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Autore: Inuyasha89    24/11/2014    1 recensioni
Tratto dal capitolo 1: Allo scadere del terzo anno dalla grande disgrazia una nuova minaccia si abbatterà sugli eroi. Il futuro incontrerà il passato e tenterà di sottometterlo. Solo la prima guerriera del bene e colei che dà e toglie la vita con un cenno rimarranno a difendere il passato. Nuovi alleati si uniranno a vecchi nemici convertiti. L’ultima battaglia deciderà le sorti del mondo intero.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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INUYASHA POV
 
Mentre il terreno scorreva veloce sotto i miei piedi nudi potevo quasi sentire nel vento il profumo di lillà che da sempre aveva caratterizzato mia sorella. Un profumo che, in quel momento, sapeva di casa ma anche di speranza. Sì, la speranza di non essere arrivato troppo tardi per impedire quello che la mia stupida boccaccia aveva messo in modo quasi una luna prima.
Non era stato certamente facile trovare Helena. Erano passate quasi tre settimane da quando avevo lasciato il Villaggio dopo essere riuscito a convincere i mezzi-demoni ad unirsi alla lotta, e da allora non avevo fatto altro che correre da un capo all’altro della regione, nel disperato tentativo di trovarla prima che facesse qualche sciocchezza.
Mi ero fermato solamente a causa della notte di luna nuova ed era stata solo la consapevolezza che se mi fossi fatto ammazzare nessuno ci avrebbe guadagnato, men che mai Helena, che mi aveva impedito di continuare nel buio della notte in forma umana.
Ero più determinato che mai a ritrovarla e riportarla con me al castello del Nord, anche caricata in spalla come un sacco di patate se fosse stato necessario. I Kami non potevano essere così crudeli da non farmela ritrovare, non dopo i tre anni passati separati.
Avevo bisogno di parlare con lei, non solo riguardo a quella maledetta profezia che le era stata appiccicata addosso quando ancora eravamo bambini, ma anche e soprattutto di Kagome.
Nei tre anni in cui erano state via, nel loro mondo, era successo qualcosa, lo potevo vedere negli occhi della mia piccola sacerdotessa.
Kagome non me lo avrebbe mai detto, ma forse avevo una qualche possibilità che lo facesse Helena.
Sicuramente avrei dovuto ringraziarla. Sapevo che cosa succedeva a due youkai che venivano separati dopo che le loro anime erano state unite insieme. Lo avevo visto succedere prima a mia madre, nonostante fosse umana, e poi a Sesshomaru. Potevo solo vagamente immaginare che cosa dovesse aver passato mia sorella in questi tre anni.
Mi sarei fatto perdonare del modo assurdo in cui l’avevo trattata, ma prima dovevo ritrovarla.
Quasi i Kami avessero sentito la mia richiesta quel profumo di lillà che era sempre stato sullo sfondo si portò prepotentemente davanti a tutto il resto e la mia euforia nell’averla quasi ritrovata era tanta che, non guardando dove stavo andando, rischiai quasi di schiantarmi contro qualcuno che, dal nulla, si era materializzato davanti a me.
“Un hanyou molto saggio mi ha detto che la distrazione è il peggior nemico di chi viaggia da solo, Ani-ue!”
Quella voce, quell’aura… l’avevo trovata!
 
