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Autore: Kitsune 93    25/11/2014    2 recensioni
Naruto e Sakura hanno avuto una figlia e lui è diventato il sesto Hokage.
Kitsune deve partire per la sua prima missione di livello D con i suoi compagni di squadra, ma nulla andrà come era stato previsto...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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«Non credo di aver capito...puoi ripetere?» le chiese Naruto girandosi a guadarla.
Sakura prese fiato di nuovo «Creco che sia morta...».
La voce rotta dal pianto della moglie lo colpì come un coltello nel cuore. Sentiva un dolore lancinante attraversagli il petto. Quel dolore era molto più forte da quello causatogli da Sasuke durante lo scontro. Si girò verso sua figlia e cominciò a scuoterla con prepotenza. Il suo esile corpo era freddo e immobile.
Non poteva essere vero. Era diventato Hokage per proteggere le persone che amava e ora sua figlia era morta per colpa sua, per proteggere lui.
Non doveva andare a finire così. Lei non c'entrava nulla con la loro lotta, era solo una questione tra lui e Sasuke, perché l'aveva messa in mezzo?
Si alzò. Sakura lo guardò con aria interrogativa mentre il marito si avvicinava al corpo di Sasuke.
«Naruto!»chiamò lei quando lo vide afferrare per il colletto l'ex compagno di squadra.
«Perchè?» cominciò a urlare Naruto «Perchè non te la sei presa solo con me e non l'hai lasciata stare?» iniziò a scrollarlo.
Non avrebbe mai ottenuto una risposta ormai.
Si sentì afferrare da dietro «Mettilo giù Naruto, torniamo a Konoha..» sussurrò Sakura cercando di farlo ragionare.
Naruto lo lasciò andare e si abbandonò al caldo abbraccio di sua moglie. Si aggrapparono l'uno all'altra.
Dopo quelle che sembrarono ore, i due si separarono.
Poi l'Hokage si avvicinò a Kitsune, la prese in braccio e partirono per tornare a casa, mentre il loro cuore andava in frantumi.

***

«Eccoli! Sono tornati!» urlò Ino a Shikamaru, Sai e Kiba. Cominciò a salutarli festosamente con la mano. Sakura camminava davanti a Naruto, il viso sporco e triste. Gli occhi rossi e gonfi.
Il sorriso le si spense subito quando vide la faccia della sua migliore amica.
«Sakura...» mormorò avvicinandosi a lei «Ma cosa..» in quel momento notò Naruto con in braccio Kitsune, completamente abbandonata tra le sue braccia.
Gli occhi di Naruto era spenti, non sprizzavano la gioia a cui erano abituati.
Sakura alla vista dell'amica non riuscì più a trattenersi, si accasciò a terra tremante. Ino avvolse la ragazza in un forte abbraccio, mentre calde lacrime cominciarono a rigarle il viso .Naruto stava fermo, gli occhi persi nel vuoto.
“Come posso essere l'Hokage di questo villaggio se non sono stato in grado di proteggere le persone che amo?”.
Tutto il villaggio si era fermato a guardare la scena, nessuno fiatava.
Tsunade si fece avanti, senza dire una parola alzò Sakura da terra, afferrò il braccio di Naruto e li condusse in ospedale.

