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Autore: Klaineinlove    24/11/2014    3 recensioni
Dopo la morte di sua moglie, Burt decide di tenere Kurt al sicuro. Diventa molto protettivo nei suoi confronti facendolo studiare a casa e permettendogli raramente di uscire. Con il tempo Kurt cresce restando all'oscuro della realtà che lo circonda.
Le cose cominceranno a cambiare quando Blaine Anderson entrerà lentamente nella sua vita.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La madre di Blaine rimase per qualche istante immobile sul posto.

Il suo ragazzo era tornato a casa e aveva portato quello che apparentemente era il suo fidanzato.

La donna fissò il ragazzo accanto a suo figlio: aveva due grandi occhi celesti, al momento erano gonfi e rossi, aveva pianto e a quanto pare, pure parecchio. Era alto, poco più alto di suo figlio ed era davvero un bel ragazzo.

“Non c'è problema” disse la donna sorridendo e avvicinandosi a Kurt prendendogli le mani

“Tesoro, ti vedo molto scosso, posso preparati una tazza di tè caldo?”

Kurt annuì tirando su con il naso e poi si lasciò portare dalla madre di Blaine, in cucina.

Meredith iniziò a preparare la bevanda, sentì Blaine entrare nella cucina, quando si voltò vide che i due ragazzi si tenevano per mano e Kurt teneva poggiata la testa sulla spalla di suo figlio.

Di suo figlio. Il suo Blaine. Suo figlio Blaine innamorato.

“Ecco a te. Non voglio essere indiscreta, ma posso sapere cosa è successo? Le vostre facce mi preoccupano parecchio.

Kurt provò a parlare di nuovo ma scoppiò di nuovo a piangere, così strinse forte la T-Shirt di Blaine e affondò la testa nel suo collo. Blaine gli accarezzò una spalla e lo strinse forte a sé.

“Il papà di Kurt ha avuto un infarto. Ora è in ospedale, è stabile ma in coma”

“Oh tesoro. Mi dispiace tantissimo. C'è qualcosa che possiamo fare?”

Blaine scrollò le spalle “Domani mattina posso saltare la scuola e andare in ospedale con lui?”

“Ma certo. Perché non lo accompagni in bagno? Gli prendo degli asciugamani puliti. Io vado nello studio da tuo padre”

 

Blaine trascinò Kurt fino in bagno “Riesci a fare da solo?”

Kurt ci mise qualche minuto ma annuì liberandosi della maglia, Blaine uscì per lasciarlo solo “Sono qui fuori, ti aspetto”

Blaine si sedette sul letto di fronte al bagno della sua camera, quando suo padre entrò nella stanza.

“Disturbo?”

Blaine sussultò ma gli fece cenno di entrare.

“Tua madre è venuta a parlarmi. E' una cosa terribile. Come sta?”

“Penso abbia scollegato il cervello, non so che fare”

L'uomo poggiò una mano sulla spalla del figlio “Ci siamo noi, e sono fiero di te, perché sei venuto da noi a cercare aiuto, anche se ultimamente avevi chiuso i ponti con noi”

“Lo so papà e mi dispiace, è solo che-”

“Non preoccuparti, sei un adolescente, ne ho fatte di cavolate alla tua età, va tutto bene. Solo una cosa: lascia che domani venga con voi in ospedale, vorrei vedere la situazione, sopratutto perché Kurt è un minorenne.”

Blaine si morse il labbro.

Era stato così stupido per tutto questo tempo. Aveva allontanato i suoi genitori mentre loro lo avevano sempre amato e sostenuto e volevano solo aiutarlo.

“Grazie papà, lo apprezzo”

 

**

 

Erano passati venti minuti e Kurt non era ancora uscito dal bagno, Blaine stava ancora aspettando ma cominciò ad avere dei dubbi, si avvicinò alla porta e stava per bussare quando sentì un singhiozzò provenire dal bagno. Aprì la porta senza pensarci due volte e trovò Kurt avvolto su se stesso a terra sul pavimento freddo.

“Kurt hey!”

“Voglio il mio papà Blaine. Ti prego, lo rivoglio”

“Kurt ti prego, alzati da qui”

Kurt scosse la testa “Voglio il mio papà” singhiozzò con la voce ormai consumata

“Kurt, domani andremo da lui, si sveglierà. Non ti lascerà, non può.”

Blaine prese Kurt e lo tirò fino a portarlo sul letto “Ti tengo io, va bene? Lui si sveglierà te lo prometto” disse Blaine baciandolo dietro al collo e stringendolo sul letto. Non si preoccupò di togliersi i suoi vestiti o le scarpe, in quel momento Kurt aveva bisogno di lui e Blaine non si sarebbe allontanato.