KAGOME POV
 
Se solo avessi saputo che le feste umane in onore di ospiti potenti sarebbero state così noiose, avrei di certo provato a convincere Helena a portarmi con lei.
Tre settimane a spostarsi da un villaggio ad un altro, dalla corte di un Daymo minore a quella del suo vicino, sempre al centro dell’attenzione, sempre a dover dimostrare il mio potere e la mia grande saggezza nel tentativo di ingraziarmi il nobile del castello quanto bastava per spiegargli che avevo bisogno del suo aiuto in un’inedita alleanza con demoni e mezzi-demoni, per sconfiggere un essere che, ad andare bene li avrebbe sottomessi tutti, ad andare male li avrebbe uccisi nel modo più cruento possibile.
In molti casi era andata bene. Non so se le mie capacità persuasive fosse improvvisamente migliorate nei tre anni in cui ero stata assente, oppure la malvagità di Naraku aveva lasciato un più profondo senso di comunione tra le razze, ma molti dei nobili con cui avevamo parlato ci avevano assicurato la loro collaborazione nella nostra lotta contro Kiseki.
In alcuni casi, però, le cose non erano andate altrettanto bene. In un caso eravamo semplicemente stati scortati fuori da un villaggio il cui consiglio degli anziani aveva reputato troppo pericoloso quello che gli stavamo chiedendo di fare, ma in un altro caso le cose si erano messe così tanto male, che avevamo dovuto combattere contro i soldati del signore del castello per potercene andare.
L’esperienza mi aveva lasciato l’amaro in bocca; ero abituata a combattere contro i demoni, ma chissà come non avevo mai incluso gli esseri umani come me nella categoria dei “cattivi”.
L’assenza di Helena per poterne parlare non aveva di certo aiutato la mia coscienza a calmarsi.
La povera Sango non sapeva più come fare ad aiutarmi e potevo vedere come le mie mezze verità stessero velocemente logorando sia lei che Miroku.
Sapevo che molto presto avrei dovuto raccontargli tutta la verità e non solo quelle briciole del tutto che erano riusciti a racimolare dai miei discorsi a tutti i nobili che avevamo incontrato.
Erano passate ormai quasi quattro settimane da quando eravamo stati inviati da Helena in missione per reclutare alleati per la nostra lotta, ma ancora non avevo trovato Shinjitsu, il monaco che la mia migliore amica menzionava nella sua lettera.
Le istruzioni di Helena erano state chiare: qualora lo avessimo incontrato per strada avremmo dovuto seguirlo perché mi avrebbe consegnato l’arma fondamentale per sconfiggere Kiseki in battaglia. Avevo anche la sensazione che in sua presenza avrei finalmente potuto raccontare a Sango e Miroku la vera storia dietro il nuovo potere che avevo manifestato.
A penny for your thoughts…”
Cosa???? Ma quello era inglese! Non era possibile nell’era Sen Goku!
In un movimento fluido sfoderai le mie due katane e mi preparai alla battaglia con Kiseki, mentre Sango e Miroku, allertati dalla mia posa battagliera aveva preparato le armi anche loro, quando mi si materializzò davanti l’essere più strano che avessi mai visto.
Quello che mi stupiva, però, non era tanto la sua altezza – ordinaria in un essere umano – e nemmeno la sua bellezza degna di un concorso – non ero sicura che si potesse considerare super attraente un uomo di mezza età con la pelata e decisamente qualche kilo di troppo – ma il modo in cui era vestito.
Infatti, più che un contadino o un monaco medievale quell’uomo sembrava un ferroviere moderno.
Anzi, quell’uomo era un ferroviere moderno! Era l’autista dell’autobus che io ed Helena prendevano sempre per andare in giro nel campus!
Ok questo era decisamente troppo!!!!
“Mani bene in vista e non fare scherzi capito!!!”
“Ah, Miss Kagome! Mi chiedevo quando avrei finalmente avuto l’onore di poterla conoscere di persona! Ogni volta che la vedevo sull’autobus insieme alla sua amica sembravate persone così interessanti!”
“Kagome, chi è quest’uomo? Come fa a conoscere sia te che Helena?”
Domanda da un milione di dollari Miroku, alla quale, però non avevo ancora una risposta.
“Chi sei e che cosa vuoi da noi? Rispondimi con la verità e ti lascerò vivere, mentimi e sei morto!”
Ok, forse ero stato troppo a contatto con Inuyasha prima e con Helena poi, però il sentimento era quello giusto!
Lo vidi alzare le mani con un’espressione stupita e quasi spaventata in volto.
“Non vi allarmate potente sacerdotessa, non ho intenzione di farvi del male! Sono qui solo per ottemperare ad una promessa fatta molto tempo fa ad una ragazza. Il mio nome è Shinjitsu.”
Quel nome! Era quello che Helena mi aveva detto di cercare e comunque quella misteriosa ragazza assomigliava molto, anzi troppo, alla Regina scomparsa. C’era qualcosa che quella volpe non avesse previsto? Qualcuno che non le dovesse un favore in un qualunque momento storico?
 “Allora parla straniero e lasciaci essere giudici della minaccia che potresti rappresentare!”
Nei miei tre anni di assenza Miroku non aveva perso la sua capacità di stemperare la tensione con qualche frase molto diplomatica.
“E’ meglio se veniate con me. La strada non è il posto migliore per discutere di queste cose. In questo momento tutti possono essere vostri nemici Miko-sama!”
Con queste criptiche parole si voltò e, facendoci cenno di seguirlo, si inoltrò verso il sentiero che si snodava dentro la piccola foresta di fronte.
Mi voltai lentamente per assicurarmi che i miei due compagni approvassero la mia decisione di seguire quello strano uomo e mi avviai dietro di lui.
Dopo un lungo e tortuoso giro arrivammo finalmente ad una radura nel bel mezzo della foresta dove il nostro ospite si fermò e ci fece cenno di avvicinarci.
“Sedetevi, qui saremo al sicuro per un po’. Comincerò io a raccontarvi la mia storia così da provare la mia lealtà alla Regina del Nord. Kagome, penso ti sarai chiesta come mai sono vestito in questi abiti moderni e come ho fatto ad essere presente nel tuo mondo e a ritrovarmi qui ora. Vedi, io in realtà esisto al di fuori del tempo…”
“Al di fuori del tempo? E questo che cosa vorrebbe significare Houshi-sama?”
Come sempre Sango era andata dritta al punto ma il nostro ospite, anziché risentirsi dell’interruzione aveva semplicemente sorriso, come se si aspettasse una reazione di quel tipo dalla sterminatrice.
“Questo, Taiyjia-sama significa che io esisto ora, insieme a voi, in questo periodo, ma allo stesso tempo io esisto nel periodo di origine di Miko-sama. Vedete la giovane Kagome, ma anche Helena possono viaggiare sia nel passato che nel futuro, ma non possono coesistere insieme nelle stesso momento in entrambi i mondi. Io invece posso. Vi ho incontrato per la prima volta quando vi siete trasferite in America ed Helena ha riconosciuto immediatamente che tipo di essere ero e quello che potevo fare. Non essendomi dimostrato una minaccia per la vostra sicurezza mi ha lasciato stare. Ma quando la profezia sull’incombente guerra è stata pronunciata la Regina è venuta da me chiedendomi un favore. Quando il tempo fosse stato giusto io avrei dovuto consegnare alla giovane Kagome un pacchetto. Per molto tempo non ho capito perché avesse scelto proprio me per assolvere questo compito. Non avevo mai avuto a che fare né con la Regina né con la guerra contro Naraku, ma nel momento in cui ho realizzato che la difficoltà nel localizzare Kagome non stava nel dove ella potesse trovarsi, ma nel quando ho finalmente capito perché avesse chiesto al sottoscritto. Quindi eccomi qui, e questo è quello che dovevo consegnare alla giovane sacerdotessa.”
Dallo zaino che aveva sulla schiena tirò fuori un pacco e me lo diede in mano.
“Aspetta un attimo Kagome! Non sappiamo nemmeno se possiamo fidarci, per quello che sappiamo fino ad adesso potrebbe essere tutto un tentativo di farti del male!”
“Non preoccuparti Sango-chan! Non è un impostore! Helena gli ha veramente consegnato questa scatola per me, posso sentire la sua aurea che la tiene sigillata.”
Con reverenza e anche un attimo di terrore toccai il coperchio della scatola e sotto gli occhi attoniti dei miei due compagni di viaggio e del monaco, il sigillo cominciò a sciogliersi.
In un attimo della scatola non era rimasto più nulla, ma avevo in grembo la più bella miniatura di arco che io avessi mai visto.
“Ma, Kagome, non è che Helena ha perso la ragione? E’ troppo piccolo come arco per poter essere usato!”
Come se si fosse offeso per le insinuazioni di Miroku, l’arco cominciò a brillare e si trasformò in un’arma degna di tale nome, prima di sparire in un lampo di luce sostituito da uno strano tatuaggio sul mio avambraccio.
Prima che potessi chiedermi che cosa fosse successo, la mia attenzione venne catturata da un piccolo foglietto, uscito dal pacco che avevo appena aperto.
 
