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Autore: LePableu    24/11/2014    3 recensioni
[CreepyPasta]Mes chers amis, ben ritrovati in questa nuova raccolta di creepypasta! Ne scriverò sette per accompagnarvi nelle ultime settimane di quest'anno, ringrazio chi mi ha recensito in passato e chi inizia ora. Spero siano di vostro gradimento e..
Buon spavento a voi!
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Creepypasta numero 2

Blackout al luna park

 
Il piccolo luna park di Andora, cittadina Ligure presso Imperia, che come ogni estate si stabiliva in riva al fiume per regalare momenti di gioia ai turisti, si trovava la sera del 17 luglio nel corso di una delle sue serate più attive e fruttuose.
Le giostre si illuminavano in modo splendido dando vita a magnifici giochi di luci e i bambini si fermavano a fissarle estasiati, mentre i più impavidi si lanciavano in splendide avventure.
Le attrazioni erano poche, più o meno le stesse di ogni Luna Park.
Delle montagne russe facevano da sfondo, non erano particolarmente grandi, ma incutevano timore grazie al classico 'giro della morte', che regalava attimi di terrore ai pochi che lo volevano provare.
Celeberrimo anche il tunnel del terrore, che offriva un quarto d'ora di spaventi ai malcapitati che vi entravano.
Immancabili i calcinculo,  come vengono volgarmente chiamati, e una piccola cabina per il cinema 4D che si muoveva e dava effetti speciali mentre veniva proiettato un film, dando un senso di realtà notevole.
Il grande scivolo in fondo al parco, alto una decina di metri, dal quale si scendeva su un tappetino, chiudeva il piccolo paradiso dei bambini. Oltre quelli solo un’ ultima luce, un led raffigurante un uomo grasso, con baffi e cappello a cilindro in divisa da circense e con un bastone in mano con sotto la scritta:
'Venite adulti e bambini, qui si divertono, grandi e piccini.'
E sembrava fosse proprio quel led a dirlo, con grande entusiasmo e con una voce grossa  e buffa alla 'Babbo Natale'.
Ma quel led non è stato sempre acceso.
Accadde una tragica sera, proprio quel 17 luglio di dieci anni fa, quando la centralina sovraccaricata dall'energia in arrivo dal trasformatore collassò.
Un blackout è normale, direte, ma in un luna park causa vere situazioni di panico.
E quella notte, a causa di un piccolo cortocircuito, morì una quantità spropositata di gente. Il Luna Park fece delle sue mille luci l'arma della sua strage.
La prima a collassare fu la grande montagna russa, ma non in un momento qualunque: al culmine dell'adrenalina, nel giro della morte.
I tre vagoncini contenenti diciotto giovani si fermarono mentre erano a testa in giù, calarono le tenebre e si sentirono delle urla: si era attivato lo sblocco automatico della sbarra che li teneva ancorati al carro e uno dopo l'altro caddero, schiantandosi al suolo e sfracellandosi sulla ghiaia in un miscuglio di sassolini, sangue e interiora che sporgevano verso l'esterno dei corpi martoriati.
Furono più fortunati, per così dire, quelli chiusi nel tunnel, fermi al buio con i raggi della luna che illuminavano le spaventose facce dei mostri al suo interno, morirono d'infarto appena le luci si spensero, quasi si fossero spenti insieme alle luci del grande parco.
La scena più crulenta si vide dalla base dello scivolo, quattro persone si erano lanciate per fare a gara a chi arrivasse prima in fondo, ma lo spegnimento del parco attivò i cancelletti a grata che bloccarono la discesa proprio quando erano al massimo della velocità, trapassarono le grate e arrivarono in fondo sul materassino e lì si divisero in tanti prismi rossi, esattamente dove le grate di chiusura li avevano trapassati.
I bambini urlavano e gridavano cercando una via di fuga.
E le urla aumentarono quando i ‘calcinculo’ attivarono lo sblocco del sedile di sicurezza che fece sbalzare quelle due dozzine di occupanti lanciandoli in ogni direzione nell’aria scura della notte facendoli finire sulla ghiaia o in mezzo alle bancarelle..
Gli ultimi furono quelli bloccati nella cabina del cinema 4D, sei persone che ancora fissavano lo schermo, che non si era spento perché alimentato da un generatore a parte, e quando le sospensioni cedettero per la posizione troppo inclinata in avanti, dovuta al fatto che per mancanza di elettricità il mezzo si era fermato in una posizione pericolante, e si schiantò in avanti schiacciando i sei tra le lamiere in un inferno di sangue e acciaio. Da fuori uscivano i corpi pressati e una grande pozzanghera, forse nel cadere in avanti guardando il film non si saranno neanche accorti che le sospensioni avevano ceduto.
Senza contare i soccorritori morti sui binari schiacciati dai vagoncini che ripartivano, quella sera morirono 43 persone.
La fine di quella serata fu segnata dal riaccendersi dell'icona triste dell'uomo al neon, con la solita scritta accesa e abbagliante:
'Venite adulti e bambini, qui si divertono, grandi e piccini.'

 
   
 
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