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Autore: maryclaire94    24/11/2014    3 recensioni
Il suo stato d’animo inquieto gli faceva tenere lo sguardo basso tanto da scorgere il retro di un paio di Manolo Blanik. Subito gli vennero in mente i pomeriggi di shopping insieme ad Hanna, ed un sorriso spontaneo si disegnò sulle sue labbra.
Caleb capendo di aver sbagliato ritornerà da Hanna, ma non sarà troppo tardi?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caleb Rivers, Hanna Marin, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 19

Memory

Era trascorso un mese dall’incidente, un mese, dunque, in cui si continuava a fare i conti con la memoria che non tornava.

Hanna non era più irascibile come i primi tempi anche se, qualche volta, le capitava di avere momenti di sconforto in cui tutto quello che desiderava fare era chiudersi nella sua stanza, buttarsi sul letto e piangere fino ad esaurire tutte le lacrime a disposizione. Come amava dire, doveva abituarsi a quella nuova–vecchia vita ma era dura, per quanto fosse forte non sosteneva il peso di vedere le sue amiche dare per scontato alcuni suoi gusti od atteggiamenti che lei non ricordava. Non le biasimava, capiva che per loro era normale ma per lei suonava tanto di sconfitta.

Poi c’era lui, Caleb, il suo secondo punto di riferimento dopo la madre. Nel suo profondo sapeva che poteva fidarsi ciecamente di lui, come poteva non confidare in una persona che si era mostrata sempre disponibile anche nei suoi giorni più cupi, che non aveva mai perso la pazienza, neanche quando si sentiva urlare contro “Va via, non lo capisci che non ti amo? Ti voglio bene ma non ti amo “?

Caleb era sempre rimasto accanto a lei, la stringeva forte a sé ed aspettava che si tranquillizzasse e smettesse di piangere. Lui poteva rimanere in quella posizione per tutto il resto della sua vita perché era l’unico posto in cui voleva stare, vicino a lei per sentire il suo profumo, i suoi respiri, il suo cuore battere. Sapeva, però, che non poteva forzarla, per questa ragione quando lei si staccava dalla morsa del suo abbraccio, a malincuore non faceva obiezioni e si arrendeva alla distanza nuovamente presente tra di loro.

Riusciva sempre a sorprenderla. Ogni giorno le organizzava qualcosa di diverso: la portava al cinema, le aveva regalato la discografia completa di Katy Perry ed anche due biglietti per il suo concerto, la portava a cena fuori e qualche volta – in onore del corso di cucina che avevano frequentato insieme – si metteva ai fornelli e cucinava quello di cui Hanna aveva voglia. Come lei gli diceva sempre, era un vero angelo, per questo si sentiva in colpa e desiderava tanto ricordare tutto, così da ripagarlo con l’amore che tanto meritava.

Mancava poco più di una settimana ad Halloween ed Hanna e le sue amiche erano in fibrillazione per la scelta degli abiti.

<< Ragazze avete deciso da cosa vi travestirete? >> Chiese Aria, euforica.

<< Si! >> Risposero Emily, Spencer ed Hanna all’unisono.

<< Io avrei bisogno del vostro aiuto per il mio vestito >> continuò Aria, << possiamo vederci dopo scuola a casa mia, così mi date una mano? >>

<< Si certo. >> Aveva risposto Spencer anche a nome delle altre.

Nella pausa pranzo le ragazze si riunirono al loro solito tavolo, che Hanna aveva ormai memorizzato, e continuarono a parlare dei loro costumi.

<< Quindi Aria, in cosa dovremmo aiutarti? >> Chiese Emily, curiosa di sapere l’abito della sua amica

<< Mi vestirò dall’uccellino di Twitter! >> Rispose la ragazza, visibilmente soddisfatta dalla scelta fatta. Le sue amiche, però, rimasero qualche minuto interdette e continuarono a scambiarsi occhiate sbigottite. << Perché quelle facce? Non vi piace? >> Domandò.

