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Autore: alexiases    22/11/2014    4 recensioni
E, se una ragazza dalla vita apparentemente tranquilla, nascondesse un segreto?
E, se un ragazzo all'apparenza normale, fosse in realtà un cacciatore di demoni?
E, se si incontrassero, non per caso, ma a causa di qualcuno o meglio di qualcosa?
Cosa succederebbe?
Sta a voi scoprirlo...
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
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IL TRAMONTO 

POV MARTINA 

“Oddio, non so cosa mettermi!”. Mi afferro la testa tra le mani e mi siedo sul mio adorato lettino. L’unico che riesce sempre a capirmi e a consolarmi nei momenti di difficoltà.
“Che noia che sei!”. Stefania sbuffa e mi osserva con il suo cipiglio annoiato.
“Non so cosa devo fare! Dovrei  indossare una gonna o un pantalone? Le gonne le odio, specialmente se sono troppo corte, non riesco a muovermi comodamente. I pantaloni, invece…”.
Non riesco a terminare la frase, Sam è entrato improvvisamente nella stanza, tappandomi la bocca con la sua mano.
“Per carità, sta zitta. Così ci porterai tutti al manicomio!”. Esclama mio fratello.
“Mmmm “. Non riesco a parlare e a respirare. Accidenti!
“Sam, non per interrompervi, però mi sembra il caso che tu le lasci libera la faccia dalla tua presa ferrea. Ha assunto un colore alquanto innaturale, probabilmente non respira bene”. Finalmente qualcuno che ascolta i miei bisogni. Menomale che c’è Stefania!
“Ops, hai ragione”. Sam mi lascia immediatamente libera.
“Ma ti sei ammattito?” Esclamo, infuriata.
“Sì, sto esaurendo a causa tua. Da quando sei arrivata a casa  non fai altro che chiederti: cosa indosserò per oggi pomeriggio? Non  mi hai degnato di un saluto e soprattutto non mi hai spiegato con chi esci!”.
Il mio fratellone mi sta fissando in maniera burbera e accigliata. Beh, forse un po’ ha ragione…
“C’è un mio amico che deve arieggiare la sua casa al mare. Io sono l’unica persona con cui ha un rapporto amichevole, visto che è da poco arrivato nella nostra scuola. Non so cosa mettermi perché… Beh…”. Ecco, domanda: perché mi sto facendo mille problemi per una gonna o un pantalone?
“Perché non sa il tempo che c’è a mare”. Mi precede nuovamente la mia migliore amica.
“Ah..”. Sam sembra alquanto confuso, come biasimarlo.
“Non ti ho chiesto se per te c’erano problemi… Non ti dà fastidio che esca con Andres... Ehm, volevo dire con questo mio amico, vero?”.
“E’ un bravo ragazzo?”. Mi incalza il mio interlocutore.
“Certo, è un bravissimo ragazzo”. Affermo e, nonostante lo conosca da così poco tempo,sono sicura di quello che dico.
“Ma lo conosci da poco, mi hai appena detto che è arrivato, recentemente, nella tua scuola. Come fai ad essere sicura di quello che dici?”.
“Beh… Io ecco, lo so e basta”. Sostengo il suo sguardo interrogativo, non lasciandomi intimidire.
“Ma sei proprio sicura?”.
“Sì, quante volte te lo devo ripetere? Mi dici sempre che esco poco, per una volta che voglio andare in spiaggia, fai tante storie”. Sbuffo,scocciata.
“OK, ok. Non ti arrabbiare. Vorrei solo conoscerlo… Passa da qui?”. Oh,no…
“Perché lo vuoi conoscere?”. Il mio sguardo si fa interrogativo. Che cosa gli prende, adesso?
“Così, curiosità…”. Abbassa lo sguardo e arrossisce leggermente. E’ imbarazzato.
“La curiosità uccide. E se non volessi fartelo conoscere?”. Sibilo irritata.
“In quel caso non esci, sorellina. Scordati che ti faccia andare in giro con un ragazzo che non conosco…”.
Alzo gli occhi al cielo. E’ preoccupato, ecco qual è il problema.
“Ne ho sentito parlare, sui libri. Pensavo fosse una leggenda…”. Esclamo con una finta aria pensierosa.
“Cosa? Di che parli, adesso?”. Sussurra Sam, evidentemente confuso.
“Non immaginavo che fosse vera la storia del fratello geloso che controlla i ragazzi con cui esce la propria sorella… Andres è solo un amico”.
“Non sono geloso, sono solo preoccupato!”. Esclama, sbarrando gli occhi.
“E perché mai?”.
“Tu sei la mia sorellina, non voglio che ti succeda niente di male”. Sam mi sta fissando con uno sguardo supplichevole. Oh, non lo sopporto quando fa così.
“Eh va bene, te lo farò conoscere. Adesso sparisci, devo decidere cosa mettere!”.
“Grazie sorellina”. Sam mi raggiunge velocemente e mi stringe in un confortante abbraccio. Stefania ci osserva con un mezzo sorrisetto.
“Indossa i pinocchietti e quella magliettina azzurra che hai comprato la settimana scorsa, ti stanno di incanto”.
Detto ciò, mi sorride ed esce dalla stanza tutto soddisfatto. Io e Stefania scoppiamo a ridere, gli uomini sono tutti uguali!

