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Autore: TheyCallMeGaybriel    23/11/2014    11 recensioni
Pairing Sabriel/Destiel, HighSchool!AU, Human!AU.
Gabriel e Castiel si sono appena trasferiti, ed è il loro primo giorno di scuola. All'ingresso, fanno subito conoscenza con i fratelli Winchester, con i quali si stabilirà un legame più profondo del previsto. A partire da quando Sam va a sbattere contro Gabriel, nei corridoi, e Dean difende Castiel da uno studente più grande.
Ma la vita dei Novak non è così semplice: c'è un motivo se si sono trasferiti, e se non vogliono mai parlare della loro famiglia. Starà a Sam e Dean cercare di scavare oltre alla maschera spavalda di Gabriel e al sorriso timido di Cas, per scoprire cosa nasconde il loro passato.
Genere: Angst, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Look From You And I Would Fall From Grace'
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《Sei e cinquanta. Ecco a lei!》Gabriel porge la busta alla cliente, con un sorriso ammiccante. La donna la prende, un che di famelico nello sguardo, e gli passa i soldi contati giusti.《Grazie mille, arrivederci!》squittisce, prima di tirare fuori un grosso pasticcino alla crema dal pacchetto. Esce dal negozio ancheggiando, mormorando qualcosa di entusiasta sul sapore dei dolci di quel giorno.
Il ragazzo si pulisce le mani sporche di zucchero sul grembiule bianco, e ripone la moneta nella cassa. Quel giorno Crowley, il suo datore di lavoro, lo ha messo a servire al bancone -invece che fargli sistemare il magazzino- e a Gabriel sta benissimo: è decisamente molto meno faticoso. Ha passato la mattina con Sam, in casa. Hanno cercato di studiare un po', ma il tempo era poco; dopo nemmeno un'ora il più grande è uscito, per andare prima a fare delle commissioni e poi al lavoro.
Sorride tra sé e sé. Ha la conferma di avere davvero delle speranze, con il più piccolo dei Winchester, e non intende lasciarsi scappare l'opportunità.
Lancia una rapida occhiata all'orologio: le 19, il suo turno è finito, e al momento non ci sono clienti. Si sfila il grembiule, portandosi sul retro del negozio, e lo ripiega con cura. 《Novak!》
《Mr Crowley》Gabriel si gira, trovandosi davanti il proprio capo. Non lo vede molto spesso, ha altri tre negozi in città, ed è sempre impegnato.《Buonasera》.
《Buonasera. Come è andato il turno?》
《Nessun problema. Sono finite le crostatine ai mirtilli, e le brioches alla crema》.Afferra la sua borsa, infilandoci dentro a casaccio il grembiule. Non vede proprio l'ora di andarsene, stasera, ha troppi pensieri per la testa.
《Quante ore hai fatto?》
《È venerdì, capo. Quattro》.
《Devi essere stanco》mormora l'uomo, con un sorriso strano. Gli si avvicina, le mani che vanno a massaggiargli le spalle. Gabriel sussulta, sorpreso dal contatto improvviso e dal comportamento del proprio superiore, ed è tanto stupito da non spostarsi nemmeno.
《Sai, oggi è arrivato un altro ragazzo, in cerca di lavoro. Io gli ho detto che non c'era posto, che ho già un dipendente molto laborioso...vero?》
Il cuore di Gabriel inizia a pulsare più rapido, quasi timidamente. Dove vuole andare a parare? 《Sì...?》
《Ovviamente, se tale persona si dimostrasse incapace di soddisfare ogni mia necessità potrei sempre rimpiazzarla...》continua Crowley, facendo scivolare le mani dalle sue spalle al suo sedere. Gabriel sobbalza, rigido, e l'uomo gli dà un buffetto sulla guancia. 《Ci vediamo lunedì, Novak!》.
E si allontana, voltandogli le spalle.
Il ragazzo rimane immobile, a fissare il vuoto, per qualche secondo ancora. Che cosa è appena successo? Che cosa voleva dire...? Sa benissimo che non si può permettere di perdere il lavoro, ma...gli ha davvero fatto...una proposta di quel genere?
Con le mani tremanti, si affretta a chiudere la borsa, e se la infila in spalla. Esce dal negozio, lasciando che la porta si chiuda in automatico dietro di lui, e si passa le dita tra i capelli. Il suo riflesso nella vetrina mostra il suo viso, pallido e sconvolto.
Vuole solo andarsene di lì il più in fretta possibile. Qualcuno gli appoggia una mano sulla spalla, e lui sussulta, girandosi di scatto.
Sam...grazie a Dio.《Hey! C-cosa ci fai qui? Mi hai spaventato, bello》esclama, stampandosi in faccia un bel sorriso.
《Ti stavo aspettando...ci hai messo un po'》il più alto lo squadra, con un'espressione preoccupata.
