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Autore: BrokenArrows    23/11/2014    2 recensioni
Immaginate due sorelle a Mystic Falls, ignare di cosa le aspetta. Cosa riserverà loro il futuro? Intrighi, lotte, amori e speranze... I due Salvatore tornano in città, sconvolgendo le loro vite.
Nuove storie e sentimenti a Mystic Falls.
Fanfic scritta a 4 mani.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Damon seguì con lo sguardo Jacqueline e Stefan mentre uscivano. Guardò Alexa, il volto pieno di preoccupazione e ansia. Si alzò e le andò di fianco e inevitabilmente la ragazza cominciò a piangere. Vedere Stefan dopo quello che le aveva fatto era un colpo duro.
-Ehi, va tutto bene- le disse prendendola tra le braccia.
-Cosa sta succedendo?- Arleene non capiva più nulla. 
-Oh, lei e mio fratello hanno litigato- spiegò, dopotutto non stava dicendo una bugia. Aveva solo omesso alcuni piccoli particolari.
Tese l’udito, cercando di sentire cosa stavano dicendo là fuori. Sentì Stefan affermare -Non mi sembra che sia morta, no? Per fortuna Klaus le aveva fatto un regalo...-
Ma a quanto pare non era stato l’unico a sentirlo.. Alexandra guardò fuori, in direzione delle voci e Damon cercò di non farle ascoltare ciò che dicevano, stringendola al petto. Era una delle situazioni più complicate che potevano essersi create: nella sala da pranzo vi erano un’umana, ignara dell’esistenza di esseri sovrannaturali, una ragazza nel bel mezzo della transizione ed un vampiro. In giardino c’erano uno squartatore assetato di sangue e vendetta ed una vampira che cercava di farlo ragionare inutilmente. È proprio strano il mondo pensò Damon Salvatore. Tese di nuovo le orecchie. Se quello stronzo avesse osato toccare Jacqueline lo avrebbe ammazzato. Ma poi sentì qualcosa di incredibile, la sua ragazza lo stava facendo ragionare. Lasciò l’abbraccio con Alexa sussurrandole -Va tutto bene, è finita-
Ma in realtà non sapeva se era realmente finita.
 
Si asciugò delle lacrime che le avevano bagnato il viso.
-Alexandra- la chiamò sua sorella, dietro di lei.
In quel momento aveva paura, non voleva voltarsi e affrontare altro odio, era semplicemente stanca di tutto quello che le stava accadendo. Ma aveva la certezza che prima o poi avrebbe dovuto far fronte a quella situazione, voglia o non voglia. Si girò, trovando il volto di Jacqueline sorridente. E dietro a lei c’era lui, solo pochi passi li separavano.
-Vorrei parlarti- disse sempre freddo. Ma la ragazza riuscì a captare qualcosa di diverso nella sua voce. Annuì, e si diresse con lui nel salotto dove si sedettero uno di fianco all’altro davanti all’antico caminetto di pietra.
-Mi vergogno di quello che ho fatto, non avrei mai dovuto trattarti in quel modo. Alexa, mi sento uno stupido- la guardò e improvvisamente capì che qual era la cosa giusta da fare... avvicinò una mano al quella di lei -Mi fa male. Mi fa male sapere ciò che sono stato in grado di farti-
-Stefan, ascoltami- Alexandra lo prese per le mani, guardandolo -È stata tutta colpa mia, sono io ad averti… tradito e se io non lo avessi fatto tu non mi avresti ucciso. Le cose ormai sono andate così, dobbiamo farcene una ragione. Ma il senso di colpa mi ucciderà se tu non mi perdonerai-
-Ti ho perdonato nel momento in cui sono tornato me stesso. So di non poter fare a meno di te. Ma cosa ne faremo di noi? Tu adesso hai Klaus e…- cercò di trattenersi, non voleva perdere di nuovo il controllo.
-No no, io ho scelto te- Alexandra si buttò tra le sue braccia. Le era mancato, dio, se le era mancato. Sembravano passati secoli da quando l’aveva sentito così vicino. Volle imprimere nella testa quel momento, cercando di analizzare ogni singola emozione.
-Potrei farti del male- disse malinconico, stringendola a sua volta. Affondò la testa nell’incavo del collo, respirando il profumo della pelle di lei.
-Non ti lascerò andare così facilmente-
-Perché?-
-Perché io ho ancora speranza-
Stefan alzò la testa, trovando le labbra della ragazza a pochi centimetri. Si fissarono per qualche momento, come se fossero incerti sul da farsi.
-Baciami- sussurrò lei.
E il ragazzo obbedì all’ordine, trovando la salvezza in quelle labbra morbide che le erano così tanto mancate. Improvvisamente tutto ciò che avevano passato fu annullato e ritornarono solo i sentimenti che fin non molto tempo prima i due avevano provato.
 
