Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Where is the angel_    22/11/2014    1 recensioni
Castiel è l'angelo più ricercato da paradiso, ma per proteggere Dean, il suo protetto, dovrà stargli lontano. Ma fino a quando il suo legame profondo con l'umano non avrà bisogno di essere essere "sfamato"?
-Destiel.
Genere: Angst, Fluff, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era lì. Non era un altro stupido scherzo della mia immaginazione. Cas era lì, davanti a me.
"Dean." Dice di nuovo. 
"Cas." Lo dico con voce quasi udibile.
Resta fermo. Resta a guardarmi senza fare nulla. Nessuna espressione, solo silenzio.
"Sei vivo." Vorrei tanto poter nascondere il tremito della mia voce, ma non ci riesco.
"Anche tu, come vedo." Lo dice in modo freddo, arrabbiato. 
Come? Certo sono un cacciatore. Io e Sam rischiamo la vita tutti i giorni, ma non dovrebbe stupirsi più di tanto, no?!
"Certo che sono vivo Cas." E' una risposta stupida e non ha un minimo di senso. Devo davvero ricordarmi perchè quando c'è lui il mio cervello sembra andare il tilt.
"Oh. Quindi era tutta una scusa?" Dice nello stesso tono di prima. 
"Scusa? Scusa di cosa? E poi dove diavolo eri finito? Ti ho pregato ogni giorno, senza mai smettere. Pensavo fossi.. morto." Dico in prenda alla rabbia.
"Dean, ti avevo detto che dovevo starti lontano. Perchè continui a non capire? Lo faccio per proteggere te e Sam. E tu ti comporti come un bambino capriccioso. Facendomi addirittura credere che stavi morendo." Dice con la sua solita voce calma. Ma continua ad essere arrabbiato. E poi cosa? Io cosa avrei fatto? Okay, sono confuso.
"Io cosa? Castiel di che cazzo stai parlando?" 
"Dean tu non capisci la gravità della cosa. Hai mandato Ruby a cercarmi, mi hai fatto credere che tu stessi per morire solo per potermi vedere?" 
"COSA? CASTIEL IO NON HO FATTO UN BEL NIENTE. SE AVESSI SAPUTO DOVE TU FOSSI SAREI VENUTO IO, NON CI AVREI MANDATO RUBY." Gli urlo. "E poi Ruby? Lei è amica di.. Sam.." Figlio di puttana. Ecco perchè era così strano. Ecco perchè ultimamente era sempre con il telefono tra le mani. Il caso. L'uscire a fare due passi. Era tutto un piano di quei due. Fanculo Sam.
Vedo Castiel sospirare e guardare altrove. Sta per parlare. Ma un pensiero mi passa tra la testa e lo interrompo.
"Castiel, tu.. saresti venuto da me, solamente se io fossi in fin di vita?"
Vedo gli occhi di Castiel allargarsi per la sorpresa, ma è solo un attimo.
"Dean, pensavo stessi morendo. Ruby me l'ha detto. Mi ha detto che volevi vedermi e che avrei potuto salvarti." Dice con voce calma e irritante.
"E tu, saresti tornato solo per quella situazione? Castiel hai la minima idea di come io mi sia sentito in questi mesi? HAI LA PIU' PALLIDA IDEA DI COME IO SIA STATO? Non avevo tue notizie da mesi, ti ho pregato, ho urlato il tuo nome fino a perdere la voce. E ti bastava sapermi in fin di vita per portare il tuo culo quì?" Scatto.
"Ti ho sentito." 
Cosa?
"Tu che cosa?" Chiedo infuriato.
"Ho sentito le tue preghiere."
"E non hai mai pensato di venire? Non hai mai pensato che io avessi potuto avere bisogno di te? Non hai mai pensato che io avessi bisogno di vederti? Sentirti? O saperti vivo? No? Non ti è mai passato per la testa?" Scandisco ogni parola arrabbiato.
"Non potevo venire." Dice.
Questo non è Castiel. Questo non è il mio Cas. Questo semplicemente non è il mio angelo.

