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Autore: AllegraGiulia Ff    22/11/2014    1 recensioni
Trafalgar Square. Due ragazze completamente diverse.
Picadilly Circus. Una festa e due ragazzi misteriosi.
Londra. E' proprio vero che è la città dove poter sognare. Cassie, allegra e determinata, vuole diventare una giornalista famosa; Emily, dolce e fragile, studia danza in accademia.
Un'amicizia che gli cambia la vita e un amore inaspettato.
E i One Direction che improvvisamente entrano a far parte delle loro semplici vite.
Amicizia. Amore. Londra. Un'avventura nuova e divertente, ricca di colpi di scena.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~CAPITOLO 6
Cassie:
Sto aspettando Emily; ho preparato degli squisiti muffin al cioccolato.
Li ho appoggiati sul tavolo di vetro della cucina e accanto c’è il regalo di compleanno. Mi avvicino alla vetrata del soggiorno e comincio a guardare le persone che passano. Stanno uscendo da Costa una coppia di innamorati; lui le tiene la mano, e tiene l’altra in tasca. Lei lo guarda e sorride. Si lasciano la mano e lui le mette una mano intorno alle spalle per riscaldarla. In questo periodo, qui a Londra, inizia a fare molto freddo. È da tempo che non mi soffermavo più a guardare al di fuori della mia vetrata.
Emily tarda ad arrivare, e così decido di mettermi comoda sul divano.
Non faccio in tempo a sedermi che suona il campanello; vado ad aprire ed urlo “Auguri!”.
Allargo le braccia e subito mi viene in contro. Ridendo ci dirigiamo verso la sala da pranzo e le mostro la tavola; prendiamo un muffin e Emily fa per addentarlo, quando inizio a cantare “Summer of ‘69”. Lei scoppia a ridere e una lacrima le scende lungo il viso: la abbraccio forte; è così fragile agli occhi delle persone, ma penso che sia una delle persone più forti che io conosca.
Cominciamo a scherzare e a parlare di cosa faremo stasera: siamo così emozionate! Soprattutto lei, che è la prima festa a cui partecipa qui a Londra.
Emily decide di andare all’accademia per salutare le sue compagne di danza che volevano farle gli auguri.

1 ora dopo…

“Ehi biondina muoviti a darmi il bacio”
“Perché, abbiamo tutta la sera”
“Eh no tra poco tu ti sveglierai”
“Cosa ?”