《Sì, stavo...parlando con il mio capo, scusami. A cosa devo il piacere?》
Sam abbassa gli occhi, e tira fuori il telefono. 《È...si tratta di Castiel. Non è ancora tornato, ma mi ha chiamato mezz'ora fa...sembrava agitato, ha detto che non sapeva dove fosse e che c'era qualcuno con lui, Alavir o Alastair, qualcosa del genere. Poi la linea si è interrotta. Non sapevo che fare, magari è in pericolo...sono venuto a cercarti》.
Il sorriso forzato di Gabriel svanisce, lasciando spazio all'agitazione. Cass, da solo, in giro in una città che non conosce. Forse con qualcuno che vuole fargli del male. 《Devo trovarlo, Sam》.
《Vengo con te...e chiamo Dean, può darci una mano》.
《D'accordo》il biondo si morde un labbro, nel tentativo di calmarsi.


《Hey!》Dean si infila nel vicolo, camminando rapido verso i cassonetti. Due ragazzi sono in piedi davanti a un terzo, poco più avanti, uno di loro lo sta spingendo contro il muro. Riconosce subito il più piccolo, minuto, con i capelli neri e due inconfondibili occhi blu: Castiel, che lo sta guardando con un misto di paura e sollievo dipinto in volto. Davanti a lui, Alastair e un'altro della sua cricca, Azazel. Si voltano verso subito verso di lui, le loro risate si spengono all'istante, i loro sguardi si fanno seri.
《Winchester》è Azazel a parlare《sei venuto per salvare il tuo ragazzo?》chiede, in tono di scherno. Gli angoli della bocca di Dean si piegano in un sorriso che non ha niente di allegro, mentre si avvicina di più a loro.《Due contro uno? Non vi smentite mai.
Non ditemi che avete paura di quella pulce》accenna a Novak, ora accucciato a terra in mezzo alla spazzatura. Sembra stare bene, è solo un po' più pallido del solito, ma a vederlo così la rabbia inzia a ribollire nel suo petto, furiosa. 《Perché ti interessa tanto di lui, se è solo una pulce?》lo provoca Alastair.
《È per questo che ho chiuso con voi, no? Per il vostro modo di fare. Pensavo foste solo un po' pieni di voi, ma poi avete iniziato a comportarvi come dei bulli e dei codardi. Non me ne frega niente del ragazzino, potete anche ammazzarlo di botte per quel che mi riguarda. Sono qui per risolvere con voi idioti》ringhia Dean, un attimo prima di lanciarsi contro i due. Colpisce subito Azazel, con una ginocchiata, e ruota per portarsi dietro di lui e spingerlo a terra.
In un attimo Alastair gli è addosso, gli sferra un pugno al volto. Riesce a spostarsi un attimo prima, ma viene comunque preso di striscio, e il dolore si irradia dalla parte destra del suo volto. Grida, rialzandosi di scatto per tirargli un calcio al ginocchio, ma Azazel si è ripreso e gli fa lo sgambetto.
Nel giro di pochi secondi lo hanno immobilizzato a terra. 《Già stanco, Winchester?》
Dean fa un sorriso tirato. 《Due contro uno, vi ricordo》. In quel momento, una grossa pietra colpisce Alastair dritta in testa. Il ragazzo cade all'indietro, stordito, lasciando uscire di colpo l'aria dai denti. Alle sue spalle c'è Castiel, in piedi, un altro sasso stretto tra le dita...dei quattro, è forse quello con l'espressione più sorpresa.
Dean approfitta del momento per ribaltare la situazione, e rotolare sopra Alastair. Tira fuori il telefono dalla giacca, digitando velocemente un numero, e tiene il dito sospeso sopra il pulsante di chiamata. 《Levatevi dai piedi, o telefono alla polizia. Finiremo tutti e quattro nei guai, ma ho come l'impressione che voi sareste i più a rischio. Cosa succederebbe se venissero a conoscenza di alcuni vostri precedenti?》li minaccia, prima di lasciare andare, lentamente, il ragazzo immobilizzato sotto di sé. Quello si rialza, aiutando Azazel a fare lo stesso, e sputa per terra. 《Alla prossima, froci》ringhia, ma entrambi indietreggiano verso la fine del vicolo. Dean sta per rilassare, finalmente, i muscoli tesi, quando uno dei due tira fuori qualcosa dalla giacca...una pistola. In un attimo, ha già premuto il grilletto, prima di scappare dietro all'amico.
Dean si lancia, d'istinto, sopra a Castiel, buttandolo a terra. Il proiettile passa fischiando a pochi centimetri da loro, con un suono tipico a un miagolio; poi, l'unico rumore è quello dei passi di corsa di Alastair e Azazel, in lontananza.