***

«Hokage datela pure a me» si offrì un medico indicando Kitsune.
Naruto non si mosse, lo sguardo ancora perso nel vuoto.
«Potrà vederla appena lo avremo curato, non si preoccupi» continuò cercando di convincerlo.
Tsunde allora intervenne e con delicatezza prese la giovane dalle sue braccia e la diede al medico. Naruto era talmente scioccato che non oppose resistenza.
«Naruto..» Tsunade cominciò a scuoterlo delicatamente «Naruto, rispondimi! Dov'è Sasuke?». Vide Naruto sussultare a quel nome, lo sapeva che non era ancora pronto per parlarne, ma doveva saperlo al più presto per avvertire gli altri Kage.
«E' morto» mormorò una voce dietro di lei.
«Sakura! Che ci fai qui? Non ti stavano curando?».
«Non avevo delle ferite gravi» tagliò corto lei «Ci può lasciare da soli?»
Tsunade annuì e uscì dalla stanza in silenzio, facendo prima una leggera carezza a Sakura. L'aveva sempre considerata come una figlia, sapeva che era forte e Naruto aveva bisogno di lei.
Sakura gli si stese accanto a lui nel piccolo letto d'ospedale. Senza dire una parola gli prese la testa e se la appoggiò al petto e lo strinse forte. Inspirando il suo profumo in cerca di un conforto che non arrivava.
“Come riusciremo a andare avanti?”. Gli occhi cominciarono a pizzicarle quando sentì il corpo di lui scosso dai singhiozzi. Finalmente si era lasciato andare.
Doveva provare a essere forte per lui, gli doveva almeno questo, dopo non essere stata in grado di proteggere la cosa che amavano di più al mondo.
“Come al solito mi sono dimostrata inutile..”
«Scusami...»sospirò con la voce rotta dal pianto a Naruto.
Lui alzò lo sguardo e la guardò con fare interrogativo.
«Scusami se ti ho deluso ancora. Mi sono rivelata come al solito una vera incapace...Forse se fossi rimasta a casa lei sarebbe ancora viva. È tutta colpa mia..» calde lacrime cominciarono a rigarle il viso, come al solito la sua debolezza aveva preso il sopravvento.
Lui si alzò di scatto prendendole il viso tra le mani e glielo alzò, in modo che lo guardasse negli occhi «Non dire mai più una cosa del genere. Semmai è stata colpa mia, io avevo il dovere di proteggerla.».
Lei sembrò non averlo sentito «Non succederà, non sarò mai più un peso per te. Te lo prometto».
Dicendo questo si alzò dal letto e uscì dalla stanza.
«Sakura dove stai andando??» gridò. Stava per alzarsi, quando una forte fitta allo stomaco lo fece piegare su se stesso. Tsunade gli fu subito vicino e cominciò a curarlo, anche se lui non accennava a stare fermo.
«Naruto! Smettila adesso, appena avrò finito potrai uscire, ma ti prego lasciati curare, hai ferite troppo gravi! Rischi un'infezione!»
Naruto si arrese «Muoviti nonna, devo andare a cercarla».

***

Dopo ore di ricerche a cui era stato impegnato l'intero villaggio, di Sakura non c'era ancora nessuna traccia.
Tsunade obbligò Naruto a tornare a casa. Lui contro voglia eseguì l'ordine, dopo non poche lamentele.
Entrò nella casa vuota, un senso di malessere lo avvolse nel vedere la porta della loro camera ancora distrutta, decise di metterla a posto per distrarsi.
L'aveva appena fissata allo stipite quando un piccolo foglietto colorato attirò la sua attenzione. Lo staccò e cominciò a sentire le gambe molli.
Si lasciò cadere a terra tremante e cominciò a piangere forte, stringendo quell'ultimo messaggio lasciato da sua figlia.

 

Mi raccomando non litigate, voglio trovare tutti e due quando torno a casa,
capito mamma?un bacio, Kitsune”



Sakura stava correndo per la foresta. L'unico modo per proteggerlo era andarsene, lasciargli vivere la sua vita da solo. Con qualcuno accanto che non avesse sempre il continuo bisogno di essere protetta. Prima di partire andò a salutare per l'ultima volta sua figlia. Era bellissima. I lunghi capelli biondi erano stati ripuliti. Il suo viso aveva una espressione rilassata, sembrava stesse solo dormendo.
Le accarezzò dolcemente la testa e le diede un bacio sulla fronte. «Mi raccomando piccola, proteggi sempre il tuo papà..» sussurrò mentre altre lacrime cominciarono a rigarle il volto stanco.
“Scusami amore mio, ti farò soffrire per l'ultima volta, perdonami” pensò saltando tra gli alberi. 
Un improvviso senso di nausea la colpì. Si dovette fermare in una piccola radura per vomitare. Subito dopo ricominciò a correre per la foresta, doveva allontanarsi il più velocemente possibile da Konoha. 
“Naruto..scusa se mi sto comportando di nuovo da egoista. Lo so che mi odierai dopo questo. Scusa se non ti starò vicino in questo momento difficile. Scusami, scusami tanto...”.
Si fermò di colpo. Un forte dolore al petto, all'altezza del cuore. 
Una improvvisa consapevolezza la fece maledire di se stessa. Come poteva fargli questo?
«Che diavolo sto facendo??» urlò tirandosi un forte schiaffo.

 

 

  
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