POV ANDRES

Sono davanti casa di Martina, ho suonato il citofono e sto aspettando pazientemente che scenda.
In realtà non sono proprio tranquillo… Non so perché ma ho una strana ansia. Non mi succede spesso di essere preoccupato per qualcosa.
I miei pensieri vengono improvvisamente interrotti dal cigolio del cancello che si apre. Davanti a me non compare Martina, ma un ragazzo con gli occhi azzurri e i capelli castani. Chi sarà?
“Ciao, tu dovresti essere Andres, giusto?”. Esclama lo sconosciuto.
“Sì, sono io. Martina è in casa?”.
“Certo, scende subito. Stava prendendo la borsa”. Il castano mi sorride, ma non in maniera rassicurante.
“Tu chi saresti?”. Domando in tono abbastanza scocciato. Spero riesca a percepire la piega acida che ha assunto la mia voce.
“Secondo te? “.
“Senti, non sono in vena di giocare. Non ti conosco e vorrei sapere con chi sto avendo il piace di dialogare”.
“E se ti dicessi di sparire e di lasciare in pace Martina prima che ti spacchi la faccia?”.
Alzo un sopracciglio. Adesso mi ha veramente stancato.
“Ti risponderei che non ho intenzione di seguire il tuo suggerimento. E che, se hai voglia di fare a pugni, io sono disponibile. Però, siccome c’è Martina nei paraggi non vorrei turbarla. Quindi ti chiedo gentilmente di lasciar perdere il tuo futile tentativo di provocarmi. Sei il fratello, per caso?”.
Il ragazzo che mi è di fronte fa schioccare la lingua e, avvicinandosi velocemente al sottoscritto, mi  dà una poderosa pacca sulla spalla, esclamando:”Mi piace, non sei un coniglio. Però allo stesso tempo sembri di indole pacifica. Sì, sono Sam, il fratello di Martina.Comportati bene ed entrerai nelle mie grazie, altrimenti..”.
“Sì, ho capito”. Gli sorriso, non infastidito. In fondo cerca solo di proteggere la sorella e fa bene.
“Scusa il ritardo, Andres”. Improvvisamente,  dal cancello, fa capolino una Martina trafelata e con le gote arrossate. E’ incantevole, come sempre.
“Possiamo andare,allora?”. Le domando.
 Lei annuisce vistosamente. Poi, ad un tratto si ferma.
Seguo il suo  sguardo e noto che sta fissando la mia moto. Ha un problema con questi mezzi di trasporto?
“Non ti piacciono le motociclette?”.
“No, no la moto va benissimo”. Mi fa un sorriso timido e, dopo aver dato un bacio sulla guancia di Sam, si avvicina a me.
Io monto in sella, subito seguito da lei.
“Allora divertitevi, ma non troppo”. Afferma Sam.
Scoppio a ridere mentre Martina borbotta offese in direzione del fratello.
Accendo il motore e lei si aggrappa a me. Ho un sussulto.
Le sue mani sul mio ventre sono così calde e… Dolci. Ha una presa forte ma allo stesso tempo delicata.
Con un rombo la moto parte, mentre io  stringo le mani di Martina, con le mie.

