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Autore: Betty    23/06/2003    1 recensioni
In vista dei mondiali Benji ritroverà i suoi amici e forse anche l'amore..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 16

CAPITOLO 16

La fine dell'incubo

"Jack, te ne vai così presto?" chiese Little al nipote.

"Sì zio, ho un appuntamento!" disse con un sorriso l'uomo.

"E con chi? Le donne più belle di Los Angeles sono tutte qui a questa festa!"

"Ma io devo incontrare la donna dei miei sogni!"

"Non dire cavolate, non ti vuole neanche vedere…un momento non avrai fatto quello che mi hai detto un po’ di tempo fa?" Little cominciava a preoccuparsi.

"Può darsi!"

"Può darsi un corno! Il rapimento è un reato federale!!" Little cercò di non farsi sentire dalle persone intorno a loro.

"Zio, è tutto sotto controllo" Jack era sicuro di quello che diceva.

"Dove ti rintraccio se succede qualcosa?"

"Sono nel cottage di Santa Monica"

"Ma non c'è ancora il telefono."

"Meglio così!" Jack salutò lo zio e si avviò verso la macchina.

Little decise di lasciare anche lui la festa, era meglio andare a casa, quel ragazzo lo avrebbe fatto morire di infarto.

Isa si svegliò, sentì che nella stanza c'era un'altra persona.

"Chi sei? Perché mi hai fatto questo?" chiese adirata la ragazza.

"Non ti arrabbiare, se fai la brava forse ti slegherò" disse la voce. Infatti Isa aveva sia i polsi che le caviglie legate.

"Jack, lasciami andare!" adesso Isa era impaurita.

"Ti prego, non avere paura di me. Voglio solo farti felice, dopo che ci saremo sposati ce ne andremo lontano. Vedrai che presto dimenticherai quel giapponese!"

"Non ti sposerò mai!" disse caparbiamente Isa.

"Hai due scelte, o mi sposi o faccio ammazzare il tuo portiere. Non sopporto i rivali."

"Non fargli del male."

"Mi sposerai?"

Isa non rispose, stava piangendo.

"Pensaci, torno tra un po’, tanto non ho fretta."

Jack uscì dalla stanza, quando aprì la porta Isa notò nell'angolo un bellissimo abito da sposa. Aveva pensato proprio a tutto, l'oscurità si impadronì ancora della stanza e Isa si sentì perduta.

"Eccolo, sta rientrando" disse Little.

"Vado, mi raccomando non fate niente, a meno che mi punti una pistola!" disse William Price.

"Papà non è il momento di scherzare!" esclamò Benji

"Non ti preoccupare!"

- Dice bene lui, ogni minuto che passa mi sembra di perdere per sempre Isa e adesso mi devo preoccupare anche per lui - pensò Benji.

Little scese dalla macchina e vide un uomo avvicinarsi, fece per risalire sulla macchina ma la voce dell'uomo lo bloccò.

"Little, ho bisogno di parlati!"

"Price, che diavolo ci fai qui?" chiese Little sorpreso

"Penso che tu lo sappia, ma forse è meglio se entriamo in casa."

"Ma di cosa stai parl…." La frase di Little rimase in sospeso.

"Vedo che hai capito, vogliamo entrare?"

"Stanno entrando!" esclamò Benji

"Speriamo che gli dica dove si trova la ragazza" disse McClean.

"Sempre se lo sa" aggiunse Logan.

"Dobbiamo solo aspettare ed avere fiducia in mio padre." Disse Benji.

Isa cercò di alzarsi dal letto, la luce della luna rischiarava leggermente la stanza e adesso che la sua vista si era abituata riusciva a scorgere il vestito, un armadio insomma era una stanza normale, doveva trovare qualcosa per tagliare le corde, scivolò dal letto e si trascinò per la stanza in cerca di qualcosa di tagliente. Doveva liberarsi e riuscire a scappare, pensò a Benji a cosa stava facendo in quel momento; la stava cercando? Era sicura di sì, sperava di sì.

Strisciava per la stanza come un verme, pensò leggermente divertita, non riusciva a trovare niente, la disperazione cominciò ad impadronirsi di lei.

"Cosa vuoi Price?" chiese Little

"Dov'è la ragazza?"

"Non so di cosa stai parlando!"

"Allora dimmi dov'è tuo nipote!" disse William

"Non lo so!"

"Non mentire Little, io sono qui perché non voglio procurati guai. L'FBI è già stata avvertita stanno per arrivare"

"Non possono risalire a me!" disse sicuro Little.

"C'è un testimone del rapimento ed è riuscito a prendere la targa del furgone. E lo sai a chi appartiene? Ad una tua società. Ti accuseranno di complicità, lo sai che i federali ti sono addosso, te la sei sempre cavata ma adesso può essere la fine."

Little si avvicinò al piccolo bar presente nel suo studio e si versò dello brandy che mandò giù tutto d'un fiato, non parlò per alcuni secondi poi si girò e disse:

"Si trova in un cottage a Santa Monica" poi scrisse qualcosa su un foglio e lo diede a William "Questo e l'indirizzo e adesso vattene!"

William prese il foglio e uscì di corsa, dovevano andare a salvare Isa.

