Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: M o o n    23/11/2014    5 recensioni
Octavian è visto da tutti come l'antipatico di turno, una feccia umana. Nessuno si sofferma a pensare al motivo di tale carattere, nessuno vuole essere suo amico.
La sua vita è composta da solitudine ed insulti, da delusioni e sofferenze, da maschere su maschere. Perchè, sì, Octavian vive di maschere. Octavian è una maschera.
Però, forse qualcuno riuscirà a bruciarle, queste dannate maschere. Le brucerà con sorrisi gentili e chiacchiere fantascientifiche. Le brucerà con un abbraccio, con una carezza.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Octavian
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una luce esiste per tutti

11: Di discorsi e voci misteriose

«Non ci posso credere!» esclamò Katie, sgranando gli occhi. «Hai appena scoperto che uno dei tuoi più cari amici ha una cotta per te – e credimi, non è un piccola cotta – e tu devi il discorso su Hazel e Frank?!» la piccola figlia dei fiori era oltraggiata. Sembrava fosse pronta a esplodere.
Ora, quando ti trovi davanti a una bomba cosa fai? Ti allontani, giusto?
Ecco, no.
«Oh,» dissi, assumendo un’aria dispiaciuta. «Scusami, Katie, non volevo»
Katie scosse il capo e si addolcì, guardandomi come se fossi una bambina che aveva appena fatto un pasticcio con il cibo o dei colori.
«Tranquilla, Kat, tranquilla» mi rassicurò.
«Come vanno le cose fra te e Travis
Boom.
… aspettate.
Nessuna onda urto a colpirmi e uccidermi.
Cosa?
Katie era tranquilla!
«Kat…» disse piano. «Per favore, dicci cosa ne pensi. Non può averti sconvolto nemmeno un po’ questa notizia!»
Lo sono.
«Perché dovrei essere sconvolta?» dissi, ma non riuscì a dimostrare abbastanza sicurezza. Dannazione.
«Lo sei!» esultò Katie. Io sbuffai scocciata.
«Cosa intendi fare, ora?» chiese piano Hazel, mettendomi una mano sul braccio. Io mi strinsi nelle spalle, poggiando poi il mento sul palmo della mano, pensierosa.
«Credo che… parlerò con lui» decretai, incerta.
Hazel e Katie si guardarono. «Tu non dovresti saperlo…» disse Hazel.
«Ma, Haz! Ne aveva il diritto! Ci è dentro fino alla radice di quei capelli demoniaci!» borbottò Katie.
«HEY! I miei capelli non sono demoniaci!»mi difesi, sbuffando. Katie mi lanciò un’occhiata del tipo “Oh, ora hai perso il senso dell’umorismo?”
Loro due presero a discutere se avrei dovuto o meno venire a conoscenza di questo “segreto” di Dave.
Io mi ero estraniata dai loro discorsi, pensando a cosa avrei dovuto dire a Dave.
“Hey, bello, è vero che hai una cotta per me?”
“Dave, noi due dobbiamo parlare di qualcosa.”
“E così… hai una cotta per me, huh? E chi non l’avrebbe!”
No.
No.
Decisamente no.
A distrarmi ulteriormente dalla discussione delle due si mise il telefono.
 
Da: Chuck :) 19.48
È tardi, lo so. Avrei dovuto avvisarti prima. Comunque, domani non ci sarò: vado ad una convention :)
Posso contare su di te per il negozio, vero?
Ci sarebbe mio fratello ma, sai…

Oh. Bene.
Ore imbarazzanti di lavoro yuhu!
 
A: Chuck :) 19.49
Certo, Chuck, nessun problema :)
Non garantisco per casini che potrebbe causare tuo fratello, però ahah
Divertiti alla convention :)


Misi in tasca il telefono e alzai lo sguardo, notando che avevo due paia di occhi addosso.
«Chi era?»
«Chuck» risposi tranquillamente. «Comunque… perché sembra così importante per voi questa dichiarazione?» indagai.
«Be’,» iniziò Katie. «Dave è un bravissimo ragazzo»
«E condividete un legame speciale» continuò Hazel.
«Andate al punto» dissi, curiosa di sapere che cosa frullava nelle loro teste.
«Credo proprio che sia la persona adatta a risollevarti da questo tuo stato d’animo depresso e farti tornare quella di prima» spiegò Katie, serissima.
Io, invece, risi. «Voi siete pazze!» continuai a ridere. «Sto benissimo, non ho bisogno di nessun ragazzo»
 
♠ ♠ ♠
 
Stavo incartando un libro che una signora aveva comprato come regalo. Una signora un po’ pettegola, a dire il vero.
«Oggi non c’è il tuo ragazzo?» chiese, come se fossimo amiche di vecchia data e non perfette sconosciute.
«Di chi sta parlando, scusi?» chiesi educatamente, senza scompormi.
«Alto, magro, occhi chiari-» fu come se il mio cuore si fermasse per un secondo. Come faceva a sapere di- «Castano, occhiali» continuò, facendomi rilassare un po’.
«Oh, no. È il mio capo, non il mio ragazzo. Poi è un po’ grande per me» perché davo spiegazioni sulla mia vita sentimentale a quella donna?
«Ah. Allora deve essere lui. Percepisco qualcosa» disse alludendo a Dave che stava sistemando goffamente dei libri.
Fantastico, mi era capitata anche una sensitiva dell’amore. «No, nemmeno lui. Non ho un ragazzo» le spiegai, cercando di non spazientirmi.
Lei fece una faccia divertita, e cercò qualcosa nella borsa per poi allungarmi un bigliettino rosa.
«Ecco a te, cara» sorrise soddisfatta. «Vienimi a trovare quando vuoi!»
Afferrò il regalo e se ne uscì, sistemandosi prima i capelli biondi.
 