 
 
 
 
 
-Sono preoccupata per Alexandra. Vado a vedere cosa sta succedendo- annunciò Arleene, alzandosi dalla sedia.
-No!- esclamò Jacqueline -Meglio se lasci che si parlino da soli-
-Esatto- concordò Damon -Potrebbe essere pericoloso per lei entrare in quella stanza-
La madre li guardò accigliata -Sta succedendo qualcosa e voi me lo state nascondendo. Non per essere scortese, Damon, ma è da quando siete arrivati tu e tuo fratello che le mie figlie si comportano in modo strano-
I due si guardarono pensando a come liberarsi da quella situazione. Jacqueline sentiva da tempo il bisogno di dirle la verità, ma d’altra parte aveva paura delle conseguenze.
-Non capisco cosa intende dire-
-Voglio dire che vorrei davvero sapere cosa sta succedendo! Saltate le lezioni, non mi dite mai dove andate e tornate spesso e volentieri nel bel mezzo della notte. Mi accorgo quando succede qualcosa alle mie figlie. Anche lo sceriffo Forbes mi ha raccontato che Caroline si comporta in modo strano da qualche mese-
-Mamma, io...- iniziò Jacqueline non sapendo bene cosa dirle -Ti stai preoccupando per niente. Non siamo affatto cambiate da come eravamo una volta-
-Basta, Jacque!- sbottò all'improvviso Arleene -Stai dicendo le stesse cose che ha detto tuo padre prima di andarsene! Non puoi farmi questo-
A quel punto non resistette più e decise di dirle tutta la verità, incurante di Damon che sperava proprio non lo facesse.
-Ok, mamma. Hai ragione, sta succedendo qualcosa e non so se ti piacerà, ma dovrai accettarlo perché ormai è quello che sono... e che sarà anche Alexa-
La donna la guardava accigliata -Spiegati meglio. Mi stai facendo preoccupare-
-Ecco... Da un po' ormai non sono più... la stessa, diciamo-
-Forse ti conviene partire dall'inizio- le suggerì Damon, ormai arreso.
-Ok. Quando io e Alexandra abbiamo conosciuto Damon e Stefan, ci siamo subito accorte che... che avevano qualcosa di diverso. Poi, sistemando lo studio, abbiamo trovato dei vecchi diari di un nostro antenato e abbiamo letto delle cose sconvolgenti, che però si adattavano perfettamente alla situazione-
-Che cosa avete scoperto?- chiese la madre, sempre più preoccupata.
-Probabilmente avrai sempre creduto che fosse una leggenda nata qui a Mystic Falls nel 1800, ma è una storia vera-
Arleene ci pensò un attimo -Ti riferisci alle storie legate alla battaglia di Willow Creek del 1864? Quelle sui vampiri? Jacque, è assurdo, dai!-
Damon ridacchiò tra sé e sé -Mi creda quando le dico che è tutto vero. Posso confermare: durante quella battaglia più di venti vampiri furono rinchiusi in una cripta dalla famiglie fondatrici e da alcune streghe che avevano scoperto il segreto di quei “demoni”-
-Questo è quello che dicono i membri del consiglio attuale e io non ci ho mai creduto. Per questo non ho mai voluto farne parte-
-Le sfugge il succo del discorso, Arleene-
-Mamma, i vampiri esistono per davvero e non sono stati tutti rinchiusi nel 1864...-
La donna sbiancò -Che stai dicendo, tesoro?-
-Stefan e Damon ne sono la prova. Loro sono così da allora-
Arleene si lasciò cadere sulla sedia -Ma... ma questo cosa c'entra con te e Alexandra?-
-Vedi, una vampira che... aveva qualcosa in sospeso con Damon e Stefan è venuta qui qualche mese fa e... e mi ha uccisa-