POV MARTINA

Siamo arrivati alla casa a mare. Il tragitto in moto è stato così stressante ma allo stesso tempo piacevole…
Ero imbarazzata all’idea di avere Andres così vicino ma, nello stesso tempo, mi sentivo così tranquilla e serena.
Mi capita così raramente…
“Marti, questa è la mia umile dimora. Facciamo subito”. Esclama il mio amico.
Entriamo nell’abitazione e subito vengo investita da un odore di chiuso. Dobbiamo proprio aprire le finestre..
“Tu puoi rimanere qui, io torno subito”.
Andres sparisce dalla mia vista e si avvia verso una scalinata che porta probabilmente ad un piano superiore dove sono situate le camere da letto.
Mi guardo intorno e noto che l’ambiente in cui mi trovo è molto semplice ma caloroso. Il salotto da cui si accede direttamente tramite la porta di ingresso, ha le pareti di una azzurrino tenue. Il pavimento è caratterizzato da diverse mattonelle incastrate tra di loro di un colore bianco. Al centro della stanza c’è un enorme divano di pelle color rosso fuoco, mentre di fronte a quest’ultimo c'è un televisore a schermo piatto. A destra c’è un tavolino in legno con attorno alcune sedie, mentre a sinistra c’è una libreria.
Vengo immediatamente attirata da quest’ultimo mobile e mi avvicino cauta. Scorro con lo sguardo  i titoli dei libri e rimango piacevolmente colpita nello scoprire romanzi di diverse tipologie, che vanno dal genere classico a quello horror. E’ davvero una collezione fantastica, soprattutto per un’amante dei libri come la sottoscritta.
“Ti piacciono?”. Sussulto sentendo la voce di Andres e mi giro verso di lui. E’ bello come il sole, smetterò mai di inebetirmi solo nel guardarlo? In fondo è un mio amico non dovrei reagire così, assolutamente no.
“Scusa, non volevo spaventarti”. Si avvicina a me con passo cadenzato e, appena mi è di fronte, mi fa un sorriso.
Rimango sempre turbata dalla sua vicinanza e questo non è un bene. Mi giro velocemente verso la libreria e gli rispondo:”Sì, amo leggere. Inoltre ho visto che hai anche generi romantici tipo Orgoglio e Pregiudizio”.
“Sì, adoro sfogliare le pagine del libri e immergermi, con la fantasia, nelle storie che le loro pagine raccontano. Ti sembrerà strano per un ragazzo, eppure è così”. Fa una risatina e, con un tono più basso mi dice:” Mia madre adorava leggermi storie della buonanotte prima di rimboccarmi le coperte”.
Perché ha cambiato tono della voce?
“Tua madre che tipologie preferisce?”.
“Mia madre amava i romantici”.
“Perché amava? Adesso cosa preferisce?”.
Mi giro verso di lui e noto che fa un sorriso amaro, dopodiché, voltandomi le spalle, sussurra:” I miei genitori sono morti in un incidente stradale”.
Mi blocco, non so cosa dire. Sono stata stupida, ho fatto una domanda così idiota solo perché non rifletto mai sulle cose che mi vengono dette! Ha usato il passato, era ovvio che ci fosse qualcosa che non andava. Complimenti Martina, hai davvero tatto. La mia bambina interiore scuote la testa contrariata.
“Mi dispiace, non volevo tirare fuori un argomento del genere… Io…”.
“Tranquilla, andiamo a fare una passeggiata sul lungomare”. Esclama ciò con un sorriso cordiale.
Annuisco e lui mi prende la mano.
Usciti di casa iniziamo a passeggiare, trattando i più svariati argomenti. Evito accuratamente di tornare a parlare della morte dei suoi. Mi sarei aspettata tutto eccetto una dichiarazione del genere. Sembra un ragazzo così forte e invece… Invece anche lui indossa una maschera, chissà quante sofferenze e cicatrici si porta dietro…
“Guarda Martina, il tramonto!”.
Vengo distratta dalle parole di Andres e alzando lo sguardo dal marciapiede, vedo il magnifico panorama che mi si presenta davanti. Due elementi che rimangono separati durante tutto il giorno e la notte si uniscono in un determinato momento: il tramonto. Il sole accarezza dolcemente la superficie del mare.
L’arancio si unisce al blu e viceversa. Sembrano così vicini e in realtà sono così lontani. Nonostante ciò però appaiono un'unica cosa, un’unica cosa splendida. Un fenomeno così semplice eppure speciale.
“E’magnifico”. Esclamo in estasi.
“Già lo è”. Mi volto verso Andres e noto che mi sta fissando.
Accade tutto velocemente: il suo volto si avvicina al mio e le sue labbra si appoggiano delicatamente sulle  mie, in un incastro perfetto. Il mio cuore batte all’impazzata e sento che potrei sentirmi male da un momento all’altro. E’ il mio primo bacio e, a farmi vivere quest’esperienza fantastica, è un ragazzo meraviglioso: Andres.
 
Angolo autrice
Scusate l’enorme ritardo, perdonatemi. Però, se proprio volete prendervela con qualcuno per questa mia mancanza, ovviamente, prendetevela con i miei prof.
Sono contenta di avere aggiornato, mi erano mancati questi due pucciosi ragazzuoli. Anche perché nell’altra mia storia i personaggi sono molto più litigiosi XD
Allora che ne pensate? Sono successe tante cose in questo capitolo, forse troppe: all’inizio volevo spezzarlo… Spero non vi scocciate troppo a leggerlo… xD
Andres ha confessato a Martina la morte dei suoi genitori, già questo è qualcosa di importante.
Poi c’è il bacio che beh… L’ho reso in maniera troppo romantica,vero? Il problema è che questi due piccioncini sono così. Se fossero stati diversi, anche la scena sarebbe stata resa diversamente.
Spero vi sia piaciuta ugualmente.
Un grazie enorme a chi recensisce, segue, preferisce o legge questa mia “ Storiella”.
Alla prossima belli, vi prego fatemi sapere cosa ne pensate.
  
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