Eccomi qui,di nuovo a parlare della mia inutile vita,da sola. In realtà non sono proprio sola,ho un paio di amiche,che però le ho,conosciute in chat,e vivono in chissà quale parte del mondo. Si chiamano Lottie,e Sofia. Ho creato un bel rapporto con loro,forse sono le uniche persone che posso chiamare,realmente "amiche". Ed eccomi,sdraiata sul letto,a pensare di fare qualcosa,ma in realtà non fare niente. Non mangio da 2 settimane,ma non per il fatto che non ho fame,ma per il,fatto,che,sono grassa. Mi ripeto che se dimagrisco potrò avere un ragazzo,e tanti amici.Ma la paura di uscire da quella stanza mi blocca. Troppi errori,troppe paure. Ok,ora basta. Mi alzai dal letto, mi dirigo alla porta,tocco la maniglia È gelida. E ora ci sono le scale. Troppi ricordi. . "Flashback" "mamma!!!!! Cos'hai??" gridai dalle scale "Hope,vai in camera"disse,con voce flebile. "non voglio! Non ti lascio cosi!" "allora facciamo un gioco,prendi tuo fratello e vai dalla,zia,io torno più tardi"disse,cercando di fare,un sorriso. Ma io ero furba sapevo che mio padre aveva una amante,e che picchiava mia madre,ma,avevo paura.Avevo solo 5 anni. "me lo prometti?"dissi "s-si,ora vai" presi mio fratello e andai,da mia zia. Il tempo,passò e scoprì che lei era in una clinica psichiatrica,dopo la morte di mio fratello "fine flashback" Scesi pian piano quelle scale,e ogni passo che facevo era un ricordo. La cucina. Forse l'unico posto dive non é successo niente. Mi sedei su una,sedia. E addentai una mela. I,sapori erano,più accentuati,più saporiti. Però mi,pienava,quindi la lasciai. Ri andai in camera mia,presi una felpa extra large e un pantacollant e le mie amate vans. Uscii. La luce accecante,il cinguettio,degli uccelli,i bambini che,ridevano. Decisi di andare in una agenzia per cambiare casa. Volevo cambiare,tutto. "Salve signora,posso esserle d'aiuto?"mi chiese un uomo sulla 40ina d'anni. "salve,si,vorrei cambiare casa,una che costi poco,e se possibilmente,lontano da qui."dissi "ehm,certo,venga andiamo al computer che ti dico quali sono le,case." Andammo in una saletta,c'erano una scrivania con sopra computer,e foto,di lui,e credo la sua famiglia. "Suo figlio assomiglia molto a mio fratello"mi sfuggi. Lui mi guardò sorridendo e disse "potrebbero conoscersi"disse. "peccato che,sia morto"dissi sussurrando. "signora,in vendita c'e solo una casa,non molto lontana da qui,pero ce solo un piccolo problema,é a conquilini." disse. "per me va bene,basta che mi faccia conoscere questa persona." "se mi attendi un attimo ti,dico,subito quando lo puoi,incontrare". "certo,grazie" Lui scompari dietro la porta e io rimasi li,a guardare le foto di quella famigliola felice,proprio quella che,volevo io. "eccomi,allora,oggi,ora." "cosa?" "ora può andare da quel ragazzo a conoscerlo,allo Starbucks"disse spiegandosi. "ah,si certo.Grazie di tutto" Mi dirigei allo Starbucks. C'erano molte persone,e mentre io stavo aspettando fuori qualcuno,che venisse a parlarmi,chiusi gli occhi. Ispirai l'odore della natura. Qualcuno mi busso sulla spalla. Mi girai e,vidi un ragazzo,sorridente. :"si?"chiesi :"ciao,sono Harry,il ragazzo della casa."