Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: Kotoko_chan    25/11/2014    4 recensioni
Kuroko Tetsuya è un ragazzo timido e di poche parole, che entra nella squadra di basket del liceo Seirin, dove incontrerà Kagami Taiga, il suo esatto opposto. Tra i due si creerà una certa intesa anche se Kagami non riesce a spiegarsi il motivo per cui Kuroko odia essere toccato. Che sia colpa del suo passato? E qual è il suo legame con la "Generazione dei miracoli"? Cosa unisce questi sei ragazzi straordinari ma così altezzosi? Tra partite di basket e colpi di scena, riuscirà il nostro sesto uomo a liberarsi dei suoi vincoli? Lo scoprirete solo leggendo...
Genere: Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Kiseki No Sedai, Satsuki Momoi, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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8. Sentimenti svelati
 
Erano passati due giorni dalla partita contro lo Shutoku e la squadra era stata impegnata a fronteggiare altre squadre. Erano stati talmente presi e concentrati sul torneo, che Kuroko e Kagami non erano riusciti a parlare dell’incidente avvenuto in terrazzo. Infatti, quando uscivano dalla palestra tornavano a casa a pezzi. La Winter Cup non era una cosa da poco.
Il terzo giorno la squadra, invece di allenarsi, decise di andare ad assistere alla partita di due ex membri della Generazione dei Miracoli, Aomine Daiki contro Kise Ryouta. Kuroko aveva approvato quella scelta dicendo che l’asso della Teiko era senza alcun dubbio Aomine e che sicuramente si sarebbero scontrati con lui.
“Non per Kise-kun, ma Aomine-kun è… fortissimo” disse con un brivido.
“Kuroko, cosa puoi dirci di più su Aomine?” chiese Izuki curioso.
Erano per strada e stavano raggiungendo la palestra in cui si sarebbe tenuta la partita. Il sole era debole e non tirava vento e i ragazzi, dopo quelle parole, erano curiosi di vedere Aomine all’opera.
“Viene considerato come un mostro del basket perché può segnare da qualsiasi posizione. E’ abile, veloce e forte. E’ il giocatore perfetto. Lui non ha punti deboli, era il più forte di tutti”.
Il silenzio che calò era ricco di tensione. Possibile che esistesse un mostro del genere?
“TETSU-CHAAAANN!!!”
Momoi fece la sua comparsa assalendo letteralmente Kuroko.
“Mo…mo… i” disse Kuroko cercando di emergere dai due enormi seni soffocanti che premevano sul suo viso.
Si guardò intorno per chiedere aiuto ricevendo solo occhiatacce invidiose mentre la coach la guardava come se volesse incenerirla. Kagami lo liberò tirandolo dalla collottola, ma nonostante ciò, Momoi rimase incollata al suo braccio.
“Tetsu-chan! Che bello! Nel giro di pochi giorni ci siamo rivisti!” esclamò lei.
“S… si…” rispose lui sospirando.
Lo trascinò in avanti seguito a poca distanza dal resto della squadra che riprese a parlare, mentre un Kagami infastidito guardava altrove.
“Contro chi giocate oggi?” chiese allegramente la ragazza.
“Non giochiamo, siamo venuti a vedere la partite di Aomine-kun e Kise-kun” rispose lui cercando di svincolare dalla sua forte presa.
“Non credo che ci sarà molto da vedere” rispose lei cupa liberandolo.
“Perché?” chiese Kuroko.
Lei camminò più veloce fermandosi poi di fronte a lui. Kuroko la guardava intensamente cercando di capire perché si fosse incupita così all’improvviso, inoltre stava giocando nervosamente con i lembi della sua gonna e cercava di sviare lo sguardo.
“Satsuki-chan?” chiese lui dolcemente.
La squadra, giunta alle spalle di Kuroko, iniziò ad arrossire e ad avere pensieri impuri nel vedere la ragazza con gli occhi lucidi, le guance arrossate e la gonna un po’ più sollevata.
“Mi ha… chiamato per nome… Waaaaaa!!!” pensò lei.
“Che le hai fatto, Kuroko?” chiese Kagami avvicinandosi a lui infastidito.
“Non lo so…” rispose perplesso “Momoi?”
“Ah, sì! Aomine forse non giocherà” disse riprendendosi.
