vita nella vostra assenza. Lui non ce l’avrebbe fatta e lo sapeva. Ha pensato che in fondo quello fosse il male minore. Adam ti amava a tal punto che dopo la tua aggressione ha capito che non gli interessava cosa sarebbe successo dopo, ma che tu e Alexandra eravate troppo importanti per lui e non poteva vedervi soffrire, così mi ha chiesto aiuto e abbiamo convinto Marcus a lasciarvi in pace raccontandogli qualche cazzata»
«L-lui… lui mi amava?». Alan annuì.
«E posso scommettere quanto vuoi che ti ama ancora e che probabilmente ti ha anche perdonata per la tua piccola vendetta qualche anno fa. Ma se lo conosco, e credimi, lo conosco bene, lui è uno che ragiona di pancia. Non sarebbe tornato tre anni fa se tu non fossi stata con Harry. È per questo che dobbiamo andarcene al più presto e cambiare nome. Le foto tue e di Harry stanno già facendo il giro di internet e lui le avrà sicuramente già viste. La gelosia lo avrà accecato e sia lui che Marcus saranno già sulle tue tracce. Ti verrà a cercare e si vendicherà per tutto perché preferisce continuare a recitare la parte dello stronzo piuttosto che ammettere la verità»
«Perché?»
«La verità lo mostra per quello che è: un debole che prende ordini da qualcuno più potente di lui»
«Non capisco…»
«E probabilmente non lo farai mai. Lui ha scelto la strada più semplice, quella che io e te non sceglieremmo mai», disse Alan baciandomi la fronte.







*Writer's corner*
Siccome la mia Clare ha deciso che si rifiuta di leggere la storia finchè non sarà completa devo aggiornare spesso (maledette migliori amiche!). Spero che la storia vi stia piacendo, così come piace a me. 
Un bacione, Ali <3
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Alissya_Paglieri