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Autore: theperksofbeinglawliet    21/11/2014    5 recensioni
Novembre 1992.
Taylor è la numero uno indiscussa della Wammy's House di Londra. La vita per lei non è semplice all'orfanotrofio tra relazioni sociali praticamente inesistenti o complicate e un passato tremendo con cui fare i conti.
Ma il peggio per lei sta per arrivare.
E se qualcuno le portasse via l'unica cosa che le è rimasta? Se qualcuno venisse a rivendicare la sua leadership? E se questo qualcuno fosse proprio quello che sarà destinato a diventare il detective numero uno al mondo ovvero L?
Con questa fan fiction farete un viaggio nel periodo dell'adolescenza di L, trascorso nella Wammy's House di Londra, attraverso il punto di vista di Taylor. Inoltre verrete a conoscenza di un caso molto particolare a cui L lavorerà prima del caso del serial killer di Los Angeles...
Genere: Mistero, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Nuovo personaggio, Watari
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Ciao L – salutano tutti in coro tranne me; ho sempre trovato imbarazzanti queste scenate alla club degli alcolisti anonimi.
Dopo qualche secondo di silenzio imbarazzante Roger, prima di uscire dalla sala comune, invita L a sedersi e si congeda.
L si guarda intorno cercando un posto libero, fino a quando il suo sguardo incrocia il mio ed inizia a camminare verso il mio tavolo senza smettere di fissarmi.
Forse pensa di fare una buona azione sedendosi con l’unica ragazza sola, ma non è affatto così. Se sono sola ci sarà un motivo.
Mentre si avvicina ho il tempo di osservarlo e noto che cammina un po’ curvato in avanti ed indossa una semplice maglia bianca a maniche lunghe e dei jeans.
La sala continua ad essere immersa nel silenzio, l’unico suono è il rumore dei passi di L... Aspettate un attimo! I suoi passi dovrebbero fare rumore ma... Guardo i suoi piedi e... Non ha le scarpe! Ma che diavolo...
- Salve, il mio nome è L. – ripete, sedendosi proprio davanti a me e portandosi le gambe al petto.
- Lo hai già detto prima. - gli faccio notare infastidita dal suo sguardo penetrante.
- Non mi hai detto il tuo nome. – ribatte, inclinando la testa leggermente di lato.
- Non me lo hai chiesto. – sbuffo. So di sembrare abbastanza infantile. Gli sconosciuti mi hanno sempre messa a disagio, quindi reagisco rispondendo freddamente, sperando che prima o poi si sarebbe stufato e se ne sarebbe andato.
- Quando una persona si presenta dovrebbe venire automatico per l’altra fare altrettanto. – insiste lui.
E’ abbastanza infantile pure lui. O forse odia anche lui non avere l’ultima parola. Interessante.
- Il mio nome non è una cosa che rivelo alla prima persona che capita. –
- Puoi dirmi il tuo nome falso. –
- Potrei non volerti dire neanche quello. –
- Mm.. beh allora tirerò ad indovinare, se ti va. – propone, mettendo un bel po’ di zollette di zucchero nel suo the.
- E come pensi di indovinare esattamente? – gli chiedo, sorseggiando il mio caffè.
- Ho visto la classifica appesa al muro del corridoio.. c’è una certa Taylor al primo posto.. – ho perso il conto delle zollette di zucchero che ha messo nella sua bevanda.
- E allora? Ci sono altre ragazze oltre a me. Taylor potrebbe essere una di loro. –
- Tu sei la più grande, quindi c’è una probabilità del 10 % che tu sia Taylor. –
- 10 %? Non dovrebbe essere più alta se sono la più grande? –
Sorride. – Non ho finito. – dice, sorseggiando lentamente il suo the decisamente troppo zuccherato. –Inoltre, da come quel ragazzo robusto dai capelli rossicci a due tavoli a destra da noi ti guarda, posso ipotizzare che lui fosse il numero uno prima che arrivassi tu. - afferma dopo una lunga pausa. – Quindi la probabilità sale al 60 %. - conclud, posando la tazza sul tavolo per aggiungere altro zucchero.
Mi giro verso Ned, il suo sguardo è carico di disprezzo, ma anche di risentimento.
Sono impressionata dalla sua capacità di deduzione, ma sono disposta a rendergli il lavoro difficile.
- Interessante, davvero molto interessante L. Però ho una domanda: hai qualcosa che non sia una tua supposizione che dimostri ciò che ipotizzi? Hai qualche prova? – gli chiedo, alzandomi dal tavolo per posare il mio vassoio con un ghigno.
- E ora dove vai? – mi chiede, scrutandomi con i suoi occhi nerissimi, messi in risalto dalle profondissime occhiaie.
- Ci vediamo quando avrai delle prove concrete. – gli rispondo con lo stesso ghigno di prima, andando in camera.
 