 

Quando Blaine si svegliò, erano le sei del mattino e Kurt non era con lui. L'ansia salì per tutto il suo corpo e di getto corse in bagno, ma non lo trovò. Scese le scale di fretta non curandosi di far rumore e stare a piedi nudi e si diresse nel salotto e poi si bloccò: Kurt era disteso sul divano con la testa poggiata sulle gambe di sua madre che stava parlando a bassa voce mentre con una mano gli accarezzava i capelli.

Kurt sembrava rilassato nonostante avesse ancora gli occhi rossi.

“Tutto bene?

“L'ho incontrato nel corridoio e ci siamo messi a chiacchierare” spiegò la donna

“Blaine...” mormorò Kurt ad occhi chiusi.

“Sì?”

“Mi piace tua madre. E' una brava mamma”

Blaine guardò sua madre e sorrise “Sì, lo è!”

“Bene! Kurt ha promesso di mangiare qualcosa prima di andare in ospedale, sveglio tuo padre e preparo la colazione”

Kurt si alzò dalle gambe della donna facendola passare

“Mamma...grazie” disse Blaine per poi abbracciarla.

Meredith non poté far a meno di farsi scappare una lacrima, diede un bacio a suo figlio e filò via.

“Come ti senti?” Domandò Blaine sedendosi accanto a Kurt e baciandogli la fronte.

“Stanco. Triste.”

“Andrà tutto bene, promesso”

 

**

 

Quando andarono all'ospedale, la situazione clinica di Burt era rimasta la stessa. I due ragazzi si sedettero accanto all'uomo, mentre il padre di Blaine cercava di convincere un medico a farsi dire qualcosa in più, dato che comunque lui non faceva parte della famiglia Hummel.

“Dovrei chiamare la signora Carole?” domandò Kurt mentre stringeva la mano di suo padre, rivolgendosi a Blaine “Lei ci tiene molto al mio papà”

“Sì, credo che dovremmo avvisarla. Potremmo chiamare Finn e parlare con lei”

Kurt annuì concordò con lui, poi si sistemò sul letto, accanto a suo padre, tenendolo stretto.

“Ti aspetto qui, papà”

 

**

 

Dopo l'orario di visite, Kurt e Blaine si fermarono per comprare del cibo da asporto, Kurt era rimasto in macchina mentre Blaine era andato a ritirare la cena che precedentemente aveva ordinato a telefono.

Avevano avvisato anche Carole Hudson, che scioccata dalla notizia, aveva promesso a Kurt che il giorno seguente sarebbe andata in ospedale da Burt. Aveva chiesto al ragazzo se voleva stare da lei, ma Kurt si sentiva a sicuro con Blaine così declinò l'offerta.

Una volta arrivati a casa, Kurt andò in bagno per farsi una doccia, mentre Blaine, insieme a sua madre, sistemavano la tavola.

“E' carino, sai” disse lei con un sorriso.

“Mamma” la richiamò Blaine.

“Lo so, lo so che non è un buon momento. Solo...è carino. Buono, gentile.”

“E' rimasto chiuso in casa da quando aveva otto anni. Raramente è uscito. Lo so che adesso è fragile, ma ho imparato a conoscerlo. Ha davvero una grande forza”

“Sono felice per te. I tuoi occhi si illuminano mentre parli di lui”

Blaine guardò sua madre e sorrise “Grazie”

 

**

 

A cena, Kurt non mangiò molto e filò subito a letto dopo aver provato a togliere un piatto da tavola.

Blaine lo raggiunse e scivolò sotto le coperte accanto a lui.

“E' bello stare così” mormorò Kurt tenendo la testa poggiata sul petto di Blaine.

“Lo facevo anche con la mia mamma, ma l'affetto è diverso.”

“Meglio così” provò a scherzare Blaine e per fortuna Kurt lo capì. Sì allungò verso Blaine e lo baciò

“Mi piace baciarti” borbottò sulle labbra di Blaine “Mi fai stare bene. Mi fai stare al sicuro”

Blaine lo baciò prima sulle labbra, poi dietro l'orecchio fino a scendere giù sul collo. Sentì un forte gemito di Kurt

“Shh, non devi fare tutto questo rumore”

Kurt rise, e Blaine ne fu grato “Scusami. Posso farti una domanda?”

Blaine borbottò un sì tra un bacio e l'altro.

“Però devi fermarti, non voglio avere un...e-e”

“Kurt, erezione. Puoi dirlo”

“Sì scusa. Non voglio avere un erezione mentre ti parlo”

Blaine si voltò per guardarlo meglio.

“Dimmi tutto”

“Se..se mio padre non dovesse farcela, io sarò maggiorenne tra parecchi mesi. Cosa mi succederà?”

“Tuo padre si sveglierà Kurt-”

“E' solo un ipotesi!”