È buio. Dean è ancora mezzo sdraiato sopra Castiel, lo tiene ancora tra le braccia, lo sente tremare, sente il suo respiro irregolare di fianco all'orecchio.《Hey, stai bene...?》sussurra, senza avere però il coraggio di muovere un muscolo. Il più piccolo non risponde, ma emette una specie di singulto spaventato.《Hey! Cassie!》Dean alza la voce, rotolando via dal suo corpo.《Ti hanno fatto male?!》chiede, la voce che si spezza per la rabbia e la preoccupazione. L'altro non dice niente, si limita a guardarlo terrorizzato, e scuote la testa. Lo aiuta ad alzarsi, e subito il più piccolo si stringe a lui. Il Winchester rimane immobile per un secondo, sorpreso, ma poi si decide a circondarlo con le braccia. 《Hey, va tutto bene. È finita》mormora, cercando di incrociare i suoi occhi blu. Ma Castiel li chiude, seppellendo la testa nel suo petto.《Erano come...Lucifer》balbetta, evidentemente sull'orlo di una crisi di panico.
《Lucifer?》gli chiede, confuso.
《Mio fratello》la sua voce è così bassa e tremante che quasi non la sente.
《Aspetta, cosa?! Cass?》si allontana appena da lui, cercando di vederlo in faccia. Ha il viso arrossato, le labbra chiare screpolate più del solito, e non gli risponde.《È vero quello che hai detto prima? C-che non ti interessa di me?》gli chiede invece, in un sussurro confuso.
Dean sospira, e si porta le dita alla tempia. 《No, io- non...Cassie...non posso...》
《Ma io ti piaccio, n-non è vero?》
《Senti, è complicato...》
Il moro gli si allontana, alzando finalmente gli occhi, blu e arrossati, verso di lui. 《No, non lo è. O ti piaccio, o no. Tu...mi piaci, e lo so》.
Dean si sente male. Ha lo stomaco dolorosamente contratto, e una fitta gli attraversa il petto. Perché deve essere così difficile?《Okay, d'accordo, forse mi piaci! Ma non puoi piacermi-》grida, quasi, voltandogli le spalle. Non vuole più vederlo, non vuole più vedere quel suo viso perfetto, con quello sguardo calamitante a cui non può sfuggire.
《È per tuo padre?》
Dean torna a girarsi verso di lui, di scatto. 《...Come lo sai?》
《Hai...la scorsa notte, stavi parlando nel sonno. Lo imploravi di stare calmo, e di lasciare andare Sam...e ho visto il modo in cui la tua espressione cambia, quando pensi che nessuno ti veda. Non...non stai bene, lo so. So cosa voglia dire non stare bene con la propria famiglia.
So che- so che hai notato che io e Gabe viviamo da soli, è inutile fingere che tu non lo abbia fatto. Oh...per favore, non dire a nessuno che te l'ho detto》aggiunge infine, in tono preoccupato.
Dean rimane immobile, i pugni stretti, le spalle rigide. Non ha mai sentito Castiel parlare in quel modo, di solito si limita solo ad ascoltare, non è mai stato così diretto. Non è stato difficile capire che i Novak nascondono qualcosa, è più che evidente, ma a quanto pare le cose devono essere più complicate del previsto.
Dio, vorrebbe avere una scelta. 《Non posso deluderlo di nuovo, Cassie, non posso. Devo fare...qualsiasi cosa lui voglia che io faccia. E se vuole che mi piacciano le ragazze, allora forse devo...solo...non devo essere così sbagliato》mormora, a denti stretti.
《Pensi davvero che essere gay sia sbagliato? Non lo è. Devi essere te stesso, non quello che qualcun altro vorrebbe che tu sia, anche se questa persona è tuo padre》.
Dean rimane in silenzio, gli occhi bassi. No, non pensa davvero che sia sbagliato. Sam lo è, ed è suo fratello, non ha niente che non vada. Però gli tornano in mente le parole di John, quel giorno, al suo figlio minore: "Se provi ad avvicinarti a un altro ragazzo, allora esci da quella porta e non tornare mai più". Lo schiaffo che gli ha tirato, il segno delle dita che è rimasto impresso sul viso di Samuel.
《Dobbiamo andare. Gabriel sarà preoccupato》. Si gira, e inizia a camminare.
Castiel lo segue in silenzio.



Hellooo, boys. avevo promesso che ci sarebbe stata un po' di Destiel in arrivo, so here you go! Premettiamo che non sono capace di descrivere le scene di combattimento, ew, quindi se questa qui è stata tremenda, totally my fault. Detto questo, con la scrittura sono avantissimo -ho appena finito il capitolo 10-, quindi questa settimana mi dedicherò un po' alle altre ventordici ff che sto scrivendo aiuto a degli altri lavori, primo tra tutti quello di cui avevo parlato alla fine dello scorso capitolo. nel frattempo, vi lascio il link a una Sabriel (rossa, cough cough) che ho caricato qualche tempo fa- qui. Detto questo, ci vediamo il prossimo weekend!
-Gabe
PS: io amo Crow, anche se lo ho messo a fare la parte dello stronzo. Cioè, anche nella serie è uno stronzo, in realtà, però è uno stronzo adorabile.
  
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