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Autore: The_Lock    25/11/2014    1 recensioni
Tyler, Sydney, Kyle, Lydia e Skylar sono i nuovi prescelti per difendere Kandrakar e l'equilibrio dell'universo. Nove sono le missioni che dovranno affrontare, e nove saranno i temibili nemici che minacceranno la Pace e le loro vite; sì perché questi nuovi nemici sono più sanguinari di qualsiasi altro nemico mai affrontato e, per cominciare in bellezza, i ragazzi saranno costretti ad andare alla ricerca del Cuore di Kandrakar
Genere: Avventura, Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Hay Lin, Wilhelmina (Will) Vandom
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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1.7- Acqua

 

Il cielo non era ombroso, anzi era perfettamente sgombro ma il sole sembrava non riuscire a riscaldare da solo il freddo che era calato sul ponte. Elliot era lì, con il suo pallido volto impiastricciato di lacrime nere e dense che continuavano a cadere sull'asfalto del ponte, e guardava fisso i cinque ragazzi, sorridendo loro come un carnivoro pronto a fare un lauto pranzo.

“Brina...” mormorò Lydia, trovando parte della ringhiera del ponte coperta da uno gelido strato di brina nera. Poi gli occhi verdi della rossa percossero tutta la ringhiera fino a quando non si fermarono su uno spettacolo di gran lunga più raccapricciante.

“R-ragazzi!” mormorò, indietreggiando, spaventata.

“Che?” domandò Tyler.

“Il mare... è nero!” balbettò, indicando quello che prima era un normalissimo mare che costeggiava la loro città. Si sentì Elliot eruttare in una tremenda risata, e iniziare ad agitare le mani. Subito due tentacoli d'acqua iniziarono ad abbattersi contro i ragazzi, i quali presero a correre lontano da quel pericolo liquido che minacciava loro di fare davvero del male. I tentacoli si abbatterono contro il ponte, creando un'onda che bagnò tutti e cinque, chi più e chi meno.

“Unisciti a me! Siamo Acqua. Unica e sola Acqua!” continuava a urlare la voce nella testa di Sydney, tanto che ora sovrastava il suono di ciò che gli accadeva attorno, procurandogli solo dolore e confusione.

“Syd, alzati!” urlò Kyle, scuotendolo, ma il biondo riuscì solo a stringergli il braccio barcollando.

“VIA DI LI'!” strillò Lydia. Kyle issò Sydney sulle spalle, ma non riuscì a fare che pochi metri, prima che un'onda nera li inghiottisse.

Nella confusione nera, il moro continuava a tenere la presa ferrea sull'avambraccio di Sydney, anche quando i due furono sbattuti contro la ringhiera, e l'acqua che defluiva rendeva ancora più difficile per Kyle reggere sia se stesso che Sydney, ormai incosciente. Kyle si sentì mentre urlava dalla disperazione: sentiva che le forze stavano per abbandonarlo, sentiva gli amici che cercavano di raggiungerlo ma venivano trattenuti da Elliot, sentiva che Sydney gli stava scivolando dalla mano.

“SYD! SYD SVEGLIATI!” urlò.

“Come Acqua. Lasciati andare!”

“SYD! SYD!”

Il biondo aprì gli occhi, riconobbe la ringhiera dalla quale pendevano e poi vide gli occhi di Kyle, neri percorsi da lampi rossi che guizzavano, mentre il suo volto si allontanava sempre di più e Kyle urlava sempre più forte il suo nome, e poi un solo rumore che lo condusse ad un silenzio freddo e ad un buio bagnato.

 

Una mano afferrò il polso di Kyle, poi una seconda l'avambraccio e il moro fu trascinato oltre la ringhiera, al sicuro sull'asfalto del ponte. Al sicuro per così dire. Qualcuno cercava di parare con Kyle, ma lui non sentiva, guardava solo oltre il ponte, le orecchie sature del suono del suo cuore che batteva a mille e gli occhi fissi sull'immagine di Sydney che cadeva in acqua.

Vide Tyler piantarglisi difronte, oscurando l'orizzonte, urlandogli contro qualcosa, ma non sembrava afferrare perfettamente cosa, nonostante avesse gli occhi fissi sulle sue labbra per decifrare quei movimenti muti e trasformare il tutto in una frase comprensibile.

Un fiotto d'acqua gelida colpì entrambi, e fu allora che Tyler schiaffeggiò Kyle. Le orecchie si liberarono immediatamente, e il moro fu investito dall'intensità della realtà. Faceva freddo, lui era bagnato e la squadra aveva bisogno di lui per sconfiggere Elliot.

“Dov'è Sydney?” domandò Tyler, reggendosi il braccio.

“È... è caduto in acqua.” mormorò, prima che un altro fiotto colpisse entrambi, ma questa volta in maniera più forte, tanto che caddero entrambi sbattendo contro l'asfalto.