-Che cosa?! Cosa vuol dire che ti ha uccisa? Io ti sto parlando proprio in questo momento!-
-Arleene, si calmi- intervenne il ragazzo -Jacqueline è morta, ma è ritornata. È un vampiro anche lei, e Alexandra lo sta per diventare in questo momento-
La donna si alzò di scatto -Che significa?-
-È in fase di transizione- le spiegò la figlia -Significa che non è ancora un vampiro, ma dovrà diventarlo-
-E perché dovrebbe volere una cosa del genere?-
-Perché se non si nutre di sangue umano... morirà. E questa volta per davvero-
Arleene espirò profondamente -È così assurdo-
-Lo so, mamma. Anche per noi, quando l'abbiamo scoperto, è stato pazzesco. Ma col tempo imparerai ad accettarlo... forse- aggiunse a un suo sguardo perplesso.
-Quindi tu e Stefan siete...?- domandò, rivolgendosi a Damon.
-Sì. Dal 1864, quando abbiamo cercato di salvare una vampira-
-E chi altri?-
-Caroline- rispose Jacqueline -E Bonnie è una strega. Tutta la sua generazione lo è stata-
-Streghe? Ora mi stai prendendo in giro...-
-Se ha accettato l'esistenza dei vampiri, perché non quella delle streghe?- le fece notare il ragazzo -Mi creda, la maggior parte delle volte sono solo una scocciatura per noi, ma ogni tanto risultano utili. Per non parlare dei lupi mannari, poi! Loro sì che sono un problema! Sa che un solo morso è fatale per un vampiro?-
-Damon!- lo richiamò Jacqueline -Così non sei affatto d'aiuto-
-Te l'ho detto che ero contrario a questa cosa-
-Allora potevi rimanere su tu con Alexa e mandare giù Stefan!-
-Così che avrebbe potuto provare a baciarti di nuovo?- la provocò.
-Questa è bella- sospirò la ragazza -Lo sai che non era in lui fino a un'ora fa-
-Appunto!-
-E ci sono anche lupi mannari?- intervenne Arleene, interrompendo quella piccola lite.
-Tyler Lockwood. Ah, e come dimenticare il potente e immortale ibrido, Klaus!-
-Che cos'è un ibrido?- alzò gli occhi al cielo, sospirando e non sapendo come poteva credere a quelle stranezze.
-È sia un vampiro che un licantropo. Ma il bello è che Klaus è un vampiro immortale, quindi, voilà... un ibrido immortale!-
Arleene restò seduta mentre pensava a cosa le avevano riservato quei pochi mesi della sua vita... Le sue figlie avevano conosciuto dei vampiri, di cui non sapeva l'esistenza, erano entrambe state uccise e poi trasformate per rinascere come creature sovrannaturali. Come avrebbe gestito la sua vita d’ora in poi? Non poteva negare loro l’amore di una madre, solamente perché erano creature diverse. Sospirò nuovamente, incontrando lo sguardo di Jacqueline e poi di Damon. Eh sì, la vita si era rivelata proprio strana.
 
 
 
 
 
Nel prossimo capitolo...
-Ma è giovane!- esclamò sorpresa.
-Non devi ucciderla, devi solo stordirla un po’ e farle dimenticare tutto. Ora vai e sbrigati, prima che mio fratello scopra che sei a caccia di umani-

 
NdA:
Voilà un nuovo capitolo, come al solito speriamo che vi sia piaciuto :3 Recensioni, commenti, critiche sono come al solito ben accette! Volevamo ringraziare laragazzadislessica che piano piano ha cominciato a leggere la nostra ff, recensendo ogni capitolo :D
Ugualmente ringraziamo chi ci segue dall’inizio, anche senza senza recensire! Ci fa comunque piacere sapere di avere dei lettori “fantasma”
*ringraziamenti random mode: off*
Al prossimo capitolo!
BrokenArrows
  
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