Afroditeconsulente esperta in amore
Consigli divini per trovare l’amore con la A maiuscola. Chiama il 555-0129  xoxo
 
Il tutto decorato con dei cuoricini. Scossi la testa e gettai il biglietto nel cestino dei rifiuti, per poi andare a dare una mano a Dave, che per poco non si uccideva cadendo dalla scala.
«Hey, grande D, serve una mano?» dissi poggiandomi allo scaffale dei libri.
«Ce la faccio, ce la faccio» disse stringendo forte la scala e cercando di sistemare un libro.
«Soffri di vertigini» constatai, sorridendo.
«No. Non soffro di vert-» guardò verso di me ma sbiancò, aggrappandosi anche con l’altra mano e lasciando cadere il libro. Mi chinai a raccoglierlo, mormorando un “idiota”.
«Scendi, faccio io» lui non se lo fece ripetere due volte e scese, per poco baciando terra.  Io scossi la testa divertita e iniziai a salire, fermandomi ad un tratto.
«Occhi a terra, soldato» lo ammonii e lui arrossì.
«Io n-non..» cercò di giustificarsi.
Salii ancora un po’, cercando di non scoppiare a ridere, e iniziai a sistemare i libri che mi passava.
«Ti sei fatta una bella chiacchierata con quella donna?» mi chiese, allungandomi un libro.
«Lasciamo perdere» risposi. «Era convinta che fra me e tuo fratello ci fosse qualcosa» roteai gli occhi.
«Vi siete affiatati un po’, a dire il vero» disse, storcendo il naso.
«Ma quella tizia è venuta qui una sola volta prima di oggi!... e anche perché aveva sbagliato negozio, fra l’altro»
Lui rise.
«Avrà un sesto senso romantico» ipotizzò.
«Scarso. Era convinta che io e te stessimo insieme, poi» …oh cavolo. La bomba era stata sganciata.
Lui arrossì di nuovo, evitando il mio sguardo in tutti modi.
Ormai
Scesi dalla scala e mi misi accanto a lui, prendendo coraggio per affrontare il discorso.
«Dave» lo chiamai. Lui guardò verso la porta.
«Oh! È arrivato un cliente, devo andare» lo fermai.
«Non è entrato nessuno, idiota» sospirai. «Dave, senti-»
«Che idiota quella donna eh? Probabilmente percepisce tensione sessuale fra tutti. Fra quella pianta e il mobile, fra quel vaso e quel libro.. fra me e te. Che idiota» disse gesticolando  e ridendo nervosamente.
«Katie e Hazel hanno vuotato il sacco» dissi diretta. Lui abbassò le spalle deluso.
«Quelle due» borbottò.
Gli presi il polso e lo trascinai dietro al bancone, dove c’erano due sedie e ci sedemmo.
«Senti, Dave» dissi, lentamente.
«Imbarazzante?» disse, passandosi le mani sui  pantaloni.
«No. Cioè, un po’. Ma niente di ingestibile» lo rassicurai. «Ascolta.. io ti adoro, sei una delle persone più care che ho al mondo…»
«Ma non c’è nessun futuro per noi, ho capito» disse, passandosi una mano fra i capelli.
«Dave…»
«Ho capito» ripetè. Alzandosi.
Mi alzai anche io, cercando di fermarlo. «Dave aspetta! Non puoi correre a queste conclusioni affrettate!» dissi.
Ma che stavo dicendo?
«Che vuoi dire?» disse, guardandomi con i suoi occhioni tristi.
«Io per ora non voglio stare con nessuno» dissi, stringendomi nelle spalle.
«Quindi… okay» disse semplicemente. «Io vado a casa»
«Dave, dai» lo implorai.
Lui si strinse nelle spalle sforzando un sorriso.
«Ci si vede, rossa» e mi abbracciò. Io ricambiai l’abbraccio.
«Ci si vede, idiota» e se ne andò.
Mi sentivo una brutta persona, lo avevo ferito. Odiavo ferire la gente.
 
♠ ♠ ♠
 
Era arrivato l’orario di chiusura, così sistemai le ultime cose e chiusi la libreria, pronta a tornare a casa.
Già. Piano saltato in aria.
Una volta chiusa la porta e infilata la chiave nella borsa..
«Katrina»



Luna's corner

Be', dai, non sono così in ritardo, sta volta. Viva me!
Allora, il capitolo è un po' uno schifio, i know. Piatto, eh? Molto :c
La parte della "litigata" fra Dave e Katrina ho provato a farla in tanti modi, ma... questo è quello più decente :\ vedete voi.
Ah, Afrodite. Genialata, aahn? (NO .-.)
Poi vabbè, oh di chi sarà mai la voce alla fine del capitolo? Bohbohboh.
Sicuramente lo avrete capito tutti perchè lol, sono così antisgamo!
E niente, oggi non ho molto da dire (tutti: grazie a dio)
Dunque... alla prossima! *sente urla disperate*
SHUT UP!
Vvb guyzzzzzzz <333
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: M o o n