Siamo fuori ad una tavola calda. Io e Ruby.
"Credi che se la stiano cavando?" Le chiedo.
"Sam, ma ti fai tutti questi problemi per cosa?"
"Non lo so. Conosco Dean e sarà già arrabbiato perchè abbiamo fatto tutto questo alle sue spalle."
"Ehm, Sam, devo dirti una cosa." Sembra preoccupata.
"Dimmi." Mi giro verso di lei e la guardo confuso.
"Ti ricordi quando ti ho detto che ho dovuto mettere Castiel alle strette per convincerlo?"
"Si.." Ora inizio a preoccuparmi anch'io.
"Bhè per convincerlo a venire gli ho detto che Dean stava morendo e voleva vederlo." Dice tutto d'un fiato.
"COSA?" Urlo.
E scappa nella tavola calda. 
La seguo. La tavola calda è vuota. Non che mi aspettassi il contrario, è notte inoltrata. L'aria calda mi pervade, fuori si congelava. La vedo seduta ad un tavolo in fondo. La raggiungo e mi siedo davanti a lei.
"Sei impazzita Ruby?" Le urlo cercando comunque di tenere un tono basso.
"Senti Sam, Castiel era irremovibile. Non aveva nessuna intenzione di venire. E non credere che io abbia poi così tanta forza per affrontare un'angelo. Ho dovuto colpirlo in profondità."
Sospiro e cerco di calmare tutti i pensieri che mi passano per la testa.
"Ruby, non è quello il problema. Dean sta bene, e visibilmente non ha ferite. Quindi quanto pensi possa passare inosservato a Castiel questo?"
"Appunto. Castiel dirà che sono stata io a dirglielo e tuo fratello non ci penserà un attimo a farmi fuori." Dice sbuffando.
"E' stata anche una mia idea. Tranne la parte della presunta morte di Dean, sia chiaro." Dico con il sorriso cercando di alleggerire la tensione.
Dean sarà furioso quando tornerò in camera. Cerco di scacciare quel pensiero. Dean si stava distruggendo. L'ho fatto solo per lui.
"Vuoi ordinare qualcosa?" Le chiedo sorridendo.
"Sì, ho voglia di qualcosa di caldo. Sono pur sempre le tre del mattino." 
Le sorrido di rimando e faccio cenno ad una cameriera di avvicinarsi. 
"Due cioccolate calde, grazie." 

Mi siedo sul letto e vedo Castiel seguirmi con gli occhi. 
"Castiel, cosa ti è successo?"
"Dean mi stai facendo perdere la pazienza. Non capisci che sono ricercato dagli angeli? Non capisci che se ti sto vicino sei in pericolo? Che siete tutti in pericolo?" Agita le mani nervoso e arrabbiato.
Lo guardo e scatto dal letto. "Castiel capisci che non me ne frega nulla? Capisci che preferirei morire che saperti da qualche parte da solo a combattere e magari a morire?"
Mi guarda negli occhi, ha un'espressione triste. "Dean, ti prego."
"No Castiel, no. Questa volta no." Mi avvicino a lui. "Non posso lasciarti andare, ho fallito la prima volta. E ora tu sei quì. Sì, sono ancora arrabbiato per questo. Ma fosse l'ultima cosa che faccio, non ti lascio andare." Gli dico convinto.
Continua a guardarmi con quei suoi occhi di un blu immenso. 
Senza nemmeno rendermene conto, mi ritrovo ad abbracciarlo, a stringerlo a me come non ho mai fatto in vita mia. 
Lo sento irrigidirsi, mentre io continuo a stringerlo. Non riesco a staccarmi da lui. 
Respiro il suo profumo e cerco di memorizzare ogni minima cosa dell'uomo che sto abbracciando. Mi ero sentito così perso senza di lui. Pensavo fosse morto e ora, si, è quì tra le mie braccia, ma 'minacciava' di nuovo di scomparire e io sarei stato di nuovo solo.
Voglio dire, Sam è mio fratello, gli voglio un bene che solo Dio sà. Ma Castiel, Castiel è un'altra cosa. Io non lo so cosa. Ma so solo che non voglio passare un solo attimo di più senza il mio pennuto in trench.
Ad un certo punto lo sento rilassarsi e sento le sue mani sulla schiena. Sorrido per il gesto e Dio, quanto mi era mancato quello stupido angelo.
Lo sento staccarsi da me e lo guardo confuso.
"Cas?"
"Dean, non posso davvero restare. Per quanto io voglia farlo, non posso. Sono già rimasto troppo tempo."
Lo guardo e non ho nemmeno il tempo di replicare che Castiel è già sparito. Sento i miei occhi umidi. Mi passo una mano sopra per non lasciar cadere le lacrime. Non posso piangere.
Lascio cadere le braccia lungo i fianchi. Ho perso Castiel, di nuovo. Dinuovo ho lasciato che se ne andasse, senza poter fare nulla. Mi guardo attorno e leggo l'ora sull'orologio. Le tre passate. Ho bisogno di non pensare, è il mio primo pensiero va alla birra nel frigo, ma domani mattina non ho intenzione di svegliarmi peggio di come già non mi senta. Magari vado a dormire e basta, se ci riuscissi realmente. 
Sbuffo e prendo il telefono mandando un messaggio a Sam. Sono incazzato con lui e la sua schifosa amica demone. Incazzato nero. Quindi è meglio che  non si faccia vedere.