“Cosa?? Che siamo venuti a fare?” sbottò Kagami.
“Non si è presentato?” chiese Kuroko ignorandolo.
“Già e non riesco a rintracciarlo” concluse lei.
“Tranquilla, farà la sua comparsa” disse lui accarezzandola in testa per consolarla.
Lei sorrise timidamente e corse via dicendo che doveva raggiungere il campo.
Gli altri, borbottando, ripresero a camminare, lasciando Kuroko indietro ad armeggiare con il suo cellulare. Kagami, notando la sua assenza (ormai era l’unico ad accorgersi se ci fosse o no), tornò indietro.
Lo trovò mentre chiudeva il cellulare spazientito.
“Kuroko c’è qualcosa che non va?” chiese.
“No. Raggiungiamo gli altri” rispose freddo.
“Va bene” commentò stupito Kagami.
Lo seguì in silenzio riflettendo. Ecco un’altra faccia di Kuroko. Quel ragazzo lo stava facendo decisamente impazzire con il suo atteggiamento. Era la persona più complessa che avesse mai incontrato in tutta la sua vita: distante, gentile, premuroso, antipatico, freddo, irascibile, dolce, problematico... non avrebbe mai potuto immaginare che una persona così piccola potesse avere tutte quelle sfaccettature. Ma nonostante ciò non riusciva a stare lontano da lui. Non capiva bene il perché, aveva sempre voglia di proteggerlo e avvolgerlo tra le sue braccia senza lasciarlo più andare. E poi quel bacio era stato un qualcosa che non avrebbe dimenticato tanto facilmente.
Raggiunsero gli altri e mentre Kuroko chiacchierava con Hyuuga senpai, Kagami si accomodò sugli spalti pensieroso. Il resto della squadra era ciarliero in parte eccitato perché volevano studiare meglio Kise, in parte irritato a causa dell’assenza di Aomine.
Kagami guardava in silenzio il campo da basket, con aria assente. Stava cercando di cancellare i suoi ultimi pensieri su Kuroko.
“Taiga è giunto il momento di trovarti una ragazza. Non puoi andare avanti così... avere idee di quel tipo su un ragazzo! E’ vero, Kuroko è così piccolo, dolce e tenero da far avere pensieri impuri a molti... però sono andato oltre. Basta! Magari ci provo con la coach...”
Lanciò uno sguardo a Riko Aida, che intanto si era seduta accanto a lui, osservando con attenzione il campo da basket. Iniziò ad analizzarla: capelli corti, occhi da cerbiatta, niente seno, aggressiva... Sospirò e alzò lo sguardo sentendosi osservato. Hyuuga Junpei lo stava guardando con un’aria strana, tra l’omicida e il curioso, come se stesse combattendo un battaglia contro se stesso.
“La coach non mi piace, ma se dovessi provarci con lei, credo che Hyuuga senpai mi ucciderebbe” pensò rivolgendo la sua attenzione al campo.
Le squadre erano arrivate e Kise stava parlando con Momoi, contrariato. Forse aveva appena saputo la notizia di Aomine.
“Quella tipa... com’è che si chiama? Momoi? Ha tutto al punto giusto: seno abbondante, belle gambe, viso dolce, eccitante... ma è troppo lasciva e smorfiosa. Fa gli occhi dolci a tutti e ci prova spudoratamente con Kuroko e lui non fa nulla! Ci sta, la consola, non trema, l’aiuta, la coccola...”
“Ehi Kagami, qualcosa non va?” chiese Riko osservandolo mentre stringeva le sue mani a pugno tanto da sentire le ossa scricchiolare.
“Eh? No, niente”.
Si rabbuiò non più interessato alla partita che era appena iniziata. Kise non stava giocando, aspettando nervosamente Aomine. Voleva giocare nel pieno delle forze contro di lui.
Si presentò a metà partita, con aria sonnacchiosa, sbadigliando sonoramente davanti a Momoi e il resto della sua squadra seriamente arrabbiata. Mentre lo rimproveravano si avvicinò a Kise, che intanto si era alzato dalla panchina pronto ad entrare in campo. Si scambiarono qualche parola e mentre Aomine entrava in campo, Kise rivolse un’occhiataccia agli spalti fulminando poi con lo sguardo Kuroko.