Emily:- Non ti posso lasciare un’ora sola, che ti addormenti subito su questo maledetto divano. Menomale che sono arrivata prima che tuo fratello uscisse, altrimenti sarei rimasta chiusa fuori.
Cassie:- Ehi rifattela con lui allora e non con me!
Emily mi guarda e poi scoppia a ridere, mentre con il braccio si regge la pancia.
Cassie:- Intendo con il divano! È ovvio…no?
Emily:- Sei pazza! Ahahah. Ah, comunque, manca un’ora alla festa, e tu non vorrai mica essere in ritardo per il mio compleanno, giusto?
Cassie:- Cosa?!? Un’ora?!? Cavolooo!!! Via via lasciami passare devo correre a prepararmi!
Emily:- Ok, corro a casa a prepararmi anche io e tra 45 minuti torno qui, e ti voglio trovare pronta, chiaro?
Cassie:- Ahahah, Emily, sembri mio padre!
Emily esce ridendo. Devo assolutamente muovermi.
Salgo la scala a chiocciola e mi fiondo in camera mia.
Faccio una doccia velocissima e mi vesto. Un po’ di trucco, mi pettino lasciando i capelli sciolti e lisci.
Mi guardo allo specchio, non ho mai dato importanza alle feste, ma questa festa deve essere perfetta, partendo da noi. Ci tengo che Emily stasera si diverta e non pensi ai soliti problemi. Io invece devo stare attenta a non bere troppo, ho un piccolo problema con l’alcool. Un giorno mio padre mi venne a riprendere in discoteca con la macchina con la sirena inserita, insieme a dei suoi colleghi e io rossa dalla vergogna cominciai a ridere.  Ma il bello venne a casa; quella notte la dovrò raccontare sicuramente ai miei figli.
Mentre sono assorta in questi pensieri, sento suonare il campanello.
Scendo di corsa e vado ad aprire la porta.
Emily:- Wow! Cassie sei fantastica!
Cassie:- Te non sei da meno! Vieni, mio padre arriverà tra pochissimo.
Infatti, dopo poco, sentiamo suonare un clacson e usciamo.
Saliamo in macchina e mio padre ci saluta.
Dopo un po’ di strada, scendiamo a Picadilly Circus.
Ci troviamo davanti a un edificio imponente e ci avviciniamo all’entrata. È un edificio a vetri. Entriamo e saliamo sull’ascensore, ci giriamo verso la parte dello specchio e per un’ultima volta ci guardiamo. Sembriamo due Cenerentole, per ora sobrie, che stanno per entrare al “gran ballo”.
Vediamo se queste due Cenerentole ne escono vive a fine serata?
Arrivati con l’ascensore, scendiamo e ci ritroviamo in una terrazza molto grande dalla quale si gode di una vista mozzafiato. Davanti a noi si presenta una piscina enorme e infondo il bar.
C’è davvero tanta gente, ma non si vede molto bene. Il cielo è un tappeto di stelle, ma è comunque molto buio e le luci sono poche.
Ci infiliamo un po’ tra la folla e inizio a ballare. Emily all’inizio esita un po’, ma poi si scioglie e inizia a ballare anche lei.
Mentre vado a riprendere qualcosa da bere, mi sento stringere il braccio.
Senza neanche girarmi urlo: “Emily, ora torno, non importa starmi attaccata così”
“Emily?Chi è quest’Emily?”
“Eh? Cosa?”
Mi giro e noto solo una sagoma nera. Sembra avere i capelli ricci e di sicuro non è Emily. È troppo alto e non ha abiti femminili.
Cerco di liberarmi dalla sua presa, ma questa sagoma non mi vuole mollare e mi stringe ancora di più.
“Ehi chi sei? Occhio che mio padre è poliziotto”
“Tranquilla biondina, guarda che non ho mica cattive intenzioni”
Non capisco come mi faccia a vedere i capelli, io non vedo nulla e la testa sta scoppiando.
“Ti va di ballare con me?”
“La mia amica….l’ho lasciata sola….aspetta…ok”
Stiamo ballando da almeno 20 minuti e mi sono completamente dimenticata di Emily, un po’ per colpa dell’alcool, un po’ per colpa degli occhi magnetici del ricciolino, che sono riuscita a vedere grazie a un piccolo fascio di luce che ha illuminato per un attimo i suoi occhi.
“La smetti di fissarmi?” dice il ricciolo.
“Cosa? Ah ahahahah scusa”
Si avvicina al mio orecchio; posso sentire il suo profumo, lo riconosco, è Blue di Chanel, lo stesso che usa mio fratello. I suoi ricci mi solleticano la guancia. La sua mano si intreccia con la mia. Mi sussurra:
“ È così affollato qui”
“Eh? Ah si, hai ragione, ci sono parecchie persone”
“Tutte persone false”
Lo guardo, un po’ stranita dal suo comportamento. Mi scappa un mezzo sorriso, ripensando a quello che successo in questi pochi minuti.
“Come fai a dirlo?”
“Esperienza.”
Mi stringe ancora di più a se. Ad un certo punto molla la presa e mi lascia. Si avvia verso l’uscita mentre io rimango immobile in mezzo alla folla. Si ferma, si gira verso di me e mi dice:
“L’intenzione era quella di portarti con me”
“Eh? Cosa? Certo, arrivo subito!”
Andiamo verso l’uscita di sicurezza e scendiamo le scale.
“Perché non abbiamo usato l’ascensore?”
“Troppa gente”
“Ah, i falsi intendi?”
Non mi risponde e inizia a correre. Io avendo i tacchi non posso fare altrettanto, così mi blocco.
Si gira verso di me e capisce il mio disagio.
“Levateli quei tacchi!”
“Non posso mica rimanere scalza, idiota”
Scoppia a ridere, poi si avvicina a me e mi prende per i fianchi; non capisco che vuole fare, e sorrido. All’improvviso mi solleva e mi mette sulla sua spalla.
Inizio a divincolarmi ma lui mi dice:
“Ferma scema, o voliamo di sotto dalle scale!”
Mi calmo e rifletto su dove stiamo andando; soprattutto, non so nemmeno chi sia questo ricciolino carismatico.
Cammina da un bel po’, e io cullata, mi sto per addormentare.
Sento farfugliare qualcosa:
“Ehi, biondina, stai dormendo?”
Un attimo dopo mi ritrovo sull’erba a sedere, un po’ stordita, mentre il ragazzo misterioso rimane in piedi difronte a me.
Ancora non sono riuscita a vederlo bene.
Si siede accanto a me e mi mette il braccio intorno alle spalle. A quel contatto mi irrigidisco: perché questo ragazzo misterioso provoca in me tutte queste emozioni?
“Mi dici almeno il tuo nome?”
Non mi risponde. Si avvicina a me; sicuramente lo fa per darmi una risposta.
Così mi avvicino anche io a lui. Prima che possa rendermene conto, le sue labbra sono attaccate alle mie.
Quel semplice contatto con le labbra diventa via via più passionale; aspiro il suo buon profumo e la mia mano inizia a giocherellare con i suoi ricci, a questo contatto lui mi mette una mano dietro la schiena e con l’altra mi accarezza la guancia.
In quel momento diventa più di un semplice bacio per me.
Ci stacchiamo per riprende fiato, e in questo istante mi ricordo di Emily!
Poverina, sarà almeno due ore che non l’ho più rivista!
“Ho lasciato la mia amica sola alla festa! Devo tornare da lei!”
Mi alzo, mi sistemo la gonna, riprendo la mia pochette e mi dirigo verso l’entrata del palazzo; mentre cammino mi giro per vedere il ragazzo misterioso; è in piedi all’entrata del parco e mi sta fissando.

   
 
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