<< No beh… E’ carino e particolare… Un po’... Eccentrico, ecco. >> Disse Spencer, imbarazzata.

Aria sapeva che il suo modo di vestire era stravagante, a molti poteva non piacere o risultare addirittura bizzarro, ma lei si sentiva a proprio agio e non si curava di cosa potessero pensare gli altri.

<< Si, può essere. Ma a me piace! >> Aveva concluso, << e comunque, ho bisogno del vostro aiuto per fare le ali, ma basta parlare del mio costume. Voi da cosa vi travestite? >> Chiese, un po’ indispettita.

<< Io da Devil Lady. >> Rispose Emily, euforica

<< io da Lady Marian. >> Intervenne Spencer.

<< E tu, Hanna? >> Chiesero le tre ragazze in coro.

Hanna era soprappensiero, non stava realmente ascoltando cosa stessero dicendo le sue amiche. Sia per via del mal di testa che per la confusione con cui faceva i conti dal giorno dell’incidente, si distraeva facilmente e la sua mente iniziava a vagare verso posti indefiniti.

<< Hanna? >> Fece Aria, scuotendole il braccio.

Solo a quel punto la ragazza si ridestò.

<< Ehm si, dicevamo? >>

<< Niente Hanna, ti abbiamo chiesto quale sarà il tuo costume. >> Le rispose Emily, un po’ preoccupata.

<< Ah si. Beh, io non avevo nessuna idea, poi l’altro giorno mentre girovagavo su YouTube mi sono imbattuta nel trailer di un film horror, Annabelle, ed ho deciso che mi travestirò così. >>

Mentre si parlava del più e del meno, Aria, Spencer ed Emily videro gli occhi della loro amica illuminarsi, non ci volle molto a capire quale fosse, anzi, chi fosse la motivazione… Caleb! Tutte loro facevano il tifo affinché potessero tornare insieme ed era così evidente che anche in Hanna scaturiva qualcosa non appena lo vedeva.

<< Ehi! Vuoi unirti al nostro tavolo? >> Gli propose, indicando il tavolo dove le tre ragazze alzarono le mani in segno di saluto e vedendolo con il vassoio in mano

<< No, grazie ma ho promesso a Lucas di dargli delle dritte informatiche. Ero passato per chiederti se avessi qualche impegno oggi pomeriggio, volevo portarti in un posto. >> Le spiegò.

<< Si mi dispiace! >> Hanna era davvero rammaricata. << Io e le altre abbiamo promesso ad Aria di aiutarla con il suo vestito di Halloween… Conosci meglio di me i suoi gusti. >> Si giustificò, abbassando il tono di voce nell’ultima parte della frase per non farsi sentire dalla sua amica.

<< Tranquilla, non fa niente. Vorrà dire che ti ci porterò stasera, dopo la festa. >> La rassicurò Caleb, dandole un bacio sulla fronte ed allontanandosi continuando a guardarla, tanto che urtò un gruppetto di ragazzi fermo a parlare.

Hanna rise con tenerezza nel vedere la goffaggine del ragazzo e ritornò dalle sue amiche.

A fine serata, come le aveva promesso, la fece salire sulla sua auto e la portò in quel posto tanto misterioso da non volerle dare neanche un piccolo indizio per capire se si trattasse di mare o montagna, di posto affollato od isolato.

Quando la vettura si fermò, Hanna sentì una strana fitta al cuore a cui non seppe dare una spiegazione. Caleb la aiutò a scendere e solo allora si rese conto di trovarsi in un campeggio.

<< Un campeggio? Potevi dirmelo che era questo il luogo misterioso, ti avrei chiesto di passare da casa mia per vestirmi più comoda >> osservò la ragazza, ancora travestita da Annabelle, << e mi sarei portata qualche coperta! >> Continuò.

<< Hanna, non devi preoccuparti di niente. Insomma, mi hai preso per un ragazzo che si diverte a far morire di freddo una povera fanciulla? >> Dichiarò Caleb con fare teatrale. << In macchina ho tutto quello che potrebbe servirci per passare la notte qui, se tu lo vorrai naturalmente… >>

Nel frattempo continuarono a camminare, finché non si ritrovarono accanto ad un albero… Il loro albero.

