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Autore: RikyZak    23/11/2014    1 recensioni
Cosa succederebbe se il Comico, Eddie Blake, diventasse quasi immortale grazie ad un farmaco? Ma soprattutto, cosa succederebbe se questo Comico "migliorato" dovesse combattere orde di Zombie in una caotica New York?
Del testo: "...Edward era un pochino spaventato e allo stesso tempo incuriosito. Il signor Turner spinse il fascicolo verso di lui e Eddie iniziò a sfogliarlo, ascoltando le parole di quello che si stava rivelando un uomo più interessante del previsto..."
Genere: Azione, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrian Veidt/Ozymandias, Edward Blake/Il Comico, Rorschach/Walter Kovacs
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Eddie guidava la sua jeep con un sigaro in bocca e Rorschach sul sedile passeggeri: “Allora, di che si tratta?”

“Non posso dirti nulla e comunque ne so poco.” Rispose Rorschach guardando il paesaggio.

“Oh andiamo, se ti sei fatto tanta strada non è solo per venire a prendermi o per uccidere una spia messicana del caz*o che aspettava la mia chiamata.”

“Eddie, arriverà il momento” Disse subito Rorschach con tono irrequieto.

La jeep inchiodò. Eddie spense il sigaro e guardò l'amico nella maschera dicendo: “Non sei mai stato un bravo bugiardo. Daniel ovviamente non sa che tu sei qui ma, stando a ciò che mi hai rivelato, Ozy sì.”

“Fai ripartire la jeep.” Rorschach era piuttosto seccato.

Eddie ripartì e dopo pochi istanti disse: “Mio Dio, ora che ci penso tu sei morto.”

Rorschach fece un attimo di pausa per poi rispondere: “Hai centrato il segno.”

“Beh, non penso ti abbiano dato quello che hanno dato a me.” Disse sghignazzando Edward.

“Perché no?!” Rorschach sembrava stupito.

“Sul serio? Sei troppo fiero e stupido per accettare un milione di dollari e provare dei farmaci che implicherebbero il fatto di toglierti la maschera.”

Rorschach cercò di stimolare l'amico: “Allora come fai a dire che non sia un impostore?”

Eddie rispose con faccia quasi schifata: “Ti prego, sei alle Hawaii con giacca e cappello; penso che la tua faccia si stia sciogliendo sotto a quella maschera. Non puoi essere altri che Rorschach. Un vecchio e decrepito Rorschach.”

Qui il passeggero non rispose, aspettò diversi minuti e Eddie nel frattempo si fece molto serio. Poi arrivò la risposta: “Ci sono molti modi per non invecchiare.”

Eddie avrebbe voluto avere la risposta pronta ma non vi riuscì, non dopo quella affermazione e Rorschach addirittura proseguì: “Anzi direi che sono addirittura più giovane!”

I due non aprirono bocca fino a quando non arrivarono in aeroporto dove Rorschach si tolse la maschera e insieme si imbarcarono diretti a Washington.

Il viaggio non si prospettava molto lungo ma i due ebbero comunque modo di chiarirsi.

Erano appena decollati quando Eddie chiese prontamente: “Allora, Rorschy...”

Qui venne interrotto da una gomitata da parte dell'amico: “Non chiamarmi così!” Disse guardandosi attorno per assicurarsi che nessuno avesse sentito.

Eddie proseguì: “Dunque, come hai fatto a sopravvivere? Ozy ha detto che sei esloso. Il Dottore ha rimesso assieme i pezzi tipo Frankestein?”

“E' leggermente più complicato.” Rispose con voce bassa Rorschach “Vedi, per Manhattan non è stato difficile farmi rivivere anche se, da come me l'ha spiegata, ha creato un mio clone. Questo mesi dopo all'esplosione.”

Eddie lo fermò perplesso: “Mi sfugge però il perché. Dopotutto tu volevi dire la verità al mondo.”