Dopo essermi fatta una doccia, mi corico sul mio letto, quello in fondo vicino alla finestra, e finalmente mi metto a leggere “Dove finisce l’arcobaleno”.
Riesco a leggere per una mezz’ora, poi le altre bambine e ragazze fanno la loro entrata nella nostra camera ed iniziano ad tempestarmi di domande sul nuovo arrivato.
- Che tipo è? – mi chiede Nathalie, ammiccando.
- Mangerete sempre insieme d’ora in poi? – mi chiede Christine, saltellando, facendo rimbalzare i suoi boccoli d’oro.
- Siete fidanzati? – mi chiede Heather, la ragazza più ambita dai ragazzi dell’orfanotrofio. Ha lunghi,  neri e lisci capelli con una frangia che le copre la fronte quasi fino a coprirle le sopracciglia, lunghe ciglia nerissime danno risalto ai suoi occhi color ghiaccio.
- Vi conoscevate già? –
- Quanti anni ha? –
- Da dove viene? –
- State progettando la vostra fuga d’amore? –
- Stop! – urlo, prolungando l'unica vocale della parola, per mettere fine all’interrogatorio.
- Bene, allora mi sembra un tipo molto intelligente, ma non so quanti anni abbia o da dove venga e non ci conoscevamo già. Ma soprattutto.. NON SIAMO FIDANZATI E NON SCAPPEREMO INSIEME, okay? – rispondo pronunciando lentamente le parole per fargliele imprimere bene nella testa.
- Ma non hai risposto alla mia domanda.. – dichiara Christine tenendo lo sguardo basso, temendo di essere rimproverata.
- Beh.. non lo so se mangeremo sempre insieme, Christine. Penso che si sia seduto di fronte a me oggi solo perché era il posto libero più vicino. – le rispondo, anche se non credevo veramente che si fosse seduto vicino a me solo per quello.
- Lo sai che se ne è andato senza dire una parola a nessuno subito dopo che te ne sei andata tu? – ammicca Heather con tanto di sguardo allusivo.
- E con questo? Magari è andato nella sua camera a disfare i suoi bagagli visto che è appena arrivato. – ribatto alzando gli occhi al cielo.
- So anche in che camera è. – ridacchia Heather – Vuoi sapere quale? –
- Qualcuno prima o poi chiederà un’ordinanza restrittiva nei tuoi confronti, Heather. E comunque no, non mi interessa. -
- Beh, te lo dico lo stesso. E’ nella stanza numero due. Quella dove c’è Ned.
Oh, merda.
La capacità di L di far innervosire le persone non gli sarebbe stata d’aiuto, soprattutto se faceva innervosire un tipo come Ned, pronto a scattare alla prima provocazione.
- Comunque prima con “mi sembra un tipo molto intelligente” intendevi dire che è più intelligente di te? – mi chiede Nathalie, cambiando discorso. Avrei dovuto ringraziarla dopo.
Ritorno per un momento indietro alla nostra conversazione di prima. – Sì. Diciamo che c’è una probabilità del 50 % che diventi il prossimo numero uno. -





Spazio Autrice
Hola lettori! Mi spiace non avervi scritto negli altri capitoli, ma ultimamente sono piena di studio tra PET ed interrogazioni varie. Perdonatemi! :'(
Allora cosa ne pensate di questo capitolo? Come vi è sembrato il primo incontro tra Taylor e L? Cosa ne pensate della protagonista? Idee, teorie, critiche?
Io sono qui sempre a vostra disposizione!
Ps: voglio ringraziare tutte le persone che leggono e recensiscono questa storia con un enorme GRAZIE. Vi amo.
In particolar modo vorrei ringraziare ShinigamiGirl per i suoi preziosi e speciali consigli.
Ci si vede al prossimo capitolo se vorrete!
A presto!
theperksofbeinglawliet
  
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