“Che hai fatto?” chiese Hyuuga accorgendosene.
“Non lo so” rispose vago.
Mentre annunciavano il cambio di giocatori, Kagami guardò con attenzione Aomine. Poteva affermare con sicurezza che più o meno avevano la stessa altezza. Per essere un giapponese, però, era scuro di carnagione e i suoi capelli erano blu.
“Ci siamo” commentò Kuroko eccitato.
Si voltò a guardarlo. Era seduto alle sue spalle e guardava il campo con aria eccitata. Kagami, volendo capirci di più, si concentrò sulla partita rimanendo sempre più stupito man mano che si svolgeva.
In campo Kise e Aomine stavano sfoggiando le loro abilità e lui era... un mostro.
“Ma è straordinario! Migliore di Kise!!!” commentò la coach.
“E non sta neanche dando il meglio di sé” commentò Kuroko.
Gli altri erano troppo stupiti per rispondere. Aomine segnava ovunque, in qualsiasi posizione.
“Street basket!” esclamò Kagami.
“Esatto. Combina questi due stili. E’ un po’ come il tuo Kagami. Anche tu molte volte utilizzi lo stile dello street basket” disse Kuroko.
Kagami si girò stupito. Sapeva che Kuroko fosse un attento osservatore ma addirittura questo!
“Hai letto la sua scheda per caso?” chiese Hyuuga.
“No, l’ho capito. Dopotutto sono stato l’Ombra di Aomine-kun per tre anni” rispose pacato.
“COSA!?” esclamò Kagami.
“Lui è stato la tua Luce???” chiese Riko sbalordita.
“Si, non ve l’avevo detto?”
“Evidentemente no!!!” esclamarono tutti all’unisono.
Il primo tempo finì con un netto vantaggio del Touou. Kise aveva il fiatone mentre Aomine beveva tranquillamente dalla sua bottiglietta d’acqua e armeggiava con il suo cellulare. La sua squadra era abbastanza rilassata e ascoltava le direttive del coach e di Momoi.
Kise era risentito lanciando sguardi di fuoco agli spalti verso Kuroko concentrato sul suo cellulare.
“Sei sicuro che non gli hai fatto niente?” chiese Hyuuga sempre più perplesso,
“Si. Non ti preoccupare. Kise-kun fa così dai tempi delle medie e non ho mai capito il motivo” si alzò in piedi mettendo in tasca il cellulare.
“Dove vai?” chiese Koganei.
“Al distributore. Ho sete” rispose.
“Vengo anch’io” disse Kagami alzandosi a sua volta.
“Anch’io” aggiunse Hyuuga.
Iniziarono a commentare la partita parlando con entusiasmo di Aomine mentre cercavano il distributore.
“E’ un giocatore formidabile!!” esclamò Hyuuga.
“Si. È bravissimo! All’inizio io non ero molto bravo a giocare ma grazie a lui sono migliorato. Pensate che non sapevo neanche fare un tiro. E’ stato lui a insegnarmi a tirare”.
“Davvero? E come hai fatto ad entrare nella prima squadra?” chiese Kagami raggiungendo il distributore.
“Misdirection” rispose una voce.
Si voltarono tutti e tre trovando Midorima a pochi passi insieme a Takao.
“Midorima-kun” disse Kuroko “siete venuti ad assistere alla partita?”
“Sì!!! Shin-chan era molto curioso di vedere come fossero migliorati Aomine e Kise!!” rispose Takao sorridente.
Erano vestiti normali a differenza loro che indossavano le divise della scuola. In più Midorima aveva intorno al collo una collana che rappresentava un occhio.
“L’oggetto fortunato del giorno?” chiese Kuroko.
“Si” rispose semplicemente lui.
Takao si fece spazio raggiungendo il distributore.
“Shin-chan, prendo il tè?” chiese.
Lui annuì senza distogliere lo sguardo dal suo ex compagno di squadra.
Hyuuga si mise a guardare il distributore mentre Kagami era teso, anche se non sapeva il motivo. Midorima aprì la sua borsa a tracolla estraendo un libro per poi porgerlo a Kuroko.
“Immaginavo di incontrarti qui, così l’ho portato” disse.