To Sammy:
"In qualsiasi posto tu sia, assieme a quella puttana. E' meglio che non torni, trovati un posto assieme a lei. Per ora voglio restare solo.
[03:49]

Spengo il telefono e lo butto nel borsone. Mi metto qualcosa per dormire, e mi dirigo verso il letto mettendomici dentro. Sarà una lunghissima notte. Come tutte le altre da quando Castiel ha abbandonato la mia vita.

Ruby mi stava raccontando di quando ancora non era un demone. Mi ha detto di ricordarsi tutto, di ricordarsi come si sentisse, di cosa provasse, cosa facesse. Aveva anche una vita carina. 
"Insomma mi stai dicendo che ti penti di essere un demone?" Le chiedo bevendo un altro sorso della cioccolata.
"Non proprio. Non fraintendermi, era bellissimo avere un'emozione. Come la felicità, la gioia, l'amore." Fa una smorfia di disgusto. "Ma ci sono anche tante altre cose. Come il dolore, la sofferenza. Ed essere demone è un po' una cura. Non senti più nulla. Il nulla completo. Nulla può scalfirti, niente può distruggerti." Mi dice in modo serio.
"Quindi, preferisci essere ciò che sei?" Sta per rispondermi quando il mio telefono squilla nella tasca della mia giacca. 
Lo prendo e vedo il messaggio. Perfetto.
"E' Dean.."
"Che ha detto?" Mi chiede in tono preoccupato.
"Di andarmene da qualche parte per stanotte. Vuole restare solo." Sospiro deluso.
"Vuol dire che.. Castiel è andato?" Chiede titubante.
"Non lo so Ruby. Ma non è niente di buono."
"Mi dispiace che il tuo piano non sia andato a buon fine. Credo." Cerca di essere gentile.
"Non preoccuparti. E' meglio che andiamo." Mi alzo dal tavolo lasciando i soldi per pagare le due cioccolate e mi dirigo verso la porta.
L'aria fredda della notte mi colpisce in viso. Qualcosa deve essere andato storto, forse Castiel ha scoperto tutto e si è infuriato. Non credo che abbia importanza a questo punto, Dean è arrabbiato e già immagino cosa mi aspetta quando domani ci rivedremo. Sento le scarpe di Ruby camminare sull'asfalto andando a colpire qualche pietrina di tanto in tanto. 
"Allora, cosa facciamo?" Mi chiede tranquilla appoggiandosi alla macchina con cui siamo arrivati fin quì.
"Dobbiamo trovare un altro motel dove poter passare la notte." Le rispondo.
"Io non ho bisogno di dormire."
"Meglio. Così almeno non dovrò dividere la stanza con te." Scherzo facendole un sorriso.
"Ammettilo che in realtà adori la mia compagnia." Apre lo sportello della macchina. "Comunque sali, che cerchiamo il motel."
Annuisco e salgo al posto del passeggero. 
Dopo mezz'ora di ricerca abbiamo trovato un motel più o meno vicino.
Ruby spegne il motore e scendiamo dalla macchina. Vado verso il bagagliaio e prendo il borsone.
Il cielo inizia quasi ad essere più chiaro, è quasi l'alba.
Entriamo nel motel e Ruby va verso la receptionist.
"Una camera doppia." Le dice annoiata.
La guardo confuso. Ha deciso di venire anche lei? Sorrido, almeno non sarò solo con i miei pensieri. 
Mi accorgo di essere rimasto troppo tempo a pensare quando Ruby mi sventola la chiave della stanza davanti agli occhi. 
"Sam, sveglia. Andiamo?"
"Sì, scusa."
Ci dirigiamo verso la stanza 207. Così è scritto sulla chiave. Entriamo nella stanza.
Una camera semplice, nulla di particolare. Pareti scure. E due letti che ad occhio è croce sembrano abbastanza scomodi. Butto il borsone su una piccola scrivania messa nell'angolo e mi stendo sul letto. 
"Io, sono stanchissimo. Mi faccio una doccia e vado a letto. Tu fai un po' come vuoi. Mmh?" Le dico mettendomi a sedere.
"Si, certo."
Mi alzo dal letto. Prendo i vestiti puliti dal borsone e mi chiudo nel bagno.
Mi spoglio ed entro nella doccia. Apro l'acqua e aspetto che si riscaldi. Quando l'acqua è abbastanza calda, mi ci butto sotto. I muscoli sembrano rilassarsi e un po' anch'io. Sono preoccupato per Dean. Immagino che oltre ad essere incazzato con me e Ruby, sia incazzato con Castiel. Non ho idea di cosa sia successo, ha parlato con Cas, questo è ovvio. Altrimenti non avrebbe saputo che ero con Ruby. Però voleva restare solo, quindi Castiel se ne è andato, di nuovo. E Dean si sentirà di nuovo in colpa per non essere riuscito a trattenerlo. Stupida testa calda.
Esco dalla doccia e mi avvolgo nell'asciugamano. Non posso uscire perchè di là c'è Ruby, e sinceramente la cosa è già abbastanza imbarazzante di suo. Così decido di asciugarmi e vestirmi in bagno.
Quando esco, trovo Ruby sull'altro letto a guardare una televisione piccola e vecchia che non avevo nemmeno notato quando eravamo entrati. 
"Sei pulito e profumato. Wow." Fa una smorfia mentre continua a guardare la tv.
"Sta zitta, okay?" Le dico in modo scherzoso anche se stanco.
Guardo fuori la finestra, ormai i primi raggi di sole dell'alba stanno apparendo. Ed io sono stanco morto.
Mi metto a letto e involontariamente mi scappa un "Buonanotte Ruby."
"Sam, smettila di fare la femminuccia."
Trattengo una risata e mi addormento, giurando di aver sentito un "Buonanotte anche a te Sam."

