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Autore: Legba    22/11/2014    4 recensioni
Tutto è cambiato. La congrega, la scuola, ma soprattutto io.
Per noi streghe.
Per lei.
Ma soprattutto per me.
Queenie è tornata in circolazione, bellezze. Non mi farò mettere i piedi in testa da voi, l'era di Madison Montgomery è finita.
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Cordelia Foxx, Kyle Spencer, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zoe Benson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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C’era una volta una bambina. Era sempre felice e gentile con tutti, non mancava mai di sorridere a chiunque incontrasse per strada e per questo era molto amata anche da chi non la conosceva  .
Era di colore, ma a nessuno importava.Ma poi ci fu un problema: a 11 anni, la sua tiroide si gonfiò a dismisura e, nonostante tutti gli sforzi dei medici, la ghiandola non riuscì per anni a secernere i giusti ormoni.
Il significato di tutti questi paroloni è molto semplice: la ragazzina divenne grassa oltre ogni immaginazione.

 
*****
 
“AAAAAAAAH!” Mai sentito un urlo così, a confronto il grido di Myrtle durante il suo ultimo rogo sembrava il sottofondo di un frullatore. Proveniva dalla serra di erbologia, evidentemente la lezione di Zoe sull’acido estratto dalla mandragola non stava andando troppo bene. Non ho il tempo di calmarmi che già Cordelia si è  teletrasportata, probabilmente per ricreare la faccia a qualche primina che aveva trattato male qualche pianticella.
 
*****
 
Quella povera ragazzina che a 11 anni si ritrovò gonfia come una mongolfiera non era più vista così bene da tutti. Ormai le rimaneva una cerchia strettissima di amiche, e, quando venne a sapere che anche loro da dietro la chiamavano “L’ Orca” a causa del suo colore della pelle e della sua stazza, si rinchiuse ancora di più in sé stessa, trovando amici solamente nel frigo.
Ma a 13 anni non ce la faceva più: andò in bagno, prese una lametta e, guardandosi allo specchio, la spinse sul braccio. A destra e a sinistra, a destra e a sinistra. Sangue e lacrime, sangue e lacrime.

 
*****
 
Mi alzo dal letto, tiro su i leggins e mi teletrasporto nell’orto degli orrori. Avevo ragione, qualcuna si è fatta male: una ragazzina bionda, alta e dagli occhi castani (fin troppo simile a Madison Montgomery) ha una specie di gomma masticata al posto della faccia. Cordelia si è già messa al lavoro: ha preso un tizzone, dove mischia un intruglio di erbe con il pestello, mentre la testa dell’alunna si sta letteralmente sciogliendo.
 
*****
 
Un giorno, la ragazza ormai quattordicenne era in palestra, a scuola. Mentre osservava tutte le sue amiche fare il quadro svedese con estrema facilità, passando da un lato all’altro sorridendo, sapeva che non sarebbe andata a finire bene.
“Queenie, adesso è il tuo turno. Su, Sali.” Cosa poteva fare se non ubbidire? Peccato che, appena salita sul quadro, scivolò all’indietro e si ritrovò a terra, circondata da una professoressa cinica e compagni che ridevano come delle iene.
Appena tornata a casa, si chiuse in bagno. Lì c’era solo Salem, il suo gatto nero: “Ciao bello, come va?” La ragazza accarezzò il micio dietro le orecchie, il punto che produceva sempre delle tenere risatine dell’animale.
Ma la ragazza, purtroppo, non aveva più nulla a che fare con le risatine. Nel suo futuro vedeva solo la morte.

 
*****
 
 “Zoe, mio dio, stai calma! Ora si risolve tutto!” La neo-professoressa annuisce e mi accompagna da miss bubble-gum. “Sentiamo allora, che è successo?” Come risposta ebbi solo un urletto isterico. “Queenie-comincia Zoe tra i pianti- credo che la poveretta si sia solo dimenticata di accarezzare le radici della mandragola prima di spremerle.”
“NO!”-urla la studentessa- “Ho fatto tutto bene, sei stata tu che ce lo hai insegnato male!”
Mi avvicino e la guardo negli occhi-o almeno in quello che rimane degli occhi- “Davvero? Hai fatto tutto bene?” L’alunna annuisce spaventata.
C’è solo una spiegazione. Sillabo lentamente: “Tu non hai i poteri”
 
*****
 
Prese la lametta, e, come al solito, la posò sul braccio. Ma questa volta non era come le altre: tutta quella gente che rideva di lei… non poteva più sopportare queste persone, non più sopportare questo mondo, non poteva più sopportare di essere chiamata “Orca”. Così prese la lametta e la girò in verticale. E poi giù. Tutto quel rosso… finalmente poteva andarsene, finalmente poteva essere libera.
“Cosa?”
La ragazza non morì, anzi, non sentì proprio niente. Il sangue sgorgava a fiumi, ma lei non sentiva neanche il tipico calore delle altre volte. Si guardò attorno e vide sangue ovunque, ma non era solo suo…
“SALEM!” Il gatto era nella vasca. Morto. A quanto pare, la ferita era sulla zampetta destra posteriore, proprio dove si era colpita la ragazzina. Allora capì.
Certo, la morte era il suo futuro.
Ma non la sua morte. Lei era nata per punire gli altri.
Il giorno dopo, a scuola, subito dopo l’ora di palestra, erano stati ritrovati i corpi di alcuni studenti morti a causa di terribili tagli. Nei pressi del ritrovamento era stata avvistata la ragazza, ma come poteva aver fatto tutti quei tagli una tizia bassa e grassa a un gruppo di 7 studenti senza neanche toccarli?
La ragazzina fu ovviamente ritenuta innocente, ma le voci corsero.
La gente aveva paura di lei, e smise di chiamarla “Orca”.
No, lei ora era diventata per loro “L’Orca Assassina”.
 
   
 
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