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Autore: Margo Malfoy    24/11/2014    1 recensioni
«Maggie, no!» gridò con la voce tremante.
Mi liberai dalla sua presa e continuai la mia corsa tra le mura strette. Ancora pochi passi, e avrei raggiunto i miei due amici. So che loro sarebbero stati fottutamente arrabbiati con me, ma non potevo abbandonarli. Un Velocista non l’avrebbe fatto, e io sapevo di voler diventare come loro.
«Fermati!» di nuovo Newt.
Le sue parole furono le ultime che sentii.
Poi le porte si chiusero alle mie spalle, segno che sarebbe iniziata la fine.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Minho, Newt, Nuovo personaggio, Thomas, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'She Belongs To Him'
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7
Giorno 11
Mi svegliai con la luce del mattino che mi illuminava il viso. Vidi una figura un po’ grassottella sulla soglia.
«Chuck?» chiesi alzandomi sui gomiti.
«Maggie!» era sorpreso, lo avevo quasi spaventato. «Si è svegliata!» gridò.
«Quanto tempo sono rimasta qui?»
«Tre giorni e mezzo, quel Dolente ti ha conciato proprio per le feste» disse sorridendo paffutamente.
«Che stupida!» dissi con la voce tremante per il sonno.
«Perché?»
«Sono andata nel Labirinto contro le regole, con l’intenzione di aiutare Thomas e Minho, e invece gli ho causato solo altri problemi»
«A proposito di Minho...» disse Chuck imbarazzato.
«Cosa? Gli è successo qualcosa? L’hanno punto mentre ero in coma?»
«No, no. Lui sta bene. Alla grande direi, ma appena arriva deve dirti una cosa» disse.
In poco tempo la stanza si riempì di Radurai. Newt, Alby, Gally, Thomas, alcuni ragazzi con cui non avevo mai parlato, i Medicali e Minho.
Tutti mi guardavano fieri, sembravano sinceramente contenti di vedermi stare bene.
«Andiamo amico, diglielo» disse Newt tirando una gomitata a Minho.
Lui si avvicinò a me e mi tirò su la maglietta.
«Che stai facendo?» dissi allontanando la sua mano.
«Lascialo fare» disse Thomas.
Lo guardai dubbiosa, ma poi feci riavvicinare Minho prendendogli il polso e tirandolo verso di me. Aveva la mano piacevolmente calda.
Mi sollevò la maglietta e lesse ad alta voce: «Tra un mese cambierà tutto. Maggie deve restare con Minho, qualsiasi cosa accada»
Sul mio viso si dipinse di nuovo il dubbio.
«Cosa significa?» chiesi.
«L’hanno scritto i Creatori. Dobbiamo fare quello che ci dicono. Tu devi stare con Minho, si prenderà cura di te. Sembra che in qualche modo vi apparteniate o cose simili» disse Alby.
Il mio sguardo si spostò su Minho. Sembrava una bella cosa appartenere a qualcuno, ma qualcosa mi diceva che sarebbe successo qualcosa di brutto. Di davvero brutto. Lui però mi sorrise. Quel sorriso mi infuse fiducia. E notai che aveva davvero un sorriso bellissimo. Ricambiai annuendo.
«Bene così» disse Newt. «Oggi pomeriggio ci sarà l’Adunanza per la tua postazione»
Quel pomeriggio in Adunanza, gli Intendenti erano seduti in cerchio. Parlarono prima di cose che non mi riguardavano, come sondaggi sui pasti, i dormitori e cose del genere e poi, Alby, lo disse.
«Chi vuole Maggie alla propria postazione si alzi in piedi»
Avevo paura. Il cuore mi martellava nel petto, le mie mani sudavano.
Si mossero due sedie: quella di Minho e quella di Tim, un Medicale. Probabilmente gli avevano detto che avevo fasciato Minho nel Labirinto perché in postazione non avevo fatto un gran lavoro...
Alby si girò: «Wow. Due postazioni... beh, non credo che nominarla Velocista sia una grande idea, soprattutto dopo quello che è successo. Ma dobbiamo seguire le regole»
Non avevo idea di che cosa volesse dire. Magari mi avrebbero punito per ciò che avevo fatto, magari mi avrebbero tolto il posto da Velocista e nominata Medicale, non ne avevo davvero la più pallida idea.