Blaine roteò gli occhi “Okay. Per ipotesi, non lo so...non hai parenti?”

“Ho una zia ma vive molto lontano da qui”

“Troveremo una soluzione. Ma ti assicuro che tuo padre si sveglierà.”

Kurt lo guardò dritto negli occhi, tanto che per un attimo, Blaine si sentì a disagio.

“Sarai paziente con me?”

“Che vuoi dire?”

“Io non sono come gli altri ragazzi, Blaine. Sono parecchie le cose che non conosco, le esperienze che vorrei fare e quelle che vorrei avere tipo...”

“Tipo?”

“Tipo...”Kurt sospirò “Il sesso. Per me è un mondo sconosciuto, totalmente!”

Blaine rise “Sarò molto paziente. Te lo prometto”

“Grazie” rispose Kurt e poi si addormentò.

 

 

Il giorno seguente tornarono all'ospedale, senza però che il padre di Blaine li seguisse.

Kurt si era addormentato sulla spalla di Blaine dopo l'ennesima crisi di pianto, e Blaine aveva gli occhi socchiusi quando vide che Burt lo stava fissando.

Era sveglio.

“Da...da quanto tempo è sveglio?” domandò incapace di fare una domanda più sensata.

Burt ci mise un po' a parlare “Da. Un. Po'”

“Blaine si alzò scuotendo Kurt che quest'ultimo aprì gli occhi agitandosi sul posto, poi fissò il padre.

“Papà! Oddio papà” Si gettò su di lui mentre Blaine uscì per chiamare i dottori.

“Mi dispiace così tanto papà, perdonami. Ti prego perdonami”

“Va tutto...bene Kurt. Stai tranquillo”

I medici arrivano e fecero ogni controllo necessario per Burt, quando l'uomo si riprese arrivò anche Carole a fargli visita.

“Con chi sei stato tutto questo tempo?” domandò Burt a suo figlio.

Kurt si morse il labbro “Tu ricordi la nostra conversazione?”

“Certo che me la ricordo, e ricordo pure questo ragazzino qui, che si presentò nel mio garage e poi a casa nostra” disse Burt indicando Blaine.

“Ho conosciuto Blaine a casa di Rachel. Poi un giorno è passato davanti casa nostra e aveva un taglio sulla fronte. Da lì abbiamo iniziato a chiacchierare e poi lui mi ha invitato a vedere un film al cinema. Dopo essermi accertato che gli Zombie non esistono, sono continuato ad uscire con Blaine di nascosto. Lo sapevo che non avresti mai accettato. Ma papà sono grande, ho bisogno di vivere la mia adolescenza e so che hai paura di me, ma sono stato bene. Sto bene. Io posso cavarmela”

Burt iniziò a piangere, cosa che commosse anche Carole

“Mi dispiace averti rovinato. Mi dispiace Kurt. Ero solo terrorizzato da questo mondo, ma dopo il mio infarto ho capito che hai ragione. Perdonami figliolo”

“Lei non ha rovinato suo figlio” Intervenne Blaine “Kurt è molto più forte di quando lei creda”

Burt annuì mentre suo figlio lo stringeva forte. “Grazie”

Kurt si alzò e sorrise “Quando ti sentirai bene dovremmo andare tutti a cena. Così papà e Carole possono avere un appuntamento tutto loro!”

“Kurt!”

“Che c'è! Vi piacete, dovreste uscire come una vera coppia”

Burt sorrise fissando la donna e Carole gli stinse la mano.

 

**

Quando l'orario di visite terminò, Kurt e Blaine si stavano dirigendo all'auto quando incontrarono lo stesso ragazzo che videro al Fast Food.

“Rieccoli la bella coppietta di froci”

“Lasciaci in pace, Kurt vai in macchina”

“Che hai, la principessa ha paura”

Blaine cercò di non guardarlo.

“Hey principessa, succhiagli l'uccello quando tornate a casa, magari lo stronzetto si calma”

“Piantala!” Urlò Blaine fissandolo

“Perché che mi fai?” il ragazzo spinse Blaine.

“No Blaine” sussurrò Kurt agitandosi dall'altro lato della macchina.

E dopo un'altra spinta, Blaine non riuscì più a trattenersi. Prese a pugni il ragazzo fino a quando entrambi non sanguinarono.

“Vaffanculo” Urlò il tipo prima di andare via.

Blaine si toccò il labbro, che non era poi così grave e poi fissò Kurt.

Era di nuovo terrorizzato da lui.

“Mi dispiace”

“Blaine, non provare a seguirmi. Me ne torno in ospedale.”

Blaine si mosse

“Non seguirmi!” urlò Kurt che tornò indietro non guardandosi alle spalle.

Continua...

 

 

Note: Il prossimo capitolo, che sarà l'ultimo arriverà Mercoledì

 

   
 
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