"Papà, com'è andata?" chiese Benji

"Ho l'indirizzo di dov'è andato Jack, lì dovrebbe esserci anche Isa"

"E se non ci fosse?"

"Benji non leghiamoci la testa prima del tempo!" disse William

Isa vide aprirsi la porta e Jack entrò dicendo: "Cosa volevi fare? Scappare?" e rise.

"Lasciami andare, perché mi fai questo?"

"Perché ti amo e voglio che tu stia con me!"

"Io non ti amo!" urlò Isa in lacrime

"Col tempo imparerai ad amarmi ancora, adesso smettila di piangere, se no domani avrai le occhiaie, verresti male in foto."

"Cosa stai dicendo?"

"Sto dicendo che domani mattina ci sposiamo" Jack prese il braccio Isa e la portò sul letto e le disse: "Ti conviene non farmi scherzi, se no il tuo giapponese finisce male!"

Isa annuì con la testa e dopo che Jack fu uscito dalla stanza scoppiò a piangere.

Era quasi l'alba quando arrivarono a Santa Monica, Logan aveva chiamato altre auto in supporto e adesso si stavano preparando per fare irruzione nella casa. Sembrava che al suo interno non ci fosse nessuno. Benji pregava che lì ci fosse Isa tutta intera, l'attesa era snervante voleva entrare lui ma non poteva, avrebbe fatto da spettatore.

Jack si svegliò di soprassalto sentendo che qualcuno aveva buttato giù la porta di casa, capì che era stato scoperto allora corse verso la camera di Isa entrò ma non vide la ragazza, ma dov'era andata, la stanza era chiusa a chiave la finestra sigillata. Decise che era meglio andarsene, ma era troppo tardi.

"Mani in alto!" disse un uomo.

Jack si voltò e sorrise, si era fatto beccare come un novellino; in pochi attimi la camera si era riempita di gente un uomo avanzò e chiese:

"Dov'è la ragazza?"

"Non so di chi stia parlando."

"Comandante nella casa non c'è nessun altro"

"Dove hai messo la ragazza" ripete Logan

"Signore le ripeto che non so di cosa lei stia parlando!"

Un silenzio calò nella stanza ma fu interrotto da una voce: "Sono qui, nell'armadio!"

Logan andò verso l'armadio e lo aprì vide la ragazza rannicchiata su se stessa e le disse:

"E' tutto finito!"

La tirò fuori e le slego i polsi e le caviglie, Jack adirato e disse: "Ma come hai fatto ad entrare lì?"

"Ringrazia le porte scorrevoli" disse Isa

"Isabel di fuori c'è qualcuno che ti aspetta." Le disse Logan.

Benji non riusciva a stare calmo, perché non usciva nessuno? All'improvviso vide una figura che conosceva bene

"Isa!" urlò.

La ragazza lo vide e gli corse incontrò, gli saltò letteralmente in braccio e pianse.

"Non piangere, ti prego è tutto finito!" disse Benji

Isa non riusciva a parlare, finalmente era tutto finito e Benji stava bene.

"Ho avuto paura…che ti facesse del male." Disse la ragazza tra le lacrime.

"Sto benissimo, ma tu - disse il ragazzo guardandole i polsi - ..devi farti medicare."

"So medicarmi da sola, voglio solo andare a casa"

In quel momento portarono fuori Jack in manette, William si avvicinò ai due ragazzi e disse: "Benji stai calmo."

"ok!" rispose soltanto.

Isa non volle guardare Jack ma Benji era contento adesso la sua Isa era veramente al sicuro, l'incubo era finito.

Dopo essere stata medicata, Isa raccontò al ragazzo tutto quello che aveva vissuto e provato, Benji guidava cercando di guardare la strada anche se non riusciva a staccare gli occhi da Isa

"… non so perché ma ho deciso di chiudermi nell'armadio, fortunatamente aveva le ante scorrevoli, non so quanto sono rimasta lì, so solo che quando mi sono svegliata ha sentito le persone che parlavano e chiedevano a Jack dove fossi."

"Devo ringraziare mio padre se siamo riusciti a trovarti così in fretta, a proposito chiama Marcos e poi ti racconto come è andata a noi."

Isa chiamò subito il suo amico che quasi si metteva a piangere per la felicità, Janet piangeva e basta. Attaccò con la promessa che sarebbe passata da loro appena si fosse rimessa.

Benji a quel punto le raccontò tutto quello che avevano fatto per trovarla, "Se non foste stato per te e tuo padre adesso sarei stata sposata a quel tipo!" disse Isa con disprezzo.

"Ma non succederà e adesso siamo qui noi due insieme e senza più aver paura. Finalmente siamo arrivati." Disse Benji parcheggiando l'auto.

Il ragazzo si era dimenticato di telefonare agli amici per avvisarli della liberazione di Isa così appena entrarono si trovarono tutti addosso, le ragazze piangevano, i ragazzi volevano sapere cosa era successo, in poche parole c'era un casino tremendo.

Mark decise di prendere in mano la situazione: "Ragazzi! Forse è meglio se Isa va a riposare, dopotutto sarà esausta. Noi avremo tempo per chiederle tutto più tardi!"

Tutti furono concordi così i due ragazzi poterono andare a dormire, naturalmente uno tra le braccia dell'altro.

 

 

 

 

 

  
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