Caleb si sedette, poggiando le spalle sul tronco e fece segno ad Hanna di accomodarsi tra le sue gambe divaricate. La ragazza, dal canto suo, continuava ad avvertire quella strana sensazione al petto. Anche quella sera, come la prima volta in cui c’erano stati, il cielo era pieno di stelle.

<< Ti ho portata qui perché, ormai parecchi mesi fa, siamo venuti per trascorrere un weekend insieme alle altre ragazze. In quel periodo io stavo ancora con Alison e tu con Travis. Quella sera io mi sono reso conto che non aveva più senso continuare a prendere in giro me stesso, te ma anche Alison e Travis che non lo meritavano. Mentre tutti gli altri erano impegnati a fare qualcosa io mi sono fatto una passeggiata e sono finito proprio qui, dove ho trovato te, con la testa poggiata su questo tronco, che dormivi. Ho sentito il bisogno di sedermi accanto a te, sai la visuale era bellissima e non solo per le stelle. >> Si soffermò un momento ed Hanna si girò per guardarlo negli occhi, aveva capito cosa intendesse dire. << Non so dove ho trovato il coraggio, forse nel fatto che tu dormissi, ad ogni modo ho iniziato a dirti tutto quello che mi portavo dentro da tanto tempo. Mi sono sfogato, ti ho detto come mi sono sentito quando ci siamo incontrati al parco, la sera in cui ci siamo ritrovati tu, io, Alison e Travis al “The Grille”. Mi avevi urlato contro che così come ci eri riuscita tu a risollevarti potevo riuscirci benissimo anche io, pensavo che dopo parole così dure non mi avresti mai più perdonato ed ho sentito la terra crollarmi sotto i piedi e tutte le mie certezze svanire. Fu allora che decisi di provarci con Alison, era comunque una bella ragazza e mi piaceva caratterialmente e poi, come ti dissi anche quella sera, avere lei accanto… >>

<< ti attutiva i colpi quando mi vedevi con Travis. >> Continuò Hanna.

<< Esatto! >> Rispose impulsivamente Caleb.

Poi però si bloccò qualche secondo e poggiò la sua mano sulla spalla di Hanna, che si girò lentamente e lo guardò negli occhi.

<< Si, Caleb! Ricordo… Tutto, ogni momento, ogni parola. >> Gli occhi colmi di lacrime e la voce strozzata dalla felicità. << Mi ricordo di noi, della nostra storia, di quanto ho sofferto quando sei andato a Ravenswood e di come mi sono sentita quando ti ho visto per la prima volta con Alison. >>

Caleb l’abbracciò così forte che rischiava di soffocarla ma Hanna non disse nulla, finalmente riusciva a capire quanto avesse sofferto il ragazzo nel rispettare la distanza che lei gli imponeva. Lo sentì infatti singhiozzare, un pianto liberatorio e di felicità e sentì il bisogno primordiale di baciarlo.

Sollevò con le sue mani la testa che il ragazzo aveva affondato nell’incavo del suo collo, gli asciugò le lacrime e lentamente si avvicinò al suo viso, finché le sue labbra si poggiarono su quelle umide di Caleb.
 
** Spazio dell’autore **
Ciao a tutti :)
Volevo solo fare una piccola precisazione perché capisco che se le scene più importanti del telefilm si potessero ricordare, magari i riferimenti a capitoli precedenti della mia storia potrebbero sfuggire. Gli avvenimenti a cui Caleb si riferisce quando nomina il parco ed il “The Grille” sono accaduti nel capitolo Without you, mentre il campeggio in cui loro si trovano è lo stesso del capitolo A sky full of stars.
Tutto qui, spero che apprezzerete anche questo capitolo che, posso anticipare, è purtroppo il penultimo.

Un bacio,
MaryClaire94
 
   
 
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