Kuroko prese il libro interessato e iniziò a commentarlo con lui. Erano entrambi rilassati e avevano un barlume di sorriso sul viso.
“Ma voi due non vi odiavate???!” chiese Kagami confuso.
Hyuuga porse la bevanda a Kagami per poi dirigersi verso Kuroko che l’accettò con un grazie.
“Perché dovremmo odiarci?” chiese Midorima.
“Come perché? Non hai fatto altro che dire cattiverie l’altra volta!”
“Kagami-kun, siamo solo rivali in campo ma fuori siamo.. amici? No, mi sembra una parola azzardata” si voltò verso Midorima interrogativo.
“No, siamo solo due conoscenti che condividiamo la passione per i libri. Niente di più” rispose freddo “andiamo Takao” aggiunse.
“Si!” esclamò salutando il trio con la mano seguendo Midorima.
Kuroko si avviò nella direzione opposta seguito da Hyuuga che riprese a parlare di Aomine come se non fosse successo nulla.
“Mi sembrava che i rapporti tra i Miracoli non andava bene... cosa mi nascondi Kuroko?” pensò Kagami seguendoli.
Raggiunsero i loro posti nel momento in cui l’arbitro fischiò l’inizio del secondo tempo. La folla iniziò a esultare quando videro che Kise stava dando sfoggio di abilità che fino a quel momento aveva nascosto.
“Ha superato il suo limite...” commentò Kuroko affascinato.
“Aveva un limite?” chiese la coach.
“Si, lui può imitare tutti tranne noi miracoli. Però vedo che ora ci riesce perfettamente... guardate! E’ il tiro da tre punti di Midorima!!” esclamò entusiasta.
Tutti osservarono il lento tragitto del pallone che compì in aria segnando una tripla perfetta. Aomine, infastidito, passò all’attacco cercando di rubargli il pallone ma Kise eseguì il passaggio di Kuroko facendo arrivare la palla dritta tra le mani del capitano della sua squadra, Kasamatsu, che segnò senza problemi.
“Aomine a questo punto non mi sembra granché...” commentò Kagami.
“Non è ancora finita...” rispose Kuroko con un fil di voce.
Aomine, infatti, recuperò la palla senza problemi dribblando poi l’affaticato Kise. Non poteva sostenere a lungo quel ritmo.
La partita si concluse con il semi-svenimento di Kise e la vittoria di Aomine che lo ignorò. Non esultò neanche con i suoi compagni decidendo di andare direttamente negli spogliatoi.
“Possiamo andare. Oggi abbiamo visto qualcosa di straordinario” commentò la coach alzandosi.
La imitarono tutti parlando della partita e decidendo di allenarsi di più per superare Aomine. All’uscita lo incrociarono mentre usciva dagli spogliatoi già vestito e con i capelli umidi. Momoi era dietro di lui arrabbiata armata di asciugamano.
“ASCIUGATI I CAPELLI!”
“Che sei mia madre? Non rompere!” sbottò guardando il Seirin.
In realtà stava fissando Kuroko intensamente facendo sentire a disagio il resto della squadra. Kagami stava per mettersi davanti a lui ma si immobilizzò nel momento che sentì pronunciare due semplici parole.
“Tetsu”.
“Daiki”.
“Si chiamano per nome...” pensò spalancando gli occhi.
Il battito del suo cuore accelerò e sentì lo stomaco contorcersi.
Kuroko fece un passo indietro nel momento in cui Aomine lo fece verso di lui. Continuarono così finché si trovò quasi con le spalle al muro.
“Tetsu” il sorriso era diabolico.
Kuroko gli lanciò un ultimo sguardo per poi fare uno scatto per sfuggirgli ma, Aomine fu più veloce. Lo afferrò per il braccio e lo strinse al suo corpo sfregando la sua guancia sui morbidi capelli di Kuroko.
“Tetsu! Mi sei mancato!! Sei sparito dalla circolazione!” esclamò.
Kuroko ricambiò l’abbraccio imbarazzato per poi svincolare. Il suo rossore era evidente mentre Aomine era felice come una Pasqua.
“Non toccare così il mio Tetsu-chan!” esclamò Momoi afferrandolo per un braccio.
“Stai zitta e non rovinare il nostro incontro!” sbottò lui tirandolo per l’altro.