Mi agito nel letto, ancora e ancora.
Solito sogno. Vedo Cas e poi ci sono io che lo uccido. Non riesco a svegliarmi, continuo a vedere quella scena un infinità di volte. Ma non riesco a svegliarmi, non ce la faccio.

Allontanarmi da Dean è stato più doloroso di quanto avessi potuto immaginare. 
Cammino lungo una strada, ormai è l'alba, è un bel paesaggio, se non fosse che sono tormentato da i miei pensieri su Dean.
Quando mi ha abbracciato ho sentito un calore, mi sentivo a casa. Ma non posso metterlo in pericolo in questo modo. Sarei un'egoista. Eppure mi ha spezzato in tutti i modi in cui si può spezzare qualcuno, quando mi ha detto che aveva bisogno di me. Anch'io ho bisogno di lui, ho un disperato bisogno di lui. Certo, non lo ammetterò, non glie lo dirò. Non saprei come farlo, non sono bravo in queste cose. Ma non posso perderlo per stargli vicino. 
Mi fermo ad ammirare l'alba, ti diffonde così tanta tranquillità. Quando ad un certo punto lo sento.
Sento Dean.
Sta urlando.
E urla il mio nome.
Non è come le altre volte, è peggio. Sta.. davvero male.
Mi guardo intorno preoccupato.
Non posso tornare indietro, se arrivassero a trovarmi farebbero del male a Dean e io ne morirei.
Mi sta scoppiando la testa, la voce di Dean la riempe tutta. Ad ogni suo urlo del mio nome, il mio cuore si spezza. Cado in ginocchio mantenendomi la testa. Prendo un profondo respiro e mi materializzo.
Sono in piedi, nella stanza. Dean a letto. Si agita, è preso dagli spasmi e urla, mi chiama. Sta male, è il solito sogno, quello che non riesco a controllare, calmare, non riesco a vederlo. E mi sento così impotente davanti ad esso.
Con calma mi avvicino al letto inginocchiandomi davanti a Dean. Lo guardo con un'aria triste. Istintivamente gli metto una mano sulla guancia e lentamente lo vedo calmarsi. Continua a chiamare il mio nome, ancora ancora ancora, senza fermarsi. Credo di non aver sofferto mai così tanto, mi sento a pezzi. Sento il dolore di Dean entrarmi dentro, fino a logorarmi, fino a distruggere ogni parte di me. 
E a quel punto, lo capisco.
"Dean.. sono quì, sono con te." Gli sussurro accarezzandogli i capelli. 
"E' tutto okay Dean, ci sono io con te e ti prometto che questa volta non ti lascio più."
Dean si ferma completamente. Smette di chiamarmi, smette di urlare, smette di avere gli spasmi. Ritraggo la mano preoccupato. Quando apre gli occhi e punta i suoi occhi verdi nei miei. 
"Cas." Mi sussurra.
Nell'esatto momento in cui i nostri sguardi si sono incrociati sentivo che tutti i pezzi erano stati messi al loro posto
Ed era vero. Eravamo insieme, e solo ora era davvero tutto okay.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Where is the angel_