“Ragazzi! Ho bisogno di una mano!” urlava Skylar, cercando di sfidare Elliot, ma riuscendo solo a deviare gli attacchi diretti a se stesso poiché i più vicini per essere presi di mira. L'ex guardiana continuava a ridere, schivando con facilità gli attacchi di Lydia e di Skylar.

“Dobbiamo salvare Syd...” mormorò Kyle, indicando il mare sempre più in tempesta.

“Tyler!” urlavano contemporaneamente Skylar e Kyle, cercando dal loro leader una decisione da prendere al più presto. Ma cosa poteva mai suggerire il rosso? Dividersi ulteriormente per salvare Sydney o rimanere uniti per sconfiggere Elliot? E chi sarebbe andato da Sydney? Lasciar andare Skylar avrebbe peggiorato la situazione visto che il bruno era l'unico che sembrava tenere testa ad Elliot. Lydia, invece, dipendeva dall'acqua mentre Kyle ne era annientato. Chi poteva mandare? Chi? Chi poteva salvare il biondo dall'annegamento?

 

Elliot sapeva di aver praticamente vinto. L'unica vera minaccia del gruppo era stata debellata, ora si trattava solo di annientare i restanti quattro uno alla volta. Evocò quattro differenti tentacoli d'acqua e con un gesto secco, essi si avvolsero lungo il busto dei ragazzi, legandoli come una corda liquida, un altro gesto, poi, trasformò l'acqua in gelido ghiaccio nero, imprigionandoli come povere mosche in una ragnatela.

Lydia cadde immediatamente a terra, tremando fino a battere i denti e a rivelare quasi subito le sue labbra bluastre.
“Perché sta reagendo così?” domandò Skylar, in ginocchio.

“Le piante muoiono con il ghiaccio.” rise Elliot, per poi aggiungere “Bene. Ne mancano solo tre.”

Qualche minuto dopo, infatti, anche Skylar e Tyler caddero, distesi, presi dalla morsa gelida del ghiaccio che avvolgeva il loro corpo. L'unico che rimaneva in piedi era Kyle.

“Sei un tipo tenace! Qual è il tuo segreto?” domandò Elliot.

“Non sento il freddo!” ruggì.

 

Generare calore e rilasciarlo era un gioco da ragazzi, per Kyle, ed infatti lo dimostrò a tutti. Si concentrò per qualche secondo, e poi un'onda d'aria bollente si espanse per tutto il ponte, sciogliendo il ghiaccio che ricopriva lui e i suoi amici.

Appena liberi, Tyler e Skylar attaccarono Elliot con i loro poteri, ma l'ex guardiana si difese creando una barriera di ghiaccio abbastanza spessa da resistere alle loro offensive, ma non abbastanza da resistere al calore di Kyle.

I ragazzi, infatti, erano riusciti a trovare un certo equilibrio: il ghiaccio veniva indebolito da Kyle, l'acqua da Skylar e Tyler attaccava nei momenti in cui Elliot era più distratta a difendersi che a contrattaccare.

Lydia era ancora svenuta, sebbene avesse riacquistato un colorito più rassicurante, mentre di Sydney non c'era nessuna traccia, e fu quest'ultima la carta che decise di giocare Elliot.

“Allora, nessuno va ad aiutare il biondino?” domandò, rialzandosi dopo un attacco all'addome che l'aveva fatta cadere in malo modo.

Gli altri tre ragazzi si irrigidirono, scambiandosi occhiate allarmate. Se anche solo uno di loro si fosse tuffato per aiutare Sydney, allora sarebbero tornati in netto svantaggio e, magari, Elliot avrebbe vinto contro gli ultimi due ragazzi rimasti, impadronendosi anche del frammento del cuore che Skylar aveva recuperato con tanta fatica.

“Vado io...” disse Kyle allontanandosi.
“No!” urlò Tyler “Non andrà nessuno.” spiegò, lasciando Kyle incavolato e Skylar interdetto. “Dobbiamo avere fiducia in Sydney. Sono sicuro che fra poco tornerà ad aiutarci.”

 

C'era pace sott'acqua. Sydney si sentiva libero, alleggerito e molto più felice rispetto a quelle ultime giornate che lo avevano fatto star male così tanto. La voce che sentiva in testa, l'annegare, persino lo scoprire di essere un guardiano: poteva dimenticarsi di tutte queste cose e godersi quella pace in tutta tranquillità.

Aprì gli occhi e si guardò attorno interdetto. Era tutto nero, non blu o turchese, come era abituato quando cadeva dalla tavola da surf: quel mare era nero, e lui sapeva che era ancora giorno.