Iniziarono ad ingaggiare una lotta sballottando qua e là il povero Kuroko inerme. Kagami stava assistendo alla scena con sguardo omicida.
“Perché si fa toccare così? Perché non trema? E perché trema invece con me? Perché??” pensò.
Il suo corpo si mosse avvicinandosi al trio, afferrò Kuroko per la maglia e lo tirò verso di sé sotto li sguardi contrariati dei due.
“Che cosa credi di fare?” chiese Momoi irritata.
Kuroko, che intanto era imprigionato tra le braccia di Kagami, si liberò tremante schiaffeggiandogli la mano.
Era troppo.
Lo prese di peso in braccio portandoselo in spalla correndo poi via.
“AAAAHHHH!!! Ha rapito Tetsu-chan!!!” esclamò Momoi inseguendolo.
Aomine la fermò prendendola per un braccio.
“Le cose si fanno interessanti...” commentò con un ghigno.
Voltò le spalle al Seirin e trascinò con sé Momoi negli spogliatoi.
“Coach... cosa facciamo?” chiese Koganei perplesso.
“Niente, torniamo a scuola ad allenarci!” esclamò con un sorriso.
 
***
 
“Ka-ka-kagami-kun.... t...ti prego... lascia...mi!”
“Perché tremi? Non ti fidi di me? Però ti fai abbracciare dai tuoi non amici!” esclamò.
Lo depositò a terra in un angolo appartato del parco che si trovava vicino allo stadio della Winter Cup.
“Mi fido di te! E poi cosa significa i tuoi non amici?” esclamò Kuroko ricomponendosi.
“I Miracoli! Come possono essere tuoi amici??”
“Lo è solo Aomine-kun! E Momoi-san!”
“E Midorima dove lo metti? Magari ora spunta anche Kise che in realtà ti venera!”
“Non è vero! E poi non ho mai detto che non siamo amici!”
“Ma dalle tue parole mi sembrava di sì!”
“Non era riferito a tutti!!”
Si guardarono in cagnesco riprendendo fiato.
“E poi, ti fai toccare, strapazzare e abbracciare da tutti. Se lo faccio io inizi a tremare!”
“E’ una reazione involontaria! Non lo faccio di proposito! E Daiki e Satsuki si comportano così con me da bambini! Siamo amici d’infanzia!!”
A quelle parole Kagami si zittì.
Amici d’infanzia?
O magari qualcosa di più?
“Cosa c’è tra te e Aomine?” chiese innervosito.
“Niente” rispose lui stupito.
“Cosa c’è stato in passato?”
“Ma che domande fai? E poi perché vuoi saperlo?? Sono cose che non ti riguardano!!” esclamò imbarazzato.
“MI RIGUARDANO ECCOME! PERCHE’ TU MI PIACI!”
Kuroko spalancò gli occhi sbalordito mentre Kagami gli diede le spalle imbarazzato. Ecco, l’aveva detto... non ne era sicuro finché non lo aveva visto fra le braccia di Aomine. Ma ora era chiaro come il sole. A lui Kuroko piaceva sul serio.
Si voltò ricomponendosi per poterlo fronteggiare ma non gli piacque lo sguardo basso di Kuroko.
“Kagami-kun, mi dispiace. Ma io non provo nulla per te”.
 
 
Angolo della follia @.@
Salve gente! Che capitolo vero? Kagami ha finalmente capito i suoi sentimenti, nonostante il suo tentativo di pensare le ragazze (mi sono divertita a scrivere i suoi flash mentali su Riko e Momoi) XD Però Kuroko invece ci nasconde qualcosa... sembra che tra lui e Midorima ci sia un’amicizia, e spunta fuori che è amico di infanzia di Momoi e Aomine, e con quest’ultimo sembra che ci sia stato qualcosa. E poi il colpo di grazia: Kagami finalmente si confessa e Kuroko non lo corrisponde...
Bene, pubblicherò mercoledì 10 dicembre. Salto una settimana a causa di impegni universitari =( se mi libero presto cercherò di pubblicare prima. Quindi occhio qui e sul mio profilo Facebook (metterò i miei stati pubblici in modo che tutti possiate vedere). https://www.facebook.com/profile.php?id=100006242415951
 
Ciao alla prossima =D
 
   
 
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