Rorschach riprese subito: “Sentiva aria di tempesta. Al tempo era più un venticello ma gli puzzava ancora la faccenda con la Russia. Aveva anche pensato di tornare ma probabilmente avrebbero utilizzato tutti i mezzi possibili per distruggerlo e, quasi sicuramente, senza scalfirlo.”

Eddie rise un attimo esclamando: “Quel figlio di pu*tana è tosto!” Poi lasciò continuare il racconto: “Per farla breve mi ha resuscitato, se così si può dire, in modo da avere qualcuno che rimanesse aggiornato.”

Eddie ci pensò su un secondo e chiese: “Rimane il fatto che sono passati trentanni e tu non hai una ruga.”

Rorschach riprese fiato prima di rispondere: “Lui era su Marte ma comunque si teneva in contatto con Ozy e vedeva la tecnologia crescere e sfuggire al controllo degli umani. Non poteva lasciar scoppiare una Terza Guerra mondiale, sarebbe stata la fine dell'umanità.”

Eddie era curioso e impaziente: “Ciò non spiega la tua giovinezza.”

“Adesso ci arrivo...” Rorschach si stava scocciando “Ha deciso di usare le sue capacità per mantenermi in forma in modo che possa stare sempre vigile e pronto all'azione.”

Eddie affermò: “Mi pare giusto! Almeno se succedesse qualcosa potresti intervenire senza prima doverti togliere il catetere.”

Non parlarono più molto ma mentre scendevano Eddie si fece più serio, guardò Rorschach e disse: “Ehi, senti, ho capito che c'è qualcosa che non va. Se mi hanno chiamato quelli della difesa da Washington è un affare di guerra. Io sono un soldato... tu no. Dimmi come stanno veramente le cose.”

Rorschach non rispose e guardò il pavimento. Uscirono dall'aeroporto e vennero scortati in albergo da un SUV dei federali. Gli venne detto che il giorno seguente avrebbero ricevuto comunicazioni sul da farsi.

Alle undici passate Rorschach bussò alla camera di Eddie che si stava già appisolando in vestaglia davanti ad una Soap Opera.

“Eddie, devo spiegarti alcune cose.” Disse a capo chino entrando.

Edward lo fece accomodare e gli offrì da bere ma lui, con un cenno del capo, rifiutò. Eddie si versò comunque due bicchieri e ascoltò Rorschach: “Manhattan è morto.”

Eddie strabuzzò gli occhi incredulo. Era attonito e immobile appoggiato all'armadio. Mandò giù un sorso e sospirò aspramente sussurrando: “Come?”

L'amico rispose lentamente: “Era come una batteria. Io non so dirti esattamente come ma il succo è che si è scaricato. Giorno dopo giorno si sentiva più debole ma non voleva dirmelo. Poi è venuto da me nel cuore della notte e quasi non lo riconoscevo. Era magro, esile, debole. Emetteva poca luce e faticava a parlare. Mi ha salutato a stento ed è scomparso. Due mesi dopo mi sono ritrovato un capello bianco in testa e ho capito che era finita.”

Ci fu un lungo momento di silenzio. Eddie bevve ancora guardando fuori dalla finestra.

Fu Rorschach a romperlo dicendo: “Io penso che riprenderò in breve gli anni passati. Invecchierò di colpo.”

Si avvicinò a Eddie e lo guardò con uno sguardo che nessuno probabilmente aveva visto sul volto del duro e possente Rorschach, era la paura. Paura della morte, di perdere ciò che aveva. Paura dell'inevitabile che fino ad ora era sembrato un giorno lontano.

“Eddie, voglio tornare all'azione un'ultima volta.”

Eddie sorrise con un accenno di pietà sul viso e rispose: “Tu non sei un soldato, non sai fare la guerra.”

“No, hai ragione. Ma so che voglio essere ricordato e posso starti accanto in questa missione perché so come fare del male.”

 

   
 
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