Persino il freddo che provava aveva acquisito una nota amara e dolorosa. Decise di tornare in superficie, ma ecco che quella voce, la voce di Elliot, tornò a martellargli la testa ripetendo le stesse cose: “Io e te siamo Acqua, unisciti a me e potremmo governare il mondo! Solo io, te e l'Acqua!”. Solo ora, però, Sydney si accorse di una cosa: Elliot cercava di farselo alleato? Perché? Forse perché lo temeva? Era spaventata dal suo potenziale? Il biondo si guardò attorno: Elliot era riuscita a far diventare il mare nero e denso come le sue lacrime, quindi probabilmente lui sarebbe riuscito a farlo tornare normale? Trasparente e salato come le sue lacrime?

Si concentrò, pensò ai suoi amici, a come sarebbero stati orgogliosi di lui, a come sarebbe stato felice di ricevere un bacio vero da parte di Kyle, a come si sarebbe sentito meglio nello sconfiggere Elliot piuttosto che nell'ignorarla.

Sì, ora era sicuro di ciò che avrebbe dovuto fare per capovolgere la situazione.

 

“Lydia? Lydia, come stai?” domandò Tyler, vedendo che la rossa cercava di mettersi a sedere, ma continuando a tremare. Lei annuì, mentre un rivolo di sangue prese a scivolare dal suo naso. Il rosso non sapeva quando ancora avrebbero retto loro tre, da soli, contro Elliot, ed ora iniziava a dubitare che ce l'avrebbero fatta comunque, anche senza Sydney.

“Sydney, dove sei?” mormorò, rivolgendosi poi a malincuore a Lydia. “Ehi, appena ti senti pronta, fa' crollare il ponte.” spiegò. La ragazza lo guardò dritto negli occhi per vedere se Tyler fosse serio o meno, ma quando notò i suoi occhi disperati, annuì.

Elliot era lì che si giostrava nel difendersi dagli attacchi dei ragazzi: aveva cambiato tattica e ora rispondeva col ghiaccio agli attacchi di Skylar e con l'acqua agli attacchi di Kyle, sicché riuscisse a ricalibrare la situazione a suo vantaggio. Ci fu un momento, però, in cui fu costretta a fermarsi. Qualcosa l'aveva colpita al cuore, le mancava il fiato e per un attimo aveva perso il controllo dei suoi poteri. Era spaventata e non riusciva a mascherarlo, tanto che i ragazzi la studiarono attentamente per cercare di capire cosa fosse accaduto. Lo capirono quando Kyle si girò a guardare il mare e vide che il mare era tornato blu come gli occhi di Sydney.

 

Un'onda enorme si alzò dal mare senza preavviso e rimase lì, ferma a puntare Elliot con aria famelica e minacciosa. In cima all'onda Sydney troneggiava come il re dei mari a braccia conserte, bagnato e bellissimo.

“Consegni il frammento del cuore?” le chiese con freddezza. La squadra era folgorata da quella visione, non osava proferir parola o muovere un solo muscolo: era Sydney quello avvantaggiato adesso.

Elliot si guardò attorno. Aveva abbastanza acqua da contrastare quell'attacco ma non abbastanza energia per continuare a contrattaccare; paradossalmente la sua mossa di gettare Sydney in acqua le si era ritorta contro: ora il biondo era riposato e al massimo della sua forza, mentre lei no. L'ex guardiana si inginocchiò mentre nuove lacrime trasparenti le ripulivano il viso da quelle nere e appiccicose. Sydney scese dall'onda atterrando sul ponte e fu subito accolto da un abbraccio di Skylar e poi uno di Tyler.

“Sei stato grande! Sapevo ci saresti riuscito!” gli disse il rosso, stritolandolo a sé.

“Ragazzi!” disse Lydia, indicando un punto vicino a dove era seduta Elliot: le lacrime cadute avevano preso una luce azzurrina e si avvicinarono, compattandosi fino a diventare un frammento del cuore di Kandrakar.

 

Elliot non oppose resistenza quando fu consegnata alla Vandom e quando fu teletrasportata a Kandrakar. Dopo le congratulazioni generali, Sydney invitò tutti a casa sua.

Kyle accese il caminetto con uno schiocco delle dita mentre il biondo distribuiva ai suoi amici delle coperte e poi offriva un tè caldo da bere. Erano tutti intirizziti dal freddo, lo sentivano ancora dentro le ossa, ma si sentivano riscaldati dal calore della loro amicizia.

Skylar e Tyler aiutavano a rendere l'atmosfera divertente grazie alle loro battute, e ovviamente non mancarono i commenti sarcastici riguardo al loro liceo.

“Vado a preparare altro tè!” disse Sydney, alzandosi e dirigendosi in cucina. Guardò l'acqua bollire nel pentolino mentre sorrideva al suono delle risate dei suoi amici, per poi irrigidirsi quando sentì un respirò caldo sul collo. Sapeva a chi apparteneva ed infatti si girò senza esitare, trovando il volto di Kyle a due millimetri dal suo. 

  
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