«Da sempre, quando più di un Intendete vuole un pive al suo fianco, facciamo scegliere al pive la postazione. Quindi, Maggie, vuoi diventare Medicale oppure Velocista?»
Qualche giorno prima la risposta sarebbe stata ovvia. Ma adesso, a pronunciare quella parola mi sentivo riluttante. Magari avrei combinato altri casini. Ma magari il mio tatuaggio significava qualcosa che centrava  anche con la mia postazione, che sarei dovuta rimanere con Minho... seguii questa opzione.
«Velocista» affermai tremante.
Tim si sedette e Minho mi sorrise vittorioso.
«Bene» disse Alby, anche se sapevo che non gli piaceva l’idea. Ma se Tommy e Minho avessero pensato che fosse meglio che io non mettessi più piede nel Labirinto, Minho non si sarebbe alzato. Non avrebbe ancora creduto in me.
«Mi prendi in giro?» chiese Gally. «Dopo quello che è successo là dentro?» disse alzandosi in piedi.
«Sì. Se Minho la vuole con sé, così si farà. È meglio per tutti visto che anche il suo tatuaggio suggerisce questa soluzione. Quindi chiudi quella fottuta fogna e tieniti le tue lamentele per te una buona volta!» disse Alby.
«Ma va punita! Abbiamo punito Thomas quando è successo, perché non farlo anche con lei?» gridò rivolgendosi al capo dei ragazzi.
Davvero avevano punito Tommy? Allora avrebbero punito anche me, di certo. Mi avrebbero rinchiuso in Gattabuia per due giorni come minimo.
«Hai ragione, abbiamo punito Thomas. Ma lui non era mai entrato prima nel Labirinto e se non ci fosse stato Minho con lui, si sarebbe perso, adesso non sarebbe neanche con noi, sbranato da qualche Dolente. Invece Maggie era già entrata nel Labirinto una volta, sapeva come muoversi, come era costruito. Le sue intenzioni non erano altro che un’offerta d’aiuto, quindi non penso ci sia nulla da mettere in discussione. Maggie diventerà Velocista.»
«Ma...» Gally continuava ad insistere, e temevo che andando avanti avrebbe convinto Alby che avevo davvero fatto uno sbaglio ad entrate là dentro.
«Chiudi quella fogna!» gridò Newt e subito dopo si rivolse verso di me, con un sorriso.
«Posso finalmente dichiarare conclusa l’Adunanza» disse Alby «Grazie a tutti»
Man mano un fiume di Radurai uscì dalla sala in cui eravamo riuniti. Alby sembrava aver finalmente accettato l’idea di Minho. Sarei diventata una Velocista. La prima Velocista donna. Ero al settimo cielo, contenta di poter contribuire a trovare una via di fuga da quella prigione.
Fuori Gally si avvicinò a me.
«Ti tengo d’occhio» disse. «Te e i tuoi tre amici»
«Cosa succede?» disse Newt avvicinandosi a noi due, seguito da Thomas e Minho.
Fissai Gally, senza sapere se avessi dovuto confessare ciò che mi aveva appena detto o tenermi tutti per me.
«Le ho detto di fare attenzione» spiegò Gally.
«A cosa?» si intromise Minho con tono accusatorio.
«A me. Voi quattro insieme non mi piacete. Pensate troppo a essere amici e troppo poco a trovare un modo per fuggire. Vedete di svegliarvi e lavorare un po’ di più, non voglio passare qui un altro anno» disse arrabbiato.
«Senti amico, hai idea di quello che c’è là fuori?» Minho aveva sorpassato Newt e si era avvicinato a Gally, afferrandogli il colletto della maglia. «Vuoi diventare tu un Velocista? Ah già, dimenticavo, l’ultima volta che sei uscito nel Labirinto sei stato punto e sei sopravvissuto per miracolo. Quindi vedi di smetterla di accusare tutti e di pensare un po’ a te stesso»
«Già, pive. Non è colpa di Maggie se non troviamo una fuga» disse Thomas.
Minho intanto aveva lasciato la maglietta di Gally.
«Sarà, ma non voglio morire qui dentro» disse mettendosi a posto la maglia stropicciata.
«E non succederà, promesso» era Newt, sempre con il suo tono fiducioso.
   
 
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