Cara Kagome,
se stai leggendo questo biglietto significa che io non sono lì a poterti spiegare di persona che cosa dovrai fare con l’arco che hai appena visto.
Le ragioni della mia scomparsa possono essere innumerevoli, ma non avercela con me se non te ne ho fatto partecipe. Per quanto tu sia come una sorella per me, io sono la tua protettrice e come tale ci sono cose che non devo necessariamente condividere con te!
Quest’arco è la tua arma finale. Piccola Kagome, tu sei destinata a grandi cose! Sei la prima guerriera del bene, la reincarnazione della potente sacerdotessa Midoriko e questo arco ti aiuterà nella pericolosa battaglia che stai per affrontare.
Ho sempre avuto quest’arma con me, ma sapevo di dovertela consegnare al momento giusto oppure essa sarebbe stata inutile!
Perdonami i silenzi e i sotterfugi, ma a volte le profezie che si auto-avverano sono il nostro peggior nemico!
Vorrei poter essere lì con te per aiutarti a padroneggiare anche questa nuova arma, ma il Fato ha altri piani per me.
L’unico consiglio che ti posso dare è quello di raggiungere lo stato meditativo ultimo e di entrare in comunicazione con l’arco stesso. È l’unico modo per poterne sbloccare i segreti.
Rendimi fiera di te sorellina!
A presto
Ti voglio bene
Helena
 
Con gli occhi pieni di lacrime sollevai lo sguardo dal biglietto e lo puntai verso i miei amici.
Era giunto il momento della verità.
“Ti ringrazio Houshi-sama per avermi consegnato questo pacchetto! Sango, Miroku, amici miei, credo sia giunto il momento di dirvi che cosa è successo negli ultimi tre anni…”
 
 
  
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